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Deborah J

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  1. La migliore difesa del campionato schiantata (5-1) dal migliore attacco. La trincea della Juventus, protagonista nelle ultime otto vittorie consecutive a porta sprangata, è stata ridicolizzata dal Napoli. Cinque gol in una notte, due in meno di quanti i bianconeri ne avevano subiti nelle precedenti 17 giornate. Protagonista in negativo colui che sin qui era stato con Danilo il migliore interprete della retroguardia bianconera, Bremer, incappato nella peggiore serata da quando gioca in Italia. Lento, impacciato, irriconoscibile. Niente a che vedere con quel totem pagato 41 profumatissimi milioni (più 8 di bonus) che aveva saputo raccogliere la pesantissima eredità di Chiellini. Il brasiliano, fresco di recupero, doveva puntellare il reparto ma ha finito per imbarcare acqua da tutte le parti.
  2. Eravate la migliore difesa, ma stasera si è un po' sgretolato tutto. "Non eravamo dei fenomeni prima di questa serata, non siamo adesso degli scarsi. Dobbiamo sapere i nostri valori, dobbiamo sapere quello che siamo come squadra, quello è più importante. Poi quello che si dice fiori ogni tanto ci fa pensare torppo, però, dobbiamo proseguire su questa strada sapendo chi siamo noi". E' stato più un problema mentale stasera o di campo? "Mentale no, non voglio più sentire queste cose, abbiamo già detto troppe volte questa cosa mentale, abbiamo dimostrato che quello non c'entra, perchè siamo stati in situazioni difficili quest'anno e siamo riusciti a svoltare, quindi non penso sia una situazione mentale. Io parlo di calcio, abbiamo commesso tanti errori, lo sappiamo e da domani dobbiamo analizzare calcisticamente, non parlare di una situazione mentale. Abbiamo parlato molto di quello e abbiamo dimostrato che quello non è". Il Napoli però sembrava andasse a velocità doppia rispetto a voi. Si è notato questo aspetto fisico.... "Questo importante anche del gioco, non è scontato, sicuramente le loro gambe giravano più delle nostre. Dobbiamo anche lavorare su quello, essere intelligenti, capire che il Napoli ha una squadra forte a campo aperto e non possiamo concedergli questi vantaggi".
  3. Lo scontro diretto del Maradona è coinciso con l’ultima partita di Andrea Agnelli al vertice della Juve. Il presidente dimissionario non era allo stadio, ha vissuto a distanza la sfida prima dell’inizio di una nuova era alla Continassa. La data che segnerà una passaggio epocale nella storia della società è quella del 18 gennaio: mercoledì l’assemblea degli azionisti ufficializzerà il ricambio nel management e darà il via al mandato del presidente designato, Gianluca Ferrero, che avrà come braccio operativo Maurizio Scanavino, neo direttore generale che assumerà anche l’incarico di amministratore delegato. Ieri sera si è conclusa sul piano sportivo l’epopea di Agnelli, un romanzo iniziato il 19 maggio 2010 e proseguito lungo dodici anni e mezzo in cui la Juve ha conquistato 19 titoli.
  4. Juve a pezzi. Cinque gol addosso e dieci punti di distacco. Umiliata dal Napoli, in particolare dai suoi due simboli: Osimhen su tutti, un incubo per Bremer, e Kvaratskhelia che alimenta i rimpianti: due stagioni fa era a un passo dalla maglia bianconera, trattativa avviata e visita segreta delle strutture alla Continassa in compagnia del papà e dei manager, progetto che prevedeva un primo periodo nella Next Gen, all’epoca Under 23, e inserimento graduale nella prima squadra allenata da Andrea Pirlo. L’addio di Paratici, che aveva imbastito l’operazione, e la portata di un investimento interessante ma pur sempre impegnativo per un giovanissimo, cambiarono il corso del destino e così il talento georgiano è diventato una stella azzurra, decisivo nella vittoria del Napoli con una rete e due assist. Unica, minuscola consolazione bianconera il gol di Di Maria, illusorio perché sembrava aver riaperto una partita tornata invece presto a senso unico. Un gol inutile, ma per lui speciale perché realizzato nello stadio dedicato a Maradona che non è stato solo idolo, ma anche allenatore e amico.
