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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 01/05/2024 in Messaggi
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16 puntiLeggere “Pressing alto, gioco propositivo, tiri in porta” mi ha provocato una crisi di pianto.
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7 puntiA fare un anno straordinario sono riusciti in molti... anche Del Neri, Zaccheroni e altri vi riuscirono. Il difficile è confermarsi. Mi sembra assurdo, piuttosto, che a Gasperini non sia stata concessa alcuna possibilità nonostante i tantissimi anni ad alti livelli, anche in Europa (escludendo quella chiamata dell'Inter dove non gli vennero dati minimamente fiducia e tempo).
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4 puntiCardiff, che ricordi, se potesse parlare il tasto F5 della tastiera!!!
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3 puntiIn questa stagione è sicuramente emerso, come uno dei tecnici più interessanti sul palcoscenico italiano, proprio Thiago Motta, nome seguito dalla Juve per la sostituzione di Massimiliano Allegri. Riuscire infatti in un calcio così bloccato e tattico come il nostro a portare in Champions League una squadra come il Bologna, è sicuramente un grande punto a favore. A favore del tecnico del Bologna il gioco espresso dagli emiliani altamente godibile fatto di pressing alto e gioco propositivo e offensivo con più tiri nello specchio a partita del Bologna rispetto alla Juve,ovviamente va considerato che le pressioni rispetto a una piazza come quella bianconera sono tutt’altre. Ma per questi motivi, spiega Tuttosport, Giuntoli è rimasto stregato ed è ora pronto a puntare su di lui. Juventusnews24.com
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3 punti1) Introduzione Così come negli altri topic di questa serie ( (1) https://shorturl.at/bCKLP , (2) https://shorturl.at/fxFKN, e (3) https://shorturl.at/foyBD) parto con un paio di chiarimenti: Non sono un guru, non millanto conoscenze in società, non ho info riservate. Sono solo uno con troppo tempo a disposizione, e che si diverte a usare la logica. Mi son dilungato molto. Anche queste sono 4 pagine, ma è un’analisi molto dettagliata e penso possa essere interessante, se si ha la pazienza di leggera tutta. Non tutto deve essere bite-sized. Come ho scritto in (1), parto dal presupposto che Motta sarà il nostro allenatore. Non faro discorsi economici precisi. Non sono un esperto e – se anche lo fossi – non ho accesso ai dati, e scrivendo un testo simile non sarei d’aiuto al lettore. In più, ho sempre pensato che I ragionamenti tipo “vendi Mckennie a 25, Bremer a 75, e hai I 100 necessari a comprare Halaand” faciloni e – essenzialmente – ridicoli. Sia perchè in questi affari ci sono tantissime cifre che ballano e che non possiamo conoscere o prevedere in topic simili (gli stipendi, le tasse, le mazzette ai procuratori, i premi da dare e non dare), e sia perchè per vendere Mckennie devi innanzitutto avere un compratore che dispone di 25/30 milioni e che è disposto a spenderli per Mckennie (e che sa che siccome hai bisogno di venderlo, non ti offrirà mai 25/30, almeno in partenza). Cosa non semplice. A questo giro, proporrò un ragionamento sulle cessioni di quest’estate. 2) Basi Concettuali Ci sono tre “forze invisibili” che sono e saranno alla base della discussione: La prima è che la Juve vende per costruire. Sono convinto che le cessioni di quest’anno saranno pensate con la costruzione della rosa dell’anno prossimo in testa. Il secondo è il numero delle partite che dovremo giocare: 38 di campionato; da 8 a 17 in champions’ league; da 1 a 5 in Coppa Italia; da 1 o 2 in Supercoppa italiana; da 3 a 7 del mondiale per club. Da Agosto a Luglio la Juventus dovrà giocare fra le 51 e le 69 partite. Al di là della follia implicita di un calendario simile (arrivando in fondo a tutto, si sarà giocata una partita ogni 5 giorni per un anno intero) sarà necessario fare molte più rotazioni nell’undici titolare, e fronteggiare un numero di infortuni più alto del normale (a causa del naturale stress sul fisico dei giocatori). Non sarei sorpreso di una Juve che rotea 25/27 giocatori in prima squadra “fissi” solo per diminuire gli infortuni. Il terzo è quello delle regole per la formazione delle liste: la serie A e le coppe europee danno delle precise indicazioni su quanti giocatori in una rosa devono avere determinate caratteristiche di età e di affiliazione calcistica in gioventù, e quindi qualsiasi discussione sulla composizione di una rosa deve prenderle tutte in considerazione. Il regolamento potrebbe (dovrebbe) essere cambiato presto, dato che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha deciso che queste distinzioni sono illegali. Ma