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Deborah J

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  1. No, era sempre di tuttojuve, quello su Douglas Costa dico. Su Bernardeschi invece la notizia era sui giornali.
  2. Veramente quella di Douglas Costa è una "fesseria" di TuttoJuve. Nessun giornale l'ha mai riportata.
  3. Ancora lontani i tempi del record di imbattibilità, quello di Gigi Buffon e della leggendaria BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini) quello dei 974 minuti senza subire reti in serie A nel 2015/2016. Ma lo 0-1 di San Siro contro il Milan ha certificato il clean sheet numero 16 di questo 2023, riportando la Juve di Allegri in vetta alla specialissima classifica dell’anno solare per quel che riguarda il campionato di serie A: meglio anche di Napoli, Inter e Milan. Meglio in realtà di qualsiasi altra squadra in Europa prendendo in esame i migliori cinque campionati (Serie A, Bundesliga, Liga, Ligue1 e Premier League), eccezion fatta per il Barcellona delle 20 giornate di campionato senza subire reti: solo il gruppo di Xavi, infatti, ha blindato la porta di Ter Stegen più di quanto abbia fatto la Juve con quella di Wojciech Szczesny e Mattia Perin. Milan. Pur dovendo affrontare anche assenze pesanti, con il solo Bremer sempre presente, mentre Gatti e Rugani hanno saputo spazzare via tutte le preoccupazioni dettate dall’infortunio di capitan Danilo.
  4. E il "bello" è che nonostante nell'intervista parli chiaramente tipo "tornerei", "non rifiuterei una loro chiamata" e si capisce molto bene che non è stato contattato dalla Juve. E che il suo è solo un desiderio. Non riesco davvero a capacitarmi su come facciano a non capire cose così semplici e chiare. Mistero.
  5. Ma che è vero! La risposta la trovi in quello che ho sottolineato: gli chiedono se lui tornerebbe, ma non che la Juve lo ha cercato. Infatti dice è il club che ama e che non negherebbe mai una loro telefonata. Tra l'altro gli dicono anche che LORO lo hanno accostato alla Juve. Il che è tutto un dire. Non c'è nessuna trattativa da parte della Juve per Douglas Costa. Hanno messo su questo "castello" solo perchè svincolato. E ci stanno ricamando sopra con la speranza che la Juve lo cerchi.
  6. Ci sono i gregari addetti a portare le borracce e quelli che invece portano punti. Due su tutti, alla Juventus: Gatti e Rugani. Se i bianconeri hanno cambiato passo, è merito del muro alzato dalla difesa. Primo non prenderle, il diktat di Allegri che, in assenza di capitan Danilo, in casa del Milan non è stato condiviso solo dai titolarissimi. Ma anche la classe operaia italiana ha dato ampia prova di affidabilità. Gatti ha montato la guardia su Leao e, nonostante una grande differenza di cilindrata, è riuscito a ingabbiarlo insieme a Weah. Il difensore di Rivoli sta rimpiazzando ottimamente il lungodegente Alex Sandro. E dopo essersi preso la Juve e la Nazionale, è pronto a regalarsi il rinnovo fino al 2028, con stipendio da 1,5 milioni più premi. Rugani, altro gregario alla riscossa, al Meazza ha sbagliato solo nell’unica vera occasione concessa al Milan: merito di Leao, bravo a rubare il tempo a tutti per servire Giroud. Dopodiché il centrale toscano, bersaglio facile di molti tifosi e tanta critica, ha offerto la solita prova pulita e sicura. Anche in attacco c’è un gregario finito in copertina, quel Kean che dopo aver ottenuto la fiducia di Spalletti in Nazionale ha incassato pure quella di Allegri in bianconero. Il classe 2000 ha messo in discesa il match di San Siro facendo espellere Thiaw. Di fatto, è stato preferito a Vlahovic e Chiesa. Vero, entrambi erano al rientro post rispettivi infortuni. Ma la sensazione, corroborata dalle dichiarazioni di Allegri, è che Moise sia (finalmente) cresciuto. «Ho capito gli errori, voglio dimostrare in campo e fuori che si può contare su di me», ha detto Kean. Ok, l’atteggiamento è giusto. Ora manca soltanto il gol, questione di tempo.
