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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 08/10/2021 in Messaggi

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    Da jnews 24, intervista rilasciata a Tuttosport Joe Montemurro, coach della Juventus Women, ha rilasciato un’intervista, toccando diversi temi dopo i primi mesi a Torino PRIMI MESI IN ITALIA – «È una domanda con tante emozioni. Io, innanzitutto, sono stato tifoso della Juve e per chi è come me, figlio di italiani emigrati in Australia, il bianconero è stato un simbolo che unisce una comunità. Quest’avventura è nata da un discorso nato nel tempo con Braghin. È stata una scelta facile: c’erano delle basi, si sapeva dove voler arrivare. La cosa più difficile è stata lasciare l’Arsenal, per come mi avevano trattato bene. Alle ragazze ho spiegato che possiamo fare un certo tipo di calcio, in cui viene prima lo spettacolo. Vero che parte subito il paragone con i maschi, ma le donne possiedono le doti per un calcio piacevole, di classe e di stile. Poi ho voluto far capire loro l’importanza individuale all’interno di un gruppo, per questo ho subito scelto per le rotazioni. E devono avere la responsabilità di quello che fanno: tante persone le guardano e vogliono essere come loro». LIVELLO IN ITALIA – «Prima di venire ho visto tante partite. Avete una grande cultura tattica, fin da giovani e a ogni livello: anche le piccole squadre trovano soluzioni e ti mettono in difficoltà. Non puoi sottovalutare nessuno, è importante per la crescita del calcio femminile. Giocano contro la Juve e vogliono fare una certa partita, noi dobbiamo essere sempre al top. Mi fa piacere giocare contro squadra come l’Empoli, che ha idee importanti». COSA SI ASPETTA DALL’EUROPA – «Sarà molto importante ora che ci sono finalmente i gironi: nello scontro diretto incidevano troppi fattori. La Champions, con una serie di sei partite contro avversarie come Chelsea, Wolfsburg e Servette, sarà importante per vedere dove crescere. Come dice il direttore Braghin, siamo entrati nell’Università: cerchiamo di imparare e andare avanti». IL SUO CALCIO – «Conta la palla: se tu la tieni più dell’altra squadra, puoi controllare il destino della partita. Non devi perdere l’equilibrio e, quando non hai la palla, riconquistarla subito. Voglio le verticalizzazioni, non palleggiamo per palleggiare. Muoversi per creare il più possibile». IDOLI – «Scirea su tutti e quello degli anni ’80 come Cabrini, Tardelli, Platini, Boniek. Poi Del Piero, Zidane. In panchina? Forse Trap, per l’atteggiamento. Ma non so fischiare…». ++++ PROFESSIONISMO NEL FEMMINILE – «Siamo vicini a un punto di svolta: il professionismo è una grandissima opportunità dal punto di vista delle tutele delle ragazze, che oggi sono professioniste di fatto ma non hanno ancora lo status, una situazione che va assolutamente risolta e dal 1^ luglio lo sarà. Il passaggio è molto delicato, perché deve essere sostenibile sia a livello normativo, sia di costi. Se si cala il modello maschile, che ha un secolo di storia e una montagna di ricavi, temo che il masso possa schiacciare il sistema. Quindi siamo contenti che il professionismo sia alle porte, che non diventi un problema. Non si può far fare a un bambino l’università, bisogna accompagnarlo». PROGETTO JUVENTUS WOMEN – «In realtà siamo un po’ più avanti di dove si pensava e questo per merito delle ragazze, che sono migliorate più velocemente rispetto ai parametri disponibili quando ho iniziato. Si spiega con la dedizione assoluta al lavoro che tutte le giocatrici hanno dimostrato, sono sempre un passo avanti ai ragazzi. Parallelamente, il club ha messo a disposizione tutti gli strumenti necessari, basti vedere il centro sportivo. La Juve ha messo la benzina, sta a me rincorrere il progetto». CAMBIO DI ALLENATORE – «Il ragionamento è stato questo: abbiamo raggiunto un apice del nostro percorso e adesso serve provare a fare le stesse cose in un modo diverso, con un modello di gioco che arrivi dall’Europa». NUOVO STADIO – «Quando si discute dell’area sport in generale è un tema sentito, spesso messo sul tavolo. Un argomento mai chiuso, ma rallentato dopo la pandemia. C’è nell’agenda perché rappresenta un’esigenza, non solo nostra, ma anche dell’Under 23. E le ragazze avranno il privilegio di giocare due gare di Champions all’Allianz». PROFESSIONISMO AVREBBE EVITATO ADDIO DI GALLI – «Saremmo stati più tutelati. Quella dell’Everton è stata un’operazione consentita e lecita, eravamo freschi di rinnovo quindi non nascondo che ci abbia colti un po’ di sorpresa. Sono dispiaciuto perché è cresciuta con noi, ma sono felice se lei è felice. Questo comunque è un gruppo forte, che va oltre i singoli». AVVERSARIE IN CAMPIONATO – «L’ho detto, sin dall’inizio, per me insieme a noi ci sono Milan, Roma e Sassuolo candidate allo Scudetto. Abbiamo un 25% di possibilità ciascuna. Il Sassuolo magari non ha nomi altisonanti, ma è un’ottima squadra guidata da un grande tecnico come Piovani: il lavoro fatto con Lenzini lo dimostra».
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    Fino a quando preferiremo far giocare Ramsey o danilo mediani piuttosto che il fagioli o chi per lui, restano chiacchere perse
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    E intanto Lundorf si è guadagnata la nazionale... 👍🏻 Mi hai anticipato di un soffio Io ho perso tempo a ridurre lo screenshot
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    Ah. Ora ho capito Vabbè comunque non c'è paragone tra the Boys e last Kingdom. Io, per dire, la seconda non riesco ancora a farmela piacere e ho quasi finito la prima stagione. Vikings l'ho finita il mese scorso e forse è per questo che last Kingdom non mi piace C'è Ragnar ma non è Ragnar
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    "il più grande scandalo di partite truccate nella storia del calcio italiano noto come Calciopoli"... È già uno scandalo presentarla così! Già che ci siano immagini della Juve in questo trailer me li fa girare ad elica! Mò vediamo che ne esce!...
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    Sto vedendo Escape at Dannemora, la trovo veramente ben fatta e curata sotto ogni aspetto, e che regia quella di Ben Stiller!
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    A meno che le scelte fatte non servano per la serie dopo (magari in Egitto) sono tutte scelte evidentemente politiche Basta dirlo invece di essere ipocriti, non c'è nemmeno nulla di male..
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    confondiamo la tecnica con il feeling, senza la 1a si può vivere, senza la 2a si vive proprio male. Page è si sempre stato sporco, ma geniale nei riffs, nel gusto dei solismi e relativa pesantezza, duttile, originale e un grande architetto nell'orchestrazioni chitarristiche, e si potrebbe continuare... Venendo al confronto Zep vs Purple/Sabbath, con tutto il rispetto e la grandezza degli ultimi 2, è un paragone "umiliante" per il Dirigibile da sempre orientato verso un Rock a 360° (hanno sconfinutato addirittura nel country e nelle ambientazioni celtiche, ed è tutto dire...) mentre gli ultimi 2 più rigidamente incanalati in escursioni di solo hard ad eccezione di qualche rara parentesi Purple e rarissima per il Sabba. Insomma è come paragonare Ronaldo a Tevez e Aguero...non c'è partita, anzi quasi 2 sport diversi. Poi, per grandi chitarristi in ambito rock mica esistono solo questi 3...
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