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Deborah J

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  1. Che la Juve nella prossima stagione giochi in Europa o no, in difesa ci sarà ancora Danilo. Prolungamento del suo contratto con la Juventus fino al 2025. A dirlo è Tuttosport, che fa notare come il brasiliano non sia l'unico a voler restare alla Juventus, indipendentemente dall'evolversi delle vicende giudiziarie: da parte di Pogba, ad esempio, c'è la volontà di trattenersi in bianconero a prescindere dalla partecipazione o meno alle coppe europee. Come lui pure Locatelli, Fagioli e Miretti, tifosi della Signora sin da piccoli, o Kostic. Assieme a Danilo in difesa ci saranno ancora Bremer, che ha un contratto fino al 2027, Bonucci, che sarà invece all’ultima stagione, e Gatti. Così com'è probabile la conferma di Rugani e De Sciglio, o quella di Milik e Chiesa. L'eventuale assenza dal palcoscenico europeo potrebbe invece incidere sul futuro di Vlahovic e Di Maria, ma non è detto che lo faccia. Addii certi per gli altri in scadenza: Cuadrado, Alex Sandro e Paredes (in prestito). Sicuri di restare Perin e Pinsoglio, la Juve valuterebbe offerte per Szczesny, che ha un ingaggio alto senza coppe e solo un anno di contratto.
  2. Il Cda della Juventus entro aprile definirà alcune figure all'interno della società. Per il ruolo di Ds c'è fiducia in Cherubini così come in Manna ma non sono esclusi cambiamenti. Quello che è certo è che per l'area sportiva i bianconeri vorrebbero una loro "leggenda" come simbolo .Il nome di Del Piero è molto che gira e l'ex capitano negli ultimi anni si è avvicinato ai bianconeri prima con il ritorno allo Stadium e relativo saluto poi con la tournée americana dove è stato protagonista con Di Maria e Nedved di video. Oltre all'ex 10 occhio a Chiellini e anche a Platini che è esperto di Uefa.
  3. Di Maria è il giocatore della Juve con più presenze nei tornei internazionali per club, ben 123. Sommando, invece, quelle di tutta la rosa del Nantes, si arriva a malapena a 120. Di cui quasi la metà (54) appartengono a Moussa Sissoko, centrocampista visto anche nella nazionale francese in questi anni. In totale, la Juve sfora abbondantemente il muro dei 500 gettoni in Europa. A spanne, c’è un rapporto di 4,5 a 1. Il confronto è ancora più sproporzionato se prendiamo in causa i trofei vinti. Anche in questo caso, il solo Di Maria supera la somma di tutti i giocatori gialloverdi. Il Fideo, infatti, da professionista ha vinto 32 titoli, compresi i 4 con l’Argentina (Mondiale, Coppa America, oro olimpico e Finalissima).
  4. Mentre il clima intorno alla Juventus resta avvelenato il tifo allo Stadium torna a farsi vedere e sentire come non accadeva da tempo. Il bus bianconero è stato accolto da applausi e da un lungo striscione: "insieme per tornare grandi" e se ieri le presenze erano in diminuzione rispetto alle precedenti partite giovedì contro il Nantes è prevista la bolgia.
