Causa influenza ieri sera non sono potuto andare a vedere Il settimo sigillo restaurato e domani non potrò andare a vedere il giapponese Zombie contro Zombie e il documentario su Friedkin, tutti a spettacolo unico...mannaggia
Black Panther l'ho visto anche io ieri sera.
Dalla sua parte ha sicuramente uno sviluppo differente rispetto ai soliti cinecomics. Prende molto soprattutto dall'action movie, con riferimenti a 007, Indiana Jones, Star Wars.
C'è anche un tentativo di sottotrama sociale, a dire il vero assai posticcio.
Nello sviluppo si tenta di fare qualcosa di diverso, con riferimento alla figura dell'antagonista...ma via via rimane comunque abbastanza prevedibile e standardizzato.
L'ho trovato spesso troppo superficiale e lacunoso nello sviluppo narrativo, soprattutto dei dettagli. A partire per esempio dall'introduzione del film e dalla presentazione del Wakanda che è pressochè assente...ma più in generale non convincono pienamente, per me, anche alcune delle varie motivazioni dei personaggi.
Può essere interessante perché tenta qualcosa di nuovo nel filone, ma non mi spiego il clamoroso successo sia di pubblico che di critica che ha avuto.
Ho iniziato finalmente l'approfondimento sul cinema italiano che avevo in programma.
Partendo da Sciuscià (1946), L'oro di Napoli (1954) e Il giardino dei Finzi-Contini (1970) di De Sica. Tre suoi film molto noti. Mi limito solamente a dire che la mancanza di Zavattini (quindi ne Il giardino dei Finzi-Contini) nel lavoro desichiano si nota tremendamente. E' lui il deus ex machina.
Proseguendo poi con Germania anno zero (1948), India: Matri Bhumi (1959) e Il generale Della Rovere (1959) di Rossellini.
Germania anno zero è il terzo film della "trilogia della guerra" dopo i capolavori di Roma città aperta e Paisà. Un film quasi in sospeso, interrotto come gli scenari della Berlino distrutta...con uno dei finali più intensi e più forti del cinema.
India è un film-documentario sull'India che Rossellini realizzò a metà degli anni '50. In quel periodo intraprese un lungo viaggio nel paese asiatico, un viaggio che lo vide partire con come turista ma come vero e proprio esploratore.
Non è un documentario vero e proprio perché la reale intenzione non è quella di documentare e perché c'è una parvenza di narrazione. Un film diviso in episodi che vedono al loro centro la natura e l'ambiente...è un film dalla forte connotazione ambientalista.
E' lontanissimo dai suoi film precedenti e segna anche un momento di svolta per la sua carriera, ma ha dei momenti di pura e cristallina poesia come l'episodio della scimmia o quello della tigre.
Da quanto ho capito, la sua visione è stata resa possibile grazie ad un restauro nel 2011...prima era praticamente invedibile ed era diventato quasi una leggenda.
India è il film che Rossellini ha maggiormente amato tra i suoi lavori e da quel viaggio in India trasse anche una serie tv in 10 episodi, uscita lo stesso anno del film.
Curioso è il fatto che anche un altro grandissimo regista sentì il bisogno pochi anni prima di andare nell'India da poco indipendente per girare un film..è il caso di Jean Renoir e del film Il fiume, del '51. E sia per Renoir che per Rossellini, si è trattato del primo film a colori.