  5. Casi particolari quelli di Milik e Kean. Sul polacco la Juve vanta un diritto di riscatto (7 milioni di euro) dal Marsiglia e, sino a poco tempo fa, pareva una formalità. Ma il club bianconero non ha fretta di prendere una decisione finale, saranno decisivi i prossimi mesi che mancano alla fine della stagione. Kean, invece, è già stato riscattato dall’Everton per 28 milioni di euro. L’attaccante, però, vorrebbe giocare con più continuità e, qualora rimanesse Milik da vice Vlahovic, la Juve non potrebbe garantirgli chissà che spazio, infortuni permettendo.
  6. Andata 16/02 Ritorno 23/02 Il Nantes sarà il prossimo avversario della Juventus nei playoff di Europa League: questo il verdetto del sorteggio di Nyon che vedrà i bianconeri affrontare il club francese. Queste le parole del Vice Presidente Pavel Nedved, a margine del sorteggio: «Avremo tempo per preparare bene questa doppia sfida. La classifica negativa del Nantes in Francia non conta perchè si giocherà a febbraio, non sarà facile. Venendo a noi, penso che abbiamo affrontato bene le ultime partite di campionato, non subendo gol e dimostrando grande compattezza. Chiaramente non siamo ancora al completo perchè ci sono ancora tanti giocatori fuori per infortunio, ma chi ha giocato si è comportato bene. Sicuramente la sosta per il Mondiale ci permetterà di recuperare diversi infortunati per arrivare pronti a inizio gennaio. Provando a vedere il lato positivo, gli infortuni hanno permesso di vedere giocare con continuità tanti giovani. Per noi è stato molto importante inserirli in Prima Squadra, a dimostrazione del fatto che la Juventus ha sempre investito tanto sul settore giovanile e i ragazzi che si stanno mettendo in mostra adesso sono il frutto di un grande lavoro. La strada è tracciata, bisognerà continuare così. Ci faremo trovare pronti per questi playoff».
  7. Rabiot a tutti i costi, o quasi. La Juve non vuole perdere Adrien e per questo ha deciso di proseguire il pressing per arrivare al rinnovo del contratto in scadenza a giugno. Le grandi manovre sono iniziate e proseguiranno nelle prossime settimane senza sosta perchè il francese ha davvero stupito tutti, mantenendo una costanza di rendimento mai avuta nella sua esperienza in bianconero. Rabiot è ormai un leader e fa quasi strano a dirlo ripensando al recente passato quando non aveva certo un tale status, tanto da essere ad un passo dal lasciare Torino la scorsa estate. Max il primo, e pesante, sponsor per una sua conferma. La Juve si è già mossa con un contatto diretto negli ultimi giorni del 2022 con la promessa di proseguire il confronto. Entro fine gennaio è atteso un nuovo appuntamento tra le parti, Juve è pronta a mettere sul piatto 7 milioni di ingaggio all’anno, la base di oggi, cui aggiungere i bonus; il massimo possibile per i canoni della Continassa. Mamma Veronique, forte della posizione del figlio e dell’interesse diffuso, punta ad uno stipendio da 10 milioni.
  8. Al momento non ci sono i presupposti affinché la carriera di Alex Sandro prosegua con i bianconeri. Il club non hanno ancora fatto pervenire nessuna offerta concreta di rinnovo al giocatore e, in ogni caso, qualora alla fine dovesse arrivare una proposta da parte della Juve, questa sicuramente sarebbe lontana dallo stipendio attuale che percepisce: sei milioni netti. L’eventuale nuovo ingaggio verrebbe più che dimezzato, basandosi su un paio di milioni, con la Juventus che punterebbe ad un’intesa annuale, con la possibilità di ulteriore prolungamento per una successiva stagione alle stesse e ribassate cifre. Negli scorsi giorni un noto intermediario che lavora con Fenerbahce e Galatasaray ha preso contatti con l’agente di Alex Sandro per sondare il terreno su un eventuale trasferimento, ovviamente a parametro zero per la prossima annata, del suo assistito in Turchia.
