Una società per essere forte deve poter fare a meno di chiunque: ognuno è sostituibile, nessuno è indispensabile, che si chiami Conte, Bonucci, Pepe o Vattelapesca.
Sicuramente la società ha preparato le giuste strategie per far fronte a questa situazione. I deferimenti erano più che probabili (vista anche la storia recente della giustizia sportiva nei confronti della Juventus) e si saranno preparati ad affrontarli, sia in tribunale che sul campo di gioco.
Resta la delusione per l'ennesima dimostrazione di accanimento e di parzialità (su Tuttosport leggo che "Palazzi ha deciso di non chiudere l'indagine sul Napoli, caso Gianello, che vede chiamati in causa per omessa denuncia il pilastro Paolo Cannavaro e il difensore Grava"). Ormai del resto siamo abituati a due pesi e due misure: massimo rigore ed oltre quando si può colpire la Juve, pietra sopra quando di mezzo ci sono altre note società (passaporti falsi, fidejussioni false, intercettazioni illegali, spionaggio industriale, ...).
Ma a voi non sembra strano che venga ritenuto più credibile un delinquente reo confesso piuttosto che il resto dei compagni di squadra, l'allenatore e il suo staff? La parola di Carobbio vale più di quella del resto del mondo? Mah ...
Pensiamo a guardare avanti. Sono fiducioso nella società. Stavolta al timone c'é Andrea Agnelli, mica Pizza & Fichi. Sapremo farci valere.