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Deborah J

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  1. L’impresa è già ai limiti dell’impossibile, visto che lontano da Israele non ha mai vinto in 7 trasferte di Champions e l’unico precedente con la Juve registra 2 sconfitte per 1-0, ma per il Maccabi Haifa la partita di stasera si complica causa Yom Kippur. La ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell'espiazione prevede 24 ore di digiuno totale (niente cibo né acqua) e solo dopo le 19.30 ci si può tornare ad alimentare. Troppo tardi per essere al 100% per una partita così impegnativa.
  2. Deborah J

    Higuain si ritira dal calcio giocato

    Per te solo parole belle. Sei stato uno dei più forti attaccanti del Mondo e della Juventus. Un signore in campo e nella vita. Ti vorrò sempre bene. Buona vita Gonzalo....
  3. 6 Szczesny Rientra dopo 5 partite e si gode una serata quasi da spettatore. Tocca un solo pallone nel primo tempo e non deve affannarsi più di tanto per stoppare la zuccata di De Silvestri. 6,5 Danilo Parte a destra e Allegri gli chiede di stare alto. Lui rispetta le consegne e partecipa molto all’azione offensiva. Lavora un sacco di palloni e si spinge anche in zona gol. 6,5 Bonucci Dalla panchina di Monza a playmaker della difesa. Si divide tra interventi difensivi e lanci, sicuro e attento, partecipa all’arrembaggio nell’azione del 3-0 targato Milik. 6,5 Alex Sandro Allegri lo preferisce a De Sciglio, lui ci mette un po’ a carburare ma poi si dimostra più vivace e utile delle ultime volte. Regala un ottimo cross a Milik e in difesa non sbaglia. 6,5 McKennie Piazzato a destra nel 4-4-2 storto, prova un paio di inserimenti. Gli capita un’occasione di testa su cui poteva fare meglio, però si fa perdonare con il cross per il raddoppio. 6,5 Locatelli Anche lui al rientro dopo l’infortunio, parte con il piglio giusto. Gioca più sciolto, apre e verticalizza per i compagni. C’è il suo zampino nell’azione nel 2-0 (Miretti s.v.) 6,5 Rabiot Altro recuperato rispetto a Monza. Corre e ricicla palloni, fa un gran lavoro in fase difensiva. Nella ripresa passa esterno di sinistra e cerca anche il tiro dalla distanza. 7 Kostic Il segreto è servirlo sulla corsa: da fermo fa più fatica a crossare. Il serbo griffa di sinistro il primo gol in bianconero, poi manda in porta gli altri. Finalmente c’è 7 Milik Il Bologna di solito gli porta bene (due doppiette col Napoli). Sbaglia due volte ma al terzo tentativo fa festa. Ruba il pallone per l’1-0 e colpisce il palo nel finale (Kean s.v.) 6 Paredes Tenuto fuori in chiave Champions, quando entra si piazza accanto a Locatelli e dirige senza affannarsi troppo. 6,5 Cuadrado Entra quando il Bologna si è sciolto e si vede che ha voglia. Gli capita anche una buona occasione nel finale ma tira alto. La sua verve tornerà utile per la sfida con il Maccabi. s.v. De Sciglio Era il favorito della vigilia, ma dopo la rifinitura Allegri gli ha preferito Alex Sandro. Entra nel finale è con lui la squadra passa a cinque dietro, ma ormai la partita è chiusa. 7 Vlahovic Parte in versione assistman, porgendo a Kostic il cioccolatino per il vantaggio, e nella ripresa interrompe il digiuno in A (durato 4 gare) con una zuccata poderosa. 6 Bremer Torna allo Stadium dopo il debutto da titolare con il Brasile e il capocannoniere della A gli rende più semplice la serata, girandogli alla larga. Però quando serve c’è. 7 Allegri Il Bologna è un avversario piuttosto tenero, ma i tre gol fatti sono un segnale importante per una squadra che soffre di mal d’attacco. _________________________________________________________________________________________________________________________ SV SZCZESNY Rientro più dolce non poteva avere dopo un mese di assenza. Il Bologna non si fa mai vedere. 5,5 DANILO Troppo impreciso, anche in attacco, e qualche pallone sbagliato poteva essere pagato a caro prezzo. Forse non era più abituato a giocare da terzino. 6,5 BREMER Monta la guardia su Arnautovic e gli toglie anche l'ossigeno. 6 BONUCCI Ad inizio ripresa commette due errori da matita rossa, poi si riprende e la soddisfazione più grossa è vedere la sua Juve di nuovo imbattuta e vincente. 6,5 ALEX SANDRO Sforna cross deliziosi, salva su Cambiaso al 30' della ripresa e sfiora il gol nel finale. Buon rientro. 6,5 MCKENNIE Sbaglia molto e spesso corre a vuoto, ma ha il merito di mandare Vlahovic in gol con un assist telecomandato (dal 15' st CUADRADO 6,5: la sua rigiocata innesca Milik per il 3-0). 6 LOCATELLI Non giocava dal 6 settembre, a Parigi contro il Psg, e all'inizio la ruggine si vede con un tiro alle stelle da buona posizione dopo un minuto. Il centrocampo del Bologna lo aiuta a riprendere fiducia (dal 32' st MIRETTI SV). 