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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 30/03/2022 in tutte le aree

  1. 2 punti
    E' da qualche giorno che volevo scrivere del "riarmo italiano", che segue nelle intenzioni quello tedesco. In termini assoluti, secondo IlSole24Ore, il 2% del Pil significherebbe una spesa di circa 35-38 miliardi di euro annui. 26 miliardi sono stati quelli spesi nell'ultimo esercizio, corrispondenti a circa all'1.6% del nostro Pil. E' importante riportare il valore assoluto oltre che quello in percentuale, viste le sensibili variazioni di Pil (in positivo ed in negativo) degli ultimi anni. Le spese militari, già prima delle crisi ucraina, erano già in crescita costante. Basti pensare che nel 2019, quindi giusto un paio di anni fa, spendevamo circa l'1.4%. Per dare un termine di paragone col nostro passato, nel 1981, nel 1991 e nel 2001 abbiamo speso tra il 2.0 ed il 2.1% del Pil per la difesa. Fondamentalmente l'obiettivo sarebbe quello di tornare a spendere quanto si spendeva fino a 10-15 anni fa. Cioé tornando a quando, complice la crisi finanziaria, molti governi europei (giustamente) hanno attinto preziose risorse tagliando i programmi di difesa nazionali. Da qui, secondo me, possiamo capire che il 2% del Pil non è una cifra spaventosa, ma anzi, una cifra comparabile ai livelli pre crisi. C'è da dire poi che l'Italia, per struttura e per esposizione geografica e geopolitica è "costretta" a spendere un pochino di più rispetto ad altri paesi europei. Perché? Partiamo da come è strutturata in Italia la spesa per la difesa. Cosa è incluso nella spesa per la Difesa. Ognuno nello scontrino della difesa ci piazza un pochino quello che gli pare. L'Italia, per abitudine, è probabilmente il paese occidentale che ci infila più cose, forse anche per sovrastimare il proprio budget di difesa. Ad esempio, dei 26 miliardi di euro anni spesi lo scorso anno, ben 8 miliardi, cioé il 30% della spesa complessiva nel bilancio difesa, è costituito dall'Arma dei Carabinieri. Arma dei Carabinieri che, tra l'altro, include pure la Guardia Forestale. Quindi sì, persino gli elicotteri verdi da soccorso alpino, i guardiacaccia, gli alcol test del sabato sera e le volanti di pattuglia dei CC rientrano nelle spese della difesa. Già basta questo per capire che i numeri in sé, se non si capisce esattamente di cosa si sta parlando, non danno grandi indicazioni sulla reale proporzione della spesa. Cosa si vuol finanziare con questo aumento. Aggiungere aumentare di 10-15 miliardi annui entro un biennio, e continuare a farlo, resta un impegno non indifferente. Andrà sicuramente capito come vorranno investire questi denari, prima di tutto, ad oggi di ufficiale c'è poco. Una grossa fetta servirà probabilmente a finanziare i programmi di manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi e strutture, spesso bloccati dalla cronica mancanza di fondi. Particolarmente afflitto da queste mancanze di fondi è l'Esercito, che più di tutti ha patito la difficile transizione dalla leva obbligatoria e dalla guerra fredda (con strutture e personale sovradimensionato), non potendo nemmeno contare su strumenti come le leggi navali che consentono ad altre forze armate maggiori investimenti. Per intenderci, ad oggi è stimato che l'EI abbia meno di 100 carri armati in grado di muoversi, comunque spaventosamente obsoleti. Una buona parte di questi fondi, oltre che per riassestare la funzionalità di caserme, basi e mezzi, verrà spesa per costituire una difesa informatica seria. Ad oggi lo stato, le amministrazioni locali e le grandi imprese italiane sono fondamentalmente indifese rispetto ai quotidiani attacchi che subiamo. Questo mi sembra particolarmente importante, dato che molti dei paesi strategicamente avversi al nostro investono risorse ingenti proprio in questo tipo di attacchi. Aggiungiamoci che si vuole sicuramente investire molto in ricerca spaziale, settore dal ritorno economico enorme e non propriamente bellico per un paese, come il nostro, di certo non può montare testate nucleari o non convenzionali su missili balistici travestiti da razzi per astronauti. Perché l'Italia deve spendere tanto, rispetto ad altri paesi, nella propria difesa. L'Italia non ha la fortuna geografica della Francia, della