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Deborah J

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  1. La Juve torna a casa da Roma con un carico di situazioni che rischiano di trasformarsi in un’ulteriore zavorra emotiva. Ad aver messo il carico da novanta in una serata già complicata, ci ha pensato poi Rabiot. Il francese è come noto in scadenza di contratto, ma come se non bastasse la concorrenza internazionale c’è soprattutto l’attuale momento di incertezza in ottica futura a impedire alla Juve di poter tornare alla carica per il rinnovo di contratto. Con alcuni elementi da cui non si potrà prescindere anche solo per provare a convincere Rabiot, la Champions per esempio. Come candidamente ammesso nel post-partita: «Cambia entrare in Champions per le decisioni sul mio futuro? Certo che sarà importante per il mio futuro». Più interrogativi che certezze sul futuro di Rabiot dunque, non uno qualunque ma il miglior centrocampista a disposizione sotto ogni punto di vista in questa stagione. Caso spinoso anche quello di Kean, tra ingresso in campo e calcione di reazione a Gianluca Mancini erano trascorsi meno di quaranta secondi, Allegri ha già annunciato una multa salata, sicuramente salterà per squalifica sia Sampdoria che Inter in campionato, per esserci nella doppia sfida col Friburgo dovrà dimostrare di avere imparato dai propri errori, cosa che non sembra riuscire a fare mai realmente. Polemiche anche attorno al post su Instagram di suo fratello Giovanni, il quale ha sparato a zero contro chi ha criticato Moise blackout.
  2. Una freccia sulla corsia sinistra, una macchina spara-assist e pure un amuleto. Filip Kostic sa come si fa a segnare al Friburgo. E anche a vincere l’Europa League. Nessun bianconero conosce meglio di lui la squadra tedesca, attesa domani all’Allianz Stadium per l’andata degli ottavi di Europa League. Frutto di otto stagioni di alta manovalanza in Bundesliga, prima con lo Stoccarda, poi con l’Amburgo e infine con quell’Eintracht Francoforte che l’anno scorso aveva trascinato a suon di assist (6) e gol (3) alla vittoria della seconda competizione continentale. Kostic, terzo migliore assistman (7) della Serie A dopo Milinkovic-Savic (8) e Kvaratskhelia (9), ha i numeri giusti per fare male ai biancorossi. Il suo bilancio con il Friburgo è in pari: 5 vittorie, 5 sconfitte, 2 pareggi. Ma analizzando gli ultimi tre incroci si scopre quanto abbia inciso l’esterno serbo, autore di 2 assist e 2 gol. Niente male per chi di mestiere manda in porta i compagni di squadra. Con uno stile di altri tempi, quelli delle ali tout court alla Causio per restare in bianconero.
  3. Avete preso tre pali, partita molto equilibrata, ma cosa ha messo più in campo la Roma? "Sapevamo delle difficoltà, la Roma comunque è una squadra scorbutica, che non concede, già avete queste occasioni contro la Roma non è semplice. Nel primo tempo potevamo fare qualcosa in più, ma loro hanno corso molto, tanti loro giocatori hanno finito la partita con i crampi, in difficoltà. Alla fine del primo tempo già stavano mollando tra le linee, con i centrocampisti, poi purtroppo abbiamo preso questo gol dove potevamo difendere meglio, già sul rinvio potevamo gestire la palla meglio, poi il calcio è questo, non riesci a far gol ed esci sconfitto, in una partita dove sicuramente potevamo fare meglio, nelle occasioni fatte. Anche alla fine abbiamo avuto una bella occasione con Danilo, poi purtroppo c'è stata anche un'espulsione dopo 40 secondi che negli ultimi 9 minuti ci poteva dare una mano". L'espulsione da cosa è dettata secondo lei? "Ha sbagliato, ha chiesto scusa, ma ha sbagliato perchè ha messo in difficoltà la squadra, quindi da queste cose bisogna sempre trarre comunque un insegnamento. Quando si entra si può determinare, tra l'altro era un fallo a favore suo e ha avuto una reazione sbagliata". Nel primo avete avuto difficoltà, nel secondo hai messo questo 4-3-3 che avevi disegnato a inizio stagione. Pensi che i ragazzi siano pronti a giocare così? "In quel momento c'era bisogno di giocare così, Pogba comunque non è ancora al 100%, a giocare dall'inizio fa fatica, Chiesa lo devo gestire, anche se stasera è entrato benissimo, strappa. Abbiamo un'altra partita giovedì e un'altra domenica. Credo che oltre tutte queste cose che vanno bene, l'ho detto anche ai ragazzi alla fine della partita, i ragazzi devono stare sereni e tranquilli, perchè la squadra finora ha fatto 50 punti, poi è normale che stare era una partita che ci avrebbe permesso di arrivare a 38 punti, di battere la Roma, di avvicinare l'Atalanta, quindi quando perdi una gara così, in una posizione normale, perchè noi momentaneamente saremmo secondi, però non lo siamo, sembra che ti crolli il mondo addosso, invece bisogna essere forti, domani dobbiamo recuperare, martedì riprendere gli allenamenti e ripartire, perchè quello che stanno facendo i ragazzi è qualcosa di importante, perchè dall'esterno tutti parlano, parlano di tecnica, di tattica, ma nella storia del calcio credo non sia mai successa la situazione che ha subito la Juventus quest'anno, per questo devo fare veramente i complimenti ai ragazzi per quello che stanno facendo. Abbiamo obiettivi importanti da raggiungere e una sconfitta non può far crollare quello che stiamo facendo". C'è un po' un senso di frustrazione? "Ma infatti non bisogna cadere in frustrazione. Kean ha sbagliato indipendentemente da quello... Kean ha sbagliato e punto. E' entrato, forse era nervoso perchè non aveva giocato, comunque ha messo in difficoltà la squadra. I ragazzi comunque devono rimanere sereni, ci