Non sono particolarmente sorpreso (ovvio, non lo sarei stato nemmeno in caso di vittoria di Nole...); in semifinale avevo pronosticato coi miei figli una vittoria di Zverev, sbagliandomi, che vedevo molto cresciuto e pesantissimo con i tre colpi fondamentali; invece è crollato nel quinto set. Ieri sera ho detto "mi sento che vince Medvedev", parlando con mia moglie.
In finale Nole - come già alle Olimpiadi - non ha retto la pressione; è strano a dirsi, perché se c'è uno che ha dimostrato di essere un autentico mostro di forza mentale, questo è lui (e Nadal). Forse hanno pesato anche le cinque ore e passa giocate sul campo più dell'avversario prima della finale, ma ci credo relativamente. Più semplicemente, anche un marziano come Djokovic è umano; ed è anche il motivo per cui non ho mai compreso l'antipatia nei suoi confronti; per background antropologico culturale è diverso da un gentleman come Federer, e da un latino come Nadal; lui è uno slavo, con tutti i pro e contro del caso, venuto su lottando, dovendosi guadagnare tutto e tutti, dovendo superare anche non pochi pregiudizi; per questo ha certi atteggiamenti, ma quando parla l'ho sempre sentito estremamente corretto, e - aggiungo - estremamente intelligente, anche quando non concordavo con certe sue prese di posizione.
Su Medvedev, che dire; mi sembra la versione moderna e di lusso, più forte, di gattone Mecir; per via di un fisico estremamente longilineo, manca in certi frangenti di un filo di potenza e resistenza - cosa che paga, per esempio, sulla terra battuta - ma la statura e le leve lunghe gli permettono comunque di servire molto forte e al contempo - per via di una sensibilità invidiabile - in maniera molto precisa.
Ha una tecnica tutta sua, ma questo non deve ingannare; è dotato di enorme manualità e - come dicevo - sensibilità di braccio, persino di tocco; questo gli permette di portarti a spasso per il campo, specie di rovescio, ma anche di dritto; spesso gioca quasi piatto con un anticipo, una precisione e una profondità che mette in estrema difficoltà ogni avversario; è veramente difficilissimo giocare contro di lui; ti fa giocar male, ti fa ballare la scimmia.
Inoltre ha un carattere che lo avvantaggia; è profondamente russo, e quindi con un pizzico di aria da superiore, ma al contempo senza l'animo a volte perdente dei russi.
Io lo trovo davvero un gran Personaggio; e un grandissimo giocatore. Complimenti.
PS La storia del goat è abbastanza ridicola; non è da uno slam in più o in meno che si stabilisce chi sia stato il migliore all time, che scientificamente è impossibile stabilire; io ricordo un McEnroe edizione 1984 perdere tre partite in tutta la stagione; ed inoltre, in che modo vinceva? Mac era Mozart su un campo da tennis; alcune vette da lui toccate secondo me sono inarrivabili; McEnroe ha elevato il tennis ad autentica forma d'arte.
Ma, parimenti, Borg si è ritirato a 26 anni con 11 slam, ma 11 slam tra Roland Garros e Wimbledon, quando la differenza di superfici era abissale ed esistevano gli specialisti; un'impresa ineguagliata ed ineguagliabile.
Pete Sampras secondo me sull'erba e sul cemento in molte circostanze, pur essendo meno elegante esteticamente di Federer, giocava con un livello di EFFICACIA da renderlo praticamente imbattibile; serviva divinamente, era freddo nei momenti importanti, aveva un dritto che spaccava la palla e un gioco di volo secondo solo a quello di Edberg e Rafter; Sampras è stato un mostro.
Non parliamo di Nadal e delle sue imprese sulla terra battuta, un terraiolo in grado, però, di vincere due volte a Wimbledon e quattro a Flushing Meadows.
Certo, se devo fare il nome del giocatore che ho visto giocare al contempo più talentuoso, completo e vincente, anch'io dico Federer; non ho mai visto nessuno con un talento naturale, una FACILITA' di gioco, uno STILE e una completezza di repertorio come il suo, malgrado una forza mentale molto inferiore ai vari Connors, Lendl, Nadal, Djokovic (dettaglio non trascurabile).
Certo, Nole è a pieno titolo tra i più grandi di tutti i tempi, tra i primissimi.
Il tutto senza dimenticare l'unico giocatore per cui ho tifato quasi fino all'idolatria: Stefanello Edberg (che non può essere considerato al livello di quelli sopracitati, ma occupa un posto del tutto particolare nel mio cuore).