Germania, della Svizzera, dell'Austria, del Belgio, dell'Olanda. I paesi mitteleuropei condividono confini terrestri con paesi alleati, nel peggiore dei casi neutrali e praticamente disarmati, e confini marini che ben li distanziano da qualsiasi minaccia concreta, sempre ammesso che abbiano confini marini (così da risparmiarsi le spese per la Marina, ad esempio). Noi abbiamo un confine marino sottilissimo che ci separa, per poche centinaia se non decine di km, da Slovenia, Bosnia, Albania, Croazia, Kosovo, Montenegro. Non esattamente paesi che promettono stabilità nei prossimi decenni. Questo a Est. A Sud siamo a due passi dal Nord Africa, come solo la Spagna ed il Portogallo sono in tutto occidente. Ma confiniamo con paesi dilaniati da guerre civili e a rischio di radicalizzazione islamica continua. Tunisia e Libia sono a poche decine di km dalle nostre isole, ed oltre a minacce militari (già avvenute nei decenni scorsi) concrete, costituiscono un bacino di controversie internazionali e di flussi migratori che non possono essere né ignorati né subiti passivamente, tanto più che paesi rivali come Turchia e Russia stanno cercando di assumerne il controllo proprio in funzione anti-occidentale. Se poi allarghiamo l'orizzonte ai pesi dove l'Italia ha investito, ed investe tutt'oggi, in termini politi ed economici, la situazione non migliora. Libano ed Egitto, per citarne due, ma potremmo parlare anche di Corno d'Africa, delle (sciagurate) missioni in A-Stan e Iraq, e dei difficilissimi rapporti con una sempre più imperialista Turchia e dei pessimi rapporti con la Russia. Tutte queste sfide ci costringono ad essere un paese con una importante estroflessione marina, per dissuadere se non difendere le nostre rotte commerciali e i nostri rifornimenti energetici. Ci costringono ad essere un paese impegnato in prima linea nella Nato, con quel che ne consegue. In termini politici, di missioni, di basi, di uomini, di mezzi. Ci costringono ad essere un paese con una forza aerea reale, seppur non votata all'assalto com'era negli anni '80. Ma quantomeno sufficiente a monitorare in autonomia il proprio spazio aereo, a saperlo difendere da minacce verosimili. Ci costringe ad essere informati h24 sui mari, sulle rotte commerciali, sulle flotte, sui flussi migratori, sulle emergenze umanitarie, sulle crisi di governo dei paesi limitrofi. Per via diplomatica, via economica, via politica, via aerea, via marittima, via spaziale persino. L'unica cosa che dobbiamo fare non è tanto discutere su quanto si spende, ma sul come, per quali fini, per farci cosa. Qui la risposta è squisitamente politica, non mi ci addentro. Mi limito solo a dire che è evidente che però queste spese vadano fatte in un'ottica di ritorno industriale, tecnologico, occupazionale e di indotto il più possibile interno al suolo nazionale, cosa che devo dire si sta facendo già da anni con buoni-ottimi risultati.
  2. 2 punti
    Io non so esattamente che dati hai citato....ma ritengo significichino assai poco, specie se si va a prendere presenze magari fatte a fine stagione quando non contano niente (per dire Allegri nell'ultima partita del girone di CL che contava POCO - ma alla fine é servita... - ha fatto giocare TITOLARE DeWinter e fatto entrare Miretti a 10 minuti dalla fine col risultato ancora in bilico). Se a fine stagione le partite non contano più tranquillo che schiera tuti i giovani che vuoi, come fece Sarri a scudetto conquistato. O quando si inserisce tra i giovani ad esempio Frabotta con Pirlo, che giovcava l'anno scorso quando però in rosa non c'era Pellegrini. Allora per imparzialità quest'anno andrebbe messo Pellegrini e contare i minuti che fa lui (Frabotta e Pellegrini hanno esattamente la stessa età pochi mesi di differenza) E' inutile invocare l'oggettività quando si é i primi a non utilizzarla perché "non fa comodo". Inoltre nei primi anni di Allegri da noi la U23 neppure esisteva, quindi era difficile utilizzare certi giocatori direttamente dalla Primavera (e peraltro ricordo Allegri far esordire ad esempio Vitale contro il parma in una partita scarsamente influente - tra l'altro persa col Parma già fallito....a dimostrazione che i giovani son sempre un rischio -). A me il pregiudizio che in alcuni avete su Allegri sembra l'unica cosa oggettiva.