ho parlato anche dopo la partita, perchè in questi momenti soprattutto, ma anche dopo un pareggio sembra che ti crolli il mondo addosso, invece non deve crollare assolutamente. Potevamo fare qualche punto in più, qualcuno in meno, non lo so, ma ha fatto 50 punti. Noi dobbiamo continuare a lavorare su questo, poi quello che è successo, quello che succederà non dopende dal campo. Noi dobbiamo arrivare in fondo al campionato ed essere tra le prime quattro, momentaneamente siamo secondi". Qual è il reparto che poteva fare meglio? Oggi il centrocampo poteva mettere più in difficoltà quello della Roma che appariva un po' stanco. "Credo che dopo il gol, Locatelli si alzava molto, lasciavamo molto Rabio davanti alla difesa, e ci voleva un po' più di ordine perchè mancavano 35 minuti alla fine, quindi in quel momento fai presto a ribaltare le partite. Poi ci sono delle buone giocare. Non scordiamoci quando Pogba è dentro l'area, deve tirare e invece la passa, quando Vlahovic deve tirare da dentro l'area, l'ultima occasione di Danilo e mi sembrava abbastanza clamorosa, ma il calcio è questo, stasera doveva andare così contro una Roma che comunque sta facendo un ottimo campionato e sappiamo le caratteristiche della Roma, Sono sei partite che non prende gol in casam e stasera diciamo che noi potevamo avere delle occasioni migliori, I primi due cross del secondo tempo,... noi abbiamo approcciato bene il secondo tempo della partita, in una Fagioli ha battezzato la palla corta invece gli è passata sopra la testa e l'altra c'era Leo in area e doveva andare a chiudere sul secondo palo. Potevamo sicuramente in quelle situazioni fare meglio. Abbiamo preso gol da 25 metri, è stato bravo Mancini, però li bisognava uscire prima. Questo è il calcio e va accettato. Dobbiamo ragionare su quello che stiamo facendo, poi possono raccontare quello che gli pare questo non mi sta bene". Vlahovic segna meno rispetto alle stagioni passate. Segna meno, oggi ha fatto una buona partita tecnicamente, ha fatto molto bene rispetto all'ultima che aveva fatto. Ha avuto anche occasioni quando non ha tirato, è stato presente in area. Quando poi entra Chiesa più vicino è normale che abbiamo più possibilità e siamo più offensivi". L'Europa League diventa il primo obiettivo stagionale? "L'obiettivo della Juventus è quello di cercare di raggiungere quelle davanti, mancano 13 partite, purtroppo abbiamo buttato via tre punti stasera, anche con un pareggio tenevamo la Roma a 10 punti, a 9 punti, però il calcio è strano. Anche all'andata meritavamo di vincere, ma nel calcio meritare non serve a niente, nel calcio se vinci sei bravo, se perdi hai sbagliato qualcosa, molto semplice". IN AGGIORNAMENTO
  4. Capello: "Il -15 come i miei scudetti. Juve, rabbia vera". Questo il titolo in prima pagina dell'edizione odierna di Tuttosport che in vista del match di questa sera fra Roma e Juventus ha intervistato in esclusiva il doppio ex Fabio Capello. Il tecnico ha raccontato la sua esperienza in bianconero sottolineando gli scudetti vinti sul campo ma poi tolti dalla giustizia sportiva nell'ambito di Calciopoli. Alcuni estratti dell’intervista dell’ex tecnico di Roma e Juventus al quotidiano torinese DOPPIO EX – Ha scritto la storia di Roma e Juventus: un allenatore pragmatico, poco spettacolare, ma in grado di caricare al massimo la sua squadra. Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, Fabio Capello ha illustrato il big match di questa sera: La Juve, molto bella e concreta vista con il Toro, si ritrova finalmente con abbondanza di giocatori e quindi può avere tante strade per vincere le partite, tante soluzioni. Dall’altra c’è una Roma bastonata da una squadra, la Cremonese, che fino ad ora non aveva vinto: quindi adesso ha voglia di riscatto. Una favorita? Dico 50 e 50 Su Vlahovic: Rispetto ad Ibrahimovic, che ti poteva inventare la giocata, Vlahovic è più lineare. Ma con Pogba e Di Maria in squadra, può ricevere dei palloni giusti: basta che si muova bene. Deve il momento del movimento. Sul momento che sta attraversando la società bianconera: Una incazzatura. Cosa vuole che sia se non questo….Guardi la classifica, poi guardi quello che hai fatto e dici: cosa c’entra, cosa c’entriamo noi? Noi avevamo vinto campionati sul campo, i punti li avevamo fatti sul campo, ma poi… mondobianconero.com
  5. La Juventus è stata punita per "il sistema plusvalenze" che avrebbe aiutato i conti bianconeri ma dati alla mano sul bilancio hanno impattato solo per il 3,6% sono state tassate e non hanno dato denaro liquido per il mercato. A dar ossigeno alle casse bianconere sono stati i due aumenti di capitale e non certo le plusvalenze per le quali la Juve è stata punita
  6. Fino a metà ottobre, dove la scorsa stagione conquistò la promozione in Serie A, arrivato da Cremona, aveva messo insieme meno di un tempo in campionato e una manciata di minuti in Champions League. Poco per uno che sapeva di godere della fiducia del tecnico e perciò s’aspettava di trovare più di spazio. Così quattro mesi dopo Fagioli è diventato un perno del centrocampo bianconero. Fagioli finora ha giocato 1022 minuti (20 presenze, di cui 11da titolare), aggiungendo alle due reti 3 assist. E’ terzo nella classifica dei centrocampisti nati dal 2000 in poi con almeno 5 partecipazioni a gol e secondo in quella degli assist. L’ultimo suggerimento vincente lo ha regalato a Di Maria contro il Nantes, in Europa League. CR7, uno che di talento ne capisce, gli aveva consigliato di lavorare il doppio perché vedeva in lui grandi prospettive. Con uno sponsor così difficile rimanere nell’ombra.