  7. Certo, prima che la Juve rinunciasse al ricorso. Cosa vuoi che gli risarciscono anche se Moggi e Giraudo dovessero vincere? Al massimo il risarcimento andrebbe solo a loro. Ritirata la richiesta di risarcimento per lo scudetto 2006 dato all'Inter Juve, sipario su Calciopoli Dopo 17 anni di battaglia rinuncia all’ultimo ricorso Ora è davvero finita. Dopo 17 anni e un’infinità di ricorsi, si chiude definitivamente Calciopoli con il passo indietro della Juventus davanti al Consiglio di Stato: il club bianconero, infatti, ha ritirato la richiesta di risarcimento danni da oltre 443 milioni di euro alla Federcalcio e all’Inter per l’assegnazione dello scudetto 2006 ai nerazzurri. (La Stampa)
  8. Gente che non ha rispetto delle scelte che ognuno di noi è libero di fare. Un atteggiamento arrogante e presuntuoso verso chi ama vedere la Juve (nonostante tutto e tutti) davvero irrispettoso. Siamo persone libere e viviamo in un Paese democratico dove la gente può fare quello che più gli aggrada (nei limiti della legalità). Non ho mai disdetto Sky e Dazn, non rinuncio a vedere le partite della squadra che amo e che seguo da sempre per fare un "dispetto" a colossi mondiali, che sicuramente non fallirebbero anche se lo facessi. Chi lo fa è padrone delle sue azioni e non sarò di certo io a dirgli che sbaglia o che è meno juventino di me.
  9. Il valore di questa vittoria? "Pesa tanto questa vittoria, volevamo anche dimostrare che ci siamo, che quest'anno abbiamo l'obiettivo di finire tra le prime quattro, anche di più se abbiamo la possibiltà, quindi passa anche da queste partite. Stasera abbiamo fatto molto bene, soprattutto l'atteggiamento, anche se 11 contro 10, non abbiamo mollato un centimetro ed è così che dobbiamo giocare tutte le partite". La prima da capitano è stata una vittoria. Che emozione hai provato? "Bene, sono felice, è il mio quinto anno qui, amo questo club, quindi la fascia per me questa sera è un onore, un onore guidare questa squadra per tutta la storia di questo club. Sono molto contento per la vittoria stasera. Basta, dobbiamo continuare così, non mollare, perchè il campionato è lungo, ma con questo atteggiamento ci credo". Da capitano cosa significa questa serata per Locatelli? "Lui è emozionato e felice. Mi ha detto che sei anni fa aveva giocato qui un Milan-Juve e aveva segnato per il Milan, quindi gli abbiamo detto: ora devi fare gol per la Juve. Era da tanto che non faceva gol ed oggi era il momento per lui di fare gol. Lo ha fatto, ci dà i tre punti, bellissimo". Ti sei accorto dello show di Allegri in panchina? "Io cerco sempre di stare concentrato sul campo soprattutto gli ultimi minuti. Ma il mister è così, non è la prima partita che fa così, perchè lui ha sem,pre voglia di vincere, di dare il 100% fino alla fine e quindi è così, ci dà anche energia fare questo. E' bravo il mister". Oggi Danilo e Fagioli fuori. Come sono stati questi giorni prima della partita? "E' anche per loro, siamo una squadra, siamo tutti insieme, sappiamo tutti cosa è successo a Nicolò, ma è con noi tutti i giorni, si allena con noi, cerchiamo di vincere anche per lui, lo sosteniamo ovviamente. Danilo spero che torni nella prossima partita, ma se non c'è lui io ci sono per il capitano Una vittoria anche per Nicolò... "Certo, certo". IN AGGIORNAMENTO
  10. E' il suo primo Milan-Juve. Che emozioni le sta dando? Si può definire una partita Scudetto?"Sicuramente per me è la prima, un Milan-Juve a San Siro ha un sapore tutto speciale. Poi non dobbiamo essere bravi ad analizzare bene le cose, essere asettici, pensare a qual è il nostro reale obiettivo, che è la Champions League, di conseguenza cercare di crescere insieme a questi confronti così importanti". Ha sentito ieri le parole di Pioli su Tonali. Quanto e se sono replicabili per Fagioli? "Nicolò sicuramente ha fatto un errore, pagherà per questo. Però noi gli stiamo molto vicini nel suo percorso sia tecnico che sociale". Stasera Fagioli sarà allo stadio. E' un segnale affinchè trovi la normalità il prima possibile? "Siamo una famiglia e quindi gli stiamo molto vicini, anche questo è un segnale di grande vicinanza". La sua esclusione e quella di Pogba avvicinano il tema mercato. Si sono fatti diversi nomi per il centrocampo. Qual è il profilo che cerca in quel reparto la Juve? "In questo momento intanto dobbiamo valutare ancora dei ragazzi che hanno avuto meno spazio come Iling e come Nicolussi Caviglia che vengono dal nostro settore giovanile e questo testimonia il grande lavoro fatto e che stanno facendo. Dopodichè, prima del mercato, se ci saranno occasioni giuste, le valuteremo".
