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15 puntiFratelli. Buon anno a tutti noi e alle nostre famiglie. Serenità e salute . Se i nostri ci dessero qualche bella soddisfazione ancora meglio. 🐞🦓💫❤️
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13 puntiTrezeguet a Fanpage, parole riprese da ilbianconero.com CON DEL PIERO - "Con Ale ho un rapporto molto forte, ho vissuto 10 anni giocando insieme a lui. Abbiamo vissuto momenti belli, ma anche delicati come Calciopoli, in cui si è creato questo legame d'amicizia forte. Anche se non ci sentiamo molto spesso abbiamo un rapporto stretto". RIMASTO IN B - "È stato un momento molto confuso dopo il Mondiale del 2006. Non si riusciva a capire benissimo questa vicenda che era più burocratica che sportiva. Venivano da un campionato che avevamo vinto in maniera straordinaria con Capello, Vieira, Cannavaro, Ibra. Credo sia stata una scelta molto individuale quella di restare in B per alcuni di noi. In quel momento la società era aperta affinché ognuno considerasse il proprio futuro. Ci siamo ritrovati a partire con una penalizzazione in Serie B da vincitori del precedente campionato di Serie A. La forza di ognuno di noi è stata quella che nessuno avesse pensato molto a cosa fare. Ci siamo subito adattati nonostante un campionato competitivo con squadre come Napoli, Genoa, Piacenza, Brescia. Deschamps ha gestito benissimo quel gruppo e il tifoso juventino – e non solo – ha avuto sempre un rispetto enorme verso di noi per essere rimasti in quella situazione. Non sono tanti i giocatori che farebbero questa scelta, che io poi in qualche modo ho anche replicato col River successivamente nel 2012". SCUDETTO ESPOSTO INTER - "Lo sappiamo tutti, anche il pubblico interista: il campionato è stato vinto sul campo dalla Juve con una dimostrazione di forza superiore all'Inter. Le partite venivano giocate e quella Juve aveva una squadra mostruosa superiore anche alle varie Real, Barcellona e Bayern che quell'anno andavano forte. Questo Scudetto che mostra l'Inter oggi è un qualcosa di folcloristico. Credo che tanti giocatori dell'Inter sapessero che la Juventus fosse superiore e meritasse di vincere quel campionato. Tutto il resto è solo folclore". FAMIGLIA AGNELLI - "Ho conosciuto diversi personaggi della famiglia Agnelli. Con Gianni mi sono ritrovato a prendermi il caffè a casa sua e in poche parole mi ha fatto capire subito il mondo Juve. Bisogna vincere sempre, anche per tradizione di una famiglia vincente come la loro. Questo la Juve me l'ha trasmesso subito, negli anni ho avuto la fortuna di conoscere tantissimi campioni e di aver giocato con tre Palloni d'Oro: Zidane, Nedved e Cannavaro. Mi sono ritrovato in uno spogliatoio di 25-30 giocatori internazionali: è così che capisci quanto il livello sia alto". LA NUOVA JUVE - "Partiamo dal fatto che Juve storicamente ha sempre avuto questa idea che i conti si fanno alla fine. La verità, secondo le statistiche, è che la vera Juve non si sia ancora vista. In campionato deve migliorare, in Coppa Italia è passata e in Champions bisogna fare punti nelle ultime due partite. Degli infortuni, dei giocatori che si adattano, dei loro problemi personali, non gliene frega niente a nessuno. Alla Juve sei in una società che conta solo vincere, al pubblico juventino altro non interessa. I nuovi magari non riescono a capire dove si trovano o cosa rappresenta la Juve a livello mondiale. Si perde tempo a giustificarsi tanto quando invece in bianconero l'unica maniera per dimostrare al pubblico qualcosa è vincere. L'attaccante deve fare gol, il resto al tifoso juventino non interessa. Questo va detto ai giocatori, alla società che ha avuto tanti cambiamenti importanti. Per fortuna dal punto di vista calcistico è tornato Chiellini, spero che abbia quello spazio importante nel club perché per il resto c'è tutta gente che non fa parte del calcio". VLAHOVIC - "Alla Juve bisogna trasmettere la fame di vincere, il resto conta poco altrimenti ti mandano via. È quello che ho imparato io da Agnelli a Moggi, Giraudo e Bettega. La Juve aveva trovato di nuovo una continuità nelle vittorie e ora è in quella fase in cui il pubblico ti aspetta. Sei in una società in cui puoi parlare, ma devi vincere e se questo non l'hai capito devi cambiare squadra. THIAGO - "Io Thiago lo capisco, ha fatto bene, ma alla Juve il tifoso si aspetta la vittoria e basta, non vittorie con risultati eclatanti. Le partite contro le piccole in casa e fuori contano, tutto il resto di chi gioca con o senza voglia, non frega a nessuno. Quando vai a farti un giro a Torino alla gente non importa niente di te, loro vogliono solo e sempre vincere. L'aveva capito Conte: la Juve è la Juve, devi vincere punto e basta".