  9. E' arrivata una vittoria, ma troppi errori, troppi contrasti persi. Lei ha avuto tanta pazienza, ha detto calma e con la calma sono arrivati i tre punti. "Sapevamo dell'importanza e delle difficoltà di questa partita, perchè comunque la Cremonese è una squadra che pressa, corre, è ben organizzata, alzano queste palle, sono bravi sulle seconde palle. Noi nel primo tempo abbiamo sbagliato molto tecnicamente. Rientrando in campo dopo 52 giorni a giocare una partita di campionato, c'erano tante incognite e nel secondo tempo siamo andati meglio. E' vero che abbiamo rischiato sul palo, però è stato un errore nostro, potevamo fare gol prima. E' stata una bella vittoria perchè abbiamo fatto un altro passetto in avanti, abbiamo allungato sulla quinta e questo è molto importante" Lei aveva detto di stringere i denti perchè a gennaio sarebbe partito un altro campionato. Ma deve modificare un po' la data per avere un assetto reale... "Ma no, stasera nel primo tempo hanno fatto bene, poi avevo dei giocatori importanti in panchina, sono entrati e hanno fatto molto bene. Abbiamo avuto cinque minuti un pochino di casino, perchè c'era un po' di assestamento, poi la partita è ritornata nelle nostre mani, ha fatto un gran gol Milik. C'è da fare i comoplimenti ai ragazzi perchè vincere a Cremona non è semplice, nelle ultime due partite la Cremonese non aveva subito gol, col Napoli fino all'82' erano 1-1, è una squadra difficile da affrontare perchè molto fisica". Come vede i giocatori rientrati dal Mondiale? La scelta di non schierare subito Rabiot? "Lui aveva giocato la finale, ma prima della finale era stato 7-8 giorni fermo, quindi l'ultimo allenamento lo ha fatto il 10 dicembre. Era rientrato, ha fatto qualche allenamento. Avevo troppi giocatori da mettere dentro all'inizio con poco minutaggio. Chiesa è entrato molto bene, Rabiot lo stesso, Paredes ha fatto meglio da mezzala a fine partita. Iling è entrato molto bene, Kean molto bene, quando hai questi cambi in panchina sono molto importanti, soprattutto in questo momento e soprattutto ora che giochiamo una partita ogni 4 giorni". Il pelo nell'uovo è Di Maria. La contusione lo mette a rischio anche contro l'Udinese? "Oggi si è allenato, sembra meglio. Angel è un giocatore straordinario, un giocatore che ha una qualità straordinaria, è normale che come tutti gli altri deve stare bene. Ora è tornato, stava bene, purtroppo ha preso questa botta, quindi speriamo di averlo a disposizione. Come sta procedendo bene Pogba, come stanno migliorando Vlahovic e Cuadrado. Abbiamo 5 mesi importanti da giocare e c'è bisogno di tutti". Tra qualche settimana si insedierà il nuovo CdA. Da lì decollerà anche il mercato della Juve? "Credo che la Juventus abbia una rosa molto importante. E' stata costruita una rosa importante, poi ci sono state delle defezioni, a causa di infortuni traumatici e alcuni non traumatici. In questa fase sono usciti dei giovani importanti tra Miretti, Fagioli, Iling e Soulè, che stasera ha giocato, magari in un ruolo che nonsarà sicuramente il suo, però ha fatto bene. Gatti è cresciuto molto. Direi che c'è da essere contenti. C'è da lavorare, pensare che c'è solamente da migliorare per quello che abbiamo fatto stasera, poi siamo anche numericamente a posto". IN AGGIORNAMENTO
  10. Il recupero di Chiesa vale doppio per una squadra che vola sulle ali dell’entusiasmo grazie alle otto vittorie consecutive in campionato e adesso può contare sul primo vero rinforzo per riaprire i giochi scudetto, dare l’assalto alla Coppa Italia e provare a vincere l’Europa League. Allegri in questo 2023 ha dosato con attenzione l’azzurro, facendogli giocare 35 minuti contro la Cremonese e poi altri 28 contro l’Udinese nel doppio 1-0 in cui Chiesa è stato decisivo con il suo ingresso dalla panchina, ma per il big-match di domani sera a Napoli pensa di schierarlo titolare. Il debutto dal primo minuto di Chiesa dopo un anno è un’ipotesi concreta per far saltare i piani di Spalletti, visto che può giocare sulla fascia destra o come seconda punta nel 3-5-2 della Juventus fino a formare quasi un tridente con Di Maria e Milik. Proprio contro il Napoli ha segnato il suo ultimo gol, il 6 gennaio 2022.