  11. E' tornato in testa il gol alla Juve con la maglia del Milan? "Sì, ma è tornato in testa già prima della partita, è veramente incredibile la vita. Io credo che sia veramente il destino, perchè lo stesso giorno di sette anni fa è incredibile, con la maglia diversa". Lo sapevi che era il 22 ottobre? "Chiaramente lo sapevo, ne avevo anche parlato con la mia famiglia. Sono felicissimo, la vita è incredibile e dedico questo alla mia famiglia". Rabiot aveva previsto il gol? "Sì, ma mi aveva detto di farlo nella porta giusta Cosa c’era dentro quelle lacrime? “Per me giocare qui è sempre speciale. Questi tifosi e San Siro sono speciali. La vita mi ha portato a fare altre scelte e oggi sono nella squadra dove volevo essere. Ero emozionato ed è stato incredibile. Il Milan si appoggia molto su Giroud e i trequartisti gli girano intorno. Abbiamo cercato di evitare questi uno due. Alla fine siamo stati fortunati anche nell’episodio e sicuramente ci ha aiutato questo”. Qual è la differenza con Inter, Napoli e Milan? “Abbiamo le maglie diverse. Siamo tutti diversi, noi viviamo un momento in cui la squadra ha dei giocatori che devono ancora maturare tanto. L’Inter ha già tanti giocatori maturi. Noi siamo ancora in una fase di costruzione. Ma credo che con umiltà possiamo fare grandi cose. Credo che quando sono arrivato qua l’obiettivo fosse lo Scudetto. Ora l’obiettivo è la Champions a marzo vedremo dove saremo”. Qual è la differenza rispetto allo scorso anno? “Il gol mi è mancato tanto. Sono molto felice di aver segnato. Era un mio obiettivo cercare la conclusione. Rispetto all’anno scorso ho più esperienza. Voglio cercare di essere un giocatore sempre più importante per la squadra”. Cos’hai in più rispetto a qualche compagno? “Per fortuna la decisioni le prende il mister. Abbiamo anche Nicolussi Caviglia ma indossare la maglia della Juve è pesante. Dobbiamo essere uniti e umili”. Come hai vissuto questi giorni e come sei stato vicino a Fagioli? “Vogliamo veramente bene a Nicolò. È caduto in questa malattia, che deve curare ed è una cosa grave. Bisogna stargli vicino in tutti questi sette mesi. Sono contento che si possa allenare con noi. La presenza del gruppo lo aiuterà. Bisognerà aiutare anche Sandro. Li conosco molto bene. Hanno sbagliato ma sono due bravi ragazzi”.
