Lunga intervista a Danilo su Corsport, ecco alcuni passaggi: "Con Pirlo ho vissuto una stagione formativa, per me è stato molto importante. Mi ha fatto crescere dandomi un ruolo che era tanti ruoli e insegnandomi a trovare sempre la posizione giusta in rapporto ai vari momenti della partita. Guardiola e Max, per me, sono primi a pari punti. Sono un centrocampista prestato alla difesa, in origine lo ero a tutti gli effetti. Con Max condivido moltissime cose, è leale, diretto, pochi giri di parole, e sa anche tornare sui suoi passi. Il nostro è un rapporto talmente franco da sfiorare la complicita'. Max vuole soprattutto vincere. Se nel calcio non vinci non ti diverti e non diverti. È pratico, concreto. Se sono arrivato a questi livelli lo devo agli ultimi due anni con lui.
Insiste molto sull’aspetto mentale, sulla libertà di espressione nel rispetto di certi codici tattici, e punta sui movimenti... Anch’io cerco ogni giorno di trasferire ai compagni quelle che sono le basi della mentalità vincente. Quando vedo quella maglia qualcosa dentro di me succede. Provo sensazioni fortissime. Il motore si accende all’istante. È una questione di responsabilità individuali e collettive. Ci sono momenti in cui guardo la fascia al mio braccio e avverto uno stimolo in più. La partita è il mio vizio. Bonucci? Gli addii come anche quello di altri giocatori sono tutti diversi e non sono comparabili, per quanto mi riguardo spero sempre di prendere le decisioni per tempo decidendo io quando lasciare o smettere. Pogba? A Paul sono sempre stato vicino, ora non lo lascio solo. Vlahovic? ha avuto alti e bassi ma questo perché ha un grande peso addosso, se impara a gestire le pressioni diventerà uno dei più forti. Chiesa? Ha bisogno di essere coccolato, è uno dei talenti più grandi d'Italia"
IN AGGIORNAMENTO
TuttoJuve