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Dale_Cooper

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  1. Mi aggancio alla tua ultima domanda: Atalanta che inoltre per qualche strambo motivo, viene sempre portata dai media come esempio per squadre piccole e povere che i sogni diventano realtà. Evidentemente Percassi guadagnava la minima e non l’ho mai saputo.
  2. Conquistalo sul campo. … ma solo se fai parte di certe nazioni. … e se fai parte di quelle nazioni meglio se hai i soldi. … e se hai i soldi preparati a spenderli per affittare stadi e costi d’ammissione. … e se non sei d’accordo, non sei ammesso. Insomma, earn it on the pitch!!! … ma se sei una squadra lituana puoi pure conquistarlo sul campo ma metto settanta paletti per evitare che tu arrivi alla fase a gironi. … e rigirerò la frittata in modo di far ricadere la colpa su di te. … e dall’anno prossimo 10 squadre su 36 partecipanti alla fase principale verranno da sole due nazioni. … ma non lo facciamo per soldi. Ma per meriti sportivi. Ricordatelo. Insomma noi giochiamo per voi!!! … squadra stato? no problem. … sponsorizzazioni farlocche per aggirare paletti finanziari? quisquilie. … una competizione basata su disponibilità economica più che per sport? dozzinale dettaglio. Insomma che barba! Noi siamo per il calcio inclusivo punto e basta.
  3. Infatti per me di accordi ne hanno tanti. Tra l'altro non capisco perché si dia tanto risalto ai comunicati dei club in base alla loro grandezza, considerando che ad oggi i club salgono e scendono come poche cose. Ad esempio, se la SuperLeague fosse stata fondata 15 anni fa, chi si sarebbe filato il comunicato dell'Atletico? Chi ci dice che se nella SuperLeague venga inserito, che ne so, l'Hertha Berlino o il Valencia , tra dieci non possa avere la stessa rilevanza dell'Atletico?
  4. Mah. A me sembrano dichiarazioni a vuoto in attesa di quello che concretamente si attiverà in futuro. Due o tre anni fa ci furono meeting d'emergenza tra federazioni, giocatori e club. Ad oggi non mi sembra ci siano state rivolte simili. Un comunicato può cambiare e si può rigirare a proprio piacimento. Voglio dire se il PSG può permettersi di fare un comunicato a favore di un calcio inclusivo mentre ogni anno rende la Ligue 1 meno interessante della Serie B, allora può fare anche l'esatto contrario tra due/tre mesi.
  5. Il format non è male. È sicuramente un passo in avanti rispetto al format “semi-chiuso” iniziale. Un discorso a parte, che secondo me si aprirà, riguarderà il bacino d’utenza. Ovvero città (più o meno) sportivamente storiche che hanno squadre al momento non in grado di competere a livello europeo. Ad esempio non sarei sorpreso se l’A22 stia andando a pescare squadre con potenziali bacini d’utenza grossi (ad esempio l’Amburgo o il Rapid Vienna) per inserirli nella prima edizione. Sarebbe di certo un incentivo a “rianimare” città storicamente piene di calcio ed evitare che sprofondino nell’anonimato calcistico. Insomma, stadi da 50.000+ sempre pieni.
  6. Che è il contrario di quello che succede ora: ovvero l’outsider senza soldi che va in Europa si ritrova piena di debiti per i costi di partecipazione a competizioni UEFA
  7. A loro va bene lo status quo. Sia ai tifosi che alle squadre. Però un motivo se avevano originariamente aderito ci sarà stato… Oggi è troppo presto ma appena arrivano proposte concrete della A22 vedi come cambiano idea…
  8. Agli inglesi è sempre piaciuto protestare. Protestarono la Premier. Protestarono l’inserimento dei fondi d’investimento. Poi appena hanno visto soldi e giocatori arrivare da loro si sono miracolosamente placati tutti
  9. Parole al vento. Sono comunicati essenzialmente vuoti. Tutte le squadre hanno da sempre un piede in due scarpe. Alla fine parliamo di business. Appena arriva la proposta concreta vedi come partono comunicati vuoti ma a favore della SL
  10. Il Celtic è storicamente politicamente … vocale. Non mi sorprende questa presa di posizione. Non mi dilungo per evitare di entrare in discorsi vietati
  11. Penso che ormai il populismo per la UEFA sia un’arma obsoleta. Magari iniziassero a metterci la faccia e parlare della cosa che effettivamente era sul tavolo: soldi.
  12. Ma soprattutto: coloro che hanno iniziato l’inflazione del calcio europeo sfangando ogni regola di fair play finanziario e creando una “one-team league” ora si ergono a “vogliamo un calcio inclusivo” Aspetto il comunicato della Saudi League o del Newcastle a questo punto
  13. “As a proud European institution, PSG supports the principles of the European sporting model, the values of open competition and inclusion“ Il problema è che “il popppolo” ci andrà pure dietro a ‘ste vaccate.
  14. Ma anche il sistema attuale è elitario. È mascherato come aperto e competitivo ma essenzialmente solo chi ha i soldi e disponibilità economica può competere. Un piccolo esempio: gli “outsider” che partecipano a competizioni europee si ritrovano in situazioni debitorie in tempi record causa gli incredibili costi di partecipare ad eventi UEFA.
  15. Ma la A22 ha sempre delineato che la spaccatura ha origine economica e non certo di essere una Robin Hood per i tifosi.
  16. Gli inglesi protestavano più per la partecipazione ai campionati e coppe nazionali che per il format (che tra l’altro non è mai stato effettivamente chiuso). Non solo quello, la SuperLeague non ha mai avuto appoggio pubblico pure quando annunciò il cambio di format da semiaperto ad aperto. La SuperLeague non ha mai avuto appoggio degli inglesi perché lo status quo favorisce proprio… gli inglesi perché dall’anno prossimo in CL avrebbero 5 squadre fisse agli ottavi, tra l’altro.
  17. A me non sembra che entrambe le parti utilizzino quella narrazione. Anzi, la narrazione populista è stata unilaterale. Dall’altra parte hai una società che fin dall’inizio ha sempre detto “vogliamo più soldi noi”
  18. Io un piccolo pensiero alla Christillin lo rivolgerei in questi momenti.
  19. Eppure quando hanno detto che il format non sarebbe stato chiuso l’opinione e immagine pubblica non è cambiato. Sarà che hanno spostato il focus su multe e divieti di partecipazione?
  20. Non sarebbe cambiato nulla. O veramente ancora crediamo che il gruccio della UEFA contro la SuperLeague sia stato il format? Avrebbero trovato qualcos’altro (campionati nazionali, coppe nazionali, ecc.) su cui fare leva, tutto qui.
  21. Disastro. Ma d’altronde non ho mai capito chi ha acquistato per quelle cifre una competizione che dall’anno prossimo, SuperLeague a parte, sarebbe stata una catastrofe di partite con una classifica già delineata prima ancora di cominciare.
  22. Sempre stato dalla parte della Superlega e di Agnelli. Complimenti a loro per la perseveranza, nonostante le vagonate di * prese da giornalisti, opinione pubblica, tifosi e ufficiali.
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