  7. L’idea di base è sempre stata quella di proseguire con Max, salvo cataclismi. Un’eliminazione così precoce dall’Europa League avrebbe potuto cambiare gli scenari ma il passaggio del turno, unito a una prova convincente ha seminato ottimismo anche in quella parte della dirigenza che aveva qualche perplessità sulle capacità di Allegri di gestire un gruppo con tanti giovani. Tra gli obiettivi ci sono Frattesi del Sassuolo, Carlos Augusto del Monza e ora il club ha messo nel mirino pure Morten Hjulmand e Joan Gonzalez del Lecce, ma ha bisogno anche d’esperienza. Per questo Allegri, che lavora a stretto contatto con Scanavino e Calvo, spinge per il rinnovo di Di Maria, che l’estate scorsa ha firmato per un anno con l’obiettivo di tornarsene in Argentina per chiudere la carriera al Rosario Central. L’impatto del Fideo sulla Juve non è stato indimenticabile, condizionato dagli infortuni, però le prestazioni dell’ultimo mese e mezzo (6 reti su7 stagionali segnate dal 13 gennaio a oggi) hanno convinto il club a fargli un’offerta per restare. Molto dipenderà anche da come finirà la stagione e se la Juve andrà in Europa o no, però la società un tentativo lo farà, sapendo quanto il tecnico ha bisogno di un giocatore come lui.
  8. 95% di passaggi riusciti, 8 duelli vinti, 7 palle gol recuperate e l’assist per lo straordinario gol di Di Maria che ha portato in vantaggio la Juventus. I numeri non mentono, valgono più degli aggettivi, descrivono la qualità di un ragazzino diventato grande in maglia bianconera. Nella notte di Nantes, Nicolò Fagioli è stato tra i migliori, ha confermato la personalità e le qualità che gli hanno ritagliato spazio in prima squadra, diventando spot della Next Gen che ai suoi tempi si chiamava Under 23. Uscendo dallo stadio della Beaujoire ha svelato i segreti d’una maturazione sempre più evidente: «Ascolto i consigli del mister. Sentire la fiducia sua e dei compagni mi aiuta». Il ruolo non è un problema, da centrale davanti alla difesa a mezzala destra o sinistra sa adattarsi con facilità e senza che il rendimento ne risenta: «Mi piacciono tutte le posizioni del centrocampo» giura, e non c’è ombra di presunzione, la duttilità è risorsa fin dalle giovanili e la voglia di giocare prevale su qualsiasi attitudine tattica
  9. Quanto sei contento di questa prestazione? "Tantissimo. Sono riuscito ad alzare il livello, le mie qualità sono lì e ho provato ad aiutare la squadra. Sono contento per i tre gol, per la partita e siamo agli ottavi di finale". Gli infortuni? "Sono arrivate anche delle critiche. Sapevo che avrei potuto dare di più. Ho messo del tempo a ritrovare la forma, in un mese due ricadute e a livello mentale non è stato facile. Ma sono contento di essere qui". Quanto è importante questo risultato? "Questo risultato è molto importante. Dopo il pareggio all'andata col Nantes, abbiamo fatto una buona partita a La Spezia, poi siamo arrivati qui con uno stadio tutto per loro e abbiamo fatto un'ottima partita ottenendo quello che volevamo". In studio c'è Del Piero. "E' un fenomeno, una leggenda del mondo del calcio. So che prima della partita ha detto parole gentili nei miei confronti, è un giocatore che ha avuto una carriera incredibile e ora sto cercando di fare meglio per questa maglia. L'ho conosciuto a Los Angeles, è stato molto bello".
  10. Quanto è contento per la prestazione e per questo Di Maria? "Della prestazione sono contento, soprattutto perchè non era facile dopo il risultato dell'andata, qui comunque il pubblico spinge molto, anche alla fine sul 3-0 aiutavano la squadra. Abbiamo fatto una buona partita, dopo il 2-0 con loro che sono rimasti in dieci, abbiamo avuto sicuramente dei vantaggi, è normale che dobbiamo migliorare la velocità del passaggio, abbiamo ristagnato un po' troppo la palla in alcune situazioni in una zona del campo, bisogna togliersi un po' di pigrizia in queste cose perchè dobbiamo capire come è successo in occasione dei gol e in altre occasioni, tenendo la palla e usando tutto il campo abbiamo solamente dei vantaggi". Di Maria? Era dispiaciuto per non aver potuto dare il suo contributo nella prima parte della stagione. "I campioni sono diversi dagli altri, quindi è tutto semplice, non è che è complicato. Quando hai un giocatore così, si alza il livello della squadra, tutti gli altri sono più tranquilli e poi vede delle cose che gli altri non vedono. Ma come ho detto sempre è una questione di categorie di giocatori, ci sono i campioni, ci sono gli ottimi giocatori, i giocatori meno bravi e lui appartiene alla categoria dei campioni". Due parole su Fagioli, che continua a fare bene. "Lui, Miretti, sono quelli che hanno gicoato un po' di più, sono ragazzi che hanno qualità importanti, sono giocatori diversi, però è normale che hanno bisogno di giocare, stanno giocando, alternano pezzi di partite meno buoni e migliori, è normale che giocando fanno esperienza. Fagioli ha ottime qualità tecniche e quindi sono contento". Cambia la gerarchia degli obiettivi? Ora l'Europa League è prioritaria rispetto al campionato? "No, non è che cambia la gerarchia, c'è una cosa che non dobbiamo far passare: non è che perchè siamo stati eliminati dalla Champions League, è facile vincer el'Europa League. Credo ci voglia molto rispetto per questa competizione, ci sono squadre di ottimo valore, vincere in Europa non è facile, noi abbiamo il dovere di provare a vincere, arrivare in fondo all'Europa League, come abbiamo il dovere di cercare di arrivare in fondo in Coppa Italia. In campionato stiamo rosicchiando un pezzetto alla volta, però è ancora lunga, siamo un pochino lontani, piano piano vediamo dove riusciamo ad arrivare". IN AGGIORNAMENTO