  11. Capitano vero. Questo è Danilo, a metà strada tra il titolo di capitan presente e capitan futuro. Il difensore brasiliano ha scalato tutte le gerarchie in questione, diventando punto di riferimento dentro e fuori dal campo per tutta la Juve, di cui è formalmente vice-capitano. Ma con un Bonucci sempre più costretto a essere gestito tra un acciacco e l’altro, già oggi Danilo è destinato a indossare con frequenza la fascia al braccio. Per poi diventarne il possessore unico in vista di un percorso ancora tanto lungo con la maglia bianconera. Perché quel contratto in scadenza al 30 giugno 2024 (proprio come Bonucci) è destinato a essere prolungato di due stagioni a stretto giro di posta: sarà quindi Danilo il capitano della Juve almeno fino al 30 giugno 2026, quando avrà quasi compiuto 35 anni e concluso un altro ciclo che lo condurrà forse all’ultimo assalto al Mondiale con la maglia del Brasile.
  12. "Lo sapevamo che sarebbe stata difficile. Ultimamente facciamo spesso partite così ma sappiamo quando sia importante stare lì a soffrire da squadra, solidi. Le occasioni le creiamo e sappiamo che possiamo far male. Bene così, è una vittoria che ci voleva, continuiamo la nostra scia e magari ci avviciniamo". Avete ritrovato un po', con queste vittorie di fila, lo stile Juve dei Chiellini, Barzagli? "Mi sento di dire di sì perché è successo in altre stagioni che ci sono stati momenti di difficoltà e la squadra si è raccolta e tutti uniti abbiamo trovato la soluzione al momento di difficoltà. Quest'anno ci sono state difficoltà, siamo stati bravi a compattarci, il mister ci ha dato una buona lettura tattica e insieme ci siamo uniti e stiamo facendo delle belle cose. Dobbiamo continuare così, la stagione è lunghissima e dobbiamo continuare a macinare". Analizzare a mente fredda i mesi iniziali? "Sono delle dinamiche che non ti spieghi nel calcio. La squadra è la solita, i giocatori sono i soliti. Qualcuno abbiamo recuperato ma non c'è stato un cambio di squadra enorme. Sono momenti difficili da spiegare e sono capitati in altre stagioni. Sono momenti in una stagione che capitano e quando una squadra si compatta e trova il modo di capovolgere un momento difficile, sono segnali importanti. Penso sia più una motivazione mentale". Ora c'è un assetto stabile? "Secondo me sì. Era un momento che eravamo fragili. La sensazione di solidità è quella che la Juve deve avere e questa mossa ci ha dato certezze. Ora dobbiamo esser bravi noi a portarle avanti. Sappiamo quanto sia lunga la stagione e quanto dobbiamo pedalare". Una testimonianza su Vialli. "E' stato un momento bellissimo. Anche ad inizio partita le parole di Pessotto. E' stato un tributo troppo bello e troppo giusto per una persona del genere che ha lasciato tantissimo non solo al calcio ma alle persone umane. Io penso di avere più screenshot delle sue frasi di non so cosa". Ce ne dici una? "La vita è il 20% quello che ti succede e l'80% è come reagisci a questo. Sono insegnamenti di vita bellissimi. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo avrà qualcosa in più nella vita che si porterà dietro": ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Rugani a Sky: "Vittoria importantissima. Soddisfatto della mia gara, col mister rapporto onesto. Voci mercato? Non ho intenzione di andare via" Allegri ha detto che il primo tempo si è giocato in un clima surreale. Come l'avete vissuto? "In parte è vero, è stato toccante all'inizio, un momento di adrenalina così, sentire quelle parole, vedere quelle immagini, ... è stato toccante, è stato particolare. Poi al di là di quello, sapevamo che la partita sarebbe stata difficile, l'Udinese è una squadra fisica, compatta, quindi all'inizio del primo tempo soprattutto ci ha messo in difficoltà, ma siamo stati bravi a rimanere in partita