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Deborah J

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  1. Miretti occuperà con ogni probabilità lo spazio liberato in mediana da McKennie, candidato a sostituire il suo connazionale statunitense sulla corsia destra. Il classe 2003 è una mezzala atipica, per la sua predisposizione a fare l’elastico tra centrocampo e trequarti, trasformando spesso e volentieri il 3-5-2 di Allegri in 3-4-1-2. Sabato scorso, entrando dalla panchina, Fabio ha avviato l’azione della rete con cui Cambiaso ha steso il Verona sui titoli di coda del match. A Miretti manca soltanto il gol. E non è poco, visto che ha qualità e tempi di inserimento. Nelle 56 partite disputate sin qui con la Juventus non si è ancora tolto lo sfizio. Le sue ultime reti, tre in una annata, risalgono al campionato 2021- 22 con la Juve Next Gen. Era la stagione in cui Allegri lo lanciò tra i grandi, l’8 dicembre 2021 in Champions League contro il Malmoe. Fabio detto «Cico», nato a Pinerolo e cresciuto a Saluzzo, ha il gusto sano del pane fatto in casa. Quel sapore che riporta ai tempi in cui il vivaio juventino sfornava i vari Marchisio, Giovinco e De Ceglie. Il paragone con il primo, il "Principino", viene da sé: stessa faccia pulita, stesso ruolo, stesso cuore bianconero.
  2. 80 milioni sono già stati versati, e 48 arriveranno entro fine anno. In totale, quasi 130 milioni che entrano nelle casse della Juventus, per mettere in sicurezza il club e progettare un futuro che sia all’altezza del passato glorioso. Chi pensava che il cambio ai vertici della società bianconera e l’addio di Andrea Agnelli fosse il preludio a un graduale distacco della famiglia nei confronti del club si sbagliava: con l’aumento di capitale ufficializzato nei giorni scorsi John Elkann, proprietario e timoniere del nuovo corso bianconero, ha voluto rinsaldare il legame con la passione di una vita, la Juventus. Sotto l’egida del numero uno di Exor sta prendendo corpo una nuova Signora, che oltre a voler chiudere i conti con il passato, archiviando tutte le pendenze giudiziarie e muovendosi in maniera diversa sul mercato, vuole costruire una squadra competitiva e vincente, ma anche solida dal punto di vista economico e sostenibile. Dal rendimento sul campo alle strategie societarie, la musica è cambiata in casa bianconera e i primi risultati si vedono già. Lo dice la classifica, perché la Juventus è seconda a due punti dalla capolista Inter. La strada è lunga ma la partenza (la migliore degli ultimi tre anni) è incoraggiante. Il ritmo è da scudetto, ora però bisognerà mantenerlo e per riuscirci servirà anche un aiutino dal mercato di gennaio.
  3. "Il club ha chiuso i conti con Calciopoli, rinunciando al ricorso al Consiglio di Stato per il risarcimento danni per l’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter (il documento è allegato al bilancio consolidato del 30 giugno 2023). Una decisione più simbolica e politica che di sostanza, dettata dalla bocciatura del ricorso al Consiglio di Stato contro Federcalcio, Inter e Coni per ribaltare la sentenza del Tar del 2016, che ha allontanato le possibilità di risarcimento (quantificato in 443 milioni 725 mila e 200 euro). Un altro passo nel futuro e una presa di distanza dal passato".
  4. Vlahovic non perde occasione per ribadire l’attaccamento a quei colori che in estate sembrava destinato ad abbandonare. Invece è rimasto, perché "l’offerta irrinunciabile" che avrebbe potuto far vacillare il club non è arrivata e lui è contento così, tanto che è pronto a giurare alta fedeltà alla Juve, prolungando il contratto almeno di un altro anno e accettando anche di guadagnare un po’ di meno. Giuntoli e Manna avevano incontrato il procuratore del serbo, incassando la disponibilità a trattare il rinnovo. Dusan ha un accordo con stipendio a salire, con una base da 7,5 milioni di euro all’anno più bonus, che nell’ultima stagione lo porteranno a guadagnare 12,5 milioni. Il giocatore è per l’azienda Juve il costo più alto della rosa: circa 35 milioni all’anno tra stipendio e ammortamento. Tanti per un club che sta cercando di contenere le spese. Vlahovic ha già fatto sapere alla società di essere disponibile ad andare incontro ai bianconeri. Con il prolungamento del contratto la punta può rafforzare la sua posizione, diventando ancora più centrale nel progetto bianconero. L’obiettivo del club, invece, è abbassare il costo d’ammortamento annuale, allontanando la possibilità di una cessione futura. Due le ipotesi allo studio: il rinnovo di un solo anno, facendo slittare i bonus al 2027, oppure prolungare di due, arrivando al 2028, per spalmare la cifra variabile sulle due annualità. Si ragionerà anche sull’inserimento di una clausola in caso di cessione, come era stato fatto per De Ligt.