  5. Partita certo non facile, ma qualche esitazione di troppo per Fabbri che rischia di farsi sfuggire di mano la partita. Errore Rabiot duro su Gonzalez da dietro dopo 35”. L’arbitro non ammonisce subito, poi forse gli arriva un suggerimento e così sventola il cartellino. Meno bene nel secondo tempo su Bonaventura che ha già fatto fallo da “arancione” su Di Maria. L’entrata di spalla, dritto verso Rabiot, meritava il secondo cartellino. Bene quando vede che Castrovilli si lancia prima del contatto con Danilo. Fuorigioco: al Var due gol sono annullati per millimetri. Quello di Vlahovic (oltre Milenkovic) sarebbe stato il 2-0. Quello di Castrovilli, il teorico 1-1, per posizione irregolare di Ranieri sul cross di Saponara: il viola non tocca ma è attivo e costringe Locatelli al rinvio che diventa assist. La Gazzetta dello Sport
  6. Avete vinto con sofferenza. "Già a Salerno abbiamo fatto bene e giocato di squadra. Oggi abbiamo sofferto, ma abbiamo difeso e attaccato insieme ed è bastato un gol". Dove avete trovato questa nuova cattiveria? "Abbiamo ritrovato tutti i giocatori dopo tanti infortuni. Ci siamo parlati dopo Napoli, siamo usciti insieme, stiamo lavorando bene e si vede. Vogliamo fare bene in Coppa Italia, in Europa e ci sono tante sfide da giocare". Come hai visto il tridente? "Potevamo fare meglio, soprattutto nella gestione della palla. Abbiamo tanti giocatori forti, possiamo cambiare e dobbiamo solo lavorare con questo spirito". Per il tuo futuro cosa ti sta facendo riflettere? "In questo momento mi sento bene, ma non so cosa succederà. L'importante è dare il 100%, poi parlerò con la società ma ora ci sono cose più importanti".
  7. Fabio Miretti può tirare un piccolo sospiro di sollievo: non ci sono fratture alla caviglia sinistra dopo l’infortunio patito martedì a Salerno. Gli esami medici ieri hanno escluso lo scenario peggiore: c’è una distorsione, ma tra tre settimane il giovane centrocampista tornerà in campo. La Juve ora punta a recuperare Paredes e anche Pogba per la Fiorentina o il Nantes.
  8. Il rientro di Pogba slitta di nuovo e chissà quando veramente la Juventus potrà contare sul proprio 10 dopo averlo riportato a casa la scorsa estate per sostituire l’altro numero dieci Dybala. "Pogba è ancora ai box - ha spiegato Massimiliano Allegri alla vigilia della sfida di campionato con la Fiorentina - e non so dire con certezza quando tornerà: sicuramente non tra una settimana e magari sarà tra venti giorni". I dubbi regnano in una Juve che sta facendo di tutto per recuperare Pogba, ma deve arrendersi ai problemi fisici di un giocatore in bilico tra insicurezza e usura. Qualcosa si è nuovamente inceppato nel centrocampista che è fuori uso dallo scorso 24 luglio, quando si ruppe il menisco del ginocchio destro durante la tournée americana, e che sembrava sul punto di rientrare a fine gennaio. Il francese tra un mese taglierà il traguardo dei 30 anni e il regalo più bello sarebbe quello di tornare in campo. Ci spera anche la Juve, che deve pagargli uno stipendio da 8 milioni netti a stagione e non l’ha ancora visto giocare un minuto ufficiale.
  9. La Juventus prosegue la scalata. Rosicchia punti e guadagna posizioni. Adesso il settimo posto, possibile step europeo, dista un gradino. L’ultima spinta nasce da una vittoria striminzita nelle proporzioni ma nel complesso meritata, a rischio nel finale quando Castrovilli trova il varco ma la Var sgama un fuorigioco millimetrico. La fiammata giustifica il rimpianto, ma non riabilita una Fiorentina prigioniera di troppi errori tecnici e spuntata. Prima del vantaggio, giunto a dieci minuti dall’intervallo, la Juve costruisce due ottime occasioni con Kostic, ma il primo tiro manca lo specchio e il secondo, ispirato da Chiesa e favorito da uno scivolone di Milenkovic, esalta Terracciano. Viola non pervenuti dalle parti di Szczesny, quando Ikoné prova s’oppone Locatelli: frammenti d’emozione, in realtà, dentro una partita brutta e tesa, con scintille e interventi duri, pioggia di gialli. La Juve risale la classifica e mantiene un ritmo che senza penalizzazione sarebbe splendido: 44 punti, davanti avrebbe solo il Napoli.