siccome per ora possiamo solo capire I programmi futuri sulla base delle regole in vigore al momento, li continuerò a considerare in vigore. Funzionalmente, nel regolamento attuale, la lista UEFA è composta 21 giocatori “liberi”, cui sono aggiunti 4 Club Trained Players (CTP, ovvero giocatori che hanno giocato con la squadra per almeno 3 stagioni entro I 21 anni), e un numero illimitato di Under 21. Questo significa che un Fagioli o un Kean contano per la Juve molto più di un Milik e di un Locatelli perchè vanno a occupare “caselle” che nessun altro può occupare: se hai Kean come seconda o terza punta, puoi avere 22 giocatori in rosa, mentre se hai – per dire – Petagna avrai solo 21 giocatori in rosa. Gli unici CTP di livello compatibile con la serie A, al momento, sono Immobile, Kean, Audero, Pinsoglio, Fagioli, Barbieri, e Nicolussi-Caviglia. In altre parole, dei 7 giocatori CTP-abili ne abbiamo già 5 per cui uno conterà nella rosa totale. 3) I giocatori in rosa per la prossima stagione allo stato attuale I giocatori in lista contano i rientri dai prestiti. Do anche per scontato il rinnovo di Rugani (che conviene a tutti rimanga, se si abbassa lo stipendio) e il non-rinnovo di Rabiot (che non son convinto si adatti bene al calcio di Motta, che chiede molto, e che pare abbia altre offerte). I numeri accanto ai giocatori sono per indicare se sono fra i liberi (massimo 17), i CTP (massimo 4, con il quinto che rientra nei 17) o degli U21 (illimitati). In porta abbiamo Perin (1), Sczeszny (2), e Pinsoglio (CTP 1). I difensori centrali sono Djalo (3), Hujsen (U21), Bremer (4), Gatti (5), Rugani (6), Facundo Gonzalez (7) e Danilo (8) Fra i terzini, Cambiaso (9), Weah (10), Barbieri (CTP 2) e De Sciglio (11) Fra i centrocampisti, Locatelli (12), Barrenechea (13), Arthur (14), Miretti (U21), Fagioli (CTP 3), Nicolussi Caviglia (CTP 4), e Mckennie (15), Fra le ali, Chiesa (16), Yldiz(U21), Iling Junior (U21), Soulè (U21)e Kostic (17) Fra le punte, Vlahovic (18), Milik (19), Kaio Jorge (20), e Kean (CTP 5, o 21) 4) Analisi sulla rosa Da un punto di vista puramente numerico, la juve parte “piena” ancora prima di operare acquisti: abbiamo 4 CTP, 21 giocatori “liberi” (20 +1 CTP di troppo), e 4 U21 già in pianta stabile in prima squadra (con molti altri che potrebbero aggiungersi dalla U23, come Cerri o Sekulov). Quindi, di sicuro dovremo avere almeno 4 cessioni di liberi (o 3 e un CTP) per “rientrare in pari” con le regole, e una cessione per ogni giocatore che vedremo entrare. Vedremo quindi molti giocatori messi alla porta, sia perché ritenuti inesperti o non del livello della Juventus, sia per liberare spazio. Ricordo poi che c’è una differenza fra “dovrebbe partire” e “è credibile che parta”: tutti vorremmo veder partire De sciglio, ma non è detto che succeda. a. CTP Abbiamo troppi CTP, e uno fra Fagioli, Pinsoglio, Barbieri, Nicolussi Caviglia e Kean potrebbe (dovrebbe) partire per liberare spazio in rosa. Di questi, Fagioli è l’unico che rimarrà sicuramente: gli è stato offerto il rinnovo dopo lo scandalo scommesse, e la Juve punta fortemente su di lui. Pinsoglio pare essere un uomo fondamentale all’interno dello spogliatoio, prende poco, e non credo venga mollato in questo momento (per quanto è vero che il ruolo di terzo portiere può essere dato a quello della nextgen, è anche vero che ha più senso far giocare il giovane in C che non fargli fare panchina in A). Barbieri sembra aver fatto una gran bella stagione al Pisa, abbiamo il diritto di controriscatto, e gioca terzino destro, una posizione in cui siamo estremamente scoperti. Giuntoli potrebbe decidere di ri-prestarlo in giro in Serie A quest’anno, ma mi sembra più probabile che rimanga/torni e faccia la riserva di chiunque dovessero comprare in quella posizione. Nicolussi Caviglia e Kean si giocano quindi la quarta posizione, e per esperienza e affidabilità tecnica mi sembra più probabile che Moise abbia più chance di rimanere che non Hans (e anche meno mercato: Nicolussi Caviglia lo presti o lo vendi tranquillamente nella bassa serie A, mentre trovare un compratore per Kean può essere difficile). Certo, però, potrebbero anche rimanere entrambi e occupare un posto in lista, ma non credo succederà. b. U21 Dal punto di vista delle liste, gli U21 sono il meglio che questa squadra potrebbe avere. Hujsen, Yldiz, Miretti, Iling-Junior e Soulè sono giocatori che hanno già dimostrato di poter far parte di questa rosa, e non pesano in alcun modo sulle liste. Data la lunga stagione, avranno un ruolo molto importante. In più, se dovessero rimanere in rosa tutto l’anno (due anni per Hujsen) tutti potrebbero diventare CTP e sistemare le rose nel lungo termine. Per questo e altri motivi, e a meno di offerte molto consistenti, dubito che