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Deborah J

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Tutti i contenuti di Deborah J

  1. 5 SZCZESNY Dopo i 756 minuti di imbattibilità, si è abbonato alle goleade: 5 reti a Napoli e ora 3 in casa. Ha gravi colpe sullo 0-1 atalantino, visto come spedisce in porta il tiro di Lookman. 6 DANILO Rimedia all'errore grave da cui nasce il 2-2 nerazzurro con la rete su punizione che evita la sconfitta. Il secondo gol consecutivo allo Stadium in campionato è anche un urlo di liberazione per il capitano. 6,5 BREMER Unica certezza di una difesa ballerina. Hojlund è un cliente scomodo, ma lui riesce a neutralizzarlo e al 17' della ripresa sfodera una chiusura da fuoriclasse. 4,5 ALEX SANDRO Lookman fa quello che vuole per le sue capacità e per la marcatura blanda del brasiliano: nel primo gol lo lascia tirare e nel secondo sbaglia il contrasto aereo. 5,5 MCKENNIE Deve coprire la fascia destra e fa quello che può, visto che non è il suo ruolo. Però sparisce troppo spesso dalla partita. 7 FAGIOLI Partita di classe e di personalità. Non sbaglia un pallone, procura il rigore del pareggio e manda in gol Milik con un assist al bacio (dal 36' st CUADRADO SV). 6 LOCATELLI Di lotta e di governo, ma se la cava. Ci prova anche al tiro, ma la mira non è buona. 6 RABIOT Sembra giocare a corrente alternata, però quando alza il giro dei motori si sente. 5 KOSTIC Non attacca e non aiuta a difendere: spento e svagato, forse il riposo gli ha fatto male (dal 16' st CHIESA 6: inizia a sinistra, chiude da seconda punta. Ci prova, ma lo marcano stretto e finisce in lite con Hateboer). 7,5 DI MARIA Il suo sinistro magico lascia l'impronta sui tre gol: segna il rigore spiazzando Musso, avvia il 2-1 con un colpo di tacco sublime e innesca Danilo sulla punizione-schema (dal 29' st MIRETTI 5: si divora il gol del 4-3 con un tiro molle da ottima posizione). 7 MILIK La rete che stampa per il momentaneo sorpasso è un capolavoro. Così fanno 8 gol stagionali e la palma di miglior bomber bianconero: urge riscatto dal Marsiglia (dal 29' st KEAN 6: con caparbietà recupera il pallone che Miretti al 34' si divora). La Stampa
  2. Claudio Marchisio è intervenuto a 90° Minuto esprimendosi così dopo la sentenza plusvalenze: "Se temo una nuova Calciopoli e una retrocessione in B? Mi auguro di no per il popolo juventino e per quello che si è già passato in quella situazione. Non è semplice, bisogna aspettare perché queste sono cose delicate e ci vuole del tempo per capire cosa succederà fino all'ultimo. Ovvio che oggi c'è tanta tristezza nel rivivere questa situazione. Dobbiamo capire che questo sistema è stato usato da tante società, bisogna risolvere questo problema una volta per tutte e per tutti quanti. Speriamo di arrivare a qualcosa di concreto sin da subito. La Juve adesso ha il campo con i 15 punti di penalizzazione, nel 2006 piano piano si è tornati su e si è ritornati a vincere. Bisogna capire il punto dove si è rotto questo giochino, visto che la Juve era arrivata a quei nove scudetti vinti di fila e a due finali di Champions. Io penso che il giochino si sia rotto nel momento in cui è partito Beppe Marotta. Secondo me non è stato sostituito nel modo migliore. Era una figura molto importante per la Juve".
