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Contenuti Popolari

Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 04/09/2024 in tutte le aree

  1. 23 punti
    La risoluzione del contratto con la Juventus e l’addio al calcio, la vita di Wojciech Szczesny è cambiata in pochi giorni. Dopo sette anni in bianconero, il portiere polacco ha chiuso la sua avventura con il club e tolto i guanti. Ha raccontato i motivi della scelta e i retroscena del confronto con la società in un’intervista al canale Youtube di Luca Toselli: “Queste sette stagioni sono state una sfida personale non semplice. Quando ti capita l’avventura della vita e fai così bene è una sensazione bellissima. Avrei voluto aiutare la squadra anche quest’anno, ma questo non dipende da me". Tek ha spiegato di aver già chiara da tempo la volontà di smettere: “Non mi aspettavo però di trovarmi fuori dal progetto, non l’avrei mai immaginato. Ho parlato molto sinceramente con il d.s. Giuntoli all’inizio della scorsa stagione, quando dovevamo discutere del rinnovo. Ci siamo seduti in una stanza per tre minuti. Gli ho detto che alla fine della stagione 24/25 mi sarei ritirato. Poi ho iniziato a leggere sui giornali le notizie che parlavano della trattativa tra il club e Di Gregorio”. Szczesny ha confermato che la scelta di terminare la sua avventura con la Juventus sia stata presa soltanto in estate: “Stimo Di Gregorio. Potevo immaginare uno scenario in cui Perin voleva andare via e lui era il secondo. Dopo la fine della stagione scorsa ero convinto di restare. Sentivo le notizie della trattativa con l’ex Monza, ma non mi aspettavo di restare fuori dal progetto. Quando l’affare si è chiuso allora abbiamo discusso della risoluzione. È stata una scelta della società, non la condivido ma l’accetto”. Il portiere ha confermato che c’erano club interessanti a lui: “Avrei voluto fare un altro anno in bianconero perché sentivo di poter dare ancora tanto. Ma dopo la Juventus non ero pronto per altre sfide. Anche se non sono d’accordo con la scelta del club non ho alcun rammarico verso Giuntoli. Rispetto la società, anche loro sono stati rispettosi nei miei confronti durante l’estate. Resterò un tifoso della Juve”. Tek potrebbe tornare in campo per l’ultima volta con la sua Polonia: “Non mi piacciono gli addii. Stiamo parlando con la nazionale della possibilità di giocare l’ultima partita. Spero anche di poter salutare la Juve e i tifosi allo stadio. Stiamo valutando quest’ipotesi”.
  2. 14 punti
    03 settembre 2024 juventus.com Gaetano Scirea, sempre nei nostri cuori Sono passati 35 anni da quel 3 settembre 1989, da quella notizia che colse di sorpresa tutti e che ha lasciato all’interno della famiglia Juventus e del mondo dello sport in generale, un vuoto incolmabile: la tragica scomparsa di Gaetano Scirea è un ricordo doloroso e indelebile nel cuore di tutti i tifosi bianconeri. Un signore, gentiluomo dentro e fuori dal rettangolo verde - simbolo di un tempo e di un modo di intendere la vita che lo ha portato a diventare uno dei pilastri sia della Juventus che della Nazionale Italiana. La sua capacità di interpretare lo sport, il lavoro e la vita lo hanno portato nel corso della sua carriera calcistica a diventare un riferimento e un uomo apprezzato da milioni di appassionati. I numeri infatti, nel caso di un campione come Scirea, ne raccontano soltanto in parte la grandezza: quattordici stagioni con la maglia della Juventus come seconda pelle, oltre 500 presenze con 32 gol segnati, sette Scudetti conquistati e una serie di coppe europee che lo rendono uno dei giocatori più vincenti nella storia del nostro Club. Anche oggi quindi bisogna sottolineare la grandezza dell’uomo, prima ancora che del calciatore. Ci manchi, capitano!
  3. 14 punti
    " RESTERO' TIFOSO DELLA JUVE " NIENTE ALTRO DA AGGIUNGERE SE NON UN .. " GRAZIE SZCZESNY - SEMPRE E COMUNQUE RESTERAI UNO DI NOI " ..
  4. 10 punti
    Tek resta un signore e ragazzo intelligente, personalmente (anche se non sono nessuno) avrei voluto vederlo per l'ultima stagione da noi avrebbe fatto sicuramente bene come ha sempre fatto... però la società sceglie e decide sempre ed è giusto così.. cmq mi aspetto che la società gli dia la possibilità di fare un saluto allo stadio
  5. 8 punti
  6. 7 punti
    Certo, se gli ingaggi spropositati li avessimo elargiti a fior di campioni nemmeno per me sarebbe stato negativo, ma viste le tasche di chi gonfiavamo, è un progresso il nostro.