  11. 6 Szczesny Passa molto tempo a guardare senza intervenire, poi nel finale fa vedere di esserci anche lui: attento sulle conclusioni di Mohamed e Blas, un lieve incertezza di piede. 6,5 Danilo Capitano sicuro in difesa e anche intraprendente, esce dal suo settore per cercare gloria in attacco quando la Juventus va alla ricerca del terzo gol. 6,5 Bremer Ha saltato lo Spezia e rientra ancora con la rabbia addosso per il rigore non assegnato nel recupero della gara di andata. Tiene a bada Delort e soci senza troppe ansie. 7 Alex Sandro A sinistra stavolta non deve uscire troppo sul lato, Blas è un brutto cliente ma lui riesce a limitarlo. Dopo aver ispirato la terza rete, salva anche da gladiatore nel finale. 6,5 De Sciglio A destra dovrebbe vedersela con Simon e con gli sconfinamenti delle punte, però è lui ad arrivare con buona frequenza nei territori francesi. Tiene fino al cambio. 7 Fagioli Centro destra dinamico con voglia di farsi vedere dentro al gioco. Cerca subito il riscatto dopo l’errore dell’andata e serve a Di Maria la palla che porta al vantaggio. 6,5 Locatelli Guida la Juve al posto di Paredes, viene marcato all’inizio da Mollet, comunque se lo toglie di torno e prova anche in un paio di occasioni la conclusione. Utile ovunque. 6,5 Rabiot Sente aria di casa, con il suo c.t. Deschamps in tribuna che lo scruta, prova l’inserimento pesante, va due volte al tiro senza centrare però il bersaglio. 6,5 Kostic In panchina all’inizio all’andata, vuole dimostrare che è stato un errore però non viene coinvolto troppo nel primo tempo. Dopo di più. Fa tremare il palo. (IlingJunior s.v.) 6 Vlahovic A metà ripresa tocca a lui, che sperava di giocare dall’inizio ma Allegri aveva altre idee. Sostituisce Kean, entra nella scena del 3-0 ma se sperava in una rivalsa, deve aspettare. 6 Cuadrado Prende il posto di De Sciglio sulla fascia destra dalla metà del secondo tempo, arriva subito sui suoi piedi una occasione da gol invitante, ma Lafont respinge la botta. s.v. Bonucci Pochi minuti ma una menzione per il ritorno europeo dopo l’infortunio. Su un corner va anche a tentare fortuna, senza averla. 9 Di Maria Che notte. Solo l’orgoglio dei francesi gli toglie la standing ovation, ma ha mostrato come è bello il calcio interpretato da lui. Erano 23 anni che un bianconero (Inzaghi) non faceva tris in coppa. (Paredes s.v.) 6 Kean Parte titolare confermando le suggestioni della vigilia, non ha grandi opportunità perché la gara è indirizzata da Di Maria, pasticcia ma ha il compito di tenere impegnati i centrali e aprire spazi al Fideo. 7 Allegri L’importante era andare avanti e non chiudere la stagione qui. Di Maria è il suo miglior alleato, Kean al posto di Vlahovic è una mossa che si vede poco, ma la squadra segue l’argentino e non sbaglia. La Gazzetta dello Sport ___________________________________________________________________________________________________________________ 6,5 SZCZESNY Prende pioggia e freddo per 85 minuti, poi è attento sui tiri di Mohamed e Blas. Così torna a riscoprire il piacere della porta inviolata anche in Europa. 6,5 DANILO Guida la difesa con intelligenza, raddoppiando spesso su Blas (dal 37' st BONUCCI SV: entra e prende la fascia di capitano, un altro passo in avanti). 6,5 BREMER Tiene a bada prima Delort e poi Ganago. Una garanzia là dietro. 7 ALEX SANDRO Concentrato e decisivo: mette il piede nel terzo gol bianconero e poi devia il bel tiro di Guessand a fine partita. 6,5 DE SCIGLIO Difende con ordine e punge anche in attacco (dal 19' st CUADRADO 6: ha subito una buona chance, ma tira addosso a Lafont. Qualche pasticcio nel finale, dove viene pure ammonito). 7 FAGIOLI Innesca due volte Di Maria ed è ovunque a centrocampo. A volte sbaglia anche cose semplici, però cerca di rimediare e la personalità non gli manca. 6,5 LOCATELLI Aiuta in difesa e controlla il gioco a centrocampo. Sfiora anche un gol dopo 38'. 6,5 RABIOT Domina gli avversari ed è notevole l'apertura che innesca l'azione del 2-0. Mezzo voto in meno per il gol di testa divorato al 28'. 6,5 KOSTIC Solo il palo gli nega un gran gol a “Mister Europa League”, però questo non spegne la sua voglia di dare una mano su tutta la fascia sinistra (dal 38' st ILING-JUNIOR SV). 9 DI MARIA Se il calcio vive di emozioni, allora la speranza è che Di Magia continui a giocare a lungo. Al netto dei numeri e dei record aggiornati dal campione del mondo, negli occhi resta il primo gol con quel sinistro a giro che va oltre il concetto di capolavoro. Il resto è mancia, tra un rigore conquistato e trasformato con freddezza più il colpo di testa (!) nel finale per una tripletta indimenticabile (dal 38' st PAREDES SV). 6 KEAN Preferito a Vlahovic: si sbatte come pochi e apre spazi, ma sbaglia molti palloni (dal 19' st VLAHOVIC 6: ci prova subito al tiro e poi innesca in qualche modo il 3-0). La Stampa