  5. Il nuovo corso della Juventus, improntato alla sostenibilità, tocca le massime cariche sociali. Come emerge dalla relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, si è deciso di ridurre i compensi fissi del presidente e dell’a.d., rispettivamente a 400mila e 800mila (più 40mila come consiglieri). Nel 2022-23, Ferrero e Scanavino, entrati in carica il 18 gennaio, hanno percepito 180mila e 360mila euro. Nel 2021- 22, il compenso per il presidente era stato stabilito in 700mila euro, anche se Andrea Agnelli aveva rinunciato a parte del dovuto incassando, alla fine, uno stipendio di 450mila euro. Compensi fissi di 467mila per il vice Pavel Nedved e di 1,083 milioni per l'a.d. Maurizio Arrivabene. Quanto ai dirigenti con responsabilità strategiche, nel 2022-23 sono stati stanziati quasi 1,5 milioni, la metà per Federico Cherubini. Questa voce schizzò a 3,4 milioni nel 2020-21, ultima stagione di Fabio Paratici che percepì 2,6 milioni.
  6. Il gol di Cambiaso è stata una liberazione. Abbiamo visto un suo sorriso liberatorio. Se lo sentiva che sarebbe arrivato il gol alla fine? "No, è stato un sorriso perchè il calcio è micidiale, hai 95 minuti per vincere la partita, crei tante occasioni, ti annullano due gol, poi fai gol addirittura con la palla che prende il palo, torna in mezzo... quindi diciamo che c'è stato il bello della squadra che ha creduto fino alla fine in questa vittoria, anche in modo ordinato, e questa era la cosa più importante. Anche perchè il gol viene perchè Szczesny non affretta il rinvio, abbiamo giocato palla a terra, Miretti apre su Gatti, mancava un minuto e in un minuto si possono fare due azioni. E su questo i ragazzi sono stati molto bravi, molto lucidi, dopo aver fatto una bella partita". Kean ha fatto una bella partita. La sostituzione immagino sia arrivata per l'ammonizione."Non meritava assolutamente il cambio, però l'ammonizione, in una serata nella quale gli hanno annullato due gol, non era la sua serata. Ho detto, tiriamolo fuori. Però ha fatto una bella partita tecnicamente, ma Kean è un giocatore che è cresciuto molto, sono molto contento. Un giocatore diverso, come struttura, a livello mentale. Può ancora migliorare" La classifica si guarda?"Si guarda, va guardata perchè dietro... abbiamo preso dei punti momentaneamente, ci sono degli scontri diretti e bisogna guardare il quinto posto". E' normale che vederci in testa ora è una bella sodidisfazione, soprattutto per i ragazzi, tanti, per la prima volta... stasera penso che tra tutti quelli che erano in campo e in panchina.... in campo penso siano stati in testa solo tre, quindi è una bella soddisfazione perchè meritata. E' un gruppo veramente straordinario, che anche stasera ha messo cuore ma soprattutto ha messo tecnica e ordine. Cominciamoa giocare delle partite più solide a livello mentale e questo è un bel segno". Da Kean in giù, di che categoria sono i ragazzi che hai lanciato e che stai usando a piene mani? "Kean è un giocatore che è migliorato molto negli ultimi due anni, soprattutto quest'anno, è cresciuto molto, ma credo faccia parte di una crescita mentale e anche tecnica, perchè sta lavorando molto e deve ringraziare tutti quello dello staff che comunque si dedicano molto al miglioramento dei singoli giocatori. Gli altri, sapete che io ho un debole un po' per Yildiz, che stasera appena è entrato è andato talmente svelto che è andato troppo oltre la palla di Milik. E' un gicoatore che capisc eil gioco. Stasera Miretti è entrato e ha fatto veramente una bella partita, tecnicamente, ha fintato. Io quando vedo questi giocatori che fintano.... se ne vedono pochi giocatori che fintano. E lui è un ragazzo che ha veramente qualità. Così coem Huijsen e Iling. La Juventus ha una rosa fatta di giocatori e ragazzi veramente seri che capiscono i propri limiti, andiamo oltre e lavoriamo su quelli. Poi ce ne sono altri, lo stesso Nicolussi che non ha