  3. 2 punti
    follia pura... un Romano dell'epoca imperiale scopre un "teletrasporto" che lo trasporta alle terme del Giappone attuale e copia le varie cose che vede per diventare ricco e famoso nella sua epoca
  4. 2 punti
    E cosa c'entrano le bugie? Io parlo di strategia comunicativa (che è fatta pure di bugie, mezze verità, omissioni etc) Se gli ucraini dicono che ci sono passi avanti, e nel pomeriggio americani e inglesi li smentiscono dicendo "i russi non sono seri nelle trattative, aumentiamo le sanzioni alla Russia", cosa ti dice tutto questo? Che gli ucraini potrebbero pure finirla qui la guerra, trattando per conto loro con i russi, ma che agli americani (e ai cugini poveri di Londra) questo non va bene, perché le strategie di ucraini e angloamericani sono diverse 1) Zelensky vuole salvare il salvabile, fermando la guerra finché in Ucraina esiste ancora una forma di unità nazionale (e territoriale) 2) Gli USA vogliono semplicemente dissanguare i russi (letteralmente), fregandosene altamente se nel frattempo si dissanguano pure gli ucraini (l'ha detto Hillary Clinton eh, quella che ha piazzato Biden sulla poltrona della Casa Bianca praticamente, che l'obiettivo USA è trasformare l'Ucraina nell'Afghanistan bis dei russi) Ma che ci sia in atto un sabotaggio mediatico dei negoziati da parte USA non lo dico io, lo dicono Macron, Sholz, Bennett, Erdogan, che quando Biden parte col tweet compulsivo "Putin dittatore, Putin delinquente", gli rispondono chiaramente che così fa saltare i negoziati Ancora dopo un mese stiamo a parlare di brutti e cattivi e di bugie, manco fossimo all'asilo? Si tratta di INTERESSI divergenti (che possono pure non trovare mai una sintesi o un compromesso) che è poi la ragione fondamentale per cui è scoppiata questa guerra
  5. 1 punto
    Ti ringrazio per le informazioni che stai pubblicando
  6. 1 punto
    Errato. Miretti... e Da Graca... entrano al 90' quando il risultato non conta più nulla visto il Chelsea in vantaggio in Russia (il pareggio dello Zenit arriva a partita finita)
  7. 1 punto
  8. 1 punto
    Avete l'ossessione di Allegri. Come a TUTTI gli allenatori a cui si chiede di vincere ad Allegri piacciono i giocatori pronti. Ma se gli dai un fenomeno giovane mica non te lo fa giocare, sono tutte scemate. Bellanova, Parisi, Cambiaso non sono fenomeni, sono giocatori a cui serve probabilmente ancora uno step per me per arrivare ai livelli della Juve....chi dice che sarebbero meglio loro di Alex sandro o De Sciglio ADESSO per me parla tanto per parlare, sono gli stessi che appena questi sbagliano o non dimostrano di essere subito campioni li bollano e stop (ad esempio ho letto ieri che ad alcuni Kaio Jorge non ha impressionato per niente....e grazie al * ha giocato pochissimo e poi si é fatto malissimo). Pellegrini, per dire, probabilmente non ha NULLA di inferiore a questi, solo che se sbaglia una partita o una giocata all'Empoli o al Cagliari non succede bniente, alla Juve é diverso. Il limite della Juve con i giovani é il livello stesso della Juve e le pretese che hanno i tifosi della Juve...se i tifosi pretendono di vincere ogni singola partita, é OVVIO che non si può avere una squadra non solo tutta di giovani promesse, ma anche in cui ci siano più pedine che rischiano di non rendere o uscire travolte perché non pronti. Anche ai tempi di Boniperti o di Moggi i giovani venivano inseriti, ma con gradualità e ben sapendo che una squadra vincente di regola ha un'età media di 26/27 anni, perché come in tutti i mestieri l'esperienza conta.