  10. Al di là di tutto era importante vincere. Negli ultimi 20 minuti ha ritrovato la situazione che aveva visto a Salerno? "E' normale, la Fiorentina stava venendo avanti per cercare di pareggiare la partita, noi abbiamo avuto delle buone occasioni, anche nel secondo tempo, per fare il 2-0, e non siamo riusciti a farlo. Poi alla fine nella confusione ci vuole molta attenzione, i ragazzi hanno difeso molto bene, poi c'è stato questo gol della Fiorentina annullato per fuorigioco, lo stesso è successo dalla parte nostra. E' stata una buona partita, combattuta. Sono contento di quello che hanno fatto i ragazzi e posso solamente che ringraziarli, perchè comunque non è un momento semplice... ristabilire gli obiettivi, fortunatamente noi abbiamo l'obiettivo di risalire. Ora siamo a un punto dal settimo posto, questo credo che momentaneamente sia un bel risultato. Adesso giovedì avremo l'Europa League. poi dovremo proseguire in campionato. Però abbiamo un buono spirito". Nel primo tempo i tre davanti si sono mossi tantissimo. Esperimento riuscito? "Abbiamo fatto una buona partita davanti, abbiamo avuto occasioni, abbiamo fatto anche delle buone azioni in velocità. Abbiamo avuto due occasioni con Kostic, quella prima di Vlahovic sul cross che si è fermato perchè pensava che intervenisse il difensore. Abbiamo avuto situazioni favorevoli. La Fiorentina nel primo tempo ha avuto due situazioni su due nostri disimpegni sbagliati. Giocare contro la Fiorentina non è mai semplice, è una squadra che ti mette pressione, sono molto bravi a giocare, ma direi che la squadra ha fatto una bella partita" Chiesa e Di Maria messi dietro a Vlahovic tendono a preferire entrambi il lato destro. "Nel primo tempo siamo partiti con Federico a sinistra e Di Maria a destra, però soprattutto finchè Amrabat non seguiva Di Maria, da quella parte avevamo una superiorità numerica con De Sciglio, Di Maria e Danilo, perchè Biraghi era sempre in mezzo a due. Poi quando Amrabat si è messo a seguire Diu Maria, a quel punto ho messo Chiesa per attaccare alle spalle Biraghi, per farli giocare uno contro uno. Infatti è arrivato il cross dove Kostic ha sbagliato il gol, un altro paio di situazioni favorevoli. Poi Federico predilige più la sinistra, però deve imparare a giocare un po' più dentro il campo. Ma anche in fase difensiva sta migliorando e si è messo a disposizione della squadra, ma questo lo devono fare tutti. Anche Di Maria stasera si è sacrificato molto in fase difensiva". Soddisfatto della disponibilità che le hanno dato i giocatori? E' riproponibile il tridente anche con una squadra chiusa, solida e compatta come il Nantes? "Quando eravamo con Massimo (Ambrosini) al Milan giocavamo con quattro offensivi, col Cagliari ho iniziato con quattro offensivi, con la Juventus giocavamo addirittura non avevamo mai neanche i terzini, poi ci sono le mode, io accetto tutto, però ci sono anche degli equilibri nella squadra, è anche vero che ci sono state delle Juventus in cui giocavamo solo con Mandzukic e Morata davanti, Mandzukic-Dybala, con tre mediani, cinque difensori veri...Ci sono momenti nella stagione, la stagione non è tutta uguale, ci sono dei momenti in cui la squadra può sostenere per 60 minuti, per tutta la partita, per 30 minuti, devo essere io fortunato ad indovinare quando è il momento. Stasera però i ragazzi sono stati molto bravi". Sareste secondi a 44 punti. Quanto è stato complicato dal punto di vista emotivo? "La sentenza che c'è stata dopo la partita di Napoli, con l'Atalanta c'è