ancora giocato, Nonge che ultimamente era in panchina con noi e deve migliorare la fase difensiva se vuole il centrocampista. Però ne abbiamo tanti in giro e vuol dire che in questi dieci anni la Juventus ha lavorato molto bene e non è assolutamente merito mio, ma del settore giovanile, alla Juventus sono veramente bravi nello scegliere giocatori. Su questo dobbiamo continuare a lavorare, senza perdere l'equilibrio, perchè quando si ha a che fare con dei ragazzi giovani, un giorno sembrano fenomeni, l'altro arrivano che vanno in down, Non scordiamoci anche Fagioli che purtroppo fino all'anno prossimo, anzi fino all'ultima partita non lo avremo, ma è un altro giocatore importante e straordinario che farà una grande carriera". Juventus squadra "operaia": ci può stare come definizione? "Sì, ci piace molto questa definizione di squadra giovane ma operaia. Il calcio è uno sport maschio, quando si va in campo bisogna lottare e giocare bene tecnicamente: la gente si entusiasma anche per questo. Ottenere questo tipo di vittorie attraverso la lotta e la sofferenza è nel DNA della Juventus: questa deve essere una qualità che ci deve aiutare ad andare avanti. Vincere non è semplice". I ragazzi si meritano di sognare? "Tutte le cose nella vita vanno desiderate. Già desiderare il fatto di entrare nelle prime quattro è molto importante, così come puntare a migliorarsi ad ogni allenamento. Vedremo alla fine, ma stiamo crescendo. Stasera la squadra è rimasta sempre ordinata, avevo chiesto di fare così e di non strafare: i ragazzi hanno gestito le forze e questa è stata la cosa migliore". La squadra non prende gol quando Kean gioca titolare... "E' cresciuto molto. Bisogna andare piano piano. McKennie ha fatto una bella partita sia da mezzala che da esterno, Bremer ha acquisito più sicurezza in se stesso con la palla tra i piedi, Gatti mi è sembrato una vecchia ala destra con il pallone che ha messo in area. Ora abbiamo due giorni di riposo, i ragazzi si sfogheranno per la vittoria e poi da martedì riprenderemo il cammino". IN AGGIORNAMENTO
  7. L’eco del gol di Cambiaso al 97’non si è ancora spento nella Juventus e risuona ancora più forte nel giorno dell’ottavo compleanno del primo gol bianconero di Juan Cuadrado, che il 31 ottobre 2015 non solo decise il derby al 93’, ma salvò la panchina di Allegri e soprattutto avviò la clamorosa rimonta scudetto. Le suggestioni si rincorrono, ma la prima gioia del terzino ligure può davvero essere l’inizio di un nuovo capitolo vincente per una squadra che sta prendendo coscienza della propria forza. Ogni vittoria aumenta l’autostima e aver riassaporato l’aria del primo posto in classifica, anche solo per 24 ore, è più di un incentivo per una Juve che vive alla giornata, ma può sognare in grande. Massimiliano Allegri giustamente continua a tenere concentrato il gruppo sull’obiettivo minimo del 4° posto, perché giocare di nuovo la Champions non è solo una questione di orgoglio e di immagine, però i segnali di crescita sono importanti. A partire dalla classifica, con 7 punti in più rispetto allo scorso anno, fino alla capacità di vincere partite che la scorsa stagione sarebbero state perse o pareggiate. E poi c’è già un primo successo: la Juve ha ridato valore al motto “fino alla fine”, trasformandolo in un mantra valido per tutto questo campionato.
  8. Moise Kean furioso dopo essere stato sostituito in avvio di secondo tempo, L'attaccante bianconero, migliore in campo fino a quel momento, ha pagato l'eccessivo nervosismo e il cartellino giallo rimediato pochi secondi prima ed è stato tolto dal campo da Massimiliano Allegri che ha inserito al suo posto Chiesa. Moise ha abbandonato il terreno di gioco visibilmente arrabbiato e dopo aver chiesto spiegazioni per il cambio si è infilato direttamente negli spogliatoio. Alcuni minuti dopo, Pinsoglio è andato a prenderlo nella pancia dello Stadium e lo ha riaccompagnato in panchina.