partiranno l’anno prossimo. L’unico è Miretti, che è già CTP da anni, e che potrebbe essere mandato in prestito per crescere (ma sarei sorpreso). c. Liberi, Portieri Detto di Pinsoglio, Sczesny e Perin sono entrambi a scadenza 2025, e se non dovessero rinnovare mi sembra possibile – se non probabile – che almeno uno dei due parta per essere sostituito da un qualche portiere giovane tipo Di Gregorio o Carnesecchi. In quel caso, l’indiziato maggiore mi pare essere Perin, per dare al nuovo arrivato un anno di “apprendistato” sotto il Polacco. In termini di liste non cambierebbe nulla: l’unico cambio possibile sarebbe se il secondo diventasse il CTP Audero, e solo se partissero sia Nicolussi Caviglia che Kean ( e mi pare funzionalmente impossibile). d. Liberi, difensori e terzini Dando per scontato che l’allenatore sarà Thiago Motta – o comunque qualcuno che gioca il 433/4231 – abbiamo troppi difensori, specialmente se (come sembra) dovessimo comprare Calafiori. Gatti, Rugani e Danilo sono sicuri di rimanere così come Hujsen, che ha dimostrato di poter giocare a questo livello ed è “protetto” dallo status di U21. Facundo Gonzalez è Over21 e non ha dimostrato tanto alla Samp, ma è giovane ed è probabile che venga ri-prestato in giro (alta B o bassa A). Djalò è un punto di domanda: ancora non si è ristabilito dal brutto infortunio dell’anno scorso, ma pare che Giuntoli creda molto in lui e non è impossibile che rimanga in rosa. Bremer è di gran lunga il miglior difensore in rosa, ma se davvero dovesse presentarsi qualcuno con 70/80 milioni potrebbe essere tranquillamente venduto per finanziare il mercato. Fra i terzini, detto di Barbieri, Cambiaso rimarrà sicuramente. De Sciglio è il primo indiziato a partire. Ha il contratto in scadenza 2026, difficilmente è vendibile, e dato che è perennemente infortunato non avrebbe senso occupare spazio in rosa con lui. Immagino si cercherà di regalargli il cartellino e – non dovesse funzionare – lo si eliminerà dalla rosa come ha fatto il Napoli con Demme. Certo, gli dovresti comunque pagare lo stipendio, ma i “danni” dati dalla sua presenza sarebbero ridotti. Penso che partirà anche Weah, a meno che non diventi una specie di tappabuchi come Padoin in passato. Non sembra che si sia adattato benissimo, non sembra avere il livello tecnico necessario per la Juventus, e – dovesse rimanere – sarebbe in competizione con Barberi per il posto di riserva. Ha uno stipendio basso e un ammortamento basso, dovesse partire potremmo anche guadagnare qualcosa. e. Liberi, centrocampisti Il centrocampo è al tempo stesso il reparto su cui scommetterei arriverà un qualche acquisto, e quello che avrà più problemi a rivoluzionarsi. Detto di Miretti, Fagioli, e Nicolussi Caviglia, rimangono i Liberi Locatelli, Arthur, Barrenechea, e Mckennie. Locatelli non penso che partirà, sia perché ci abbiamo investito molto, e sia perché comunque il suo lo ha fatto anche in questa annata disastrata. In più, in mano a Motta mi sembra che possa tornare a essere l’ottimo giocatore che si era visto al Sassuolo. Arthur non sembra sarà comprato dalla Fiorentina, ma torna un uomo nuovo dal prestito: ha giocato 30 partite in campionato, e per quanto solo siano 19 da titolare, ha perso il posto solo quando è divenuto apparente che non avrebbero speso 20 milioni per lui. Con Italiano, non solo ha superato i problemi fisici ma ha anche preso il controllo del centrocampo, tornando il metronomo che era ai tempi del Barcellona. Per questi motivi, se non riuscissimo a venderlo (e non credo ci riusciremo) potrebbe anche rimanere e rinnovare (scadenza 2026), soprattutto perché Thiago Motta in panchina potrebbe trovare il modo per usarlo secondo le sue doti, anche solo come vice-Fagioli. Barrenechea è appena più vecchio dell’U21, costa poco, ha fatto un’ottima stagione a Frosinone, e può fare il vice-Locatelli (soprattutto se giocheremo un centrocampo a 2). Secondo me, rimarrà, ma non sarebbe nemmeno difficile da vendere. Mckennie mi pare un sicuro candidato alla partenza, dato che è uno dei pochi che ha accresciuto il suo valore in questa stagione, pare essere in rotta con la società, è in scadenza e ha mercato in Inghilterra. In più, non ha il talento con la palla fra i piedi che lo farebbe giocare bene con Motta. A meno che decida di andare a parametro 0, penso davvero che partirà. f. Liberi, Ali e attaccanti. Detto di Soulè, Iling-Junior, e Yldiz, Chiesa e Kostic sono le uniche due ali “Libere” che rimangono in rosa. Chiesa potrebbe partire di fronte a una grossa offerta, ma se da un lato penso che valga più di quanto la juve potrebbe incassare dalla sua cessione, dall’altro sono convinto che rinnovi e rimanga, una volta visto Allegri partire. Per Kostic vedo invece solo due strade: la cessione (che immagino sia il desiderio di Giuntoli) o diventare un terzino sinistro e fare panchina a Cambiaso. L’attacco è il ruolo che penso sarà rivoluzionato. Detto di Kean, Vlahovic dice di voler rimanere ma non è detto che rimanga. Da un lato, perché Motta non pare apprezzare molto le punte con le sue caratteristiche (ricordiamo il declino di N’zola con Motta allo Spezia), e dall’altro lato, perchè lui è uno dei pochi da cui potremmo ricavare 70/80 milioni per il mercato. In più, il suo stipendio si dice che debba raddoppiare quest’anno, quindi credo che Giuntoli possa volerlo mandare via. Milik costa e guadagna (relativamente) poco, è un usato sicuro, e si integra in tanti modi diversi di giocare. Potrebbe tranquillamente rimanere in rosa – si integrerebbe tranquillamente nel calcio di Motta – ma potrebbe anche partire di fronte a un’offerta giusta. Infine, Kaio Jorge penso seriamente che possa rimanere. Da un lato è vero che a Frosinone non ha fatto la stagione che si pensava che avrebbe fatto, ma è anche vero che è ormai fisicamente sano, che è un giocatore molto tecnico, e che potrebbe piacere molto a uno come Motta. Dato il suo stipendio, è una scommessa che si potrebbe fare. Se no, tutta la bassa serie A la farebbe al posto nostro. 5) Conclusione. Abbiamo detto che la Juve ha bisogno di un minimo di 4 cessioni per poter rientrare nei parametri dettati dai regolamenti UEFA, e che quindi questo debba essere l’obbiettivo minimo per Giuntoli. Abbiamo detto anche che solo con la quinta, sesta e settima cessione saremo in grado di effettuare un primo, secondo, e terzo acquisto. Dando per scontato che nessuna cessione è semplice, e che non è detto che tutto vada come programmato, penso che nella testa di Giuntoli le prime 4 cessioni siano De Sciglio, Facundo Gonzalez, Weah, e Nicolussi-Caviglia. Sono i più semplici da piazzare, ma al tempo stesso anche i meno utili alla rosa nel suo complesso. Le altre cessioni verranno prese da uno di 4 gruppi di giocatori. Il primo gruppo è composto dai giocatori che potrebbero essere ceduti perché ritenuti meno utili e meno funzionali alla causa che non i propri sostituti: Kostic, Barrenechea, Mckennie, e Milik. Nessuno di loro verrebbe venduto solo per il guadagno finanziario (che comunque ci sarebbe) ma anche per liberare spazio a qualcuno ritenuto più integrabile alle necessità di Motta, o meno costoso a bilancio. Comprare una riserva di Cambiaso a sinistra potrebbe essere più semplice ed economico che non tenere Kostic, per esempio. Il secondo gruppo è composto da giocatori che è possibile Giuntoli voglia vendere, ma che è probabile gli “rimangano sul groppone” e debbano essere integrati in rosa per non buttare le risorse a bilancio (e che ritengo possano davvero essere utili alla causa). Arthur e Kean mi paiono rientrare in questo fenotipo perfettamente. Il terzo gruppo è composto da quei giocatori che potrebbero essere venduti per finanziare il mercato: Chiesa, Bremer, e Vlahovic. Chiesa difficilmente verrà venduto perché dopo l’annus horribilis con Allegri vale molto meno di quel che la Juve potrebbe ricavare da una sua cessione. Vlahovic è più probabile di Chiesa: da un lato Motta potrebbe non sapere come usare una prima punta come lui (pensiamo allo N’zola di Spezia), e in più potresti prendere una cifra per lui pari o superiore a quello che hai speso per acquistarlo. Al tempo stesso però, non sono convinto che il giocatore voglia partire, sia perché mi sembra alquanto gobbo, e quindi potrebbe voler rimanere a oltranza, e sia perché pare che il suo stipendio per l’anno prossimo raddoppi e non è detto che altrove gli offrirebbero le stesse cifre. Per questo, Bremer mi sembra essere la cessione più probabile: vale i 70/80 che chiediamo, pare esserci una grande richiesta, e il suo rimpiazzo numerico – Calafiori – sembra costare meno della metà di quel che incasseremmo. Il quarto gruppo è composto da giocatori che potrebbero essere mandati in prestito a giocare con continuità, ma che potrebbero anche rimanere. Penso si deciderà molto avanti cosa fare con loro. Djalo, Kaio Jorge, e Miretti rientrano in questo gruppo.
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3 puntiGasperini é da anni uno degli allenatori più preparati e competenti del panorama nazionale, probabilmente il migliore in circolazione dal punto di vista tattico. Pratica un bel gioco e riesce a valorizzare al massimo le risorse che ha, anche i giovani, senza pretendere mercati faraonici. Apparentemente é incomprensibile che non abbia mai allenato un Top Team. Temo che il problema sia caratteriale e che il Gasp sia visto da molti come un gran rompic0gli0ni…
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3 puntiNon reggerei un altro talebano della difesa a 3.