  12. E' bastato mettere Di Maria ed è cambiata anche la faccia della Juve. "Diciamo che stasera abbiamo fatto un brutto primo tempo, nel secondo tempo siamo partiti bene, potevamo raddoppiare con Kean, poi quando è entrato Angel, è normale che lui dà più serenità a tutta la squadra, perchè nella gestione della palla è straordinario. Paradossalmente abbiamo subito più tiri in porta stasera, c'è da fare i complimenti a Perin perchè ha fatto una parata straordinaria su Gyasi. Però il calcio è strano, così abbiamo vinto una parata importante, momentaneamente abbiamo fatto 47 punti, e dobbiamo continuare su questa strada. Siamo saliti a 32 nella classifica e abbiamo raggiunto il settimo posto". Come mai avete fatto tanta fatica, soprattutto nella gestione del pallone? "Quando sbagli tanto tecnicamente, c'era anche un po' di stanchezza forse da giovedì. poi giocare qui a La Spezia non è semplice, tutte le squadre hanno fatto fatica, hanno avuto occasioni importanti da gol, però soprattutto nel secondo tempo abbiamo rischiato, più che nel primo. Nel primo occasioni vere non ne hanno avute. Noi potevamo sfruttare meglio la gestione della palla, soprattutto come passaggi tecnici". Bonucci alla fine è entrato a centrocampo... "Era giusto che rientrasse, era giusto che rientrase con una vittoria, è il capitano della squadra, quindi si sta rimettendo a posto. Per questo finale di stagione dobbiamo averli tutti a disposizione". Dove gli attaccanti potevano lavorare meglio per aiutare la squadra? "Era la prima volta che giocavano tutti e due insieme e non era semplice, avevamo preparato la partita cercando di allungarli, di attaccare più la profondità, perchè noi difettiamo un po' in questo, delle volte la attaccavano tutti e due insieme, delle volte andavano tutti e due incontro, invece in quelle situazioni bisogna essere bravi, uno attacca la profondità e uno viene incontro. Poi ha fatto un bel gol Kean, anche Vlahovic ha lavorato molto bene con la squadra". Ti aspettavi la difesa a quattro dello Spezia? "No, non ce l'aspettavamo, lo Spezia ha fatto una buona partita soprattutto nel secondo tempo, quando ha spinto molto, poi noi abbiamo avuto delle situazioni favorevoli, ma bisogna migliorare nella tranquillità, più che nella gestione, nei passaggi tecnici, perchè a volte siamo un pochino frettolosi, isterici nel passarci la palla. Invece bisogna essere molto più tranquilli perchè le qualità ci sono". Con Di Maria è una cosa, senza un altro. Dà tranquillità. "Avete mai visto dei campioni che giocano a calcio che sono agitati quando hanno il pallone fra i piedi? Io non ne ho mai visti e ho avuto la fortuna di allenarne abbastanza. Su questo dobbiamo tutti raggiungere una certa tranquillità perchè è una questione mentale più che tecnica". Indicazioni per la gara di Nantes? "E' una finale. Giovedì abbiamo avuto tantissime occasioni, abbiamo subito un contropiede dove siamo scivolati. Abbiamo buone possibilità di passare il turno". E' arrivato un 2-0, il nipotino è tranquillo. "Il nipotino mi ha già scritto un messaggio. Era contento che abbiamo vinto 2-0". IN AGGIORNAMENTO
  13. No ai fischi, Allegri lo ha ribadito con forza al termine di una serata ricca di patemi e di scintille, non solo in campo: il tecnico ha litigato con un tifoso nel secondo tempo. Le telecamere lo hanno pescato mentre diceva a qualcuno in tribuna «Stai zitto, vieni qui». Nel post gara il tecnico l’ha raccontata così: «Mi spiace essermi arrabbiato, perché non è da me, però credo che in questo momento chiunque scende in campo vada aiutato. Ho sentito qualcuno prendersela con Kean per uno stop sbagliato e non mi sta bene che si fischi a prescindere. È successo a Moise ma anche a De Sciglio e Paredes. Credo che dalla prossima volta ci saranno meno tifosi che vengono allo stadio solo per contestare». _______________________________________________________________________________________________________ Dal corto muso al muso duro è stato un attimo. Lo sfogo di Allegri contro un tifoso bianconero, nei momenti più concitati del convulso finale di partita, è stato tanto inedito quanto clamoroso. Solitamente il tecnico juventino esplodeva in campo contro i suoi giocatori, anche togliendosi e lanciando il cappotto per dare la scossa, ma ieri il bersaglio era tra il pubblico amico dello Stadium. Stufo di sentire mugugni contro De Sciglio, Kean e Paredes, Allegri ha guardato verso la tribuna d'onore e ha urlato «Che c'è?», poi ha aggiunto un duro «Stai zitto» e infine ha chiuso il confronto a distanza con il classico invito per regolare i conti: «Vieni qua».