  3. Una domanda per l'avvocato Grassani? "No, anche perchè non sono cose che mi riguardano. Ho sentito l'avvocato che è molto bravo, soprattutto complimenti alla cravatta dell'avvocato che è meravigliosa. Quel celeste, con questo nodo...". Questa capacità di sdrammatizzare dove l'ha imparata? "Sono di Livorno, quindi nella nostra ironia c'è anche un po' di divertimento, diciamo che sono stato fortunato a nascere a Livorno perchè comunque nella nostra ironia diciamo anche delle verità e qualcuno non capisce perchè giustamente non possono capire, quindi noi ci divertiamo un sacco". Si riferisce al colore della cravatta? "No, solo noi potevamo inventare dei Modigliani falsi, ci hanno preso in giro in tutto il mondo, questa è una cosa meravigliosa. All'avvocato ho fatto i complimenti perchè ha una bellissima cravatta...azzurra". Oggi ha avuto un atteggiamento diverso, ha chiesto molta più aggressività ai suoi. La squadra le è piaciuta più del resto del campionato? "Innanzitutto facciamo una valutazione della prima parte della stagione in campionato, purtroppo l'unica cosa toppata è stata la Champions League, poi in campionato momentaneamente la squadra ha fatto 38 punti, togliendo l'errore Var della Salernitana, perchè poi non dico degli errori arbitrali, ma quello è un errore tecnico. Quindi sono 40 e parte il Napoli, saremo davanti alle altre. Dobbiamo continuare su questa strada, i ragazzi stasera hanno fatto una bella partita, contro un'Atalanta importante, fisica, dopo due giorni in cui venivamo da pressioni importanti, non era facile concentrarsi. I ragazzi hanno dimostrato responsabilità, serietà e soprattutto voglia di continuare quello che abbiamo intrapreso a inizio anno. La partita si era complicata perchè abbiamo commesso degli errori sui tre gol, dopo abbiamo abbiamo avuto l'occasione non sfruttata. Nelle ultime 10 partite abbiamo vinto 8 volte, pareggiato una e perso una. Dobbiamo solo continuare a lavorare. Ora ci sarà l'Europa League, la Coppa Italia e quindi questo è il nostro lavoro. Non dobbiamo assolutamente farci distrarre dalle cose esterne. C'è da fare solo i complimenti ai ragazzi e ringraziarli per quello che hanno fatto perchè mi metto anche nei loro panni, era un aspetto più psicologico, vedersi secondi in classifica, terzi, e poi ritrovarsi al decimo posto, psicologicamente è come se ti togliessero quello che hai fatto, quindi non era facile. C'è solo da ringraziare loro come tutto lo staff che ha lavorato in questi due giorni intorno ai ragazzi. Noi dobbiamo solo continuare con grande orgoglio". Ci sono stati 2-3 errori dei singoli. Sei contento del 3-3? "Sono contento per la reazione e la prestazione, poi purtroppo questi errori ci hanno penalizzato, siamo stati bravi a ribaltarla. Abbiamo fatto una partita fisica, questi errori potevano tagliarci le gambe, la partita dopo il loro 3-2 poteva finire anche 5-2 se mollavi mentalmente. Invece siamo stati ordinati, siamo rimasti in partita e abbiamo sfruttato l'occasione di Danilo, un giocatore straordinario che sta facendo una gran stagione e ha compensato l'errore fatto a inizio primo tempo. Poi abbiamo avuto l'occasione di Miretti, deve migliorare su quest'aspetto, ma deve rimanere sereno e tranquillo perché il futuro è dalla sua parte. Stasera Bremer, dopo due volte che non era venuto in partita a Cremona e Napoli, ha fatto molto bene e sono contento". Com'è nato quello 'schema' sul calcio di punizione di Danilo? "Nel calcio oggi pare che bisogni fare delle cose un po' più strane, invece basta un tocco e il tiro. Ora ci sono tutti 'sti segreti nel calcio, poi basta Di Maria che fa delle giocate straordinarie e quello non fa parte degli schemi". Dovreste fare i 50 punti del Napoli nel girone di ritorno per arrivare in Champions League: si può fare? "Non lo so. Io credo che a 71 anni arrivi in Champions League, però è difficile. Bisogna lavorare serenamente, abbiamo una settimana per recuperare energie, poi ci sono Monza, Coppa Italia, Europa League. Pensare adesso dove possiamo arrivare è difficile. Ripeto, abbiamo fatto 38 punti, se non 40, e saremmo in linea. Nonostante questo c'è il Napoli che sta facendo delle cose