Concordo su tutta la linea. Io invece ho cominciato con Cecità, quasi casualmente: da amante della lingua e della letteratura spagnola e ispanoamericana, provavo un certo pregiudizio/antipatia verso portoghesi e brasiliani. È stata una lettura folgorante, come ho spiegato pagine addietro, e che mi ha spinto a voler approfondire il resto della sua bibliografia.
Ho letto e apprezzato moltissimo Saggio sulla lucidità, che invece, da quanto ho letto in rete, da molti è stato derubricato come un tentativo non riuscito di sequel di un'opera di grande successo. Poi ho preferito procedere in ordine di pubblicazione, quindi sono partito dalle primissime opere da cui il genio di Saramago emerge solo a sprazzi. Le intermittenze della morte me lo avevano consigliato e mi sembra super interessante ma, procedendo nel modo in cui ho deciso, lo leggerò tra parecchi anni.
De L'uomo duplicato invece ho visto un film a esso ispirato che non mi è piaciuto nemmeno un po', ma questo ha solo accresciuto in me la voglia di leggere il libro. Per il resto, tra le trame che ho 'sbirciato' (non amo informarmi troppo su un'opera, se so già che la leggerò), quella che più mi incuriosisce è quella di Storia dell'assedio di Lisbona.
Per quanto riguarda Il vangelo secondo Gesù Cristo, non so qual è la tua posizione in campo religioso, ma se i dubbi che nutri nascono dal fatto che non sei credente, vai pure sereno perché il taglio particolarissimo dell'opera valse al povero Saramago gli strali delle autorità ecclesiastiche e svariate accuse di eresia.