  14. Su Gyasi sei stato bravo, una parata d'istinto. "E' esperienza questa, perchè in quel frangente ho capito che avrebbe potuto calciare solo lì, perchè sulla mia destra ero abbastanza coperto dai miei compagni e se non sbaglio c'era anche un giocatore dello Spezia. Quello che mi ha aiutato è vedere prima quello che stava succedendo in area e percepire un po' il posizionamento dei compagni e degli avversari. Ho anticipato un pochino perchè ho percepito che quello poteva essere l'unico spazio dove lui potesse calciare". Stasera sei stato determinante come Di Maria. La sensazione è che abbia alzato il livello anche degli altri giocatori. C'è un pochino di dipendenza dal talento di questo ragazzo? "Questo è un fuoriclasse, ma fuoriclasse con la F maiuscola, va messo veramente nel top del calcio mondiale. Gli vedo fare quotidianamente delle cose in allenamento che dico... probabilmente è uno dei più forti con i quali ho giocato, e ho avuto la fortuna di giocare con dei grandi campioni sia alla Juventus che in nazionale. E' veramente un giocatore fantastico". Qual è lo stato mentale del gruppo? "Sappiamo che dobbiamo migliorare tantissimo, ma c'è grande abnegazione da parte di tutti quotidianamente, e le vicissitudini che ci sono state extra-calcio ci hanno unito veramente tanto, prima pensavo che fossimo un gran gruppo, ma ora lo penso ancora di più, perchè veramente ci diamo una mano quotidianamente tutti quanti, ci preoccupiamo sempre dell'altro. Oggi è stata una partita in cui abbiamo vinto tanto con l'esperienza, l'atteggiamento, l'attenzione ai dettagli, l'aiutarsi con la voce, non solo con le gambe. Quindi per me è un piacere tutti i giorni condividere lo spogliatoio con questi uomini, anche con i più giovani che si mettono a disposizione e hanno una grande umiltà". Come queste vicissitudini vi hanno cambiato? "Ci hanno fatto unire perchè noi sappiamo di avere più punti di quelli che dice la classifica, per quello che abbiamo fatto sul campo. E' ovvio che non sta a noi parlare di quello che accade al di fuori, noi dobbiamo andare al campo e fare delle buone prestazioni, portare dei punti a casa per lo stemma che portiamo sul petto, per la maglia che indossiamo. Abbiamo capito che vogliamo raggiungere qualcosa di bello quest'anno e lo possiamo fare solo remando tutti dalla stessa parte. Ed è quello che stiamo facendo". Lo sai che sei il miglior portiere per percentuale di parate? "Non lo sapevo, grazie. Volevo fare solo gli auguri a mia figlia Vittoria che oggi compie 5 anni, probabilmente non mi starà vedendo perchè il calcio non lo guarda, guarda solo l'ingresso in campo. Tanti auguri amore di papà, ti amo". 15 clean sheet. "16". Solo il Barcellona ne ha fatti di più in Europa. "Se i numeri, come dice il mister, non mentono, vuol dire che quando siamo la squadra che dal punto di vista caratteriale e del sacrificio è presente in campo, prendiamo gol con molta difficoltà. Noi sappiamo che il nostro standard qualitativo dal punto di vista dell'atteggiamento e caratteriale deve essere quello. Se siamo un po' sottotono da quel punto di vista facciamo fatica comn chiunque e l'abbiamo dimostrato quest'anno. Se abbiamo la voglia di vincer ele seconde palle, i contrasti, poi abbiamo dei giocatori con una qualità eccellente, non solo Fideo, ma ne abbiamo diversi. Quello che ci può far fare il salto di qualità è entrare in campo in campo sempre con la stessa cattiveria agonistica". IN AGGIORNAMENTO
  15. E' d'accordo nel dire che oggi dalla Juventus ci si aspetta una risposta? "Noi sempre ci aspettiamo una risposta sul campo dai nostri ragazzi, dalla nostra squadra, per cui sì, come ha detto anche l'allenatore, noi oggi viviamo di mini obiettivi, e il primo obiettivo è quello della partita di stasera. Quindi assolutamente sì, siamo fiduciosi e siamo convinti dei nostri mezzi" Allegri ha parlato della società alla squadra. Che approccio avete avuto nel cercare di far sentire la vostra presenza alla squadra? "L'approccio per noi è molto semplice, abbiamo una struttura snella, che quindi è composta da poche persone: penso al nostro amministratore delegato Maurizio Scanavino, al direttore sportivo Federico Cherubini, a me e all'allenatore, quindi la vicinanza o la vita della società è fondamentalmente di confronto, di presenza fisica, tutti i giorni, con l'allenatore, e di un confronto, di un dialogo continuo che si sviluppa veramente nella quotidianità, dal mattino alla sera". Allegri negli ultimi giorni è apparso molto focoso. Lei come lo vede? "Stare alla Juventus genera sempre pressione e questo il mister lo sa benissimo. Io non lo definirei focoso, sì, ha avuto un diverbio con un tifoso in tribuna, ma stava solo difendendo i suoi giocatori che venivano immeritatamente fischiati, per cui è intervenuto a difesa dei suoi uomini. Nella quotidianità, noi vediamo assolutamente sereno, concentrato e determinato nel conseguire i risultati che ci aspettiamo".
  16. Dopo averlo difeso dai fischi della tribuna vip juventina, arrivando a litigare a distanza con un tifoso bianconero allo Stadium solo una settimana fa, ora Allegri è pronto a dare la massima fiducia a Moise Kean schierandolo titolare, e a pochi giorni dal suo 23° compleanno vuole fare il regalo giusto alla Juve e al suo allenatore, oltre che a se stesso. Kean in campionato cerca un gol che manca dal 13 novembre, quando segnò alla Lazio una doppietta. Moise ha segnato 6 reti in questa stagione ed è l’unico giocatore di Allegri ad aver timbrato il cartellino in tutte le competizioni, ma si è fermato sul più bello e anche per questo ha perso terreno rispetto a Milik e Vlahovic.
