è il tipo di giocatore che allegri diceva essere il 'male' del calcio italiano: i polli da batteria
i cristante, i gagliardini, i locatelli
Sarà difficile accontentare i tifosi che vogliono un gioco più estetico?
"Il giocar bene o il giocar male è relativo e soggettivo. Abbiamo fatto quasi 90 gol, siamo la miglior difesa. Non riesco a spiegare alcuni concetti a voi, io dico che il calcio è ridotto a troppa teoria. I vecchi allenatori sono stati messi da parte ma mi hanno insegnato così. I ragazzi giovani vengono allevati come polli d'allevamento, tutti precisi e senza estro. Non è così, a volte giochi bene a volte male. Se la partita si incanala in un certo modo non è che faccio l'esteta per accontentare la gente, perchè non l'accontento. Se bisogna giocare in un certo modo per vincere lo si fa. Dentro hai sensazioni diverse da fuori, sulle giocate di un giocatore, sulle sensazioni. Ci son troppe sfumature che hanno poco senso sul giocare bene o male. Sicuramente c'è chi ha giocato meglio di noi, ma conta il risultato. Da Coverciano mi è rimasta impressa una cosa: per andare da una parte o vai dritto o fai curve, ma conta arrivare di là. A volte devi usare altre sfaccettature. C'è troppa teoria. Quanti universitari escono con 110 studiando a memoria? Io son legato a concetti vecchi, il calcio è cambiato, il resto son chiacchiere. L'unica cosa che è cambiata è il retropassaggio, quando ero all'Ardenza da bambino uscivo a 15 dalla fine perchè le gare erano finite. La mia idea è questa, giusta o sbagliata che sia. Mi spiace non per i grandi, anche a me piace il gesto tecnico, mi spiace per i bambini che vengono allevati così. Mi fermo che mi prendono per matto".