straordinarie". _________________________________________________________________________________________________________________ ALLEGRI a Sky: "Bella reazione. L’esultanza sul gol di Danilo? Era per il ragazzo. Ora ci serve un po’ di follia e di incoscienza. Mai pentito di non essere andato al Real" “I ragazzi sono stati molto bravi, andare sotto di un gol per un errore che Szczesny di solito non fa non è facile. Viviamo sicuramente un periodo particolare, ma ci siamo abituati velocemente, abbiamo avuto una bella reazione contro una buona Atalanta. Mi dispiace per i gol che abbiamo regalato, direi che era importante comunque fare risultato. Nelle ultime dieci partite ne abbiamo vinte 8 e ne abbiamo persa una in malo modo a Napoli, ci sono stati errori dei singoli che però capitano”. La preoccupano i tanti gol presi? “Bisogna valutare i gol che abbiamo preso, a Napoli ci siamo sfaldati come squadra, stasera invece sono stati errori individuali. Diciamo che ci hanno messi alla prova anche questi imprevisti”. L’esultanza sul gol di Danilo? “Era per il ragazzo, è un campione che sta facendo una stagione straordinaria ed è stato ripagato per quell’errore che ha commesso che non è da lui. Ho esultato perché c’era la possibilità di vincere la partita”. Si è rivisto il vero Di Maria? “Ha fatto 60 minuti straordinari e ci ha dato una grande mano, testeremo in settimana anche Pogba e Vlahovic e vedremo come stanno”. La nomina di Calvo? “Noi dobbiamo pensare solo al calcio e non farci distrarre da ciò che succede all’esterno, stasera era importante fare risultato e speriamo domenica di tornare a vincere. Non è facile ritrovarsi decimi in classifica, ma è ancora tutto aperto. La squadra ha fatto 38 punti, è il Napoli che viaggia a un livello difficile da raggiungere. Abbiamo un gruppo di lavoro che ha orgoglio e responsabilità, siamo la Juventus e dobbiamo portare in alto la squadra più gloriosa d’Italia. Serve un po’ di follia e di incoscienza, magari sperando che le altre perdano qualcosa. È ancora tutto da giocare”. Si è mai pentito di non essere andato al Real? “Io delle scelte non mi pento mai, quando si fanno in quel momento sono giuste. Sono molto contento di essere alla Juventus, nella vita si hanno anche delle difficoltà che ti aiutano a crescere, sono felice di far parte di questo club e non ho alcun rimpianto. Quando faccio le scelte ne sono convinto, poi ovviamente non ho la sfera di cristallo. Stiamo facendo crescere bene dei giovani e ci sono le basi per un bel futuro”.
  4. Come valuti questo punto? "E' importante, abbiamo commesso alcuni errori e delle cose buona, ma non è facile ritrovarsi di punto in bianco a 22 punti in classifica, ma dobbiamo continuare a lavorare con questa mentalità". La Juve può arrivare in zona Champions? "Dobbiamo essere forti come gruppo, la Juve ha una mentalità vincente e questa può rendere possibile la rincorsa al quarto posto" Come hai vissuto questi momenti? "Sono arrivato nel momento peggiore della Juve con questo problema, ma sono felice qua, sono contento, la Juve è una grande squadra e si può tornare vincenti. L'importante è essere forte come club, attaccando e dare il massimo". I tifosi sono preoccupati perchè hai un solo anno di contratto. Questo può incidere sul tuo futuro? "No, perché la mia priorità è sempre la mia famiglia e la mia famiglia sta bene alla Juventus, è felice qui. Sono nel club più grande d'Italia e uno dei più grandi d'Europa. E anch'io sono felice qui".
  5. “È chiaro che sono situazioni che ci toccano, inutile nasconderlo. Noi dobbiamo solo rispondere sul campo, rispettare i tifosi, sul resto non possiamo fare nulla. Ma ci siamo uniti ancora di più come gruppo e dobbiamo ripartire da questo” C’era qualcosa di diverso? “Sicuramente c’era, ci siamo uniti di più e dobbiamo dare tutto in ogni partita. Possiamo fare solo quello”. Cosa vi ha detto Allegri? “Il mister ci fa restare concentrati solo sul campo ed è a quello che dobbiamo pensare”. Ci sono tanti giovani della Next Gen. “In questa situazioni è bello avere tanti giovani che ti danno quella spensieratezza in più, stasera si sono visti dei veri uomini ed è quello che conta”.