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2 puntiSe magari per una volta , dirigenza e tifosi la smettessimo di fare i radical chic sarebbe già un buon punto di partenza , a Sarri rompevano le balle già prima del suo arrivo perché indossava la tuta in campo , idiozie che solo alla Juventus si possono pensare
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2 puntiIo sinceramente ho visto un altro bologna rispetto la descrizione dell'articolo
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2 puntiTI APPLAUDO per il post e ti chiedo io scusa per chi, con ignoranza, ti chiede di essere sintetico o perdono addirittura tempo per scriverti che è troppo lungo per leggerlo si meritano i tweet dei pagliacci alla Mecca Lecca o i vari insider che spuntano da maggio a settembre
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2 punti
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2 puntiComunque, leggendo bene l' articolo di calciofinanza sul bilancio Inter, ci sono alcune riflessioni importanti da fare, quali: 1) Debiti tributari per 66 milioni e 860 mila euro 2) La continuità aziendale garantita tramite la Grand Tower è limitata fino al 31/10/2024 3) il prestito che Zhang ha preso da Oaktree per 380 milioni, solo 86 li ha utilizzati per l' Inter Ragionando su questi punti, viene da pensare che per Zhang il problema Inter sia il meno assillante rispetto agli altri debiti che ha sparsi per il mondo, ma soprattutto in Cina. Sulla continuità aziendale, sinceramente rimango basito nel leggere che è limitata al 31/10/2024 quando nello stesso bilancio si rimanda il ripianamento dei debiti e del patrimonio netto al 2027. Come dire, abbiamo i soldi sino a ottobre 2024, poi per arrivare al 2027 qualche Santo ci assisterà. No, assolutamente no. I presupposti per un bilancio ordinario non ci sono, quindi avrebbero dovuto fare un bilancio in previsione di apertura di una delle procedure concorsuali. Dal bilancio, è evidente lo stato di crisi, definito dall' art. 2, comma 1 del Codice della Crisi d' Impresa e dell' Insolvenza (CCII) <<lo stato del debitore che rende probabile l' insolvenza e che si manifesta con l' inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi dodici mesi>> Qui, altro che dodici mesi, parlano di quattro anni. Avrebbero dovuto aprire la procedura di ristrutturazione del debito se non addirittura un concordato preventivo. Altro che bilancio ordinario. Paradossalmente, la situazione debitoria della Juventus è peggiore, ma il socio di maggioranza adempie al suo dovero ed effettua aumenti di capitale, tali da consentire l' assolvimento degli obblighi e garantisce continuità aziendale illimitata. Sono convinto che questi esposti presentati in Procura della Repubblica, produrranno i loro effetti xxx
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1 puntoBuongiorno a tutte ed a tutti. Il 1° maggio 1994 moriva uno dei più grandi piloti della storia della Formula 1, per molti forse il migliore. Non ero un suo tifoso, come tanti altri tifavo Ferrari, la rivalità con il francese Alain Prost caratterizzò molto quegli anni, ma gli riconoscevo una superiorità indubbia. Personalmente, tra le altre cose, ricordo una capacità straordinaria nel saper frapporre tra sé ed il diretto inseguitore un "doppiato", superandolo poco prima della parte mista del circuito, facendo in modo che quest'ultimo facesse da "tappo" e quindi sottraendo preziosi decimi di secondo a chi cercava di avvicinarsi. Ma non era certo solo questo il suo più grande talento: 3 volte Campione del Mondo 41 Gran Premi vinti 80 volte sul podio 65 volte in pole position Ma i numeri non dicono tutto: insuperabile nella guida sotto la pioggia, fortissimo nei circuiti cittadini (detiene ancora adesso il record di vittorie a Monte Carlo), eccezionale nella messa a punto del veicolo e nella scelta degli pneumatici. Il 1° maggio 1994 si correva il Gran Premio di San Marino, autodromo di Imola. Quel pomeriggio io e altri amici ci stavamo recando con il pullman allo stadio (uno dei tanti Juventus Club che all'epoca percorrevano, come un serpentone unico, la Milano - Torino); la partita per la cronaca era contro l'Udinese e vincemmo 1-0 con gol del compianto Gianluca Vialli. Ricordo lo sgomento e la preoccupazione nel vedere su quei piccoli televisori l'incidente alla curva del Tamburello, ed il pilota immobile a parte un lieve movimento del capo. Non ricordo nulla della partita, ma ho ben impresso nella memoria il pensiero che quel giorno sarebbe mancato una Leggenda dello Sport (la dichiarazione ufficiale venne fatta poco prima delle 19). Quel weekend a Imola fu tragico, ci fu anche la morte il giorno prima del pilota austriaco Ratzenberger, e numerosi incidenti caratterizzarono tutto il fine settimana. Qui di seguito riporto una ricostruzione, fonte Wikipedia: La competizione è nota per essere stata uno degli eventi di Formula 1 con più incidenti dall'esito grave o mortale: nell'arco dei tre giorni di gara vi persero infatti la vita i piloti Roland Ratzenberger e Ayrton Senna, mentre Rubens Barrichello rimase ferito, così come (pur con esito meno grave) alcuni meccanici e vari spettatori, coinvolti passivamente in ulteriori incidenti verificatisi durante la corsa. Venerdì La sequenza di gravi incidenti che segnò il weekend ebbe inizio già nelle prove libere del venerdì: durante la sessione la Jordan di Rubens Barrichello, a causa del cedimento della sospensione posteriore sinistra e della velocità troppo elevata, uscì di traiettoria alla Variante Bassa, passò di traverso sul cordolo esterno e decollò, superando le gomme di bordopista e impattando contro le reti di protezione. L'auto quindi rimbalzò all'indietro, si cappottò un paio di volte e infine si fermò ribaltata nella via di fuga. Essendo manifesta la gravità della situazione, le prove vennero subito interrotte onde consentire di prestare i soccorsi. Barrichello venne estratto esanime dall’abitacolo e rianimato sul posto dai sanitari: ripresi i sensi, venne trasportato al centro medico e in seguito all'ospedale, ove venne stabilizzato e medicato (avendo riportato una frattura al setto nasale, tagli