6 RABIOT Alterna buone idee ad errori banali, però il suo lo fa (dal 32' st DE SCIGLIO SV). 7 KOSTIC Mette la partita in discesa con il suo primo gol juventino, dopo aver invertito i ruoli (e i favori) con Vlahovic. Non segnava dal 14 aprile (dal 15' st PAREDES 6,5: pennella l'angolo per l'incornata di Bonucci e mette ordine lì in mezzo). 7,5 VLAHOVIC Manda in porta Kostic e interrompe il digiuno dopo 500 minuti con un colpo di testa perfetto. L'aria della nazionale serba gli ha fatto bene, ma la compagnia di Milik ancora di più. 8 MILIK Si conferma lo juventino più in forma e più risolutivo, grazie al 4° gol segnato nei 372 minuti giocati (e solo il palo gli nega la doppietta). È la spalla migliore per Vlahovic e l'azione dell'1-0 nasce da un suo intercetto: impossibile fare a meno di lui (dal 36' st KEAN SV). La Stampa
  4. Dusan ti ha detto qualcosa mentre venivi qui per l'intervista. Cosa si prova dopo il primo gol con la Juventus? "Felice per il gol e per la vittoria. E' stata una gara veramente importante per la Juventus, perchè doveva uscire da un mese difficile. Devo ringraziare Dusan per questo assist, spero di ricambiare con un assist per lui nelle prossime gare" Era importante avere un'atmosfera come quella di stasera anche per i tifosi che da un mese non vedevano una vittoria. "Sì, adesso stiamo già pensando al prossimo turno di Champions League, perchè dobbiamo rimuovere tutto quello che è successo nell'ultimo mese anche per i tifosi che ci sono stati vicini".
  5. Allegri a DAZN: E' uscito molto arrabbiato. E' mancato qualcosa? Forse anche l'atteggiamento? "No, alla fine ero un po' arrabbiato perchè volevo che finisse la partita, perchè comunque loro stavano spingendo, anche se hanno messo un po' di cross, un tiro in porta dove ha fatto una bella parata Perin. Potevamo sfruttare meglio qualche contropiede con la loro difesa alta, però la partita andava chiusa nel primo tempo. Questo è un cambio...chiamiamolo di mentalità, perchè quelle sono palle pesanti, che non è che te ne capitano 10 in una partita. In un momento così la partita va azzannata. Invece non siamo stati capaci, è l'unico rammarico che posso dire ai ragazzi che comunque hanno fatto una buona partita. Poi è uscito Di Maria, è uscito Paredes, ci siamo aggiustati, ma c'è stato un buono spirito. Abbiamo fatto il quinto risultato positivo consecutivo. Ora affrontiamo la Champions e poi ci prepareremo per le prossime due di campionato prima della sosta". Come spiega le difficoltà? Nel secondo tempo c'è stata poca costruzione. "C'è stato anche che Di Maria è uscito e quindi ho dovuto mettere Cuadrado alto, dove fa più fatica. Paredes finchè ha retto e poi ho dovuto mettere Fagioli e Miretti. Sono molto contento del risultato. E' normale che nel secondo tempo ci siamo abbassati ma in queste partite a Firenze si possono perdere". Con l'uscita di Di Maria non ha più trovato la verticalizzazione tra le linee. "Però è anche vero dall'1-0 nostro, all'1-1 con un rigore contro...il calcio è bestiale per questo. Ecco perchè finchè non capiamo che la palla della Juventus è diversa da quella di tante altre squadre, con tutto il rispetto.... perchè quella era una palla da fare il 2-0. Poi andiamo sul calcio d'angolo, lo battiamo veloce, dietro sono rimasti in par numerica e lì abbiamo preso gol. Dal 2-0 all'1-1, poi c'è stato un rigore, è cambiata la partita. Le partite a livello psicologico cambiano" Ti arrabbiavi con i tre centrocampisti o con i quinti? "Oltre alla gestione ci sono state alcune situazioni dove bisognava spostare il gioco e invece continuavamo a tenere la palla a destra senza andare dalla parte opposta. Ci sono state due-tre situazioni clamorose prima della palla di Miretti per Kean, se non erro, dove bastava giocare la palla, al terzo passaggio si poteva andare dentro, invece tornavamo indietro e non arrivavamo neanche a tre passaggi. Però detto questo, sono contento del risultato". E' una costante il calo netto nel secondo tempo in questo avvio. Avete fatto solo 4 tiri nei 5 secondi tempi. "Oggi abbiamo giocato con Di Maria che ha fatto due allenamenti, Paredes, Paredes è arrivato ieri, Bonucci ha fatto mezzo allenamento con la squadra ed è entrato a un quarto d'ora dalla fine. Ci sono ragazzi che hanno giocato 5 partite di seguito, una ogni tre giorni, non è neanche facile. Prendiamo le cose positive. Queste partite, in altre situazioni, si rischiano di perdere. Noi abbiamo la possibilità di vincerla, perlomeno di andare sul 2-0, magari potevamo perderla 3-2, però era più difficile" _________________________________ Allegri a Sky: "Dobbiamo imparare a