Ho visto anche io First Man di Chazelle.
Il film appunto mostra da una parte la sfera familiare e privata di Armstrong e dall'altra la sfera lavorativa, che vanno anche a mischiarsi...ma il focus principale del film è sul tormento emotivo di Armstrong, sui demoni, sui pensieri, sugli obiettivi e sui dolori che affollano la sua mente.
Inizialmente, nei primi 40 minuti, la mia impressione era che fosse un film ordinato, dritto, controllato ma che non fosse ottimo in niente...poi più avanti ho capito che trova la sua coerenza e il suo valore proprio in questo. Proprio in questa sua struttura controllata, ascetica, a basso profilo, pacata che viene mantenuta anche nei momenti più drammatici come possono essere i lutti o le problematiche durante le missioni...ma proprio per questo questi momenti, che hanno di per sè una carica drammatica, risaltano ma in modo sempre pacato, non caricato, non spettacolarizzato.
Mi sono reso conto che il film è collegabile proprio al suo protagonista, Gosling. Nel senso che la sua struttura, la sua modalità narrativa mi ricorda proprio la linea comunicativa di Ryan Gosling.
E in questa sensazione sempre intima e rigorosa risaltano anche bei momenti e belle scene, anche ben girate, come alcune scene in famiglia nella casa (soprattutto quando i suoi superiori gli dicono che la missione Gemini 8 era stata un successo, una scintilla quasi malickiana), ma anche le scene delle missioni (soprattutto quella finale sulla Luna, molto bella) e ho apprezzato anche gli inserti reali dell'epoca (non ho ben capito se anche la scena della protesta delle persone di colore lo era).
A dispetto della struttura narrativa è girato con una camera a mano molto mobile, quasi frenetica e con una tecnica che rimanda, alle volte, al documentario.
Non posso definirlo un grandissimo film perché secondo me in questo genere è difficile ottenere un gran film...ci sarebbe bisogno di osare molto di più.
Ma comunque mi è piaciuto e lo ritengo ben riuscito.
La La Land non mi era piaciuto, ma con First Man Chazelle torna a convincermi.
In questo film è come se si riavvicinasse a Whiplash, con un protagonista essenzialmente solo, nonostante la presenza di familiari e affetti...solo con il suo obiettivo, obiettivo che necessita di tremendi sforzi.
La sfumatura che ho trovato non molto azzeccata è il personaggio di Buzz Aldrin, che comunque è assai marginale...magari era ed è stronzo anche nella vita reale ma il suo aspetto caratteriale l'ho trovato eccessivamente calcato, quasi come a voler dare comunque al film una minima figura di antagonista, uno slancio emotivo non necessario.