  9. 1 punto
    2-0 di Sinner contro al pagliaccio del seeding che non si è smentito nemmeno oggi con le sue sceneggiate
  10. 1 punto
    Gli Americani erano gli unici a dire la verità riguardo ai piani Russi di invadere l'Ucraina, mentre Putin diceva che non aveva nessuna intenzione di invadere, mentre in realtà aspettava solo la fine delle olimpiadi. Ma si sa, gli Usa sono sempre i brutti e cattivi, mentre i Russi non dicono mai bugie.
  11. 1 punto
    Però se ti vai a leggere la biografia (la trovi su wiki) di Aaron Matè, è palese quale sia la sua posizione in ogni suo articolo (spiccatamente pro palestina e anti israeliano, sfacciatamente pro Trump e pro Russia, tanto da definire Alexey Navalny un delinquente). Detto questo io non ho mai messo in dubbio il profilo da falco di Biden (ci mancherebbe, è il firmatario della legge che ha dato al presidente americano il "diritto di uccidere" dopo i fatti dell'11 settembre) e più in generale della politica estera americana degli ultimi 30 anni (facciamo anche 70). So benissimo che anche loro hanno fatto le peggio porcate... Sto semplicemente dicendo che, analizzando questa questione in maniera oggettiva, la teoria di Matè fa davvero acqua da tutte le parti, sia a livello logico che pratico...
  12. 1 punto
  13. 1 punto
    Sulla questione mediatica, sociale, comunicativa, sul cambio di valori e di percezione del mondo, sull'economicismo, l'individualismo, il post storicismo e se vogliamo anche la diffusione del laicismo e dell'ateismo ci sarebbe da parlare per ore e ore, la questione meriterebbe un topic a parte. Così come sui problemi interni americani, sui movimenti metoo, blacklivesmatter, su QAnon, sulle milizie, sulla cancel culture. Sicuramente l'influenza americana sulle culture occidentali è stata enorme, enorme. Ma, forse sbaglio io, credo che l'Europa (media a parte, soprattutto quelli americani come Fb e Sky) stia segnalando una specie di reazione allergica a queste tematiche ed un allontanamento al mondo America da quello Europa, quantomeno negli ultimi anni. Giusto o sbagliato che sia, eh, è una mia impressione. Secondo me la prossima generazione di europei, i millennials per intenderci, sarà estremamente diversa dai '70-'80. Non sono cresciuti negli anni 80-90, nemmeno nei primi 00. Parlando con un giovane allievo MM AMI, qualche mese fa, me ne sono subito reso conto. Non era ancora nato l'11/11/200, è nato dopo l'inizio della guerra in A-Stan, la Jugoslavia e l'URSS esistono solo nei libri di storia, non ha Facebook, non ha mai guardato i Simpson, non conosce Pamela Anderson, non ha visto la Lira, non ricorda il governo Monti e la crisi finanziaria, era troppo piccolo. Per loro, neo-adulti, il mondo è fatto da un occidente in crisi finanziaria da sempre, da un'America tesa e a tratti trasandata, iniqua e frastagliata, hanno poca attrazione verso i nazionalismi, sono estremamente individualisti, pensano che la Cina sia una super potenza e di Russia non avevano mai sentito parlare fino ad un mese fa. E' difficile prevedere tra 15-30 anni, quando saranno loro la dirigenza d'Europa, come affronteranno e percepiranno certe dinamiche. Con quali presupposti ideologici, con quali riferimenti culturali, rifacendosi a chissà quali esempi umani e storici. Per quanto riguarda le istituzioni e gli apparati, sicuramente è così. Sono centri di interesse, a volte legittimi e a volte meno, perseguiti nei modi e coi mezzi a disposizione, legittimamente o meno. Le vite ucraine, in questo senso, sono un problema strettamente ucraino, che non lede alcun interesse delle altre parti. Fa male, ma è evidente. Il mondo è quello che è, fa abbastanza schifo, sì. Un saluto
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