  9. Si dice che Allegri non consideri Vlahovic il suo centravanti ideale, e non sappiamo quanto ci sia di vero o di amplificato in questo pensiero diffuso, ma qualcosa ci deve essere, se quest’estate la Juve ha inseguito e aspettato a lungo Lukaku. Oggi, con Lukaku alla Roma, poco importa. Vlahovic, al netto delle pause legate alla pubalgia, rimane uno dei più forti attaccanti d’Europa. La Juve può permettersi che Vlahovic si fermi, come è accaduto di recente, perché può contare su Milik e Kean, buoni surrogati di numeri nove. Vlahovic, nonostante l’impiego a macchia di leopardo, ha realizzato quatto quattro gol, Milik due. Mancano le reti di Kean, prezioso però nel suo lavoro di sportellatore .
  10. Dopo i due gol al Cagliari, salgono le quotazioni di Soulè che potrebbe rientrare già a gennaio. La Juventus ha avviato i dialoghi per blindarlo (é in scadenza nel 2026) fino al 2028. Nuovo contratto robusto adeguamento dell’ingaggio, che dovrebbe arrivare intorno al milione a stagione. Il meritato premio per il rendimento brillante col Frosinone, ma anche il segnale di come la Juve ci punti davvero in ottica futura: gennaio o giugno che sia.
  11. Lunga intervista di Tuttosport al.Ds del Frosinone Angelozzi che a domanda apre al possibile rientro anticipato di Soulè o Barrenechea in caso la Juve lo richiedesse visti i noti problemi a centrocampo. Come spiega il Ds i rapporti tra i club sono ottimi e il Frosinone potrebbe comunque avere delle agevolazioni a gennaio o giugno per altri bianconeri come Nicolussi Caviglia e Huijsen che per stessa ammissione di Angelozzi piacciono al club laziale
  12. La serata migliore per trovare il tuo primo gol con la Juventus."Un gol importantissimo, sono veramente contentissimo, una vittoria che pesa tanto. Siamo primi in classifica e ce la godiamo per una serata, poi vedremo i risultati". E' la tua ammonizione più bella? "Assolutamente, giallo ben speso". Sembrava una serata stregata... "Sicuramente è stata una serata un po' storta, perchè comunque abbiamo creato tantissime occasioni. C'è da dire che poi se fai gol all'inizio cambia tutta la partita, abbiamo avuto sfortuna in quei due episodi del Var, ma l'importante era vincere". Cominciate a credere a qualcosa in più? "Sai, guardare la classifica adesso non è che serva tanto, ma sicuramente è una vittoria che ci dà continuità nei risultati e ci fan sperare per il futuro".
  13. Una volta era “il Duca”, ormai così non lo chiama più nessuno. Piuttosto, soprattutto da quando è riuscito a imporsi dopo un lungo e complicato periodo di ambientamento, Adrien Rabiot si è conquistato il soprannome di “Cavallo pazzo”. Tanto che nel giorno del rinnovo, l’indizio social del club bianconero portava proprio a un cavallo indomabile. Ma oggi Rabiot è soprattutto “il Capitano”, almeno fino a quando non tornerà Danilo, quindi salvo sorprese fino alla prossima sosta. Una fascia al braccio che rappresenta allo stesso tempo la chiusura di un cerchio lungo più di quattro anni e l’inizio di un possibile nuovo ciclo, perché a giugno è arrivato il prolungamento di una sola stagione ma la Juve e Rabiot si sono anche dati appuntamento per riparlare più avanti di un accordo e un progetto più strutturati. "Sono felice di avere indossato la fascia, amo questo club e la sua storia, è il quinto anno che sono qui, per me è un onore", le parole spese da Rabiot dopo la vittoria di San Siro con il Milan, la prima vissuta da capitano appunto. Parole che fanno capire come comunque non sia di passaggio uno come Rabiot, aspettando di capire che sarà del futuro. I discorsi sono stati quindi già imbastiti, mamma Veronique sa che Adrien vorrebbe restare ancora a lungo in bianconero a patto che ci possano essere le condizioni giuste, in termini progettuali ancor più che economici: condizioni che la Juve sta lavorando per garantirgli anche in futuro. Intanto conta il presente e nel presente il centrocampista francese rappresenta un punto di riferimento totale di questa Juve, dentro e fuori dal campo. Semplicemente insostituibile per Max Allegri.