  12. Ieri il secondo incontro in meno di dieci giorni. L'agente di Bernardeschi ha incontrato i dirigenti della Juve alla Continassa. Un secondo tempo del summit della scorsa settimana. Tanti gli argomenti sul tavolo, compreso il futuro dell’ex jolly bianconero, attualmente protagonista in Mls con il Toronto. La Juventus a gennaio dovrà rinforzare la squadra dopo la sospensione di Pogba e la squalifica Fagioli. Giuntoli e Manna vorrebbero regalare due rinforzi ad Allegri. Ma anche il mercato invernale si preannuncia sostenibile e senza grosse possibilità di spesa: così i dirigenti bianconeri devono lavorare sulle possibili opportunità. Se in mediana si insiste per uno tra Samardzic e Hojbjerg, Bernardeschi si candida come alternativa ai vari Berardi e Sudakov. Federico può lasciare Toronto in prestito fino a giugno, conosce alla perfezione Allegri, l’ambiente Juventus e il campionato italiano. Sarebbe un acquisto pronto, garantito e duttile dal momento che Bernardeschi, proprio con Allegri, ha giocato come esterno d’attacco, trequartista, mezzala e in emergenza pure attaccante. A tutte queste ragioni si aggiunge la voglia dell’ex bianconero di tornare alla Juve e a Torino, dove ha ancora la casa, anche per provare a convincere Spalletti in vista di Euro2024.
  13. In un San Siro esaurito come ormai d’abitudine (previsti dunque 74mila spettatori circa), andrà in scena una sfida che sarà seguita in oltre 150 paesi del mondo. Talmente mondiale la gara fra rossobianconeri che allo stadio richiamerà appassionati provenienti da Belgio, Francia, Polonia, Olanda, Germania, Finlandia, Brasile e Stati Uniti. Se per vincere una partita a RisiKo è fondamentale fare propri territori strategici come Stati Uniti Orientali, Europa Settentrionale, Africa del Nord, Kamchatka o Australia Occidentale, stasera Pioli e Allegri si sfideranno non solo tatticamente, ma idealmente anche su quattro macro aree geografiche e chi preverrà, chissà che non faccia sua la gara ufficiale numero 240 fra le due squadre, con la Juventus davanti per 92 successi a 70 (con 77 pareggi).
  14. Giorni fa lo riportava anche Tuttosport. La Gazzetta per quanto possa stare sulle scatole (ad alcuni) è sempre bene informata sul mercato e vicina agli ambienti Juve. Per me la notizia è vera.
  15. In casa Juve è emergenza in difesa con gli infortuni di Alex Sandro e Danilo, ma Allegri non cambierà modulo come si poteva ipotizzare. Anche a Milano sarà 3-5-2 con Gatti e Rugani al fianco di Bremer. Il mister bianconero si fida dei due difensori e così anche la società che è pronta a rinnovare i contratti dei due giocatori nelle prossime settimane.
  16. Dopo la notizia della positivita di Pogba l'idea a Torino era quella di utilizzare a gennaio il rientro di uno dei tanti giocatori in prestito ma con l'aggiunta dello stop di Fagioli ora la Juve ingaggerà almeno un centrocampista "pesante", e il grande sogno di Giuntoli è K. Thuram del Nizza. Bottega cara quella del Nizza che però vede l'interessamento dei francesi a Iling Junior valutato sui 20M€. L'esterno inglese potrebbe essere inserito nella trattativa per arrivare al centrocampista che prevederebbe un prestito con obbligo di riscatto a giugno. L'alternativa? Samardzic dell'Udinese che piace tecnicamente ma anche per i costi visto che l'Inter era riuscito a bloccarlo per un prestito con diritto di riscatto a 20 milioni.
  17. Il centrocampo perde i pezzi, tra la sospensione di Pogba e la vicenda giudiziaria relativa alle scommesse illegali che coinvolge Fagioli, quindi Allegri ha bisogno di certezze cui affidarsi per la ripresa del campionato, che vedrà la Juve impegnata a San Siro contro la capolista Milan. Lo snodo è delicatissimo, per questo il tecnico punta forte su un suo fedelissimo. Adrien è stato un vero e proprio colpo di mercato dell’estate bianconera perché la sua conferma, visto il contratto in scadenza, era tutt’altro che scontata. Proprio la spinta del tecnico, però, ha fatto la differenza e si è rivelata un chiave decisiva nella scelta del francese di firmare per un’altra stagione, fino al 30 giugno 2024. Allegri lo ha fortemente voluto per farne uno dei punti fermi nell’annata del rilancio juventino, dopo che il centrocampista la scorsa stagione ha vissuto la sua migliore stagione da quando è in Italia, scoprendo una vena realizzativa sconosciuta, con ben 11 gol all’attivo. Le statistiche raccontano che, dall’inizio dello scorso torneo a oggi, Rabiot è il centrocampista che ha partecipato a più gol in serie A. Adrien aiuta la fase offensiva e contribuisce a concretizzare l’azione. A ciò aggiunge leadership e personalità, ingredienti fondamentali all’interno di un gruppo che è stato ringiovanito e che necessità di guide forti. Non ci sono alternative, in ogni caso: contro il Milan, e non solo, Allegri ripartirà da lui, insostituibile accanto a Locatelli.