stata una bella reazione. Col Monza c'è stata la risacca, ci ha riportato indietro, quindi ci voleva un pochino di adattamento. Ci siamo dati degli obiettivi, raggiungere una alla volta le squadre che sono davanti. In due partite siamo arrivati a un punto dal settimo posto. Detto questo, non bisogna confondere la classifica di ora con i punti che abbiamo fatto, nonostante la sconfitta col Monza in casa. Momentaneamente saremo secondi a 44 punti. Poi qual è la forza che dobbiamo avere: quella di darci e continuare ad avere questi obiettivi, di raggiungere man mano le squadre di sopra. Ora abbiamo Torino e Udinese a 30 punti, quindi il nostro prossimo obiettivo è quello di cercare di arrivare a 32, non sarà facile, ma bisogna fare questo, sapendo che però... perchè altrimenti viene sminuito il lavoro che hanno fatto i ragazzi.... che i ragazzi hanno fatto 44 punti, che è una roba diversa". L'Europa è una priorità? "L'Europa League è un obiettivo, come la Coppa Italia e come raggiungere le squadre che ci stanno davanti. Non possiamo pensare ad altro". Nel finale ce l'aveva con qualcuno del pubblico? "Mi dispiace, perché la maggior parte del pubblico aiuta la squadra mentre qualcuno decide di criticare dei giocatori a prescindere. Credo che sia poco rispettoso verso un gruppo di ragazzi che in un momento non facile sta facendo delle buone cose. Poi se sbagliamo sono giuste le critiche". IN AGGIORNAMENTO
  11. UEFA ha pubblicato il report sui debiti dei grandi club europei, nei confronti delle banche (nel 2022 sono aumentanti del 22%). La Juventus é all'ottavo posto della classifica ma il trend è positivo perché si registra una diminuzione dei debiti rispetto agli altri club europei, il cui trend è in aumento Ecco la classifica: 1) Tottenham – 1,007 miliardi di euro (+267 milioni) 2) Real Madrid – 967 milioni di euro (+773 milioni) 3) Barcellona – 841 milioni di euro (+768 milioni) 4) Manchester United – 751 milioni di euro (+141 milioni) 5) Atletico Madrid – 536 milioni di euro (+169 milioni) 6) Inter – 390 milioni di euro (+77 milioni) 7) Roma – 271 milioni di euro (+45 milioni) 8) Juventus – 223 milioni di euro (-250 milioni) 9) Liverpool – 103 milioni di euro (+47 milioni) 10) PSG – 90 milioni di euro (+90 milioni)
  12. La riserva della riserva è diventato un titolarissimo. Un po’ per scelta e un po’ per necessità. La stagione di Nicolò ha avuto due svolte. A fine agosto ha la valigia pronta e un biglietto di ritorno per Cremona, dove aveva conquistato la Serie A. «L’auspicio era che la Juve potesse valorizzare i giovani, ma è più facile far partire un ragazzo che lasciare fuori chi guadagna 5-6 milioni», l’uscita polemica del suo agente D’Amico. Il colpo di scena sul fotofinish del mercato: Fagioli resta. La seconda svolta, roba da sliding doors, il 29 ottobre 2022, in occasione di Lecce-Juve: Nicolò sostituisce il deludente McKennie e decide il match con il suo primo centro in Serie A, un tiro a giro alla Del Piero. Il bis la domenica successiva, quando sigla il 2-0 contro l’Inter. Da quel momento Allegri non ha più rinunciato al suo talento, a eccezione del ko per 5-1 a Napoli. Piedi educatissimi, visione di gioco, buono sparo al poligono, grande maturità e attaccamento alla maglia: Fagioli ha una serie di qualità che mancano ad alcuni compagni più stipendiati. Ha il gusto buono del pane fatto in casa. I tifosi vedono il nuovo Marchisio, anche se Nicolò si ispira un po’ a Del Piero un po’ a Dybala. Sogna di diventare come loro, il capitano bianconero.