senza concedere troppo. Finito il momento siamo usciti un po' noi e nel secondo tempo l'abbiamo sbloccata. Era una partita importantissima, da vincere, quindi, siamo contenti". Hai fatto una partita impeccabile, nonostante non giocassi da tanto tempo. "Sì, sono soddisfatto. Io spero sempre di poter dare una mano alla squadra, il mister lo sa, abbiamo un buon rapporto onesto, sa che su di me può contare, da centrale, da centrale di destra, in tutti i ruoli io sono pronto a dare una mano e sono contento di averla data oggi e di aver portato a casa tre punti d'oro". Ci sono delle voci, tu non hai intenzione di abbandonare la Juventus? "No, da parte mia non c'è l'intenzione, anche con il mister parliamo spesso, con Landucci, ci confrontiamo, sanno quello che posso dare, mi conoscono da 7 anni e sanno che su di me possono contare in qualsiasi momento. E' stata una stagione particolare, dove magari ho avuto dei problemi fisici nel momento in cui potevo fare più presenze, però se pensiamo a che punto siamo della stagione, ci sono una marea di partite, non è ancora finito il girone di andata e io spero di poter dare il mio contributo. Le partite sono tante, le competizioni sono tante e spero di dare una mano in questa seconda parte".
  13. Allegri a Dazn: "Stiamo facendo un percorso, in questo momento qui, bello. Dobbiamo alzare l'asticella a livello di prestazione. A Cremona abbiamo fatto buona prestazione a livello di attenzione, oggi abbiamo fatto meglio. Nel secondo tempo siamo cresciuti e creato occasioni. E' una buona condizione fisica ma soprattutto mentale. Dobbiamo continuare a lavorare in silenzio, oggi è una vittoria importante". Come sta Di Maria? "Ha giocato 60-70 a buoni livelli. Veniva da un momento in cui era fermo. Ha fatto una buona partita e sono contento ma sono contento di tutti i ragazzi, hanno messo cuore e voglia. E' importante che poi recupereremo tutti perché c'è bisogno per recuperare energie fisiche e mentali". Negli ultimi minuti la squadra poteva fare meglio? "No. Abbiamo difeso bene". Meglio nell'ultima mezz'ora. Alzare l'asticella significa affrontare le partite con voglia di aggredire? "Bisogna andare avanti nella fase di non possesso e in quella di possesso quando eravamo un po' precipitosi nella metà campo avversaria con cross troppo frettolosi. Nel secondo tempo McKennie è andato a fare la mezzala facendo più pressione. Sapevamo delle difficoltà che potevamo avere all'inizio ma poi tenendo la partita giusta nel primo tempo, nella ripresa l'abbiamo cambiata". L'ingresso di Paredes è stato più incoraggiante? "Locatelli ha avuto più fatica perché veniva da una grande prestazione a Cremona a livello fisico. Nel secondo aveva fatto meglio. Paredes può diventare un giocatore importante se riesce a giocare un po' meno sul corto. Infatti vicino all'area ha fatto questa giocata straordinario. Può migliorare tantissimo perché è nelle sue qualità". La Juve può alzare l'asticella dal punto di vista degli obiettivi? "Venerdì sarà una bellissima serata. A Napoli è sempre bello giocare, ma noi dobbiamo fare un passettino alla volta. Il Napoli è sempre favorito per lo Scudetto. Alzare l'asticella significa alzare le prestazioni". Chiesa? "Non lo sto gestendo. E' un giocatore che è un anno che è fuori, il rischio infortunio muscolare è dietro l'angolo. A Cremona ha fatto, oggi a destra era chiuso dall'Udinese e a sinistra ha fatto bene". Le avversarie dicono che la Juve è nel gruppo Scudetto. "Mi fa solo che piacere. Oggi è stata una giornata bella ricordando Vialli. I tifosi ci sono stati vicini, noi dobbiamo fare un passettino alla volta e pensare a lavorare essendo precisi e puntuali nelle prestazioni della squadra. Il Napoli è davanti, il Milan anche noi dobbiamo raggiungere l'obiettivo minimo del quarto posto".
