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SuperEagle

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  1. Non è il primo, ne’ sarà l’ultimo big dello sport ad essere stato dopato e coperto dal “sistema”……e non mi sembra il caso più eclatante, ad ogni buon conto.
  2. E mica sbaglino, anche Zizou fa parte di quella famiglia. Migliore al mondo, con Ronaldo e Ronaldinho, degli anni ‘00, con in più due finali mondiali rispetto a Michel. E Del Piero, senza l’infortunio, si sarebbe accodato su quella stessa strada.
  3. Resto sempre stupefatto del perché non si parli mai di Platini come del migliore di ogni epoca. Un centrocampista che segnava PIÙ dei migliori attaccanti dell’epoca (e se si fossero conteggiati anche gli assist, come si fa oggi….). Può mai essere così determinante l’alzare o meno la Coppa del Mondo, in una valutazione individuale nell’ambito di uno sport che è pur sempre di squadra?
  4. Peraltro, anche la rete di Messi col Getafe somiglia molto a quella di Maradona con l’Inghilterra. Vero, contesti diversissimi, ma resta il fatto che la prodezza è stata replicata. Come i pallonetti da metà campo. Come le reti su calcio d’angolo. Tutto è replicato e replicabile, Kobe Bryant ad esempio ha maniacalmente riprodotto tutte le “signature moves” di Jordan. Il vero unicum di Maradona sta, a mio parere, nell’abbinamento tra talento, efficacia (mai fatto nulla solo per lo spettacolo) e leadership. Migliorava ed esaltava i suoi compagni, a volte (non sempre: a volte) di modesta levatura tecnica.
  5. A dire il vero, l’ha fatta anche Michel Platini con la Cecoslovacchia nel 1976 (anche se la barriera era un po’ più a norma, ma secondo me l’avrebbe scavalcata lo stesso).
  6. Allora, io sono d’accordo che la cocaina possa incidere in meglio sulle prestazioni, ma bisogna chiarire la storia per quello che è. Maradona NON assumeva la cocaina per essere più lucido come atleta, MA per vizio personale, precisamente dal lunedì al mercoledì, quando praticamente non si allenava o lo faceva poco (se non si giocavano coppe, ma all’epoca capitava raramente e, comunque, il Napoli fece molta strada in Europa solo nel 1989). Poi, ovviamente, potevano risultare tracce di assunzione della coca anche alla domenica successiva, ma non è che una “pippata” al mercoledì ti fa diventare Superman alla domenica. Intendo dire che la cocaina è un “doping da occasione”, non sistematico; non è che un cocainomane abituale, smettendo quindici giorni prima dei Mondiali, è carico a palla e rende di più, insomma.
  7. Beh certo, vatti a guardare chi realizzava quei record…..tipo una certa Kratochvilova….uno scandalo assoluto.
  8. Un’altra riflessione: negli anni ‘80 la media goal nel campionato italiano era poco più di 2 reti a partita, oggi poco più di 3. Sembra poco, ma è un abisso. Per non parlare del tempo effettivo, del quale si parla oggi. Mi viene da ridere, c’è stato un tempo in cui due minuti di recupero costituivano scalpore, qualunque cosa succedesse in campo. E, tra quel che succedeva in campo, vi era l’obbligo di recuperare il medesimo pallone con il quale si stava giocando, per cui se esso era mandato sui cartelloni o in tribuna, da lì doveva tornare, salvo impossibilità oggettiva. Non vi dico il comportamento dei raccattapalle della squadra di casa. Per non parlare della melina portiere / difensori, che non incideva sul tempo effettivo ma poteva tranquillamente portare a un intero minuto di palla “congelata”. Questo, a beneficio dei “contabili” (senza polemica, si intende).
  9. Però, a voler fare l’avvocato del diavolo (quindi non prendete alla lettera quel che seguirà, non sono critiche “pure”), quel che è successo ieri può anche essere letto come una conferma dell’accusa. In tanti anni di carriera, è dovuto arrivare ai 35 per mostrare in modo inequivocabile una personalità da indiscusso leader tecnico e psicologico. Pelè e Maradona, di certo, ci hanno messo molto, ma molto di meno. D’altra parte, Lionel qualche anno fa aveva lasciato la Nazionale dicendo “ho perso troppe finali, non ce la faccio, ci rinuncio”; non aveva detto “non appenderò lo scarpino al chiodo finché non porterò l’Argentina sul tetto del mondo” (cosa che ci si aspetterebbe da un condottiero). Quindi leader si, ma “a scoppio (molto) ritardato”.