  17. Angel Di Maria ha parlato in una lunga intervista a ESPN Argentina e si è soffermato anche sulla possibilità di rinnovare con la Juventus: "Futuro in Europa? Non ho preferenze. Sono felice qui. Il club ha diversi problemi, negli ultimi tempi e non si sta parlando molto del rinnovo. Non ho parlato con la Juve, né con altri club. Cerco di pensare solo a giocare e di dimostrare il mio valore in ogni partita, poi vedremo cosa accadrà. Problemi fisici contro il Nantes? Avevo un po’ di crampi ma poi mi erano passati, mi ha chiesto come stessi e gli ho risposto di aspettare, poi però mi ha sostituito. Oggi ho parlato con Allegri e mi ha detto che voleva evitare che mi facessi male, c’è la gara di ritorno che è importante. Posso capirlo. Finale mondiale? Non potevo credere che stessimo passando tutto questo, dopo un primo tempo spettacolare. Sembrava finto. Tutto quello che è successo in quella finale è stato incredibile. Andare ai rigori e finire con la fortuna. Montiel che ha tirato 16 rigori in carriera e ne ha segnati 16, ma se quel giorno non lo segna che fai? È fortuna. Non sogno più il prossimo Mondiale. Credo nella prossima Copa America, farò tutto il possibile, ma mi piacerebbe esserci. E' fondamentale che io continui a giocare in Europa per esserci alla prossima Copa America, altrimenti Scaloni non ti considera: bisogna essere al 100%. Leo deve essere al prossimo Mondiale, sì o sì. È Leo. Sette Palloni d'Oro, Champions League, ha vinto tutto con il Barcellona. È il migliore della storia"
  18. Come ha visto l'episodio da rigore? "L'ho vista ora, è inutile stare a dire, mano, rigore, c'era il secondo giallo, abbiamo fatto 1-1, potevamo fare meglio tecnicamente nella velocità di palla. Dopo l'1-0 abbiamo smesso... abbiamo fermato questa palla, andavamo troppo al rallentatore. Su questo dobbiamo assolutamente migliorare. Poi abbiamo preso l'1-1 dopo che potevamo fare il 2-0 su un contropiede e poi ci siamo riaccesi. Abbiamo avuto la possibilità di andare sul 2-1, con diverse occasioni, però bisogna dare continuità soprattutto in queste partite dove c'era bisogno di segnare più gol. E' inutile piangersi addosso perchè non serve assolutamente a niente. Dobbiamo conquistarci la qualificazione in Francia, ma ora dobbiamo pensare allo Spezia perchè in campionato dobbiamo risalire la china". Cosa l'ha fatta arrabbiare nella gestione di quel contropiede? "Di Maria poteva tirare, ha tentato il dribbling, può capitare, però non si può far fare 80 metri e non fare un fallo. Purtroppo è capitato perchè in quel momento eravamo un po' usciti dalla partita, giocavamo a rallentatore con questi passaggi lenti, fermi, con questa palla. Quando abbiamo iniziato a far viaggiare la palla e a muoverci un po' di più siamo ritornati in campo". Chiesa sembrava si fosse fatto male a un certo punto... "Niente, forse un contrasto, ma poi ha ripreso a giocare, ha fatto delle buone cose, ma tutta la squadra quando c'era da giocare ha fatto bene, poi abbiamo sbagliato questa, poi c'è Bremer che è scivolato, loro hanno fatto anche un bel gol che non era semplice". La Juve ha giocato con determinazione e grinta. Dove la Juve può fare meglio? "Ma infatti dobbiamo essere fiduciosi per la partita di ritorno, perchè sarà difficile lì, ma le qualità tecniche nostre sono molto importanti. Non è questione di gestire la palla... non è che la palla si gestisce andando a 1 all'ora, tenendola ferma in un pezzettino di campo, bisogna muoverla, spostarla velocemente e muoversi, invece noi abbiamo tenuto troppo spesso la palla ferma, rotolava, ma non viaggiava, poi quando abbiamo iniziata a farla viaggiare abbiamo creato altre occasioni". Chiesa deve coprire tanto campo per poter ripartire dopo. "Ci sono state delle situazioni dove abbiamo dovuto coprire campo, ma in questa situazione credo fosse normale. Non possiamo perdere tre giocatori sopra la linea della palla e difendere in sette, altrimenti diventiamo troppo vulnerabili. Nel primo tempo si è abbassato troppo, Alex doveva dagli una mano e spinger eun pochino più fuori. Su questo ci stiamo lavorando. Federico si è impegnato molto e ha fato una buona gara". Non esiste più la Juve che può vivere di 1-0 con grande disciplina? "Io non voglio la Juve dell'1-0 sennò mi fate diventare matto. Perché poi dopo mi stufo anche io a sentire queste * che dite. Abbiate pazienza. Non voglio la Juve dell'1-0. Ho solamente detto che quando la palla la addormentiamo non va bene. Poi se sbagliamo davanti alla porta diverse situazione, gli ultimi passaggi, su questo bisogna migliorare. Ma io non voglio la squadra che vinca 1-0, non l'ho mai voluta. E' un modo comune che ormai viene detto che le squadre mie voglio che vincano 1-0. Dite delle robe che sono inesatte. E' semplice. Vai a vedere tutti i numeri delle mie squadre: sono sempre state miglior difesa e secondo migliore attacco. Finito, risolto. Le chiacchiere le porta via il vento. Guardate i numeri, i dati di fatto. Da quelli non scappi, dal Milan alla Juventus. Poi dopo vi arrabbiate perchè io vi rispondo. Se volete io vi dico sempre di sì, così almeno siete contenti, vi do ragione e poi ve la raccontate e le dite fra di voi. Ma chi lo vuole l'1-0? Le mie squadre hanno fatto sempre da 70 a 80 gol. Questi sono numeri. Voi chiacchierate di niente, io chiacchiero di numeri. E' risolto il problema. Parlate di cose serie, non di niente". La prestazione di Paredes? "Ha fatto una buona prova, sono contento".
  19. Allegri è un uomo al comando di una Juve che naviga a vista e sa che, al di là delle dichiarazioni pubbliche della società, il suo destino resta comunque appeso al filo sottilissimo dei risultati, anche se è legato alla Juve da un contratto lungo e oneroso. In più è consapevole di non essere apprezzato allo stesso modo da tutta la dirigenza. Per questo le critiche, che una volta gli scivolavano addosso, ora lasciano il segno e lo spettro dell’eliminazione ai playoff di Europa League contro una squadra che è tredicesima nel campionato francese incrina il suo umore, come quello di tutti i tifosi bianconeri. Solo al comando Allegri aveva già iniziato a chiudersi nel suo cerchio magico prima dell’insediamento della nuova dirigenza, forse perché non sentiva più la fiducia piena da parte di tutti. E’ vero che adesso nessuno può più chiedergli la qualificazione alla Champions League, però l’Europa League è diventato un obiettivo ancora più importante, soprattutto perché vincerla garantirebbe, oltre a un discreto tesoretto (circa 18 milioni tra premi Uefa, market pool e tutto il resto) anche l’accesso diretto all’Europa che conta per la prossima stagione. Se arriverà fino in fondo giudizi e valutazioni potrebbero cambiare. L’ultima parola spetterà a John Elkann: il destino di Allegri passa anche dalle coppe.