alla bocca, un braccio rotto, una costola incrinata ed una leggera amnesia). Pur non potendo prendere parte al resto dell'evento, già la mattina del sabato si ripresentò nel paddock. Sabato Il secondo incidente avvenne durante le prove ufficiali di sabato 30 aprile: Roland Ratzenberger era impegnato in un giro lanciato nel tentativo di abbassare il suo tempo di qualificazione. Giunta nel rettilineo all'uscita della curva Tamburello, la Simtek del pilota austriaco subì la rottura dell'ala anteriore: il brusco calo di deportanza e l’elevata velocità (314,9 km/h) la resero ingovernabile, mandandola a sbattere contro il muro esterno della successiva svolta, intitolata a Gilles Villeneuve. Nel forte impatto la cella di sopravvivenza dell'abitacolo resse abbastanza bene, ma la decelerazione fu tale da far perdere immediatamente conoscenza al pilota, provocandogli una frattura della base cranica. Anche stavolta la gravità della situazione fu subito manifesta: mentre il relitto della vettura (rimbalzato contro il muretto) continuava ad andare in testacoda per poi fermarsi in mezzo alla curva Tosa (successiva alla Villeneuve), si vide distintamente la testa del pilota oscillare mollemente, appoggiata ai bordi dell'abitacolo. L'allarme fu ancora una volta immediato e fu esposta la bandiera rossa: in due minuti i medici di pista, diretti dal dottor Sid Watkins, si accostarono alla Simtek, trovando Ratzenberger privo di sensi e con copiosa perdita di sangue dalla bocca e dal naso. I sanitari intervennero su di lui dapprima nell’abitacolo, dopodiché lo estrassero e lo distesero a terra, tentando di rianimarlo. Dopo essere riusciti quantomeno a farlo uscire dall’arresto cardiaco, lo caricarono su un’ambulanza e quindi sull’elicottero del 118 Emilia-Romagna, che lo trasportò al pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Bologna; a causa del grave trauma subito il pilota austriaco morì sette minuti dopo l'arrivo all'ospedale. La ricostruzione più credibile dell’incidente indicò come causa scatenante un danno all’alettone anteriore della Simtek, riportato durante il giro di lancio a causa di un probabile passaggio scomposto su un cordolo. Tale rottura non venne ravvisata né dal pilota né dal muretto, ma allorché Ratzenberger affrontò il rettilineo del Tamburello, il forte carico aerodinamico dell’alta velocità andò a spezzare definitivamente la superficie alare. A conforto di tale teoria vi furono le registrazioni delle telecamere Rai puntate su quel tratto di pista, una delle quali, poco dopo il passaggio della Simtek numero 32, riprese un oggetto di colore violaceo (visivamente compatibile con la forma del flap frontale) volare in mezzo al tracciato. Secondo le leggi italiane l'autodromo sarebbe dovuto andare immediatamente sotto sequestro a causa dell'incidente mortale, per consentire al pubblico ministero competente di effettuare i rilievi. Essendo però i medici riusciti a riattivare il cuore di Ratzenberger, il successivo decesso avvenne al di fuori del circuito e non comportò la sospensione del programma di gara. Era dal 1986 che un pilota di Formula 1 non moriva “sul lavoro” (l’ultimo era stato De Angelis nel corso di un test privato) e ancor più tempo era passato dall’ultimo accadimento luttuoso nel corso di un evento ufficiale (l’incidente di Riccardo Paletti al Gran Premio del Canada 1982). L'ambiente della Formula 1 ne risultò immediatamente traumatizzato: allorché le prove vennero fatte ripartire, Ayrton Senna e tutti i piloti della Benetton e della Sauber decisero di non effettuare altri giri (...) Domenica Il terzo grave incidente del weekend si verificò già alla partenza della gara: allo scattare del semaforo verde la Benetton di JJ Lehto, quinta in griglia, ebbe un problema tecnico e spense il motore, rimanendo ferma sulla piazzola. Le macchine che la seguivano scartarono bruscamente sui lati per evitarla, ma Pedro Lamy, partito dalle retrovie, si avvide dell'ostacolo solo all'ultimo momento: l'elevata velocità e la presenza di altre monoposto al suo fianco resero inevitabile il violento impatto, con la Lotus che letteralmente sfondò il retrotreno della Benetton, andando poi alla deriva per un centinaio di metri e fermandosi allo sbocco della pit-lane. Entrambi i piloti non riportarono conseguenze (salvo alcuni indolenzimenti), ma i detriti persi dalle auto coinvolte volarono in tutte le direzioni; alcuni di essi scavalcarono le recinzioni e finirono sulle tribune ferendo nove spettatori, dei quali uno, colpito da una gomma, rimase qualche giorno in coma. Poiché il rettilineo dei box si era riempito di detriti, la direzione di gara ordinò l'ingresso in pista della safety car (condotta dal pilota Max Angelelli), per rallentare i concorrenti e dare modo ai commissari di ripulire il tracciato e spostare i relitti delle auto incidentate. (...) Una volta pulita la pista la gara riprese: Senna aveva mantenuto il comando e subito segnò un buon tempo cronometrato (risulterà essere il terzo crono più veloce della gara), inseguito a breve distanza da Schumacher. Nel corso del settimo giro, alle ore 14:17, la Williams del brasiliano approcciò normalmente la svolta del Tamburello a una velocità di circa 310 km/h. In questo frangente il piantone dello sterzo (modificato frettolosamente dai meccanici su istruzioni dello stesso Senna prima della gara) cedette alle sollecitazioni e la vettura divenne ingovernabile. Senna, accortosi di non riuscire a curvare e di stare andando dritto, frenò bruscamente fino a ridurre la velocità a 211 km/h, ma la via di fuga era troppo stretta: nel giro di 2 secondi la Wiliams impattò con un angolo di circa 22 gradi contro il muretto a bordo pista. La grande energia cinetica fece rimbalzare la macchina all'indietro verso la pista: essa toccò di traverso la striscia d'erba che separava il tracciato dalla via di fuga e ritornò verso l'esterno, per poi arrestarsi una cinquantina di metri più avanti. Nella carambola una sospensione dell'auto si spezzò con ancora attaccata la gomma e colpì Senna alla testa, provocandogli un grave trauma cranico: il braccio scheggiato della sospensione penetrò nel casco