  14. Durante il pranzo con Ramadani per Chiesa, sono stati presi in esami altri profili che potrebbero eventualmente interessare la Juventus a gennaio. In questa ottica rientra la vicenda legata a Douglas Costa svincolato dal Los Angeles Galaxy e che, al pari di Bernardeschi, si è proposto per un ritorno alla Juve: fredda la reazione dalla Continassa in entrambi i casi.
  15. Boom di ascolti per Milan-Juventus di domenica sera. La vittoria della squadra di Allegri contro quella di Pioli è stata seguita da quasi due milioni di telespettatori su Dazn. Migliorato il precedente tra i due club della passata stagione: 1,6 milioni di appassionati. I numeri di Dazn continuano a crescere in generale: la 9^ giornata di Serie A ha sfiorato complessivamente i 6,2 milioni di telespettatori.
  16. Dopo l'addio di Tognozzi in casa Juve i vertici societari hanno davanti alcuni mesi per non sbagliare un tassello cruciale per le fortune future del club, il desiderio di Giuntoli sarebbe quello di tornare a formare la squadra composta da Micheli e Mantovani che portó a Napoli i vari Kvaratskhelia e Osimhen, Kim e Lobotka. Per i due ex collaboratori i rapporti con De Laurentiis non sembrano più idilliaci . Arriverà il tempo delle decisioni e questa volta sulla composizione dello staff inciderà anche il parere di Giuntoli.
  17. Giovane, vincente e sostenibile: così John Elkann ha ridisegnato la Juventus, la controllante del club bianconero, e simbolo della continuità garantita dalla famiglia Agnelli. Per il resto c'è tanta discontinuità tra passato e presente, di cui la ritirata su Calciopoli è solo l'ultimo atto che arriva dopo la marcia indietro sulla Superlega, progetto voluto e sostenuto con forza da Andrea Agnelli e il patteggiamento voluto con la giustizia sportiva. Scelte politiche accompagnate però da una rivoluzione anche negli uomini e nelle strategie, del ciclo vincente dell'ex presidente sono rimasti pochi superstiti sia nel gruppo squadra sia nella dirigenza e sul mercato si è passati dalla filosofia dei colpi ad effetto agli investimenti sostenibili. Il 2023 è l'hanno zero (così l'ha definito Elkann) ma anche quello in cui si festeggiano i 100 anni della famiglia Agnelli. Un legame unico e indissolubile. La ricapitalizzazione di circa 200 milioni annunciata di recente servirà soprattutto a ripianare i debiti ma anche per lasciare una porta aperta nel mese di gennaio. Allegri, uno dei pochi superstiti della vecchia Juve si sta dimostrando l'uomo giusto per traghettare la Juve fuori dalle brutte vicende e gode della fiducia di Elkann.
  18. Ieri i dirigenti della Juventus hanno incontrato Ramadani. Il piatto forte del summit è stato Chiesa: il numero 7 bianconero ha il contratto in scadenza. Ramadani, da anni in ottimi rapporti con Giuntoli, ha confermato di persona quanto aveva già garantito nei mesi scorsi per telefono: Chiesa non lascerà la Juventus da svincolato. Proprio per questo le parti hanno iniziato a confrontarsi più concretamente sull’idea di un prolungamento “ponte”: un anno in più – dal 2025 al 2026 – garantendo però all’azzurro lo stesso stipendio attuale (5 milioni più bonus). Quello di Chiesa è il prolungamento più importante assieme a quello di Rabiot, che va a scadenza a giugno, ma non l’unico. Dopo il rinnovo di Gatti (2028), s’aspetta l’ufficialità per quello di Locatelli. Discorsi avviati con Rugani, Bremer e Szczesny. Il toscano e il brasiliano potrebbero allungare fino al 2028 a cavallo tra Natale e l’inizio del 2024 e nello stesso periodo il portiere polacco dovrebbe firmare fino al 2026. Qualche chiacchiera c’è già stata – e altre ce ne saranno – con l’entourage di Vlahovic: alla Continassa propongono un anno in più al serbo, dal 2026 (attuale) al 2027. In agenda anche Nicolò Fagioli, fresco di squalifica di 7 mesi per il caso scommesse: l’intesa scade nel 2026, ma presto dovrebbe essere rinnovata. Una conferma in più di come la Juventus, nonostante l’errore commesso dal ragazzo e il momento duro, non voglia abbandonare quello che considera un patrimonio anche per il futuro.