  10. Leggo di gente che fa la verginella contro i trash-talkers……..vorrei riavvolgere il nastro del tempo e vedere cosa ne pensavano nel 2006, quando l’Italia vinse un Mondiale anche grazie al trash-talking più famoso della storia del gioco.
  11. Fino alle semifinali non lo avrei detto, ma per me l’Argentina avrebbe battuto anche il Brasile. Non hanno mai dato la sensazione di smarrirsi, e hanno sempre reagito con coraggio e grinta nei momenti duri.
  12. Il colpo subito da Ronaldo in questa World Cup è eclatante proprio per le modalità con cui è terminato il torneo: Messi con la coppa in mano, 7 reti, doppietta in finale, ed il portoghese panchinato, a frignare per attribuirsi reti non sue, eliminato dal Marocco e con i compagni di squadra a rosicare per aver avuto un arbitro argentino (…?). Neanche uno sceneggiatore avrebbe potuto disegnare un finale così. E mentre Messi può ancora vincere big titles, per Ronaldo tutto lascia presagire che difficilmente potranno esserci rivincite.
  13. In effetti ho scritto “top” per comprendere un po’ tutto: bravura, difficoltà tecnica, importanza ed iconicità del gesto.
  14. Discorso che condivido appieno tranne la parte sull’Argentina del 1990 (quella del 1986 era buona, non tra le migliori ma buona), una squadraccia che giocava tutta indietro a tirare calci con Maradona (già in fase calante) e Caniggia a provare ad inventarsi qualcosa, e che aveva come alternativa per l’attacco Gustavo Dezotti, retrocesso con la Cremonese.
  15. Visto che paragoni e classifiche impazzano 🤣, vorrei ora proporre un mini-sondaggio da boomer: quale è, per voi, la parata più “top” della storia dei Mondiali tra queste? 1) Banks su Pelè (1970); 2) Zoff su Oscar (1982, a 40 anni!); 3) Buffon su Zidane (2006); 4) Martinez su Kolo Muani (2022).
  16. L’ unica? 2-0 al Messico, 2-0 alla Polonia, 2-1 (era 2-0) all’Australia, 2-2 (da 2-0 all’83’) con l’Olanda, 3-0 alla Croazia….unica meritata, con la Francia?
  17. Non funziona così. Il lato squisitamente tecnico, per così dire “artistico” dello sport, è stato soppiantato da velocità di esecuzione, prestazionalita’ atletica, attrezzature diverse ed omologanti. Oggi nessun tennista saprebbe eseguire una volee come McEnroe ed Edberg, non serve per vincere e non è performante. Ma è, e resta, un gesto tecnico sublime. Così come un dribbling sullo stretto tipico di Maradona servirebbe fino a un certo punto perché non si marca più a uomo, anche perché ti sventolano il cartellino in faccia a ogni trattenuta di maglia. Anche il calciare le punizioni segue la stessa sorte, perché oggi l’arbitro arriva con lo spray e la barriera è a 9 metri e 15, anziché a 7 metri come negli anni ‘80: inutile perfezionarsi, quindi, nella “foglia morta”. Così come non serve guidare come Senna, dato che la Formula 1 è tutta elettronica; così come nel basket lo “step back” oggi lo sanno fare tutti, ma lo inventò decenni fa Kiki Vandeweghe per sopperire a carenze fisiche ed evitare stoppate in faccia. Il consiglio che do è quello di essere comunque più saggi nei giudizi, se i più anziani ripetono delle cose un fondo di verità c’è sempre…..qui non si tratta di dire “ai miei tempi c’era la macchina da scrivere” da parte di chi neanche sa accendere un computer: quello si è nostalgia (o boomerismo, nel senso di rifiuto di apprezzare il presente). Ma se un appassionato di calcio continua a seguire il calcio, vuol dire che tanto boomer non è….
  18. Ma non certo per demerito dei giocatori delle generazioni precedenti, bensì del progresso e delle maggiori conoscenze, ad ogni livello. Altrimenti dovremmo concludere che Marcell Jacobs (9.80 sui 100 metri) dovrebbe essere considerato migliore di Carl Lewis (personal best a 9.86), e li sarebbe anche gioco facile, perché trattasi di sport individuale, oltretutto basato su un elemento di valutazione oggettivo (il cronometro).
  19. Uno dei turning-point più clamorosi della storia dello sport…..mi vengono in mente la safety-car del mondiale di F1 2021 (già vinto da Hamilton, in pratica), o i match point di Federer a Wimbledon 2019 (avrebbe vinto il torneo a 38 anni, si sarebbe ritirato di lì a poco e sarebbe stato forse ricordato come il più grande di sempre), l’incredibile finale dei 100 metri farfalla a Pechino 2008 che tolse a Cavic l’immortalità e consegnò alla storia dello sport Phelps……insomma, momenti che “marchiano” un atleta come vincente/perdente per dettagli assoluti, con l’aggravante (se così si può dire) che il calcio è uno sport di squadra, quindi già di base non dipende solo dalla bravura di un singolo, per quanto bravo egli sia.
