Shingo Tamai

Io ho un amico, difensore, per me molto più forte di Djalò.

Scusa se mi intrometto. Io concordo col tuo ragionamento, ma a patto che ci sia un’idea precisa sui giovani da portare in prima squadra. Sbaglierò, ma queste a me sembrano più che altro virate dell’ultimo momento, dettate dal fatto che qualcosa, durante il mercato, non sia andata secondo i piani e si stia correndo ai ripari promuovendo di punto in bianco i giovani. Altrimenti, se le idee su di loro fossero state chiare, credo li avrebbero inseriti fin da subito e starebbero già lavorando col gruppo da tempo, e non da una settimana dalla partenza del campionato. Poi, ripeto, spero tantissimo di sbagliarmi, e mi auguro che questi ragazzi ( che onestamente non conosco) ci diano enormi soddisfazioni.

Pensa che il Milan ha addirittura una Regione…

Innanzitutto, ricambio “amico”, sempre bello sentirlo. Per il resto, io ne capisco meno di te e di tutti, ma condivido in pieno che le cifre del calcio odierno mi sorprendono e mi spaventano. Detto questo, a proposito del “risparmiare”, facendo il ragionamento del “buon padre di famiglia”, non essendo ricco sfondato, mi faccio i conti in tasca e penso alle priorità.

Può darsi, pensa che 2/3 dei tali non li ho mai visti in vita mia. Però penso che, o spendiamo come City e PSG, oppure, se devo scegliere, attualmente, mi preoccupo maggiormente per il reparto avanzato. Poi, se le risorse lo permettono, ben vengano tutti.

Se è l’anno della ricostruzione (senza l’obbligo di vincere), destinerei le risorse su ciò che attualmente ritengo maggiormente indispensabile: gli attaccanti. A centrocampo, farei con Douglas Luiz, Fagioli e Thuram. Reparto “titolare” totalmente rivisto.

Io non ho ancora capito quale sia il “famoso” gioco di Thiago Motta; se quello proposto allo Spezia… o quello visto a Bologna, imbroccando una stagione (secondo me) difficilmente ripetibile. Resto convinto che un grande allenatore é quello che adatta sé stesso al materiale umano a disposizione, come fece tale Marcello Lippi, che in due anni ci portò scudetto (dopo 9 stagioni), Coppa Italia e Champions League (oltre a una finale di UEFA).

Danilo parla bene di tutti. Fosse rimasto Allegri, avrebbe detto ugualmente belle cose. Dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano. Vedremo i fatti.

L’Atalanta è piena di punte di movimento e mezze punte di inserimento, ma chi ha fatto davvero la differenza, la scorsa stagione, é stato proprio Scamacca. Se si accontentano di sostituirlo con Arnautovic, sarebbe peggio per loro e meglio per gli altri (compresi noi).

Anch’io ho pensato che Milik sarebbe il sostituto perfetto. Koopmeiners + conguaglio (a noi) ed è tutto loro.

Era l’europeo del 1984. Platini non ha mai vinto il mondiale. Comunque impressionante, ciò che fece.

A chi lo dici. Ero piccolo, e cito due dei tanti ricordi indimenticabili di quel giorno. Prima di tutto, l’iniziale delusione per il fatto che la Juve, in quella partita, non indossasse la maglia bianconera. Il secondo è quello di mio padre che con non poche difficoltà cercava di contenermi e tapparmi la bocca per frenare le mie esultanze ai gol di Boniek e soprattutto Platini. Rischiavamo il linciaggio…😅 anche perché il Cagliari si stava giocando la permanenza in serie A (era la penultima di campionato), e alla fine retrocesse perdendo l’ultima ad Ascoli.

Se le cifre sono queste, meglio biennale. Ma anche annuale… Sperando di rilanciarci in questa stagione.

Ah, ecco… 40 complessivi… Neppure Champions e Mondiale per club stanno generando troppo appeal.

Topic ciclico, ma sempre molto piacevole. Stadio Sant’Elia, settore “distinti”. Domenica 8 maggio 1983. Cagliari - Juventus 1 -2 (Piras, Boniek, Platini).

Sconfitta estremamente salutare e utile, per tanti aspetti. La preferisco a una sconfitta di misura e, ancor più, a una vittoria. Con buona pace di polemici e disfattisti di professione.

Belle parole, che fanno piacere. In bocca al lupo per la tua carriera. Speriamo di non doverti rimpiangere.

PS: tutti coi guanti di Topolino…

Matias non ce l’aveva ancora fatta…

Io invece mi chiedo come mai i calciatori dai cognomi scritti in modo impronunciabile debbano passare, in Italia, per primi, da voi…

Chi è addetto ai lavori, decide cosa fare. Noi possiamo esprimere legittimamente un parere, ma il nostro unico compito è quello di tifare, ma anche (civilmente) criticare, se le cose non vanno bene, così come è sempre stato. Per cui, Motta e Giuntoli dovranno dimostrare di aver lavorato bene, i risultati parleranno.

Io lo riformerei tipo alla visita militare…

Dici bene. Ormai è la cosa più importante, nel calcio moderno. Una volta, la cosa più importante era saper giocare bene a calcio e dare del tu al pallone. Il mondo cambia.

Avere forti difensori é importante, ma lo è ancora di più avere un’ottima fase difensiva. E per questo serve un ottimo centrocampo. Le squadre di Motta fanno gran possesso palla, non verremo più attaccati a ripetizione come nel recente passato (spero). Sopra i 60, a malincuore, lo venderei subito.

Davvero non capisco questa leggenda metropolitana di Irrati numero uno al var