  7. 6 punti
    Penso che almeno un saluto ai tifosi allo stadio sia più che meritato.
  8. 6 punti
    Vedremo se le parole saranno seguite dai fatti o se anche Dusan getterà la maschera e mostrerà a tutti il suo vero volto. Sul fatto che sia un grande finalizzatore non ho dubbi, ma quell’ingaggio è stato formulato da gente incapace di intendere e di volere. Dovrebbe capirlo pure lui. Per il resto, spero rinunci a una fetta per far stare zitto chi lo odia.
  9. 6 punti
    Vlahovic ha uno stipendio ingiustificato dal suo rendimento. Il rinnovo con allungamento dello stesso e spalmatura dell'ingaggio monstre da 12 milioni sarebbe una soluzione. Perché se manche lui vuole essere nel progetto deve rapportarsi allo stipendio degli altri: Non può prendere il doppio di Bremer ed il triplo di Koopmeiners.
  10. 5 punti
  11. 5 punti
  12. 5 punti
    Guida è l’emblema del “nel dubbio contro la Juve”.. fa una fatica bestia a fischiarci qualcosa a favore e lo si vede.
  13. 4 punti
    L'operazione Szczesny Di Gregorio si poteva fare tranquillamente la prossima stagione anche perché tra buonuscita al polacco e ammortamento dell'italiano non credo la juve ci abbia guadagnato.
  14. 4 punti
  15. 4 punti
    Ciao fratello. Parole sante, le tue. Vorrei raccontare un aneddoto: era la stagione 88-89, la prima con Zoff allenatore e Gaetano suo secondo. Ero già grandicello, non avevo ancora finito le superiori. Mio papà decise di portarmi comunque a vedere gli allenamenti della Juve, che allora si svolgevano ancora al campo Combi. I giocatori, al termine della seduta, dovevano attraversare la strada per tornare negli spogliatoi del Comunale, sottoponendosi quindi al rito dell'assalto da parte dei tifosi in cerca di autografi. Per me era come essere nel luogo più bello del mondo, e giravo anch'io con il mio blocchetto e la penna. Tutti, dico tutti, scarabocchiarono improbabili geroglifici, chiedendo scusa per la fretta (a parte Altobelli, scuola inter, che anche se aveva ragione -un padre gli lanciò un pargolo in braccio per fargli la foto- disse bruscamente al malcapitato di darsi una mossa). Ma 2 persone, veri Uomini dall'animo gentile e generoso, si fermarono molto più a lungo per soddisfare le decine di tifosi. Ovviamente non c'è bisogno di dire chi erano, ma ti dico che conservo ancora la foto (per altro scentrata, non c'erano gli smartphone) mia con Gaetano e Dino, e rimpiango ogni giorno quel mondo che è profondamente cambiato, in peggio. Buona serata
  16. 4 punti
    LA " JUVENTINITA' " NELLA SUA MASSIMA E NOBILE ESPRESSIONE - AVETE AMATO E PROTETTO LA " VECCHIA SIGNORA " COME SE FOSSE UNA COMPONENTE DELLA NOSTRA E VOSTRA FAMIGLIA ... UNA FAMIGLIA IN CUI " IL BIANCO ABBRACCIA IL NERO " ! SEMPRE E PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI ! SCIREA - BECKENBAUER - KROL - I MIGLIORI IN ASSOLUTO - ( senza dimenticare PAROLA che ai tempi era definito " CENTROMEDIANO " .. & .. SANDRO SALVADORE che seppe eccellere sia nella mansione di " LIBERO " , oltre che, alla bisogna, anche nei ruoli di " TERZINO DX " - " STOPPER " - " MEDIANO " ) - IL 15/03/94 - ORGANIZZAI UN PULLMAN DI TIFOSI BIANCONERI PER POTER ASSISTERE ALLA PARTITA - "JUVENTUS - CAGLIARI " DI COPPA UEFA - IL CAGLIARI VINSE PER 1 - 2 .. E .. AHIME' .. LA JUVE VENNE ELIMINATA .. SI TRATTAVA DEI " QUARTI DI FINALE " - Ma, ciò che più contrassegnò quella giornata sta nel fatto che prima della partita, grazie a previ accordi avuti con la moglie di Scirea, ci recammo al cimitero di Morsasco per rendere il dovuto omaggio alle spoglie del Grande Calciatore .. ma soprattutto .. Grande Uomo GAETANO SCIREA . Ad attenderci c'era la Sig.a MARIELLA CAVANNA SCIREA , in compagnia del giovane figlio RICCARDO ( e raggiungere il Cimitero a bordo di un pullman non fu affatto semplice : strada tortuosa e stretta che portava in cima alla collina ) Non rammento