attraverso la visiera, ferendo gravemente il pilota nel lobo frontale destro, poco sopra l'occhio. Resasi conto dell'immobilità del pilota nel relitto della macchina (salvo alcuni lievi spostamenti del capo probabilmente dovuti alle lesioni a livello cerebrale), la direzione di gara espose la bandiera rossa e chiamò i soccorsi. Nel giro di due minuti i medici guidati dal dottor Sid Watkins intervennero presso la vettura. Le condizioni di Senna erano palesemente gravissime: il pilota era esanime e la testa era mollemente appoggiata al bordo laterale dell'abitacolo. I sanitari sfilarono il casco al pilota tagliando la cinghia di ritenuta, constatando che il brasiliano era in stato di gasping: oltre alla ferita sopra l'occhio destro manifestava una fuoriuscita di sangue dal naso e dalla bocca e non reagiva ad alcun tipo di sollecitazione. Lo estrassero dalla vettura e lo stesero a terra per stabilizzarlo: anzitutto si provvide a tenergli aperte le vie respiratorie con la praticazione di una tracheotomia d'urgenza, a tamponare l'emorragia e a trasfondergli del materiale ematico. Watkins, appurata l'estrema gravità della situazione (a posteriori dichiarò di aver avuto "la percezione che il suo spirito lo stesse abbandonando in quell'istante", dopo aver osservato un improvviso rilassamento del corpo del pilota), chiese l'intervento dell'elisoccorso, che in modo del tutto inedito per la storia della Formula 1 fu fatto atterrare direttamente in pista, presso il sito dell'incidente. In quei momenti concitati qualcuno autorizzò erroneamente il rientro in pista di Érik Comas, che non era ripartito insieme agli altri all'uscita della safety car, ma era rimasto fermo a lungo nei box per riparare l'alettone posteriore rovinato da una toccata. Il francese della Larrousse, ignaro della situazione, arrivò al Tamburello a discreta velocità, evitando per poco di investire i mezzi di soccorso. Incredulo per la situazione creatasi, egli uscì dalla vettura per sincerarsi dello stato del collega ferito (che peraltro qualche tempo prima l'aveva a sua volta soccorso a seguito di un incidente in gara). Quindi, prima che la direzione di gara lo squalificasse per il grave pericolo causato, decise sua sponte di ritirarsi dalla gara. Alle ore 15:00 Senna venne caricato a bordo dell'elicottero, che decollò dalla pista alla volta dell'Ospedale Maggiore di Bologna: al seguito del pilota si imbarcarono il dottor Watkins e il primo assistente Giovanni Gordini, medico anestesista. Durante il volo gli fu trasfuso altro sangue, per un totale di 4,5 litri. (...) A gara conclusa tutte le attenzioni si concentrarono sulle condizioni di salute di Ayrton Senna, che era nel frattempo giunto all'ospedale di Bologna. L'équipe del reparto di rianimazione guidata dal primario dottoressa Maria Teresa Fiandri (che aveva raggiunto il nosocomio subito dopo aver visto l’incidente in televisione) esaminò sommariamente il pilota, constatando che l’unica ferita visibile era quella già citata sopra l’occhio destro (larga tre o quattro centimetri), oltre a un complessivo gonfiore del viso (altrimenti disteso e sereno), mentre il resto delle membra appariva illeso. Allorché tuttavia lo spostarono dalla barella si accorsero che essa era piena di sangue, in quantità giudicata sproporzionata rispetto alle lesioni visibili. La squadra medica provvide subito a trattare l'insufficienza cardiaca e respiratoria in cui versava Senna, fino a quasi stabilizzare polso e respirazione; di tale situazione venne dato conto in due bollettini medici che vennero letti dinnanzi alla folla di giornalisti che si era raccolta presso il reparto di rianimazione, mentre la gara era ancora in corso. In seconda istanza, dopo un consulto con il dottor Gordini (che fin da subito dichiarò nulle le speranze di arrivare a buon fine), il pilota fu sottoposto a TAC ed elettroencefalogramma, che rivelarono tutta la gravità dei traumi subiti e l’assenza di attività cerebrale. Tutto ciò non era tuttavia sufficiente, ai sensi delle leggi italiane in vigore, a dichiarare la morte, che nelle normative era intesa come cessazione dell'attività cardio-respiratoria. Alle ore 18:15 Leonardo, fratello del pilota (che aveva raggiunto l’ospedale insieme all’addetta stampa Betise Assumpcao), chiamò un prete affinché amministrasse ad Ayrton l'estrema unzione: a stretto giro la dottoressa Fiandri li raggiunse ed espose loro il risultato degli esami, avvertendoli dell’irreversibilità dello stato comatoso, per poi dare analoga infausta prognosi anche agli operatori mediatici. Allorché alle 18:37 subentrò un nuovo arresto cardiocircolatorio, l'equipe medica decise di non insistere ulteriormente: tre minuti dopo la stessa dottoressa Fiandri si presentò nella sala stampa improvvisata al 12º piano dell’Ospedale Maggiore, annunciando ai giornalisti ivi convenuti il decesso di Senna. Nel referto l'ora effettiva della morte venne tuttavia indicata alle 14:17, momento dell'impatto con il muretto, sebbene il suo cuore abbia cessato di battere alle 18:40, a significare come ogni tentativo di salvataggio fosse stato vano. I funerali di Stato di Senna, ebbero luogo il 5 maggio 1994 a San Paolo in Brasile, alla presenza di tantissimi rappresentanti del mondo delle corse. Il 7 maggio, invece, ebbero luogo a Salisburgo, in Austria, i funerali di Roland Ratzenberger, alla presenza del presidente della FIA, Max Mosley. L'incidente di Senna resterà l'ultimo con conseguenze mortali in una competizione di Formula 1 fino al Gran Premio del Giappone 2014, segnato dal grave incidente occorso al francese Jules Bianchi, poi deceduto il 17 luglio 2015 dopo più di 9 mesi di coma. Concludo inserendo un brano di Lucio Dalla Buon primo maggio
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1 puntoJuventus-Milan è stata l'occasione di un incontro pre-partita tra Giuntoli e Veronique la mamma-agente di Rabiot. I bianconeri non hanno formulato un'offerta, anche perché con i nuovi parametri economici non possono certo arrivare alle cifre attuali che prende il centrocampista. Giuntoli si aspettava quindi una prima mossa dal giocatore che però ha preso ancora tempo.