  13. Dopo aver investito 120 milioni di euro per rifarsi l’attacco, ingaggiando Chiesa e Vlahovic dalla Fiorentina tra l’ottobre 2020 e il gennaio 2022, la Juventus pensa di portare a Torino uno tra Nikola Milenkovic e Igor per ringiovanire la propria difesa. Da tempo i bianconeri seguono i due centrali difensivi della squadra di Vincenzo Italiano, attesa domani allo Stadium per una sfida delicata: il serbo è sempre in cima alla lista dei desideri e un tentativo era stato fatto la scorsa estate, prima di virare su Bremer, mentre le quotazioni del brasiliano sono cresciute nell’ultimo anno anche per aver saputo neutralizzare gli attaccanti di Allegri nei vari incroci di campionato e Coppa Italia. L’usura di Bonucci e l’addio a fine stagione di Alex Sandro obbligano la Juve a riflettere sulla riprogettazione della retroguardia: i 25enni Milenkovic e Igor sono obiettivi sensibili, anche se molti ragionamenti sono stati «congelati» in attesa di capire che cosa accadrà a livello di giustizia sportiva. Nell’attesa, però, i sondaggi e i ragionamenti non mancano.
  14. Si giocherà martedì 4 aprile alle 21 a Torino l’andata della prima semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Inter. Il giorno successivo, sempre alle 21, si disputerà allo Zini l’andata della seconda semifinale fra Cremonese e Fiorentina. Le semifinali di coppa determinano una modifica nel calendario Serie A della 28ª giornata. Sabato 1 aprile Spezia-Salernitana (ore 15) Inter-Fiorentina (18) Juventus-Verona (20.45) Domenica 2 aprile Cremonese-Atalanta (12.30) Monza-Lazio (15) Sassuolo-Torino (15) Roma-Sampdoria (18) Napoli-Milan (20.45) Lunedì 3 aprile Empoli-Lecce (18.30); Bologna-Udinese (20.45)
  15. Su quello che ho evidenziato in grassetto sono pienamente daccordo con te. Per il resto capisco la tua amarezza, che è un po' quella di tutti noi. Ma non condivido il il tuo non fare un distinguo. Di certo in tanti sono come dici tu, ma c'è anche gente seria che non ha mai fomentato odio contro la Juve. Ovviamente sono pochi. Ma ci sono.
  16. Non è che tutto ciò che ci si prefigge va sempre in porto. Tra le decine di trattative molte hanno avuto senso... per esempio Paredes, Vlahovic, Bremer, Di Maria etc. (giusto per fare qualche nome). Ricordo bene tutti gli "è fuffa" quando li postavamo come probabili acquisti. Ricordo la prima volta che ho messo la notizia su Ronaldo... per poco non mi ammazzavano. Poi ovvio, ci accostano nomi a casaccio... ma bisogna sempre vedere da chi arrivano le notizie. Non tutti i giornali (e giornalisti) sono cialtroni.
  17. C'è quella che si chiama "programmazione". O pensi che i giocatori li comprano giusto all'ultimo momento così a casaccio? Il fatto che ci troviamo in questa situazione non significa che non si facciano valutazioni o che non si seguano più giocatori per eventuali acquisti futuri. Fino a prova contraria non siamo ancora morti.
  18. Tre gol per ribellarsi a un periodo buio, sintetizzato dal misero punticino raccolto in 270 minuti, dimostrare che la penalizzazione e i dubbi sul futuro non condizionano il rendimento della Juve. Tre gol per imporsi a Salerno e ritrovare certezze perdute, la vecchia solidità difensiva abbinata alla forza dell’attacco: la fantasia di Di Maria e Chiesa più l’implacabilità di Vlahovic. Non è ancora tempo di tridente, serve pazienza affinché raggiungano tutti il pieno ritmo dopo lunghi infortuni, intanto Allegri dirotta su una “scomposizione” efficacissima, l’argentino o l’azzurro trequartisti alle spalle del centravanti di Belgrado. La vittoria dell’Arechi è stata costruita sull’asse Di Maria-Vlahovic, binomio perfetto perché la qualità del Fideo assicura inneschi preziosi: non casualmente, nelle sole quattro partite giocate insieme dall’inizio causa guai fisici, Dusan ha segnato cinque reti e il gemello una.