esattamente chi fu l'artefice di questa " crasi " in chiave calcistica , ma il " LIBERO " nella sua più " PURA e NOBILE " accezione, in un connubio " MITOLOGICO " da collocare nell' " OLIMPO DEL GIUOCO DEL CALCIO ", fu metaforicamente idealizzato con l'appellativo di ..... " S C I R B A U E R " Lasciata la collina, dalla quale si poteva godere di un bel panorama .. e .. nel contempo .. dopo i convenevoli di rito .. riprendemmo la via che ci avrebbe riportato al " Comunale " - in tutto il tragitto, sul pullman, un " SILENZIO ASSORDANTE " ci accompagnò fino alle mura dello stadio - GAETANO SCIREA - UNO DI NOI - SEMPRE E COMUNQUE CON TUTTI COLORO CHE HANNO AVUTO ED HANNO A CUORE LA " VECCHIA SIGNORA " - E - GUAI COSI' NON FOSSE, MI GARBA ALTRESI' PENSARE CHE, ANCHE LA GRAN PARTE DI CHI SEGUE IL " GIUCO DEL CALCIO ", MA NON TIFA JUVE, ABBIA IN DOTE QUEL MINIMO DI ASSENNATEZZA ED EQUILIBRIO PROPEDEUTICO A RISPETTARE E RENDERE OMAGGIO .. SEMPRE E COMUNQUE .. ALLA " MEMORIA " DI UN GRANDE CALCIATORE .. LEALE AVVERSARIO .. MA SOPRATTUTTO .. GRANDE UOMO !
  17. 3 punti
    no, ha detto che pensava che di gregorio facesse il secondo per un anno e perin andasse via
  18. 3 punti
    1976/77 Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega. Ai quali va aggiunto ANTONIO CABRINI ( qui in una immagine con GAETANO SCIREA ) 12 GIOCATORI " ITALIANI " DOTATI DI ATTRIBUTI E CONTROATTRIBUTI - UN " MIX " INEGUAGLIATO DI QUALITA'/QUANTITA'/DETERMINAZIONE - COME LORO .. NESSUNO MAI ..
  19. 3 punti
  20. 2 punti
    Fui uno dei primi a vederlo al vivo in un amichevole a Messinina in agosto. Sembrava un topo che correva in mezzo agli elefanti. Quel passo breve e quella velocità supersonica mi impressionarono parecchio.
  21. 2 punti
    Mah, in reltà di "vecchio" hanno solo Hummels, che peraltro faceva la finale di CL da titolare 2 mesi fa (Hermoso per me non é fortissimo ma non é vecchio). Per il resto hanno svecchiato inserendo anche giovani di grande prospettiva come Soulé e Koné.
  22. 2 punti
    Continui ad eludere la mia domanda,tu e gli altri siete feroci con Vlahovic,sicuramente avrete in mente qualcosa di meglio che costa meno e prende meno. Fatemi qualche nome,magari avete ragione....
  23. 2 punti
  24. 2 punti
  25. 2 punti
    e' vero, ogni anno qualcuno ripropone questo Topic. Ed è giusto, perchè è impossibile dimenticare quel giorno. Ce lo siamo detti più volte: la notizia data da Sandro Ciotti alla domenica sportiva, il pianto di Marco Tardelli, le successive e contrastanti emozioni di incredulità, sbigottimento, perdita, rimarranno per sempre indelebili. Sono passati 35 anni, un tempo lunghissimo, ma Gaetano rimarrà per sempre nel cuore di tutti noi. Vi propongo un bell'articolo tratto da "Storie di calcio": Il 3 settembre 1989, Gaetano Scirea moriva nel rogo di un auto, su un’anonima strada polacca, dopo aver visionato per la Juve il Gornik Zabrze. Era il campione che si raccontava nei lunghi silenzi, in quel sorriso impercettibile e semplice… 3settembre 1989, una domenica d’estate declinante e di calcio che rinasceva. Seconda giornata di campionato, spedito in orbita prima causa Mondiale. La Juventus che Zoff forgiò a sua immagine e somiglianza, silenziosa, umile, però severa eruppe in una fragorosa vittoria a Verona: 4-1 doppietta di Schillaci, Daniele Fortunato e Marocchi. Missione compiuta. Nel frattempo lontano, lungo la strada che unisce Varsavia a Cracovia, la città santa, Gaetano Scirea ex capitano, promosso aiutante in campo, tornava da una missione di cosiddetto “spionaggio”. Aveva visionato il Gornik Zabrze modesta squadra polacca che avrebbe affrontato la Juve in Coppa Uefa. Su una vecchia Fiat 125, insieme con gli orgogliosi dirigenti del club dei minatori, Gaetano non vedeva l’ora di tornare a casa dalla sua Mariella e Riccardo che l’aspettavano al mare, nella casa di Andora. Li