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SuperEagle

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  1. Vero, ho usato un’espressione poco felice e mi scuso con chi si è sentito offeso. Per il resto, ovvio che puoi preferire ciò che vuoi. Per me è l’evento che fa grandi i protagonisti, non viceversa. Ronaldo e Messi vanno, la Coppa del Mondo e la Coppa dei Campioni restano. Finché non le distruggeranno (nel tennis, con la Davis, ce l’anno fatta).
  2. La Gazzetta comunque è fenomenale…….non ha mai calcolato gli altri sport e oggi se ne esce con articoli in serie sull’inutile torneo arabo di tennis e perfino sulla pallanuoto (!) prima delle notizie calcistiche (e la questione ultras è in coda a molte altre). Dignità proprio sotto lo zero.
  3. Piuttosto, mi preoccuperei del fatto che le squadre campioni di paesi con grandi potenzialità e tradizione (Ungheria, Olanda, Russia, Turchia, Grecia, Cechia) non possano più competere con le quarte/quinte classificate dei campionati cosiddetti “nobili”. Si continua a ghettizzare i poveri, rendendoli sempre più poveri. Mentre i ricchi chiedono (e bruciano, annegando nei debiti) sempre più soldi. E San Siro con larghi vuoti in occasione di Milan-Liverpool (esaurito la domenica prima, contro una provinciale) dimostra che il pubblico non è più disposto a farsi abbindolare dalla “copertina”, a certi prezzi. Vuole non la Grande Partita, ma il Grande Evento (che è un’altra cosa).
  4. Perché l’offerta è strabordante. Trent’anni fa qualunque posticipo della domenica sera fermava il paese (quello calciofilo, si intende). Qualunque.
  5. Si chiama tradizione, storia, rispetto per la dimensione anche popolare e trasversale del calcio. La Superlega sarebbe una competizione asettica, noiosa, che svilirebbe il significato stesso di una grande sfida tra grandi squadre (i più intelligenti hanno cominciato a percepirlo già quest’anno, con l’orribile e noiosissimo format della Champions allargata). Volete un anticipo di quella che sarebbe una possibile Superlega? Guardate il “Six Kings Slam” di tennis che si sta svolgendo in questi giorni. Un vero e proprio incubo distopico.
  6. La spiegazione è una sola, l’ho già scritto molte pagine fa. Ci sono dentro anche svariati giornalisti, e dunque scatta la protezione di “casta”.
  7. Si abusa del termine, è così. E in molti ci marciano, per coprire le loro debolezze (debolezze che sono umane) e non affrontare le proprie paure.
  8. Esatto. L’essere sensibile e l’avere dei momenti di disagio personale o relazionale non vuol dire essere “ammalati”. Ben diverso è il caso di Ilicic, che è passato dall’essere uno dei calciatori più dominanti del nostro campionato, allo smettere di giocare.
  9. In realtà pochi lo sanno. Depresso e ansioso lo sono stato anche io, a periodi alterni e ciricoscritti: una delusione in amore, un esame universitario……so cosa è chiudersi in casa, e so cosa è avere un attacco di panico. Quando, tuttavia, essi divengano - da fenomeni transitori - strutturali, patologici e invalidanti, questo non lo so. Ma sospetto che neanche la scienza lo sappia.
  10. My two cents. Che il post sia horror lo penso anche io, ma è anche vero che non ho mai, e dico mai, conosciuto, letto o sentito di gente depressa che non possa ANCHE, al contempo, permettersi una vita mediamente agiata (non dico agiata nel senso di annegare nei soldi, ma anche solo di potere non lavorare, e vivere comunque lo stesso con le spalle “coperte” da qualcuno……una vita di m, d’accordo, ma pur sempre economicamente “coperta”). In altre parole, trovo giusto e sacrosanto specificare che la depressione (quella vera) è una malattia, e che come tale può colpire tutti indistintamente, ricchi e poveri; ma ritengo anche verosimile (non dico vero, perché dati scientifici non ne ho) che possa ammalarsi più facilmente chi ha molto tempo libero per pensare, riflettere, meditare, rispetto a chi è immerso nel vortice della quotidianità e deve portare ogni santo giorno la cena a casa.
  11. Praticamente, certe società non possono essere declassate, o cancellate, perché le mafie perderebbero introiti e centri privilegiati di smistamento delle droghe…..
  12. Semplicemente inconcepibile. Una volta, la partita in Tv era un evento di portata nazionale. Ricordo distintamente che a Napoli chiusero prima negozi e ristoranti per la finale Roma-Liverpool di metà anni ‘80, consapevoli che non ci sarebbe stato nessuno in strada (a Napoli, per Roma-Liverpool).
  13. Ma quindi; un calciatore potrebbe andarsene da un giorno all’altro? Perché mai aspettare le finestre di mercato? 🤔
  14. Questa è una nuova Tangentopoli in salsa calcistica, ora viene giù tutto. Ma non è solo calcio, appunto. Anzi.
  15. Gratteri è una mosca bianca……hombre vertical. Cercate la sua intervista di quando rimandò indietro dei biglietti omaggio ricevuti dal Napoli: qualifica da sola la persona.
  16. Se la Gazzetta continua con questa linea editoriale, vuol dire che sono pesantemente compromessi con questi soggetti. PESANTEMENTE, sottolineo.
  17. Anzi, le si attribuiscono delle colpe. Un po’ come quando si guarda il turista scippato del Rolex nei quartieri malfamati, ossia con lo sguardo di implicito rimprovero per la sua ingenuità, come se se la fosse cercata.
  18. SuperEagle

    Calcio Estero • Premier League, Liga, Bundesliga, Ligue1, Eredivisie

    Ma quest’anno la ricreazione sembra terminata, il Bayern é una macchina da goal. Primo trofeo in arrivo per Kane, a meno di cataclismi.
  19. Perché, quando ballano milioni (a volte, miliardi) di euro, tu credi davvero in giudizi non influenzabili? In questo mondo dove, a certi livelli, chiunque è legato a un partito, a un interesse, a una conoscenza, a una personale convenienza?
  20. Questi danno fastidio a molti club “storici”, sei titoli in sette anni sono troppi per un club “nuovo” e senza quarti di nobiltà…….qualcosa accadrà……
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