  6. Fabrizio Ferrari, giornalista, ha attaccato su Twitter l'ex centrocampista bianconero. Ecco il suo post: "Caro signor Marchisio, parla come se fosse ancora un tesserato della Juventus. Per carità fa bene a essere riconoscente al suo ex club, ma adesso è anche un opinionista della RAI, per cui dovrebbe provare a tenere una certa imparzialità, documentandosi su ciò che dice o scrive", scrive Ferrari nel suo tweet.
  7. Bravo. Ma ad alcuni piacciono le persone sguaiate che urlano e non dicono nulla. Persone come Marchisio senza urlare e con classe dicono molto di più e colpiscono in modo sottile e impeccabile.
  8. Sui social è più libero di dire ciò che pensa, ma in una trasmissione dove è sotto contratto non è che può andare oltre i limiti. Anzi, è uno dei pochi che fa sentire la nostra voce ed è pure stato "ripreso" e additato di non essere imparziale e di parlare come un tesserato Juve. Ferrari: "Caro signor Marchisio, parla come un tesserato Juve! Da opinionista Rai dovrebbe tenere una certa imparzialità..."
  9. Cosa doveva fare, insultare la Lega Calcio in diretta TV? Ci mette la faccia sempre e lo criticate pure. Mah. L'hanno pure criticato che difende la Juve e vi lamentate. Ferrari: "Caro signor Marchisio, parla come un tesserato Juve! Da opinionista Rai dovrebbe tenere una certa imparzialità..."
  10. Vlahovic, sul suo profilo Instagram: Non abbiamo paura di qualche punto in meno in classifica. Non abbiamo paura di rimboccarci le maniche. Non abbiamo paura dei nostri avversari. Non dobbiamo avere paura di niente.Perchè quando penseranno che siamo caduti, ci rialzeremo più forti di prima.Questi siamo noi, questa è la @Juventus 🤍🖤
  11. Con Cherubini squalificato per 16 mesi l'area tecnica bianconera può contare solamente su Allegri. Fino al ricorso al Coni il ruolo ufficiale di DS sarà preso da Manna che attualmente lavora per la Next Generation ma a Torino devono mettere in conto un esito negativo nel ricorso e quindi diventa un urgenza iniziare a sondare il terreno per il nuovo DS (scelta che si sarebbe fatta comunque). L'unico nella lista bianconera libero, e che quindi potrebbe già essere operativo è Petrachi, gli altri (Giuntoli, Tate, Massara e Campos) sono sotto contratto.
  12. Vittoria storica perchè è la prima della nuova era e poi serviva una risposta dopo Napoli. "Hai detto tutto tu, è giusto. Era una partita importante, dovevamo ripartire. Avevamo tanti ragazzi in campo che hanno fatto un'ottima partita, siamo contenti, perchè per la Juventus anche la Coppa Italia è un obiettivo importante. Peccato per il gol che abbiamo preso su un calcio d'angolo, bisognava stare un po' più attenti, ma siamo contenti per il passaggio del turno". Hai già sentito Allegri? E' soddisfatto? "Quando si vince siamo tutti soddisfatti, era un obiettivo passare il turno quindi sarà sicuramente soddisfatto". Visto il risultasto in bilico, non era il caso di far entrare qualche big un pochino prima? "No, siamo stati perfetti, Chiesa è entrato al momento giusto e ha fatto gol e abbiamo vinto la partita. Sbagli quando perdi, ma quando vinci vuol dire che hai fatto tutto bene. Poi Angel è stato qualche giorno fermo". C'era il rischio di andare ai supplementari... "Ma non ci siamo andati (risponde a Ciccio Graziani). Ciccio lo conosco benissimo, è uno sincero, ma penso fosse il momento giusto per farli entrare. Può darsi che potessero entrare anche un pochino prima, però sapevamo che potevano darci molto nella fase offensiva e così è stato". Lei è stato il portiere di Ciccio Graziani... "Ciccio è stato un grande giocatore e una grande persona, aveva grande entusiasmo, viene un po' dalla mia generazione, anche se lui ha qualche anno più di me, però era una generazione che aveva entusiasmo, voglia. Me lo ricordo da giocatore, è stato mio allenatore con la Fiorentina, abbiamo fatto una cavalcata importante, siamo arrivati fino alla finale, ci siamo tolti delle belle soddisfazioni. E' una grande persona, è sempre un piacere vederlo, mi piace ascoltarlo, lo seguo, poi gli voglio bene". Tra i vostri giovani, qualcuno è già pronto per stare stabilmente con i "vecchi"? "Fagioli e Miretti hanno fatto già diverse partite con noi, non è che hanno giocato stasera per la prima volta. Iling aveva giocato diversi spezzoni di partita, quindi sono pronti sì. Fagioli e Miretti hanno dimostrato un questo inizio di campionato di starci benissimo, anzi, sono stati determinanti quando sono mancati i giocatori con un pochino più di esperienza, hanno dato freschezza, corsa e qualità tecnica. Sono prontissimi. Saluto anche Fabrizio Ravanelli, le cose che ho detto per Ciccio valgono anche per lui, ma Fabrizio è anche un ciclista.