aveva chiamati dalla Polonia all’ora di pranzo: «Vado a messa, stasera torno». E proprio nel momento di uno dei tanti trionfi juventini il destino s’impadronì della vita di quell’uomo buono. Un sorpasso azzardato, lo schianto frontale contro un furgone, poi il rogo innescato dalle taniche di benzina stipate nel bagagliaio. Così sulla dissestata strada di Skierniewice imprigionati dentro la bara di fuoco morirono Gaetano, l’autista e l’interprete si salvò solo il dirigente del Gornik sbalzato dall’auto in fiamme. Così calava un lugubre tramonto di quel giorno infame. Se i giorni vengono distinti fra loro la notte ha un solo nome. E sul far della notte la notizia deflagrò nel modo più crudele, annientò Mariella e Riccardo davanti alla tele visione e i giocatori della Juventus al rientro a Torino. Aspettavano il loro capitano per raccontargli di Verona… Tanti anni sono passati da quel giorno infame eppure la figura di Scirea continua a stagliarsi, esempio di grandezza. Gaetano è stato il campione infinito che Trapattoni definì «Leader con il saio» e Bearzot: «Giocatore unico, grandissimo, un angelo. Se mai c’è stato uno per cui bisognava ritirare la maglia quello era lui». Prima dell’avvento di Del Piero uno dei tre capitani massimi con Scirea e Boniperti, era stato lo juventino più juventino di sempre. Fedelissimo alla Signora le aveva regalato tutto in Italia, in Europa nel mondo. E in cima al mondo portò anche la Juvitalia, offrendo a Tardelli l’occasione dell’urlo nella notte magica di Madrid, 11 luglio 1982. E intanto gli anni continuano a passare da quel giorno infame che sottrasse alla vita, agli affetti, alla gente un grandissimo uomo prima ancora di immenso giocatore espressione inarrivabile dl ruolo ricoperto sul campo. Un posto dove un passero in una gabbia per aquile è libero. E Scirea libero grande è stato per davvero, più degli altri sommi perché lui ha saputo essere immenso difensore in difesa, grande centrocampista in mezzo, sofisticato attaccante in avanti. Gli altri, absit iniuria verbis, sapevano (tutt’al più) soltanto avanzare. Era il 1974 quando quel ragazzo cresciuto a silenzi e calcio dall’oratorio di Cernusco sul Naviglio eppoi nell’Atalanta amica si presentò al cospetto di Boniperti per raccogliere “l’eredità” di Saldavore che fu uno dei sommi. Gaetano entrò e non uscì più, prima compagno di Cuccureddu e Morini, due simpatici “tipacci”. Poi a comandare una difesa in cui comparivano “Monumento” Zoff, “Gheddafi” Gentile, “Carabina” Cabrini comparve lui il mite Gai. Già grandissimo, eppure chiedeva a chi (presumeva) ne sapesse più di lui se si poteva sganciare. Nel sabaudo rispetto dei ruoli. Come accadde in un derby che il Toro tremendista stava comandando e lui ribaltò con due gol di pura rabbia ed esultanza palesata, strana per lui così misurato. Sempre. Nel gesto atletico, nella forma, nel rispetto dell’avversario mai considerato nemico. Ligio, riconoscente rinunciò nel nome della juventinità a un importantissimo ruolo nella Roma. Quando sbocciò dalla Primavera eppoi nella prima squadra dell’Atalanta fu incoraggiato a far pressione sugli avversari, essere più cattivo: previo guiderdone. Mai Gaetano avrebbe derogato tant’è che terminò l’infinita carriera senza un’ammonizione. Gai e il Monumento vivevano in simbiosi. Zoff adottò subito quel ragazzo uomo intuendo di che pasta era fatto, dapprima baluardo, bastione, maestro d’eleganza al limitar dell’area eppoi in panchina con lui per continuare a percorrere la strada d’una calcio romantico destinato a perdersi. Gaetano e Dino parlavano con lo sguardo e bastavano i loro gesti solenni. Vivevano, diffondendolo, un fragoroso silenzio. E se la parola è una chiave, il silenzio è il grimaldello. Maledetto quel giorno: tre settembre millenovecentottantanove… Buona giornata a tutti
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