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Shingo Tamai

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  1. Permettimi di dissentire. I calciatori ormai sono vere e proprie aziende all'interno di aziende. È innegabile che il loro è un mestiere sui generis, con enormi privilegi, tra i quali quello di guadagnare - come nella fattispecie - tantissimi soldi senza avere l'obbligo di garantire determinati risultati, come avviene invece se si lavora in fabbrica (esempio banale). Dopo la sentenza Bossman, tali privilegi si sono enormemente acuiti in sede contrattuale. Però, trattandosi di un contesto lavorativo particolare, personalmente ritengo sia pieno diritto, da parte di società e staff tecnico, lavorare con il materiale umano sul quale si è deciso di puntare per affrontare la stagione. Ci sono schemi da provare e riprovare, alchimie tattiche e intese da registrare alla perfezione, per cui ritengo che chi, ritenuto non più idoneo al progetto tecnico-tattico, non debba far parte delle sedute in cui si preparano le gare. E, credimi, comprendo la delusione di Bonucci e umanamente mi dispiace. Ma credo sarebbe peggio se il giocatore venisse reintegrato, fatto partecipare alla parte atletica dell'allenamento e poi escluso dalle prove tattiche. E credo che lui per primo non accetterebbe una roba simile. Mio pensiero.
  2. Caro Stefano, se mi venisse offerta la possibilità di tornare ad avere 20 anni, declinerei senza neppure pensarci. Preferisco essere come il famoso giocatore giapponese ma aver vissuto tempi e sensazioni che un ventenne odierno, poverino, può vivere solo nei suoi sogni più meravigliosi. Un caro saluto.
  3. Ecco un ragionamento intelligente e che pone fine ad altri, dal mio punto di vista, molto meno comprensibili. Come se, dopo aver vinto 1 milione di Euro, rinunciassi a un altro milione perché ne avevo già vinto uno...
  4. Shingo Tamai

    Di Maria commenta la scorsa stagione

    Personalmente, questa intervista la utilizzerei senza esitazione in un remake di "Amici miei".
  5. Perché alcune cose si possono spiegare solo avendole vissute, e non solamente guardando il palmares. Un saluto. PS: @Longinius, rivediti Phil Neville quando apprese che ci qualificammo alla fase a eliminazione diretta. Sincera stima nei tuoi confronti.
  6. Premetto di essere un "boomer", e avviso che non tollererei altri "complimenti". Si offende qualcuno se dico che, personalmente, questa roba mi fa ribrezzo?
  7. Ciao Longinius. Il tuo ragionamento è giustissimo. Ciò che assolutamente non capisco è il credito che Zidane ha da parte di gran parte dei tifosi dal punto di vista della juventinità. Quando Zidane andò al Real, eravamo di gran lunga superiori agli spagnoli e, per quanto mi riguarda, quando lui e Inzaghi andarono via e arrivarono Buffon, Thuram e, soprattutto, Pavel, secondo me siamo diventati ancora più forti, tanto è vero che abbiamo eliminato i "galattici", con Zidane, Figo e Ronaldo, nello scontro diretto in semifinale. Ho sempre preferito Nedved a Zidane (palloni d'oro: 1-1, maglia bianconera stampata addosso, 6-0 per Pavel). Aggiungo che le finali consecutive perse (97-98), in cui Zidane non incise, furono uno spartiacque per designare chi avrebbe dettato legge in Europa negli anni avvenire. Nessuno mi toglie dalla testa che al posto del Real potremmo esserci noi.
  8. Infatti, salvo rifarsi abbondantemente dopo un mesetto circa, in finale al mondiale, dopo quella persa nel 1998. Non comprendo la "protezione" e l'"idolatria" di cui gode il francese in un contesto di Juventinità, nonostante mi sembri chiaro che la sua squadra del cuore e di riferimento sia indubbiamente il Real, cosa che si palesò ampiamente anche in una partita tra vecchie glorie nostre e merengues di alcuni anni fa. Mah... Boniek sarà stato pure caustico nei nostri confronti dopo l'addio ai nostri colori (i motivi li ho già spiegati precedentemente), ma in campo ha dato tutto ed è per i nostri colori è stato molto più decisivo di Zidane. E questa è storia.
  9. Ovviamente, il fatto che fra 2 anni circa ci ritroveremmo con un "vuoto a perdere" e la necessità di un nuovo attaccante di riferimento, è solo un dettaglio... Comunque, dopo l'incoraggiante inizio stagione e una parvenza di ritrovata serenità, una tale mossa avrebbe un effetto più che altro destabilizzante a livello di squadra, ambiente e tifoseria.
  10. Il tuo ragionamento, come sempre, non fa una piega. Però mi sento di aggiungere che Moggi cavalcò abilmente l'onda di uno Zidane che premette tantissimo per lasciarci e andare a Madrid, facendoselo però pagare profumatamente. Moggi era Moggi. Tuttavia, ricordo che Zidane fece grande leva perché avvenisse la cessione, così come ricordo la vicenda negli spogliatoi in Juve-Atalanta e, altresì, le avvisaglie precedenti compresa la voglia di "mare"... Sul giocatore, fantastico, non si discute, ma non ho visto da parte sua attaccamento alla nostra maglia e, pertanto, ribadisco di non capire il differente trattamento da parte di molti tifosi nei suoi confronti rispetto ad altri, in particolare rispetto a Boniek che, a differenza del francese, in Europa fu più che decisivo. Anzi, vedo le storie di Zidane e Boniek una il negativo dell'altra, in quanto Zibì, a Torino, voleva rimanerci eccome e, come ho già scritto, per me si è poi sentito come un "amante tradito".
  11. Si, quando si fece buttar fuori per quella testata contro l'Amburgo fu sicuramente decisivo... per la nostra eliminazione...
  12. Tevez, c'è chi lo prende di mira imputandogli di non aver reso abbastanza in finale perché "già con la testa al Boca"... Boniek ci amava in maniera sviscerata e, personalmente, ciò che fu dopo, lo vedo solo come la reazione di un "amante tradito". Ma ciò che il grandissimo Zibì ci ha dato in Italia e, soprattutto, in Europa, non lo dimenticherò mai, perché vale infinitamente più di tante parole. Fuoriclasse.
  13. Rinuncerei pure a provare a capirla, una roba del genere.
  14. Mai capito perché a Zidane sia stata perdonata ogni cosa e venga "idolatrato" nonostante volle abbandonarci, mentre altri, quali Boniek, Tevez ecc., vengano presi di mira.
  15. Fuoriclasse. Ricordo a tutti che il tap-in di Morata in finale scaturì da un suo tiro, non certo facile.
  16. Shingo Tamai