  19. Dopo la partita con il Monza aveva detto: questa squadra si deve mentalizzare sui 23 punti. Stasera ha avuto le risposte che si aspettava? "I ragazzi hanno risposto bene, abbiamo fatto buoni 60 minuti, poi dopo il 3-0 abbiamo cominciato un pochino a essere superficiali, abbiamo subiti molti tiri in porta nel secondo tempo, più di quanti ne dovevamo subire, perchè comunque abbiamo cominciato a giocare la palla all'indietro, stavamo fermi nelle posizione e non riuscivamo più a gestire la palla anche se abbiamo avuto occasioni buone, importanti a campo aperto, però su quello bisogna migliorare. In quella fase della partita - ma lo sanno anche i ragazzi - bisogna fare meglio". Negli ultimi 30 minuti l'abbiamo vista molto arrabbiata con la sua squadra. E' qui lo step che deve fare la squadra quando è in controllo della partita? "Assolutamente sì, perchè dopo è un contagio. Come nel primo tempo la squadra si è contagiata facendo bene, aggredendo in avanti, quando abbiamo cominciato a gestire la palla nella nostra metà campo, ad andare da Szczesny, a stoppare la palla con la suola, a sbagliare passaggi con superficialità, lì siamo usciti dalla partita e loro hanno tirato diverse volte in porta. Questo non deve succedere perchè poi le partite di calcio non finiscono mai, prendi gol, vai in confusione, gli altri prendono coraggio e quindi bisogna essere sempre centrati sulla partita. Su questo bisogna migliorare perchè nel secondo tempo di Monza, la partita a Monza stesso, con la Salernitana il primo tempo dell'andata, comunque sono passaggi dove ti dice che bisogna migliorare sotto l'aspetto della testa, perchè per vincere quelle partite vanno vinte. Oggi era una partita non da giocare, ma da vincere. I ragazzi sono stati bravi, poi l'ultima mezz'ora abbiamo un pochino gigioneggiato". Avete reso semplice la partita nell'atteggiamento dei primi 20 minuti. "Sotto questo aspetto sì, nei primi 10 minuti potevamo fare meglio nella circolazione di palla, la palla stagnava troppo dalla parte destra, poi abbiamo cominciato un po' a muoverla e siamo entrati un pochino più dentro in maniera più semplice. Su questo bisogna assolutamente migliorare la circolazione della palla, tecnicamente bisogna sbagliare meno, anche se poi con il vento il campo si è asciugato e la palla non viaggiava più, non era semplice, però bisogna lavorare sotto quell'aspetto, migliorando alcune situazioni. In più la fase difensiva bisogna continuare a farla nel miglior modo possibile". Quanto è importante recuperare che vi sono mancati tanto come Vlahovic? "Direi che abbiamo bisogno di tutti, i ragazzi hanno fatto molto bene finora, stasera Fagioli è entrato e ha fatto molto bene, Miretti stava facendo bene, Soulè e Iling quando sono stati chiamati in casa hanno fatto bene, perchè sono dei bravi giocatori. E' normale che ora più che mai c'è bisogno di tutti. Capisco che ci sono dei giocatori che stanno fuori e giocano mezz'ora, ma abbiamo una partita ogni tre giorni, i cambi diventano determinanti, perchè stasera fare quattro cambi. cinque, nel momento in cui sei 3-0, quelli che entrano devono dare una mano perchè il ritmo va tenuto alto, l'intensità va tenuta giusta, quindi c'è bisogno di tutti e abbiamo tanti giocatori che vengono da tanti mesi di inattività con poche partite nelle gambe, e quando giochi una volta ogni 4 giorni devi essere bravo a indovinare chi mettere dentro all'inizio e durante la partita". IN AGGIORNAMENTO
