Dopo esattamente 20 anni ho rivisto La gabbianella e il gatto.
Ma quant'è bello questo film d'animazione?
E' il primo film di cui ho ricordo al cinema, il primo film di cui ho ricordo in generale e rivederlo è stato un piacere grandissimo.
In quest'opera ci sono un cuore, un'anima immense, con un'animazione molto bella e una colonna sonora fantastica...poesia pura.
Ho visto al cinema Gli Incredibili 2.
Il primo mi piacque molto e ho apprezzato anche il secondo capitolo.
Non raggiunge, però, il livello del primo...si adagia un po' troppo sulle caratteristiche del film precedente e cerca, in modo troppo forzato, di rendere protagonista la madre.
I personaggi di contorno non sono realizzati in modo ottimale e le motivazioni dell'antagonista non sono strutturate...anche se ad essere strutturato diversamente è proprio lo sviluppo, con l'antagonista che si rivela solo in fondo.
Film comunque piacevole e con supereroi più genuini e affascinanti rispetto a quelli dei film in live action.
Jack-Jack è il personaggio dell'anno, comunque.
L'uomo che uccise Don Quijote, di Terry Gilliam...senza spoiler.
Finalmente il suo progetto dei sogni si realizza.
Sono 25 anni che sta lavorando a questo film, che è un po' il suo sogno e che ha trovato continue ed infinite difficoltà. Durante le varie produzioni sono stati scelti e sostituiti tantissimi attori, Johnny Depp ed Ewan Mcgregor per il ruolo di Toby, ad esempio, arrivando infine ad Adam Driver. Alcuni attori scelti inizialmente sono morti prima di poter girare come John Hurt per la parte di Don Quijote... ma finalmente il film è uscito.
La sceneggiatura è stata cambiata centinaia di volte e alla fin fine, forse il film è quasi totalmente proprio su questa Odissea, una sorta di film autobiografico.
Parla di Toby, un regista talentuoso (Adam Driver) che sta girando uno spot in Spagna, con protagonista Don Quijote. Sul set è venerato, è coccolato, viene trattato come un genio, è una persona costantemente elegante e ordinata. Una sera trova, nel materiale venduto da uno zingaro, una copia del dvd di un suo vecchio film...il suo primo film, che aveva girato 10 anni prima come tesi di laurea, che si intotola proprio "L'uomo che uccise Don Quijote". Rimane immensamente stupito e pensa a quei fantastici periodi, quando era giovane e il suo talento era più puro e sperimentale. Si ricorda delle varie persone che lo affiancarono in quel lavoro, abitanti spagnoli di un piccolo villaggio, tra cui un anziano calzolaio che aveva scelto come Don Quijote (Jonathan Pryce); una persona che inizialmente non riusciva ad entrare nella parte ma in seguito aveva trovato una grande forza recitativa. Il regista decide di tornare in quel paesino per ritrovare l'ispirazione e per ritrovare quelle persone. Scopre che dai tempi di quel film, le cose non sono andate benissimo per alcune di quelle persone. Scopre anche che l'anziano signore è convinto di essere Don Quijote e ha vissuto tutti questi anni con questa convinzione, lavorando in una sorta di freak show, rigorosamente con la sua armatura. Quando i due si incontrano, l'anziano scambia il regista per Sancho Panza e da qui in poi inizia una serie infinita di avventure tra il comico e il fantasioso.
Come da stile di Gilliam, la storia si perde tra realtà ed immaginazione, tra follia e lucidità, concludendo in un finale quasi felliniano.
E' un film che ha dei difetti, in particolare per me nella seconda parte perde un po' di equilibrio in alcuni punti.
Ma è, secondo me, un ottimo film, un film magico, un'avventura trascinante ed immersiva.
Se si vuole guardare questo film si deve tener presente le vicessitudini che Gilliam ha dovuto attraversare in questi 25 anni, con continui problemi, continui rimandi, il serio rischio anche che non uscisse...perché il film è anche questo, è soprattutto questo.
E' un film in cui c'è tutto Gilliam, c'è tutto questo arco di tempo, è anche una dedica a chi non c'è più come John Hurt che avrebbe dovuto interpretare Don Quijote. E' una visione di Gilliam sul cinema, sull'arte con i suoi lati anche negativi. Lui si rivede nel protagonista, nel regista che nelle scene iniziali appare svuotato rispetto alla sua versione giovanile, sembra aver perso la passione per il cinema e per il suo lavoro e che si trova ad affrontare quel viaggio picaresco, visto inizialmente come follia che si trasforma sempre più in realtà, fino a che non si trova a combattere contro quelli che sembrano i suoi demoni.
E' un film che va visto senza schemi mentali, senza ragionare troppo così come trasmette il personaggio di Don Quijote, liberarsi dalle strutture e godere scena dopo scena questo film che ci trascina al confine tra sogno e veglia, tra realtà ed immaginazione. E' un film che sorprende costantemente e dove c'è davvero tutto: c'è il cinema, c'è il teatro, c'è il circo, la proiezione, c'è il fantasy, c'è una riflessione sulla vita, sull'arte. Un film con molte trovate divertenti e visivamente affascinanti.
Visivamente è curato ed è ricchissimo e Adam Driver e Jonathan Pryce, soprattutto, sono fantastici.
Ci sono scene, comunque, che sono già cult, per quanto mi riguarda.
In precedenza ho visto anche "L'esercito delle 12 scimmie" sempre di Gilliam, per avvicinarmi a lui visto che lo conoscevo solo per i Monty Python.
Non mi dilungo oltre...ma è un film che mi è piaciuto davvero tanto.