    "Domani Yildiz si deve tagliare i capelli". Detto fatto

    Lo ammetto, non ho letto niente se non il titolo; e concedetemi di essere estremamente sorpreso di vedere che tale discussione sia arrivata a ben 6 pagine. Chiudo l'off-topic e auguro buonanotte a tutti.
  17. Quello che dici è vero, e infatti ciò su cui non sono d'accordo è che si reputi un eventuale* evoluzione del gioco offensivo dovuto all'inserimento di Magnanelli nello staff (se noti, addirittura, qualcuno lo identifica come il vero allenatore...). Trattasi di collaboratore, "longa manus" dell'unico responsabile tecnico, che è esclusivamente Allegri. Tutti gli allenatori li hanno e li hanno sempre avuti per curare un lavoro che, soprattutto a certi livelli, non può essere svolto da un unico soggetto, che comunque detta moduli, schemi ecc. L'eventuale* cambiamento avrebbe più natura psicologica che tattica. * una partita è poco indicativa.
  18. Onestamente, questa cosa di Magnanelli mi fa un po' ridere... Come se un allenatore esperto e vincente come Allegri avesse bisogno di un "novellino" per sapere come attuare un certo tipo di gioco. Il problema di Allegri è consistito nel conformarsi a un'impostazione che aveva come base la BBC, con annessi pregi e difetti (sarà un caso ma, con l'accantonamento di Bonucci, è la prima stagione, dopo 13 anni, senza nessuno di essi). Io ho visto bene, coi miei occhi, il Cagliari di Allegri, che faceva un gioco davvero bello e propositivo. Allegri sa bene come impostare un certo tipo di gioco. Certe cose, si tratta solamente di volerle fare. Credo che il fatto di avere meno preoccupazioni di dover gestire le energie, possa essere vantaggioso per attuare sistematicamente pressing alto.
  19. Meglio tardi che mai. L'importante è che si vada avanti così, anche con squadre più impegnative.
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