  14. Come hai vissuto le ultime ore dopo la morte di Vialli? "Il primo pensiero va a Vialli. E' stato una grandissima persona, è stato una fortuna incrociarlo nella mia vita per quello che ci ha dato e per il campione che è stato, ma anche per quello che ci ha passato a livello umano. All'Europeo è stato un giocatore in più, le emozioni sono fortissime. E' una vittoria per lui". Hai esultato come se il gol di Danilo fosse tuo. "Purtoppo sono stato fermo quindici giorni durante il ritiro. Cerco di dare il massimo, sono a piena disposizione del mister. A Danilo ho detto che poteva venirmi ad abbracciare, ma lo farà dopo". Come riassumi il 2022? "E' stato un anno difficilissimo ma me lo sono messo alle spalle. Ora sono concentrato sul campo e devo lavorare di più per tornare ai livelli di prima e dare una mano alla squadra per centrare gli obiettivi. Non siamo partiti bene, ma ora siamo tornati in carreggiata". Quanto credete allo scudetto? "Nelle ultime gare abbiamo raddrizzato il tiro. Come dice il mister, dobbiamo sempre alzare l'asticella: va bene vincere e non prendere gol, per continuare così dobbiamo alzare l'asticella".
  15. L’immagine: Vialli, con la maglia blu della Juve e la fascia al braccio, alza al cielo la Coppa dei Campioni. Una banale foto da cerimonia di premiazione? Forse. Ma più la guardiamo e più sembra un quadro dal titolo semplice: “Leader”. Forse perché conosciamo la storia, precedente e seguente; forse perché sappiamo quanto di Luca ci fosse in quel trionfo. Di Luca e del suo modo di vivere il calcio. Di Luca e della sua capacità di essere un punto di riferimento per gli altri, un trascinatore. Un capitano. ________________________________________________________________________________________________________________________ Fu Marcello Lippi. Nell’estate del 1994 la rivoluzione bianconera porta il tecnico di Viareggio sulla panchina al posto di Trapattoni. Vialli va da Lippi e gli chiede il benestare alla cessione. Le prime due stagioni con la Juve, nonostante la vittoria della Coppa Uefa nel 1992- 93, erano state abbastanza deludenti per il centravanti: problemi tattici con Trapattoni, qualche infortunio, pochi gol. Da lì il desiderio di cambiare squadra. Lippi, però, ci mette un paio di minuti a convincere Luca a rimanere. Lo piazza al centro del nuovo progetto, nel quale la Juve dovrà comandare le partite con idee tattiche chiare, un calcio verticale e offensivo, una pressione a tutto campo e una grande condizione atletica. L’obiettivo è tornare a vincere in Italia, dove lo scudetto manca dal 1986, e a competere davvero in Europa. Vialli è uomo ambizioso, l’idea di riportare la Juve a grandi livelli lo esalta e lo trasforma. In poche settimane torna a essere trascinante e devastante. _________________________________________________________________________________________________________________________ Con un suo gol al Parma Vialli ha regalato alla Juve la prima Supercoppa italiana della sua storia (adesso in bacheca sono nove): era il 17 gennaio 1996 e la partita finì 1-0. Con la maglia bianconera Vialli ha vinto cinque trofei differenti: lo scudetto 1994-95, la Champions League 1995- 96, la Coppa Uefa 1992-93, la Coppa Italia 1994-95 e appunto la Supercoppa italiana 1995
  16. Eh infatti, dicevo che almeno la Gazzetta (tanto criticata) gli ha dedicato pagine bellissime che riguardano lui e la Juve. Grazie, Buon Anno anche a te...