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1 puntoSemplice:la qualità dei giocatori è fondamentale e viene prima di ogni altro discorso
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1 puntoÈ vero, però Thiago Motta, se vai a vedere, oltre all’exploit di quest’anno ha comunque fatto sempre buone stagioni con materiale abbastanza discutibile. Poi certo, allenare la Juve è un’altra cosa.
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1 punto
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1 puntoAGGIORNATE IN PRIMA PAGINA RISULTATI CLASSIFICA CALENDARIO STATISTICHE Domanda per @Ampiezzaeprofonditá che ne pensi di Scienza? A inizio anno sembrava un nanerottolo spostato dalle piume...ma ora cmq è a Sei gol, tante piccole giocate e sempre da subentrato (22 subentri)
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1 puntoNo ma davvero? Guarda ti rispondo solo dicendo che per sostituire sto lampione basta prendere uno qualsiasi della seria B a 5 Milà euro... Giocatore sopravvalutato come pochi, scarso come molti... Gioca solo quando sente odore di soldi sto mercenario.. Neanche umanamente è degno di indossare la nostra maglia..
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1 puntooh finalmente un po' di chiarezza, grazie del post chiarissimo ed esaustivo, se le autorità competenti fanno orecchie da mercante vien fuori un casino ciclopico
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1 puntoBeh, oggettivamente una decina di milioni lordi per il nuovo allenatore, su un bilancio da mezzo miliardo di euro, non è che siano esattamente uno scoglio impossibile. Se sei giustamente convinto che mantenerlo in panchina anche l'anno prossimo, causerebbe danni, lo cambi senza preoccuparti minimamente della cifra. Aggiungiamoci anche che, pur essendo improbabile in quanto Allegri non se lo fila nessuno, c'è pure la possibilità che si liberi qualche panchina importante durante l'anno, che gliela propongano e che lui la accetti (esempio, l'anno prossimo l'Inperd parte malissimo (speriamo) e alla pausa invernale esonera S.Inzaghi, a quel punto il buon vecchio beppone marotta chiama il suo ex allenatore, col quale han vinto tanto, per farsi raggiungere in quel di milano. A quel punto si trova un accordo per liberarlo e si risparmia qualche bel milionazzo... Poi per quanto riguarda l'altro discorso, lungi da me dire che le valutazioni di transfermarket siano affidabili, ma non trovando altro e non volendo sprecare una giornata per tirare fuori dati e conti, ti dico solo che secondo quel sito, la valutazione della rosa 2020-21 (prima dell'allegri bis) era di 630 e rotti milioni. La valutazione ad oggi è di 490 milioni. Ovviamente abbiamo anche ceduto dei giocatori, ma in media la società ha sempre speso complessivamente di più di quanto incassato, in sede di mercato. Non addosso tutte le colpe ad Allegri, per carità, ma è chiaro che siamo in un trend negativo che ha portato una forte svalutazione ( diciamo un 20%). Come detto, le cifre di transfermarkt lasciano il tempo che trovano, ma è comunque evidente che la valutazione complessiva della squadra è andata a scendere e anche notevolmente, in questo triennio. Se ti convinci che cambiando allenatore puoi interrompere ed invertire il trend, riportandolo positivo, l'idea di avere un extra esborso di una decina di milioni lordi non ti turba minimamente, dato che invertendo il trend andresti a recuperare svariate decine di milioni di euro in valore dei cartellini. Ad esempio, cambi allenatore e l'anno prossimo con Tiago Motta arrivi terzo, fai una bella champions, un bel mondiale e una dignitosa coppa italia e supercoppa, a fine anno non vinci comunque nessun trofeo ma nel frattempo Vlahovic ha segnato 45 gol stagionali. Ad oggi fai fatica a venderlo a 50, dopo una stagione simile lo venderesti senza problemi a più di 100 milioni.
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1 puntoSecondo le ultime indiscrezioni, Guerra dovrebbe rinnovare il contratto anche per la prossima stagione.
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1 puntocmq ogni finale mi diverto a leggere pagine e pagine di domande di gente che va allo stadio solo in questi casi, anni fa mi incazzavo anche, ormai la prendo a ridere..
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