  20. 6 Szczesny Un’uscita con i pugni nel primo tempo, il resto è solo noia. Tek talmente inoperoso che tra un’azione e l’altra della Salernitana avrebbe persino potuto concedersi una sbirciatina alla prima puntata di Sanremo in tv. 6 Danilo Anche Duracell Danilo è umano e forse comincia a sentire la stanchezza. Poco appariscente ma sempre utile in difesa. 6 Bremer Il periodo no sembra alle spalle. Sta bene fisicamente e in campo lo dimostra, sbagliando il minimo sindacale 6,5 Alex Sandro Stavolta è il migliore del trio brasiliano. Deciso su Piatek, in marcatura non si fa sorprendere e cerca pure l’assist. 6 De Sciglio Esterno destro a tutta fascia, ci mette attenzione e applicazione, soprattutto in difesa. Finale a sinistra (Iling Junior s.v.) 6,5 Miretti Con un guizzo in area di rigore si procura il rigore che sblocca la partita, poi esce in barella: distorsione alla caviglia. 6,5 Locatelli Un altro giocatore rispetto a inizio stagione. Cambi di gioco, incursioni e scambi nello stretto, Ochoa gli nega il gol. 6,5 Rabiot Subito ammonito, rischia su Bradaric ma ci mette tanta sostanza. E pesca bene Vlahovic nell’azione del 2-0 6,5 Kostic Inizio sonnecchiante, finale idem, in mezzo però s’accende: il 2-0 di rapina e una gran palla per Vlahovic. 7 Di Maria Il Fideo gioca a tutto campo e manda in tilt la Salernitana. Ogni palla è un affresco, in più colpisce una traversa. 7 Fagioli Con e senza di lui c’è sempre differenza. Nicolò entra e ci mette del suo nel 2-0, poi innesca Vlahovic per il 3-0. 6 Chiesa Sbaglia un paio di stop facili e cerca il gol con un tiro troppo forte ma poco preciso. Un buon pallone per Kean. 6 Cuadrado Entra quando la partita è già in ghiaccio e forse è per questo che non ci mette grande foga. Meno vivace del solito 7,5 Vlahovic Il rigore dell’1-0, angolatissimo, è il clic che gli cambia umore e partita. Dopo il gol gioca molto più libero, oltre al bis e all’assist involontario per Kostic, strappi, impegno e delizie (Kean 6 Pochi minuti, un palo 7 Allegri La coppia stavolta è quella giusta: Di Maria e Vlahovic insieme fanno venire gli occhi a cuore ai tifosi, il serbo torna al gol (come da previsione di Max) e la difesa non prende gol per la seconda volta di fila. La Gazzetta dello Sport _________________________________________________________________________________________________________ 6 SZCZESNY Ritrova il piacere della porta inviolata. La Salernitana non lo impegna, ma lui è sempre attento e al 31' esce bene con i pugni per anticipare il connazionale Piatek. 6,5 DANILO Gestisce senza problemi una partita a senso unico. 6,5 BREMER Fatica a prendere le misure all'inizio, poi non sbaglia più una mossa. 6,5 ALEX SANDRO Annulla Candreva e aiuta la difesa a passare una serata tranquilla. 6 DE SCIGLIO Parte male, poi prende fiducia e blinda la fascia (dal 34' st ILING-JUNIOR 6: un altro gettone). 6,5 MIRETTI Conquista il rigore che spiana la strada alla Juve, ma poi deve fermarsi per l'infortunio alla caviglia sinistra. Esce in lacrime (dal 43' pt FAGIOLI 6,5: assist perfetto per lo 0-3 di Vlahovic). 6,5 LOCATELLI A centrocampo fa quello che vuole e nel recupero del primo tempo sfiora il suo primo gol stagionale. Sempre più in crescita. 6 RABIOT Ammonito dopo 16', si sposta a destra e rischia il secondo giallo per un fallo su Bradaric. Sbaglia molto e sembra stanco, però ha il merito di avviare l'azione dello 0-2. 7 KOSTIC Non c'è solo il ritorno al gol, visto che non segnava dal 2 ottobre contro il Bologna, ma anche una prestazione fatta di quantità e qualità. Così fanno 100 tra reti (37) e assist (63) nei principali campionati europei (dal 17' st CUADRADO 6: entra a giochi fatti, finale in crescendo). 7 DI MARIA Generosità allo stato puro: lascia il rigore a Vlahovic e gioca da regista a tutto campo, ispirando gli attaccanti con palloni telecomandati. Solo la traversa gli nega un gran gol (dal 17' st CHIESA 6: un buon allenamento). 8 VLAHOVIC Una doppietta che non si vedeva dal 15 agosto, l'assist per l'amico Kostic e una prova energica. Non c'è solo la fine del digiuno a far sorridere lui e la Juve: sembra quello di un tempo (dal 34' st KEAN 6,5: entra bene, tranne il tiro che colpisce il palo) La Stampa