  17. Invece la Gazzetta gli ha dedicato lunghissime pagine che riguardano Vialli e la Juve (ovviamente non si può riportare tutto), tra le quali anche queste parole: Le ragioni di un amore Vialli è stato profondamente amato dai tifosi bianconeri non solo in quanto capitano di quella grande stagione, ma anche per il modo in cui stava in campo e per i valori che trasmetteva. Un lottatore, un campione che inseguiva ferocemente la vittoria ma rispettando sempre l’avversario, un attaccante che aveva il gusto del bello ma non lo anteponeva mai alla necessità dell’efficacia. Potenza ed eleganza: Luca aveva uno stile inconfondibile. La Juve e Vialli si sono riconosciuti da lontano, si sono scelti e si sono voluti bene. D’altronde, come si faceva a non voler bene a uno così.
  18. Il Mondiale ha confermato le impressioni d’autunno, Rabiot è stato uno dei trascinatori della Francia in Qatar. Nella stagione in cui scadrà il suo contratto con la Juve, si è apprezzato il vero Rabiot. Può essere che a 27 anni abbia raggiunto l’equilibrio e la maturità. Allegri lo considera da sempre una mezzala perfetta per il suo calcio, tecnica e fisica in misura eguale. Oggi a Cremona forse non partirà dall’inizio per le “scorie” mondiali, ma è evidente la sua centralità nella Juve scossa dalla rivoluzione societaria e dalle inchieste giudiziarie. Rabiot come mossa del cavallo, per aggirare gli ostacoli.
  19. Sei bagnato perchè Gatti ti ha lavato. Questa è la felicità per i tre punti... "Sì, siamo molto felici per questa vittoria, perchè è una vittoria importante, era importante per noi iniziare bene l'anno con una vittoria. Sicuramente non abbiamo giocato bene oggi, abbiamo sbagliato tanto, tanti passaggi, ma alla fine quello che conta è una vittoria. Siamo molto contenti per questi tre punti e andiamo avanti così". Come farete adesso a dividervi le punizioni tu e Vlahovic? "Ci alleniamo insieme, lui le tira molto bene, penso che anch'io stia facendo bene per quanto riguarda le punizioni. Dopo dipende sempre dalle sensazioni in campo, se uno se la sente prende la palla e tira, su questo non c'è mai problema". Come vedi la squadra dopo il Mondiale? "Ci mancano ancora tanti giocatori, perchè al di là siamo tutti già arrivati dal Mondiale, alcuni hanno già ripreso gli allenamenti da qualche giorno, si allenano da due-tre giorni come Adrien, che oggi è entrato e ha fatto molto bene... Non siamo ancora al completo, penso che ci voglia ancora qualche settimana per essere tutti pronti. Prima o poi arriviamo tutti quanti, pronti per giocare e lo faremo bene".