  13. Come si può spiegare una sconfitta così? "Innanzitutto c'è da fare i complimenti al Napoli perchè ha fatto una bella partita. Per quanto riguarda noi, eravamo un po' bassi di energia, già il primo gol, il secondo, il terzo, il quarto... nonostante il Napoli abbia fatto una bella partita... dopo i primi 20 minuti in cui eravamo troppo bassi ci siamo alzati. Dopo l'1-0, nel momento migliore nostro, abbiamo preso il 2-0. Dopo abbiamo continuato, abbiamo fatto il 2-1, abbiamo avuto 2-3 situazioni buone all'interno dell'area, la sensazione è che si potesse fare gol, ma il calcio è anche questo. Ci sono delle serate, delle partite... di solito c'è sempre una partita l'anno dove loro ogni tiro potevano fare gol, perchè comunque è andata così. Basta vedere il terzo gol su calcio d'angolo, una palla lisciata, questa è carenza di energia. Quindi bisogna rimettersi in piedi, recuperare energie e riniziare di nuovo a lavorare. Il campionato è lungo quindi ci sono tanti punti a disposizione. Però la partita di stasera è stata questa". E' la sconfitta più difficile della sua carriera? Cosa fa più male? "Non è che è la sconfitta più pesante, le sconfitte sono pesanti, ci sono delle sconfitte a volte meritate, a volte immeritate, stasera è stata meritata, e comunque siamo arrivati a questa partita con un carico di energie inferiore. Poi ci sono delle situazioni come stasera dove rischi sempre di prendere gol, ma sono situazioni facilmente leggibili. Abbiamo preso gol su calcio d'angolo, su una palla lunga, sul secondo gol la palla è rimasta lì, a volte il calcio è anche questo, a volte ti va bene in certe situazioni e vanno a favore tuo. Stasera abbiamo avuto la forza di cercare di ribaltarla negli ultimi 20 minuti del primo tempo, però non è stato così, quindi è un risultato assolutamente meritato. Ma questo non ci deve fare assolutamente buttare giù, perchè comunque veniamo da otto vittorie consecutive e ora bisogna riprendere il cammino. Ora abbiamo giovedì la partita di Coppa Italia e poi riprenderemo in campionato". Avevi avuto qualche segnale? Il Napoli ha dominato. In difesa errori abbastanza gravi. "Quegli errori lì... in queste partite è difficile non prendere gol, però sono serate che capitano, è capitata una serata contro la prima della classe che merita il primato che ha, infatti è a 10 punti di vantaggio, però noi dobbiamo continuare a lavorare, crescere, cercare di recuperare gli infortunati, e soprattutto come in tutte le situazioni negative bisogna vedere il positivo, e sapere che quando giochi queste partite, nei contrasti, nei duelli aerei, la palla che rimane lì... ne abbiamo vinti pochi. E nonostante quello abbiamo avuto una buona reazione nel primo tempo, dove abbiamo fatto anche discretamente bene. Ma la sconfitta è meritata. Non ci dobbiamo abbattere e deprimere come non ci dovevamo esaltare nelle otto vittorie, il cammino è lungo, è una sconfitta, va presa e messa lì". Perché nei primi venti minuti non siete riusciti a stare più alti? "Le prime cose buone sono state fatte con Chiesa spostato, poi il secondo gol è stato un palla che rimasta lì come il terzo o il quarto. Quando ci sono queste serate non è un caso però bisogna portare a casa la sconfitta". Dispiace perdere così nell'ultima partita di Agnelli? "Dispiace per il presidente, ora bisogna pensare di andare avanti e ottenere gli obiettivi". IN AGGIORNAMENTO