  21. 115 giorni dopo torni a segnare. Le sensazioni? "Soprattutto per me è importante che abbiamo vinto la partita, perchè mi pare che non avessimo vinto per tre partite di fila. Era importantissimo vincere, poi uno esce sempre fuori, ma grazie alla squadra. Vorrei ringraziare la squadra e il mister, penso che dobbiamo continuare così". Te lo sei andato a prendere quel rigore. E hai chiesto a Di Maria di poterlo calciare. Ci tenevi... "Sì, soprattutto per un attaccante è importante fare gol, gli attaccanti vivono di questi e certamente ringrazio Di Maria che mi ha lasciato tirare quel rigore, che per me è era troppo importante. Penso di continuare così, ma sempre al servizio della squadra". Quanto è martellante Allegri? "Sicuramente lui sa quanto possiamo fare, non vuole che ci rilassiamo anche sul 3-0, dobbiamo rimanere compatti, fare il nostro gioco perchè in altre circostanze, quando siamo sullo 0-0, non possiamo regalare, non possiamo sbagliare, questo ci dà una grande spinta, ci aiuta a crescere e a lavorare più forte, più duro e con più attenzione". Allegri ha detto che ti vede più leggere e dinamico. Ti senti al 100%? "Va bene, questa è la seconda partita, come ha detto lei... 115 giorni... penso di aver bisogno ancora di un po' di partite per entrare nel ritmo, ma sto dando il 100%, sono sempre lì a dare il massimo e penso che partita dopo partita la mia condizione arriverà al 100%". Vi siete compattati nello spogliatoio a proposito del tema classifica? "La realtà è questa, guardando la classifica, noi prima di questa partita aveva 23 punti, ora ne abbiamo 26 e dobbiamo pensare e guardare così, giocare partita per partita, dare il nostro massimo e vincere più partite possibili, perchè nella Juventus conta solo vincere e noi dobbiamo comportarci così".
  22. Contro la Lazio Locatelli ha dato tempi e misure di gioco, con una regia attenta e ordinata anche se priva di clamorosi colpi di scena. Ha aiutato la difesa, mettendo pezze qua e là. Si è concesso una giocata scenica, un cambio di campo con il piede «sbagliato», quello sinistro. Si è presentato al tiro, con un piattone dal limite bloccato da Maximiano. Ha guidato la Juve con ritrovata autorevolezza, dopo una prima metà di stagione non entusiasmante anche per colpa di un infortunio muscolare. Il carattere, del resto, si vede in momenti come questo. Manuel ha incassato un notevole elogio da parte di Allegri: «Locatelli ha disputato una partita importante. Quando scende in campo ci mette sempre testa e cuore. Non si tira mai indietro». E ancora, a scanso di equivoci: «Credo che sia un giocatore dal DNA della Juventus , penso che possa essere un esempio ora e per il futuro». Il riscatto del prestito dal Sassuolo è scattato con la sua prima presenza del 2023. Manca soltanto l’annuncio ufficiale, per l’acquisto in differita di quasi due anni: operazione da 25 milioni più altri 12,5 di bonus, alcuni già attivati l’anno scorso. Il 25enne di Lecco è una di quelle colonne su cui costruire un nuovo ciclo. Alla Continassa è pronto un prolungamento del contratto fino al 2026, con aumento dell’ingaggio fino a quota 3 milioni netti bonus compresi.
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