  18. Ieri non ci sono state rivelazioni clamorose ad agitare tutto il movimento, ma la situazione resta di estrema allerta. Le squalifiche possono essere pesanti. Tutto gira intorno all'articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva che punisce i giocatori che effettuono, direttamente o indirettamente, "scommesse che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell'ambito della Figc; della Fifa e della Uefa". Niente scommesse di calcio per i giocatori, questa è la base. Nicolò Fagioli lo sa bene, e con i suoi avvocati deve evidentemente aver studiato una strategia per uscire da questa storia nella migliore maniera possibile. Leggi, restare a piedi, senza calcio solo pochi mesi. Da qui all'autodenuncia alla Procura, ammettendo di aver scommesso sul calcio e fornendo elementi utili alle indagini. Massima collaborazione, con Chinè che ha ascoltato il centrocampista più volte. Sono stati fatti nomi, è stato spiegato quale fosse lo sport oggetto delle scommesse, l'entità delle stesse e i siti (illegali) dove il denaro girava. Ormai assodato che Fagioli abbia ammesso di aver puntato su partite di calcio, ma mai su quelle della Juventus. E questo a livello difensivo è stato un passo fondamentale per puntare dritti a un sostanzioso sconto della pena. L'obiettivo di Fagioli è stato quello di patteggiare prima del deferimento per ottenere così una riduzione della pena del 50% . La richiesta di patteggiamento sembra in dirittura d'arrivo: se non ci saranno intoppi, entro il fine settimana dovrebbe arrivare la soluzione.
  19. Cent’anni dopo, la Famiglia è ancora al vertice del club: John Elkann, nipote dell’Avvocato Gianni, fa gli onori di casa, alla presidenza si sono avvicendati negli anni lo zio Umberto e il cugino Andrea, e comunque mai sono mancati impegno e passione, dietro qualsiasi dirigenza ci sono sempre stati gli Agnelli, capaci di intrecciare affari e cuore, tradizioni e progettualità, di collezionare successi senza mai sentirsi appagati perché, come sosteneva Edoardo, «una cosa fatta bene può essere sempre fatta meglio». Nessun club ha vinto quanto la Juventus in Italia, in campo maschile e femminile, e solo il primo scudetto, anno di grazia 1905, non porta la firma della Famiglia. Il segreto, però, è guardare sempre avanti e anche questa serata lo testimonia: sfilano stelle indimenticabili, scorrono immagini che raccontano momenti di gloria, si sovrappongono emozioni lunghe un secolo ma la celebrazione non è fine a se stessa, passerella un po’ mesta come succede talvolta quando la nostalgia oscura tutto e sfuma in malinconia, è monito e spinta, orgoglio e promessa, modello, voglia di perpetuare e migliorarsi, di andare oltre se stessi e entrare nel futuro. L’immagine simbolo della continuità arriva da una delle partitelle: in campo Leone e Oceano, i figli di Elkann - anche Vita, la più piccola, gioca a calcio -: l’amore per la Juve che attraversa le generazioni. Attorno, tanti giovani e bambini: la Famiglia e le famiglie, il futuro bianconero. —
  20. La Juve dovrà fare a meno di Danilo sicuramente domenica sera contro il Milan e poi la settimana dopo con il Verona (sabato 28 ottobre), in attesa di capire se potercela fare a rientrare contro la Fiorentina (sabato 5 novembre) o almeno contro il Cagliari (domenica 11 novembre) prima della sosta. E ora? Ora Allegri dovrà fare di necessità virtù, ancora una volta. Con due vie davanti a sé. La prima è quella che porta alla conferma dell’attuale sistema di gioco, quindi della difesa a 3. Pur sapendo di avere a disposizione solo tre centrali oltre a Huijsen (classe 2005), considerando anche l’infortunio datato di Alex Sandro: si tratta di Gatti, Bremer e Rugani. Una linea praticamente inedita. Senza Danilo fiducia al trio Gatti-Bremer-Rugani e al 3-5-2. Oppure Allegri potrebbe anche cambiare tutto, riproponendo quella difesa a quattro che solo a sprazzi si è vista fin qui, sia che porti a un 4-3-3 che a un 4-4-2 asimmetrico. Potendo contare su un terzino naturale come Cambiaso e uno che invece è nato attaccante ma ha già studiato da esterno basso come Weah, terzino per tutta la scorsa stagione nel Lille. Ad aiutare le eventuali prove di cambiamento arriva almeno questa volta il calendario, Milan-Juve è in programma domenica sera e Allegri avrà un giorno in più per sperimentare i cambiamenti, aspettando tra giovedì e venerdì il rientro degli ultimi giocatori impegnati dall’altra parte dell’oceano.