  14. Possiamo dire che si chiude un cerchio? Non esegnavi da un anno esatto. C'è dentro un po' tutto il tuo anno in questo gol? "E' stato un anno molto brutto per me il 2022, quest'anno sto pensando ad allenarmi, a tornare in forma, ancora diciamo che devo tornare veramente in forma. Ora devo giocare, mettere minuti sulle gambe e tornare a giocare ogni 3 giorni, cosa che non facevo da un anno. Oggi sono penalizzato, ma ci sto provando, ci sto mettendo tutta la mia forza, voglio dare una mano ai miei compagni visto che non gliel'ho data per tutto l'anno scorso". Era necessaria una risposta dopo Napoli. "Sì, a Napoli abbiamo giocato molto male, siamo stati poco aggressivi e anche stasera devo fare i complimenti al Monza perchè ha giocato veramente bene ma noi abbiamo dimostrato di stare concentrati, cosa che non abbiamo fatto a Napoli e stasera siamo stati in partita. Anche quando sono arrivati al limite dell'area eravamo molto aggressivi, hanno fatto fatica a tirare in porta, cosa determinante. Poi giustamente con le qualità che abbiamo dobbiamo sempre ribaltare la partita, abbiamo campioni in campo e questo dobbiamo fare, ma dobbiamo sicuramente giocare meglio". Un gol storico perchè hai firmato il primo gol della nuova era della Juve. Cosa vi sentite di promettere voi al futuro di questa squadra? "Ovvio, come ho detto due partite fa, dobbiamo alzare l'asticella. non l'abbiamo fatto a Napoli, ma ora ci siamo messi di nuovo sotto e pensiamo già domenica all'Atalanta perchè sarà una partita fondamentale per ritornare a quello che stavamo facendo prima del Napoli. Con questa nuova proprietà cerchiamo di riportare la Juve dove merita di essere con le prestazioni in campo. Noi pensiamo al campo, poi fuori dal campo ci pensa la società".
  15. Ferrero e Scanavino, assieme al pool di super-esperti del cda, si trovano tra le mani una società che gode certamente dello sviluppo aziendale impresso durante l’era Agnelli (i ricavi commerciali da 175 milioni di euro sono doppi rispetto a Inter e Milan) ma che, allo stesso tempo, presenta una struttura di costi sportivi insostenibile. L’ultimo bilancio, al 30 giugno 2022, ha registrato una perdita di 239milioni; nelle ultime tre stagioni è stato accumulato un deficit di 559 milioni. Gli azionisti sono intervenuti con una doppia ricapitalizzazione da 700 milioni, tra il 2019 e il 2021, e il numero uno della controllante Exor,John Elkann, ha escluso un ulteriore aumento di capitale. Evitarlo, però, non sarà così semplice. Se la crescita dei ricavi caratteristici evocata da Scanavino richiede tempo, l’altra leva immediata sarà quella delle cessioni. Al momento i proventi da player trading ammontano a 50 milioni. Entro giugno non sono affatto escluse operazioni in grado di ridurre la perdita, anche perché, in assenza di ulteriori entrate (derivanti per esempio dall’Europa League), il deficit 2022-23 rischia di erodere pesantemente il patrimonio netto.