  20. Gentile, nel calcio di oggi, sarebbe stato espulso nella prima mezz’ora di ogni partita. Non è una questione di “meglio” o “peggio”, c’è solo da prenderne atto. E mi dispiace che ci siano commenti che danno addosso ai giudizi da “boomer”, perché un giorno tutti costoro diverranno “boomer” e forse capiranno il valore dell’esperienza, nel dare giudizi in via assoluta.
  21. Avendo finito i “like”, manifesto così il mio gradimento….👍🙂 Aggiungo, ancora, che forse 40 anni fa un paio dei rigori fischiati ieri non sarebbero stati dati, e che ho notato come Mbappe e Messi non siano stati marcati in maniera agonisticamente feroce, come avveniva un tempo. So che ai più giovani la cosa farà sorridere, ma c’è stata un’epoca in cui saltare l’avversario era una dote richiesta ai più bravi per evitare di terminare la carriera ad ogni tackle, altro che VAR, braccio che amplia il volume, step on foot e tutte ‘ste robe…..era una guerra a cielo aperto. La tanto strombazzata scivolata di Amrabat su Mbappe, sulla quale addirittura sono stati scritti articoli di giornale, era assolutamente ordinaria amministrazione.
  22. Se Kolo Muani avesse segnato, invece, il 4-3? Quel che si poteva dire oggi, lo si poteva dire anche ieri. Messi ha giocato un campionato superlativo, punto. Anche a livello di carattere (la prima sconfitta era stata devastante, invece col Messico ha dato lui la svolta al torneo argentino).
  23. Sicuramente un Mondiale vinto dà un impatto mediatico enorme, ma non dovrebbe essere “tutto”. È un giochino perverso. Se anche avesse perso, per dire, resta comunque che ieri Messi ha giocato una gara da 9 in pagella, ed un campionato da 7 reti…era forse possibile incolparlo di qualcosa? Mi viene sempre in mente Zinedine Zidane ed i mondiali del 2006: non fosse stato per Buffon (meriti del portiere, non demerito suo!) il francese avrebbe vinto due mondiali da protagonista (2006 a livelli “maradonmessici”), siglando due doppiette nelle due finali, non ci sarebbe stata la testata a Materazzi e sarebbe anche lui nel gotha. Ora, invece, con quell’istantanea, è la fotografia del “perdente sfigato”, almeno in Italia. Per non parlare di Roberto Baggio, straordinario nel 1994 dagli ottavi in avanti, stroncato solo dalle sue condizioni fisiche imperfette in una finale giocata in un clima impossibile, non certo da demeriti tecnici (anche l’errore sul rigore sarebbe stato, verosimilmente, ininfluente; eppure, la sua “istantanea”, ad oggi, è proprio quella lì). Chi si ricorda di Baggio quando deve stilare la lista dei migliori di sempre? Per tornare a Messi/Maradona, considero che anche i loro mondiali persi in finale fossero significativi; Lionel pagò per errori marchiani sottoporta di suoi compagni, per quanto riguarda Diego, nel 1990 fu ancora più evidente il suo mastodontico carisma e leadership: già in fase calante, portò con i denti a 7 minuti dai supplementari della finale una squadra scarsissima, che a confronto con quella del 1986 era la metà del valore tecnico. Intendo dire che, se è vero che nella storia contano i vincenti, è pur vero che quando si deve giudicare un singolo calciatore nell’ambito di uno sport di SQUADRA, per giunta aleatorio come il calcio, le variabili sono davvero notevoli.
  24. In un calcio molto più fisico, la professionalità è una condizione essenziale per emergere. Basti guardare i fisici scolpiti dei calciatori di oggi, vere macchine da guerra, con quelli dei calciatori anni ‘70 e anche anni ‘80. Tutto questo anche perché girano molti più soldi, vi è un occhio dell’opinione pubblica molto diverso e tante altre cose che è impossibile approfondire oggi. Panatta e McEnroe, la sera prima delle partite, erano al night a spassarsela e vincevano lo stesso; Djokovic si chiude nella camera iperbarica. Semplice dire che il secondo avrebbe demolito i primi, molto semplice. Direi semplicistico.
  25. Opinione legittima e rispettabile, ma è come dire che Thomas Edison era in fondo un poveraccio, perché la lampada ad incandescenza è stata oggi sostituita dai più comodi ed economici Led.
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