  20. "Gran Juve quella che ci ha battuto: Ravanelli, Del Piero, Vialli, grandi individualità ma soprattutto un gruppo granitico che seguiva alla lettera le indicazioni di Lippi. Ma noi non eravamo da meno, avevamo vinto lo scudetto, ci trovavamo ad occhi chiusi ed avevano una filosofia di gioco precisa. Al Delle Alpi fu una battaglia. Sentivamo la pressione del pubblico e l’arbitro ammonì 7 dei nostri espellendo anche Carotti alla fine del primo tempo. Ma tenemmo fino a inizio ripresa. Fu la semifinale di Vialli, ancora a secco in Coppa fino a quella serata. Poi, il primo gol nel 2-0 di Torino ed uno anche al ritorno in cui la Juve perse 3-2 qualificandosi: Che giocatore, Vialli: i grandi si vedono nelle partite importanti. Aveva una lucidità straordinaria e gli bastava mezzo metro per fare un gol. Correva, rientrava, difendeva. La Juve era così forte che avremmo preferito incontrare il Real Madrid che i bianconeri eliminarono ai quarti. Juve e Nantes di oggi sono altre squadre: Per i bianconeri però l’obiettivo della stagione resta l’Europa League dopo la penalizzazione in campionato e sono certo che faranno di tutto per vincerla".
  21. In un’intervista a ‘La Stampa’, l’ex capitano bianconero ha dichiarato: “In caso di un’altra dura condanna in 17 anni, considerando che la Juventus viene dipinta da tutti come il potere, non potrei non pormi una domanda”. Un dubbio piuttosto preciso quello che tormenta Buffon: “È il potere masochista che si autoflagella o è l’antipotere che vuole battere il potere?”. Insomma, sono i continui errori della ‘Vecchia Signora’ oppure la società piemontese sta subendo gli attacchi da chi non vuole vederla vincere di nuovo? Questa la domanda che si pone Gianluigi Buffon e che si fanno anche molti tifosi della Juventus. L’ex capitano torna a parlare e lo fa prendendo le difese della sua ex squadra. Non sono tanti gli ex giocatori che si sono espressi con questi toni sulla condanna per il filone plusvalenze, ma Buffon ha sempre avuto grande sintonia con la tifoseria bianconera. Infine, il portierone ha parlato anche dell’era Andrea Agnelli, che si è conclusa pochi mesi fa: “Io mi fermo al giudizio del campo e dico che dieci anni come quelli del presidente sono irripetibili”. Con una previsione: “Passeranno lustri prima che qualcuno possa eguagliarli”. calciomercato.it
  22. Stadio pieno, l'obiettivo è quello di ricompattarsi anche puntando sul senso di rivalsa? "Abbiamo una lunga tradizione di stadio tutto esaurito qui all'Allianz Stadium, per cui ci fa estremamente piacere il supporto dei nostri tifosi, che danno energia alla squadra. Noi come gruppo, come squadra, siamo sempre stati compatti, per cui non abbiamo bisogno di ricompattarci. E' una serata importante e lo sappiamo". Non avete timore che quello che sta accadendo in Italia possa avere ripercussioni anche a livello Uefa con pesanti sanzioni? "Noi siamo in costante contatto con gli organismi di controllo della Uefa, per cui al momento non abbiamo paura, non abbiamo timore, abbiamo un dialogo continuo e non ci sono elementi che ci facciano preoccupare, anche perchè si deve prima concludere il percorso della giustizia sportiva in Italia , che è ancora lontano dal concludersi". Allegri ha recuperato tutti i suoi uomini, manca il colpo di mercato Pogba. Non si sa quando tornerà. Qual è la posizione della società? "La posizione della società è che Pogba è stato un investimento molto importante per noi e di lungo periodo. E' un giocatore che ha molto carisma tecnico e anche caratteriale, per cui sarà molto importante nel momento in cui rientra. Si sta allenando con entusiasmo, ieri ha fatto l'allenamento, era in gruppo e trascina i propri compagni. Noi lo aspettiamo con fiducia e sappiamo che con l'impegno che ci sta mettendo torna presto". Come valutate il lavoro di Allegri? "Allegri... ci siamo già espressi su di lui, è centrale nel nostro progetto e in questo momento specifico, in una stagione così difficile, il mister è il nostro punto di forza. Avere una persona così esperta e così calma a gestire una situazione complicata, è per noi un punto di forza e una fortuna, per cui siamo assolutamente allineati con lui nella quotidianità e siamo molto ottimisti per il futuro e per questa sera".
  23. Elkann cala il poker per sistemare l'assetto societario dell'area sportiva dopo lo scossone delle dimissioni. A capo di tutto ci sarà Calvo al quale spetterà anche il mercato con un potere di firma limitato per giocatori e tecnici. Pessotto sarà il coordinatore per tutte le squadre giovanili mentre al posto di Cherubini squalificato è stato promosso Manna dall"Under23. Infine Allegri avrà più poteri oltre che sul campo anche come manager all'inglese.
  24. Altro giorno altro video sul PM Sartoriello che questa volta ad un convegno riferendosi alle questioni legali di società pubbliche diceva che le probabilità di non essere chiamato a lavorare su questo tema era "un auspicio irrealizzabile tipo la Juve che vince la Champions". Altro riferimento poco opportuno sottolineato anche del ministro Abodi che ha ribadito come il PM abbia tenuto un linguaggio non opportuno". Anche per questo si fa sempre più probabile che l'accusa decida di far fare un passo indietro al PM per il quale non saranno presi provvedimenti. Si muove l'accusa ma anche la difesa:la Juve aumenta il team dei legali inserendo l'amministrativista Paolantonio e Clarizia che nel 2018 ricoprì un ruolo nella figc di Fabbricini e risulta molto stimato da Malagò. Ulteriore video "La magistratura è espressione della volontà di vendetta che proviene dal popolo". "Il magistrato esiste perché deve arginare la voglia di vendetta, non andargli appresso. Invece noi a volte gli andiamo appresso"
  25. Si va verso l'esaurito stasera all'Allianz con il popolo bianconero pronto a una nuova dimostrazione di vicinanza e compattezza dopo la penalizzazione. La spinta dei tifosi si è fatta più forte e anche Allegri ieri in conferenza ne ha riconosciuto l'apporto nuovo. Tutti hanno in testa L'Europa League che può essere la strada per tenersi stretta l'Europa anche il prossimo anno.
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