  16. Scanavino e Ferrero ripartono dagli ultimi due uomini di calcio scelti da Andrea Agnelli: Allegri in panchina e Cherubini direttore sportivo. Il livornese è stato investito nel ruolo di leader dell'area sportiva da John Elkann. Mentre il ds in questi primi mesi sta accompagnando Scanavino all'interno del pallone. Il presente è questo:nessun ribaltone in corsa. Quello che succederà a giugno dipenderà dai prossimi cinque mesi e dai risultati. A parte Scanavino e Ferrero, per il futuro sono tutti in discussione. Allegri e Cherubini ne sono consapevoli e conoscono sia le logiche del club che le dinamiche del calcio. La Juve vorrebbe proseguire ancora con Allegri, ma in caso di fine stagione deludente, un altro big: da Conte a Zidane. Il primo è in scadenza con il Tottenham, mentre Zizou attualmente libero,non ha mai nascosto di il desiderio allenare la Juve prima o poi. Quelli sul tecnico sono discorsi che saranno affrontati tra maggio e giugno. Tra marzo e aprile Scanavino deciderà come riorganizzare e rinforzare la dirigenza dal punto di vista calcistico, visto che con la fine dell'era Agnelli, ha salutato anche Nedved. Il nome più affascinante resta quello di Del Piero. La Juve è interessata anche a Giuntoli e a Massara, senza dimenticare Manna.
  17. La Juve ha preso una lezione memorabile e non si possono nascondere gli errori commessi da Allegri. Dalla lettura delle formazioni, era facilmente interpretabile: stessa disposizione utilizzata dall’Inter per battere la capolista lasciare il campo al Napoli per poi ribaltare velocemente il campo con due sprinter sugli esterni. Proprio la scelta degli esterni si è rivelata la prima mossa sbagliata. Chiesa ha giocato da “quinto” in passato e anche di recente in una Juve però riversata nella metà campo avversaria: ha le doti atletiche per farlo ma non più l’attitudine difensiva. Pur incaricato di non uscire su Mario Rui ma di guardare Kvaratskhelia ,il 7 non è riuscito a fare il Darmian, esponendo Danilo agli attacchi del georgiano. E ha permesso a Osimhen di andare uno contro uno con un Bremer in stato confusionale: ma se era reduce da un affaticamento muscolare, era il caso di affidare al brasiliano un frustatore di muscoli come il centravanti nigeriano? Il 2-0, in particolare, rivela l’assenza di Chiesa in copertura. Tatticamente, del resto, la difesa della Juve non è mai riuscita a configurarsi fissa a cinque, come era stata quella dell’Inter contro il Napoli. Il muro pieno di crepe non ha retto. I cambi: Paredes per Locatelli non ha di certo contribuito a dare consistenza con il suo passo troppo lento, Kean per Milik un cambio misterioso.
  18. Ai piani alti bianconeri hanno mal digerito tanto l'eliminazione dalla Champions, con conseguente danno economico e di immagine, quanto la goleada subita in casa del Napoli. Una sconfitta pesante nel risultato e per come sia maturata. Non può essere solo colpa di Allegri, ma è quello con maggiore responsabilità nel bene e nel male. Alla Juventus come sa bene il livornese, i risultati sono sovrani. Allegri non rischiava il posto dopo Haifa e nell'immediato non lo rischia ora dopo i 5 gol subiti dal Napoli, ma è in discussione per l'Estate. La proprietà vorrebbe evitare un altro allenatore, perchè un eventuale cambio di panchina sarebbe tutt'altro che indolore del punto di vista economico, però valuta i possibili scenari. Tra salutare il livornese forte di un contratto fino al 2025 da 7, 5 milioni più bonus e ingaggiare uno tra Conte e Zidane la proprietà dovrebbe mettere in preventivo un investimento tra i 60 e i 90 milioni. Nel mercato però non c'è nulla di impossibile e i nomi dei due grandi ex continuano a girare nei salotti bianconeri. Qualche conto se lo sono già fatto e ci si interroga a prescindere dagli scenari dalla Champions, dimostra come ancora sia possibile di tutto in estate.