  21. L’ottima prestazione in Olanda-Francia, con l’assist per il secondo gol di Mbappé e una precisione nei passaggi del 94%, può dunque far sorridere Allegri, prospettando un Rabiot in crescita e pronto a tornare ai suoi livelli migliori, quelli della scorsa stagione. Quando il suo strapotere fisico incideva pesantemente sull’inerzia delle partite, che per giunta in più di un’occasione aveva risolto personalmente: 11 gol e 6 assist. E magari a superarli, i livelli raggiunti l’anno scorso, perché a 28 anni si hanno sicuramente ancora margini di crescita. Soprattutto sul piano della personalità e della leadership, che è ciò di cui la Juve ha bisogno. Un Rabiot che fosse capace non solo di ripetere la stagione scorsa dal punto di vista del rendimento, ma anche di assumersi sempre maggiori responsabilità da leader potrebbe davvero cambiare la stagione della Juve.
  22. Yildiz avrebbe potuto e potrebbe conquistarsi a prescindere, già ben avviato su quella strada come certificano elogi e minutaggio riservatigli finora da Allegri. Minutaggio che rischierebbe però fisiologicamente di diminuire se a gennaio la Juventus acquistasse Berardi o Sudakov, obiettivi individuati per aumentare il tasso di tecnica e fantasia del reparto offensivo, sicuramente più esperti, 29 e 21 anni, e più pronti del diciottenne trequartista turco. Obiettivi che da qui a gennaio Yildiz potrebbe anche allontanare con le proprie forze, ma che intanto vengono allontanati, e probabilmente in modo definitivo almeno per quanto riguarda la sessione invernale delle trattative, proprio dall’emergenza che si è venuta a creare nel centrocampo bianconero dopo i casi Pogba e Fagioli. Quanto accaduto a Paul ha spinto Giuntoli e Manna a intensificare decisamente il loro lavoro sui centrocampisti, tanto più che in questo avvio di stagione né Fagioli, né Miretti stanno convincendo. Ora che anche per Fagioli si prospetta una squalifica importante, acquistare una mezzala di alto livello a gennaio diventa per la Juve una necessità. Necessità costosa, però: almeno 40 milioni per il preferito Thuram, poco meno per gli altri candidati più caldi. Impegnato in una decisa opera di razionalizzazione dei costi già avviata in estate, a fronte di addii importanti anche economicamente, Giuntoli ha comunque un certo margine operativo garantito dall’aumento di capitale già approvato, che però solo in piccola parte andrà a incidere sul mercato. In sostanza, tra mezzala e fantasista la Juventus dovrà quasi certamente scegliere: e la scelta visti gli ultimi eventi non potrà che cadere sul centrocampista. E nessuno arriverà a insidiare i minuti che Yildiz sarà capace di conquistarsi da qui a gennaio. Ieri sera ha debuttato con la nazionale maggiore della Turchia del neo ct Montella, giocando il finale della sfida vinta in Croazia.
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