  20. Che seconda parte di stagione inizia domani? “Ripartiamo dopo 52 giorni di stop, tra l’altro con una partita complicata. La Cremonese nelle ultime due partite non ha preso gol, è una squadra che tira molto in porta, è una squadra aggressiva. Domani bisogna avere grande umiltà”. Pogba come sta? “Sta correndo, la cosa più importante è che momentaneamente il ginocchio non dà fastidio. Se procede così magari nel giro di 15-20 giorni potrà essere con la squadra, se tutto va liscio”. Aké ha un minutaggio lungo per domani? “Per la formazione devo valutare e decidere, son tornati anche gli argentini che stanno discretamente bene. Se non succede andremo tutti a Cremona”. Chiesa convocato per domani? “Sta meglio, ha lavorato con la squadra ed è pronto per un segmento di gara. Oggi valuterò l’allenamento, domani le sostituzioni saranno importanti”. Come si convince Rabiot a restare? "Parlare di mercato in questo momento non serve a niente. Rabiot è tornato dal Mondiale e sta bene, dobbiamo essere concentrati sul campo". Teme contraccolpi dall'inchiesta sportiva? "Questo è un argomento su cui la società si è espressa con un comunicato". Come vorrà vedere la sua Juve alla ripresa? "Domani sarà una partita difficile e complicata, dopo le soste le partite son più difficili. Tutto sta nell'approccio mentale, son curioso di vedere quello che sarà. Dobbiamo essere bravi a rientrare nel clima partita". Ora inizia il bello o il difficile? "Bello e difficile, la parte più bella della stagione è questa in cui si decide la stagione. Va vissuta con entusiasmo, con voglia. Fa parte del lavoro altrimenti sarebbe tutto piatto". C'è un orizzonte fissato per Vlahovic? "Sta meglio, spero entro fine mese di avere tutti a disposizione. Ora l'importante è concentrarsi sulla partita di domani". Si è figurato come sarà la seconda parte di stagione? "Quando ci sono 50 giorni di stop alla ripresa solo i risultati diranno se abbiamo fatto bene. Credo che sarà una seconda parte di stagione molto bella, il Napoli è la squadra nettamente favorita per il campionato. Ci sono tanti punti, noi abbiamo l'obiettivo di entrare nelle prime quattro e poi andarci a giocare le finali". In questo 2023 ha la sensazione finalmente di poter mettere il suo? "Il mio divertimento è quando vinciamo. Gli infortuni sono cose che capitano, abbiamo avuto infortuni traumatici e muscolari. Ci sono tante partite compresse, bisogna lavorare a microobiettivi per cercare di raggiungere il macroobiettivo che è quello finale".
  21. Vlahovic, ora è impegnato a smaltire le scorie di quella pubalgia che non gli dà pace, mentre il suo agente Darko Ristic registra i forti interessamenti di mezza Europa e la Juve rimanderebbe ogni eventuale discorso d’addio almeno alla prossima stagione. Ma se un club presentasse un’offerta di almeno 90 milioni, verrebbe quantomeno valutata anche nelle prossime settimane: offerta che per il momento né l’Arsenal, né il Chelsea o lo United hanno formulato, in ottica estiva alla corsa potrebbero partecipare anche Bayern Monaco e Paris Saint Germain.
  22. Grazie, sei gentilissimo. Fa piacere sapere che persone intelligenti apprezzano il mio lavoro.
  23. Complimenti a @Shingo Tamai utente bravo ed educato. Complimenti anche a @Third stone from the sun
  24. Come ti è sembrata la squadra? "Molto bene. Loro erano forti, palleggiavano tanto e hanno avuto delle occasioni ma anche noi. E credo che avremmo potuto vincere. Non abbiamo perso le amichevoli e speriamo di continuare su questa strada". Cosa cambia giocare seconda punta o quinto a centrocampo? "Ho giocato per la prima volta da quinto e non sapevo tanto difendere, ma adesso ho imparato. Ma a me piace tanto attaccare ma devi faticare di più perché devi fare avanti e indietro ed è più difficile giocare li rispetto a quando gioco tra le linee o trequartista. Ma mi trovo bene in tutti e due i ruoli". Che sei mesi sono stati? "È stato incredibile e quando mi è toccato giocare ho dato sempre il 100% e quando ero in panchina tifavo. È stato incredibile stare stabilmente in prima squadra e spero di poter continuare. Ho la fiducia di tutti dell'allenatore, dei giocatori. Quindi mi sento con più fiducia e più voglia". Questo è l'ambiente giusto per far crescere voi giovani? "Si credo che questo sia importantissimo. Sono tutte brave persone e bravi calciatori. La fiducia è la cosa più importante, loro ti insegnano e ti dicono cosa fare e questo aiuta molto. Sono veramente contento con tutti". Che effetto ti ha fatto vedere El Fideo segnare in finale? "È stato bellissimo. Tutti sappiamo che giocatore è. È uno dei più forti di tutti. Io cerco di guardarlo sempre, anche se giochiamo nello stesso ruolo, anche se lui è mancino. È davvero un fuoriclasse
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