  19. L’ultimo giorno di Pavel Nedved, il Pallone d’Oro sceso in Serie B per dare una mano a ricostruire dopo Calciopoli. Ha giocato l’ultima partita il 31 maggio 2009, un anno dopo è entrato nel board societario. "Ero un giovane giocatore e sono diventato un dirigente di mezza età. Ogni momento della mia vita juventina merita tanti ringraziamenti. I primi anni nel Consiglio sono stati una grande scuola, ogni giorno ho imparato qualcosa, poi sono diventato vice presidente e ne sono molto orgoglioso. Un grande onore poter rappresentare in campo e dietro la scrivania questo club tra i più amati e importanti al mondo. Un lavoro quotidiano fatto di incontri e discussioni, di parole, di passione". Chiude rivolgendosi ad Agnelli, che lo volle come dirigente e poi come vice presidente dal 2015: "Grazie per la nostra amicizia, anche fuori dal lavoro. Penso soprattutto alle nostre partite, dove ci divertivamo, litigavamo, dove si è rinforzato il nostro legame, determinante per il nostro lavoro. So quanto ami la Juventus. Quanto hai lavorato. Quanti sacrifici hai fatto. Quanto sei stato leader per tutti noi, capace di guidare questa società. È stato un onore stare al tuo fianco".
  20. Nella partita di venerdì sera a Napoli uno dei principali equivoci tattici è stata la posizione di Chiesa a disagio con compiti difensivi. Allegri è chiamato a trovare una soluzione dando a Federico la possibilità di occupare più stabilmente la zona d'attacco: qualora il tecnico livornese non volesse abbandonare la difesa a 3 si potrebbe pensare a un 3-4-3 o a un 3-4-2-1 dove l'esterno occuperebbe la fascia d'attacco con Di Maria nel lato opposto e una punta tra Milik e Vlahovic perno centrale. Altrimenti da non escludere un modulo simile a quello visto a Napoli 3-5-1-1 ma con Chiesa a giocare alle spalle sulla punta e non come esterno con compiti difensivi
  21. Qual è il vero Alex Sandro? Quello disastroso della scorsa stagione, quello impacciato dell'avvio di questa annata, oppure l'Alex Sandro convincente nel centro-sinistra della difesa a tre della Juve dell'ultimo mese di campionato e titolare (come esterno) nel Brasile favorito per il Mondiale del Qatar? Sono domande che si stanno ponendo anche i tifosi bianconeri e, soprattutto, la dirigenza della Juventus, chiamata a decidere il destino del classe 1991 ex Porto, che ha il contratto in scadenza il 30 giugno 2023. IL PRESENTE - Ad oggi, la soluzione più probabile è quella che porta alla conclusione dell'avventura di Alex Sandro a Torino, dopo otto stagioni di militanza con la maglia della Juve e un bilancio, al momento, di 289 partite, 15 gol, 5 scudetti, 4 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane. Insieme a Cuadrado, Alex Sandro è uno dei giocatori della vecchia guardia che sembrano giunti a fine ciclo alla Continassa, dove l'opera di rinnovamento e di ringiovanimento della rosa proseguirà anche nelle prossime sessioni di mercato. IL FUTURO - Da parte sua, Alex Sandro sarebbe anche disposto a rinnovare il contratto e a restare. La Juve per il momento non ha in previsione un rinnovo, per lo meno non alle cifre ormai fuori portata del contratto che va in scadenza (6 milioni a stagione più bonus). Sono le attuali prestazioni del giocatore a far venire qualche dubbio, ma se ne riparlerà al termine del mercato di gennaio.
  22. L' assenza di Cuadrado Allegri l'ha tamponata con alcuni giovani ora pronti a dirigersi altrove in prestito: su tutti Soulé, ma anche altri ragazzi in rampa di lancio come Aké e Barbieri, abili a destreggiarsi sulla fascia destra. Ma Cuadrado è ormai prossimo al rientro e ha messo nel mirino la partita della prossima settimana di Coppa Italia: non è detto che possa partire tra i titolari, ma l’obiettivo di rientrare tra i convocati è alla portata, appunto per la partita con il Monza, o al massimo in campionato con l’Atalanta il 15. Il ritorno di Cuadrado consentirà ad Allegri di allungare le rotazioni e di disporre di un’arma tattica in più, considerando la versatilità del colombiano che sa spaziare dal ruolo di attaccante esterno a quello di terzino puro. Ma il futuro va scritto adesso, se non a gennaio almeno nei prossimi mesi: perché il contratto che lega Cuadrado alla Juventus scade a giugno e di ragionare su un prolungamento non se ne parla, almeno per ora.
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