  19. Vittoria importantissima, ma non possiamo non partire da quegli ultimi 10 minuti, da giacca e cravatta lanciate. Cosa avrebbe voluto che la sua squadra facesse meglio? "Innanzitutto è stata una partita giocata bene difensivamente nel primo tempo, poi il calcio è fatto di episodi. Sicuramente è stata fatta una bellissima giocata da parte di Kean. Una volta rimasti in superiorità numerica, nel secondo tempo abbiamo iniziato non benissimo, abbiamo subito un paio di punizioni, un paio di cross. Poi la gestione della palla nella parte finale andava fatta meglio, perchè con più pazienza riuscivamo lo stesso a tirare, a chiudere l'azione, senza dare la possibilità al Milan di fare contropiede. La superiorità comunque è vero che c'era, ma Leao è in grado di annullare questa superiorità. Detto questo i ragazzi sono stati molto bravi, con il Milan era tanto che non vincevamo, quindi sono molto contento. Devo solamente ringraziarli". Per tutta la partita dice calma, calma, calma...e poi negli ultimi 5 minuti sbrocca totalmente... "Ma è una questione solo di passaggi fatti in un modo e di passaggi fatti in un altro modo. Giochi contro una squadra in dieci e il campo deve diventare come un aeroporto e loor la palla non la devono rpendere più. Quando vai a chiudere, devi chiudere l'azione e non prendere contropiede. Lo abbiamo fatto una volta con Mckennie, sono ripartiti e sono andati là. Poi in superiorità numerica i passaggi nello stretto non si fanno più, non si dribbla più, non si fanno più contrasti. Sono cose che bisogna migliorare perchè comunque abbiamo anche dei ragazzi con poca esperienza e giocare a San Siro non era facile". Su Leao hai voluto lavorare con Mckennie e Weah nel primo tempo e i pericoli sono arrivati quando non c'è stata quella doppia marcatura. "Sì, ogni tanto ti scappava anche alla doppia marcatura, ma sono stati bravi, Gatti è stato molto bravo. Leao veramente stasera è stato straripante, Gatti è stato molto bravo, Weah lo stesso, anche nel raddoppio della marcatura, alla fine anche quando è andato Bremer. Anche nel primo tempo difensivamente non abbiamo concesso neanche un tiro in porta al Milan, abbiamo concesso poco e niente. Le partite durano 95 minuti, l'episodio ci è andato a favore, quindi dopo siamo stati bravi, i ragazzi sono stati bravi a cercare questa vittoria". In nove partite hai preso solo tre reti. Quanto è importante questa vittoria a livello psicologico? Vi dà una dimensione diversa? "Una dimensione diversa ce la deve dare se siamo coscienti di dove dobbiamo migliorare, se ci accontentiamo della vittoria non andiamo da nessuna parte. Bisogna andare a migliorare la fase di gestione della palla come successo dal 60° al 90°. In quei momenti non si devono mai forzare le giocate e andare a colpo sicuro". Stasera vi sentite al livello delle primissime? "No, non è una partita che cambia, Inter, Milan e Napoli sono le favorite per lo scudetto, noi dobbiamo ritornare a giocare in Champions. Stasera sono molto contento che ha debuttato un ragazzo del 2005, che è entrato con una serenità e tranquillità anche nel giocare. Non ha mai giocato palle difficili, non ha mai messo in difficoltà il compagno e soprattutto ha fatto un intervento di lettura appena entrato... è un giocatore che farà una grande carriera. Ha fatto una roba da Ciro Ferrara". Anche stasera il primo dato che vede è il +3 sul quinto posto e non il -2 rispetto alla vetta? "Assolutamente no, dietro si stanno ammucchiando... l'Atalanta, la Roma viene da quattro vittorie. Noi dobbiamo fare un passettino alla volta, cercare di fare un bel girone di andata, poi vedremo nel girone di ritorno". Cosa c'era in quella commozione di Locatelli? "Manu tra l'altro a volte è criticato oltre misura, oltre che bravo tecnicamente può solo migliroare in quella posizione. Innanzitutto va meno in giro per il campo e questo gli consente di giocare meglio, poi dà copertura ai difensori, è un giocatore caratterialmente da Juventus, oltre che tecnicamente". IN AGGIORNAMENTO
  20. Il prossimo ragazzo in rampa di lancio è Joseph Nonge, centrocampista belga sempre del 2005 che il tecnico ha portato a San Siro e che, d’ora in avanti, sarà in pianta stabile in prima squadra per rimpinguare il reparto mediano, dove le rotazioni sono limitate dalle assenze di Pogba e Fagioli. Le linee guida del club sono chiare e prevedono di lanciare in prima squadra ogni anno 4-5 ragazzi provenienti dalla Next Gen. La Juve punta a costruire in casa sogni e campioni, generando risparmi e liberando risorse. Un vero e proprio circolo virtuoso che guarda al futuro. L’oro è alla Continassa.