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6 puntiScrivere questo post 3 minuti prima di capodanno significa che Allegri e’ un tuo incubo. Buon anno anche a lei. P.s. In questi 3 anni citati da lei abbiamo raggiunto un piazzamento champions, il minimo ovviamente. Vediamo di continuare cosi dopo 200 millioni di spesa ( e non solo in Kean)
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4 puntiDati alla mano le statistiche sono impietose 11 pareggi su 18, se siete amanti dei calcoli fate voi la proiezione... Gioco inesistente, nessun miglioramento negli ultimi mesi. Gestione dei giocatori e dei cambi abbastanza discutibile. Poi oh se credete ai miracoli buon per voi... La juventus è altro.
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4 puntiAl momento il buon Rugani, tanto disprezzato da una certa frangia di tifosi, ci farebbe molto comodo. Se ne stava in panca senza fiatare e si faceva sempre trovare pronto all’occorrenza. È vero che non ci si poteva aspettare che in difesa saltassero due crociati, ma è successo per davvero e ora siamo alle comiche.
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4 puntiCmq sto modo di fare a me non piace proprio a prescindere da chi va via o arriva ecc... sembra che finché fa comodo tutto bene poi pugno duro, anche se il pugno duro servirebbe per altre cose.... mettere fuori squadra il capitano della squadra con anni di juve, che per carità non è un fenomeno ma ha dato sempre tutto e farlo quando sei in emergenza terzini ecc è abbastanza strampalato
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3 punti
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3 puntiIl Problema principale non è entrare nei primi 4 posti , anche se Importantissimo ai fini della sostenibilità, ma quello che abbiamo visto finora Per Motta : Gioco lento , orizzontale Difesa rivedibile , Centrocampo a 2 che non aggredisce, Attacco inconsistente Giocatori fuori ruolo . Formazioni e cambi errati. Per Giuntoli : Giocatori presi a prezzi spropositati ,che non sembrano così forti o funzionali Non aver preso un ricambio per Vlaovic con Milik infortunato Ora Addirittura giocarci una Supercoppa con soli 4 difensori e aver lasciato a casa Danilo. ANCHE SE SI ENTRASSE NEI PRIMI 4 POSTI ,se l andazzo fosse questo , Una Dirigenza Seria dovrebbe pensare se Tenerli ancora o no. PER ME !
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3 puntiAuguri a tutti i frequentatori del forum e a chi lo gestisce. Punto di riferimento per tanti di noi da un bel po' di anni. Cara Juve, rendi il 2025 un anno da ricordare!
