E' quasi finito il primo mese di conflitto.
Cercherò di farlo nel modo più diretto possibile, nascondendo l'angoscia e la pena dietro a numeri che mai dovrebbero limitarsi ad essere tali.
Purtroppo, però, i primi bilanci vanno fatti.
Parliamo di vittime russe.
Le fonti qui divergono, ma nemmeno di molto.
Mi limiterò per ora alle vittime russe, il cui conteggio è paradossalmente più accessibile di quello ucraino.
Il nostro Capo di Stato Maggiore ha parlato di 15.000 perdite tra le forze russe, fin qui.
Non è chiaro se per perdite si intendano solo i decessi, se vengano inclusi i dispersi o addirittura i prigionieri.
Sulla Komsomolskaya Pravda, quindi da fonte russa diretta, si parlava di 9.861 vittime già qualche giorno fa (notizia poi rimossa). In quel caso si parlava di decessi.
E' quindi attendibile pensare che le vittime russe abbiano ormai tragicamente superato quota 10.000.
Sono tanti, davvero tanti.
Nella più ottimistica delle ipotesi, 1.000 morti ogni tre giorni. Nella peggiore, 500 morti al giorno.
Un altro dato impressionante è quello relativo ai feriti.
Premessa, contare i feriti è questione difficilmente stimabile.
C'è chi conta anche contusioni e piccoli traumi, c'è chi include nel conteggio praticamente solo i ricoverati o i feriti gravi.
Sempre da Komsomolskaya Pravda si è saputo che i feriti dovrebbero essere 16.153. Anche questa notizia è stata rimossa.
Per dovere di cronaca, la stessa fonte russa dichiara che la pagina era stata hakerata, e che i numeri riportati fossero fake.
Tornando ai numeri, fossero confermati, significherebbe un rapporto di 1 morto ogni 1.6 feriti.
Un dato davvero impressionante, in negativo.
Porto dei dati a paragone di quelli sopra riportati.
Vittime americane in Afghanistan.
2.325 decessi, circa 20.000 feriti. 1 morto ogni 3 giorni, un decesso ogni 9 feriti.
Considerazioni, prudenza alla mano, se ne possono trarre.
La prima, la più scontata. Le perdite russe sono davvero notevoli.
Parliamo di un conflitto simmetrico in piena regola, con un rateo di vittime nell'ordine delle migliaia a settimana.
Non è paragonabile al Donbass, non è paragonabile all'A-stan, all'Iraq, o ad altri conflitti occidentali o russi degli ultimi 30 anni.
E' un ritmo francamente insostenibile, persino per le enormi risorse russe.
E' un ritmo di perdite persino superiore a quello registrato dagli americani in Vietnam.
Di questo passo raggiungerebbero le vittime americane in Vietnam entro settembre, se non prima.
Ciò testimonia che la resistenza ucraina è tutt'altro che simbolica.
La seconda considerazione la voglio fare sui feriti, qualcosa francamente non torna nei numeri dichiarati da Komsomolskaya Pravda.
Come anticipato, il numero di feriti è incredibilmente influenzato dal contesto tattico, ambientale, dalla natura del conflitto, dalle tecniche e dalle armi dell'avversario.
Ma molto dipende anche dalla logistica, dalla qualità degli aiuti, dal controllo dello spazio aereo, dalla presenza diffusa di medici e dalla presenza di ospedali da campo.
1 decesso ogni 1.6 feriti è una media altissima, superiore persino alle medie terribili che si osservavano nella prima guerra mondiale.
Persino in Vietnam, zona di difficilissima operatività, in un clima inclemente, in un conflitto sanguinosissimo, gli americani hanno registrato un decesso ogni 5 feriti.
Ciò potrebbe indiciare che:
1) Il numero dei feriti è inverosimile, falso, il numero reale dovrebbe essere decisamente superiore, non dichiarato per evidenti ragioni.
Se il rapporto deceduti/feriti fosse simile nelle proporzioni a quello americano in vietnam (cioé il più pesante del dopoguerra insieme alla guerra di Corea per gli USA), partendo dai 10/15.000 soldati deceduti, parleremmo come minimo di 50/75.000 feriti, in luogo dei 16.000 riportati.
2) Il numero dei feriti è reale, magari parzialmente sottostimato, ma verosimile. Visti i comprovati problemi logistici, l'altissimo numero di vittime e di mezzi perduti, il difficile controllo dello spazio aereo e la miscalculation generale sugli sviluppi del conflitto, l'assistenza medico sanitaria potrebbe essere stata precaria o quasi del tutto assente.
Ora che i numeri li ho messi, due considerazioni più umane.
Ci vuole del coraggio a definire questa tragedia "un'operazione militare speciale".
Muore un russo ogni 4 minuti, almeno. Da un mese.
Spero che i russi un giorno non troppo lontano avranno occasione di chiedere conto al signor Putin di questo enorme sacrificio di sangue, nascosto oltre che preteso.