  21. In effetti, lo so... allo stesso modo in cui tu sai come è pericoloso nelle mie di mani. Anzi, quasi quasi lo tiro fuori dal garage per darti una bella piallata ogni tanto le vecchie abitudini è bene ripristinarle
  22. Sabato c’è il Verona allo Stadium e con una vittoria il primo posto in solitaria sarebbe garantito almeno per una notte: considerando, però, che domenica la capolista Inter ospita la Roma e il Milan gioca a Napoli, allora la Juve può ambire ad un clamoroso sorpasso in classifica. La Juve non guarda tutti quanti dall’alto in basso dal 1° agosto 2020, quando si chiuse la Serie A più lunga di sempre con la festa tricolore in uno Stadium vuoto causa Covid. Di quella Juve è rimasto ben poco: Sarri allena la Lazio dall’estate 2021, dopo essere stato esonerato al termine di quella stagione, mentre dei 33 giocatori in rosa sono rimasti appena in 8 e tra gli attuali titolari di Allegri ci sono solo Szczesny, Danilo (promosso a capitano) e Rabiot. Da Ronaldo a Dybala (54 gol in due...), passando per i totem Bonucci e Chiellini, tante cose sono cambiate in una Continassa dove sono nuovi anche presidente, l’intero Cda e i dirigenti. Ecco perché ritornare da soli in vetta dopo 124 partite sarebbe più di una chiusura del cerchio per questi bianconeri che stanno (ri)scoprendo antiche emozioni, a maggior ragione dopo aver trascorso un anno in cui ne hanno viste di tutti i colori tra inchieste, penalizzazioni, doping e scommesse. Reggere la pressione della storia e dell’alta classifica, però, diventerà un prezioso esercizio per questa squadra giovane dove la maggior parte dei giocatori non ha mai vinto nulla. Servirà equilibrio e continuità, ma la Juventus ha dimostrato di essere tornata agli antichi valori e può sempre sfruttare il vantaggio di una stagione senza coppe europee. In attesa del rinforzo giusto a gennaio con il serbo Samardzic (Udinese) e il danese Hojbjerg (Tottenham) in pole position per riempire i vuoti a centrocampo.
  23. Ha del clamoroso la notizia che arriva dalla Spagna e in particolare da Sport. Secondo la testata, infatti, la Juventus starebbe pensando di riportare a Torino Arthur. Dopo le squalifiche di Nicolò Fagioli e Paul Pogba, infatti, il club bianconero si ritrova corto a centrocampo e per questo vorrebbe riportare alla base un giocatore già di sua proprietà. Un'operazione non facile, visto che il calciatore sta facendo bene con la maglia della Fiorentina.
  24. "Il calcio è una bolla e lo studio avrebbe aiutato a restare attaccati alla realtà giocatori che lasciano da giovani le famiglie, hanno tanti soldi e molto tempo libero". Così Giorgio Chiellini, ex capitano di Juve e Nazionale, interviene sul caso scommesse che ha coinvolto Fagioli, Tonali a Zaniolo. Durante la presentazione del progetto “My Kickoff in Usa”, un percorso di borse di studio per calciatori e calciatrici varato dalla Fondazione Agnelli, l’attuale difensore dei Los Angeles Fc ha raccontato la sua esperienza: "Lo studio è un’arma in più per educare". Chiellini prepara il suo ritorno alla Juve come dirigente, mentre sul campo un suo possibile erede prolunga fino al giugno 2028. "Sono sicuro che torneremo a vincere un trofeo - dice Federico Gatti - e mi auguro accada al più presto: stiamo facendo tutto per arrivare a questo obiettivo".
  25. Si, ma non che la Juve fosse interessata. TS ha riportato le parole dell'intervista. Mentre Tuttojuve l'aveva riportata come se il club fosse interessato. TJ - "Pazza idea Juve: si pensa al ritorno di Douglas Costa"
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