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2 punti28 dicembre 2024 juventus.com LEGENDS CORNER | DRITTO AL CUORE - SERGIO BRIO SI RACCONTA 378 gare ufficiali con la maglia della Juventus. Le sue dodici annate in bianconero – dalla stagione 1978/1979 alla stagione 1989/1990 – sono state costellate di emozioni forti e di successi indimenticabili. Tra gli anni '70 e '80 del secolo scorso, è andato a comporre – nelle vesti di stopper – con Gaetano Scirea, Claudio Gentile e Antonio Cabrini un blocco difensivo tra i migliori della storia del calcio italiano e mondiale. Le maniche arrotolate sopra i gomiti. Estate o inverno, non contava nulla. Quella era la "sua" casacca. Il suo modo di affrontare la partita. Un segnale per il centravanti di turno. Dodici i trofei vinti indossando la nostra divisa e nella sua ultima stagione in bianconero, prima di appendere gli scarpini al chiodo, anche la fascia da capitano: 4 Scudetti, 3 Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e, ciliegina sulla torta, una Coppa Intercontinentale. Sergio, poi, un'altra Coppa UEFA l'ha vinta nelle vesti di vice allenatore quando sulla panchina della Juventus c'era un certo Giovanni Trapattoni: era la stagione 1992/1993. Sergio Brio, simbolo bianconero e una delle leggende del Club, dallo scorso venerdì 25 ottobre 2024 rappresenta la Juventus con il ruolo ufficiale di Fan Ambassador. «La Juventus è stata fondamentale nella mia crescita – ha dichiarato Sergio Brio –, come calciatore, ma soprattutto come uomo. Tornare oggi, a 68 anni, è motivo di orgoglio, un regalo grandissimo che mi ha fatto questa società». ATTO IV «Questa è la mia quarta vita alla Juventus. La prima volta è quando sono arrivato a Torino, da Lecce a 18 anni: ho trascorso un periodo in prestito, alla Pistoiese, ho giocato in C e in B, e sono tornato a Torino, per restare qui ben 12 anni. La terza vita, dopo le due da calciatore, è arrivata quando un giorno ho ricevuto una telefonata da Mister Giovanni Trapattoni, che mi propone di entrare nel suo staff. All’epoca ero a Coverciano, a studiare da allenatore: inizialmente ho risposto di no, perché stavo studiando, e perché avevo in mente di stare con la famiglia, ma il Trap ha insistito e, in accordo con mia moglie, ho accettato: siamo negli anni ’90 e la Juve è di nuovo nella mia vita» UNA CARRIERA, TANTE CARRIERE «Ho lavorato con Trapattoni a Torino e a Cagliari, poi ho allenato anche in Belgio, dopodiché ho chiuso con la carriera da allenatore e ho iniziato quella di commentatore televisivo. Finché non ho conosciuto, qualche anno fa, Francesco Calvo…» LA QUARTA VITA IN JUVE «Ci siamo parlati e lui ha pensato di coinvolgermi su un tema a cui il Club è molto attento e che a me appassiona: il rapporto con i tifosi. Abbiamo svolto un lavoro molto lungo e approfondito per capire le loro necessità ed è con un entusiasmo enorme che, a 68 anni, sono felice di essere di nuovo nella famiglia della Juventus» CHE COS’E’ LA JUVE PER BRIO? «Tutto: è la mia vita, la mia famiglia. Ho spesso anteposto la Juve alla mia famiglia vera, per la Juve ho lottato, questo Club mi ha fatto diventare un uomo, con dirigenti che ti insegnavano, letteralmente, a vivere. Io sarò sempre eternamente grato a questi colori, ho un senso di riconoscenza enorme: dal canto mio per la Juve ho dato tutto quello che avevo, e ho anche pianto, come quella notte ad Atene…»
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2 puntiFunesti ricordi. L'unica consolazione è che non siederà mai più sulla nostra panchina.
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2 puntiCaro fratello bianconero se anche tu hai vissuto quei giorni sai bene cosa voglio dire ☹️ la Juventus era probabilmente la prima società al mondo ( oltre ad essere la prima squadra a vincere tutte le competizioni internazionali)
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2 puntiAuguri anche a te... Come vedi, in questo periodo non felice per la nostra Juve, siamo nelle mani di gente che sta letteralmente GODENDO per la brutta piega che sta prendendo il campionato. Non vi arrendete. Tu e, ad es. , Jurgen Kohler, siete delle colonne di VS, non lasciate campo a chi ha come solo scopo il lamento ... 🥲
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2 puntiTra il non considerare un giocatore titolare e metterlo ai margini ce ne passa, tanto più se vedi che tuoi pari ruolo giocano a prescindere per il solo fatto che il Football Director Manager si è calato le braghe con Percassi per accontentare Motta che neanche riesce a farlo rendere, il tutto in una squadra che non solo non brilla, ma prende schiaffi in casa da squadre di terza fascia. Declinami "chiamato in causa" ... perchè a ben vedere è schierato 5-10 min quando siamo alla canna del gas e serve recuperare partite con le suddette squadre pur avendo schierato - e magari tenuto in campo - The Chosen. (a me dispiace dover fare il parallelo tra Koop e Fagioli, ma è la giusta sintesi del nepotismo di Motta e Giuntoli, alla faccia di merito e competizione interna).
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2 puntiGuardo la foto e mi passa davanti tutta l'infanzia... Pour l'éternité merci "Le Roi"
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