chiudere le partite. Vlahovic? Mi serviva altro. PSG? Per me conta più il Benfica" La Juve del secondo tempo è calata rispetto a quella del primo tempo? "Ci sta anche la questione psicologica, l'uscita di Di Maria, qualche giocatore mezzo e mezzo, ha fatto sì che non stiamo stati bravi a ribaltare l'azione nella ripresa però nel primo tempo abbiamo fatto bene e potevamo gestire meglio qualche situazione. Abbiamo preso gol su calcio d'angolo e quando dai alla Fiorentina la possibilità di tornare a vivere, le cose cambiano. Aver portato a casa un risultato positivo a Firenze era importante, ora dobbiamo mettere in condizioni quelli arrivati ora e chi rientra dagli infortuni, poi vedremo Pogba e Chiesa. Arriverà un mese e mezzo in cui bisogna stringere i denti, la cosa che va capita ed è tre volte che ci capita, quando ti capitano le occasioni per azzarrre gli avversari non puoi sbagliare". Sul gol subito? "I dettagli fanno sempre la differenza, nel secondo tempo abbiamo fatto un gioco difensivo, ma abbiamo avuto una palla con Miretti e Kean, ma nel primo tempo potevamo fare qualcosa in più". Vlahovic poteva entrare prima? "Non potevo farlo entrare perché la squadra stava soffrendo e ho messo Kean, Locataelli e Paredes erano affaticati, McKennie si è adattato, e ho cercato di tenere la squadra ordinata, e avere la profondità di Kean con Milik che ci giocava incontro". Ora la sfida di Parigi? "Arriva tra tre giorni, vedremo come stiamo, la gara importante è quella col Benfica in casa. La prepararemo bene perché è una partita importante e di grande livello ma per noi conteranno più quelle contro Benfica e Maccabi Haifa". Sulla prima di Paredes? "A calcio sa giocare, è più facile quando hai giocatori in campo di qualità, nel primo tempo è stato più facile. Bsogna stare sereni e tranquilli e capire quando c'è da sfruttare il pallone per fare gol".
  6. L’intervento alla Domenica Sportiva dell’ex centrocampista juventino è stato piuttosto incisivo. ”Non vorrei che si aspettasse la pausa del Mondiale per cambiare allenatore, la Juventus sta vivendo una situazione piuttosto delicata. Vlahovic da quando è arrivato a Torino non è cresciuto per niente, così come non è cresciuta la squadra. Ma cambiare non è semplice: in questo momento, chi può essere inserito in questo contesto?”. “Il problema non è la Juventus che perde, si può anche perdere , ma il problema è perdere con il Monza senza mai tirare in porta. C’è uno scollamento tra la squadra, l’allenatore e la società, e questo è evidente dalle dichiarazioni. Con un organico importante, anche in inferiorità numerica la partita te la puoi giocare. L’espulsione di Di Maria rispecchia quanto sta accadendo all’interno della squadra: un giocatore esperto come lui non può commettere una leggerezza del genere. Ma al di là dei singoli, questa squadra non riesce a giocare. E questo è aspetto più preoccupante”. TS
  7. Urge intervenire a livello tecnico, ma la dirigenza valuta anche un cambio di strategia sul mercato, su futuro con un’impostazione sostenibile in un club che deve far fronte a un passivo di bilancio di circa 250 milioni. La cifra esatta sarà ufficializzata nel corso del Cda di venerdì prossimo, durante il quale è atteso il discorso di Agnelli sull’attuale momento che sta attraversando la Juve, a 360 gradi. Si studiano le prossime mosse, che comprendono il ritorno a una pianificazione di mercato in grado di puntare a giocatori di prospettiva e qualità a cifre contenute in grado di dare un impatto sulle prestazioni e al tempo stesso di generare eventuali plusvalenze: un mercato anti rosso in bilancio, che permetta di mantenere alto il livello tecnico abbassando però il monte ingaggi e creando valore per il club. I modelli che in questo periodo storico del calcio italiano stanno funzionando, parlando di top club da Champions, sono quelli di Milan e Napoli: i rispettivi ds, Massara e Giuntoli, hanno saputo prendere da mercati alternativi grazie a un illuminato lavoro di scouting e all’intraprendenza nel compiere scelte coraggiose.
  8. Gli azzurri si sono salvati in extremis nella seconda contro la Bosnia grazie a una rete di Hasa, la prima in Nazionale, alla decima presenza complessiva, nonché quella che ha fissato il punteggio finale sul 3-2, al minuto 88, con un colpo da biliardo dal limite soltanto 5' dopo essere subentrato in campo. Una stoccata decisiva per le speranze degli azzurri, che domani di fronte ai padroni di casa si giocheranno l'accesso alla fase finale della manifestazione.
  9. I toni abbassali tu, visto che io non mi pare li abbia alzati. Ho solo detto una cosa ironica. Chiuso OT.
  10. Marchisio: "Il segreto della mia Juventus vincente? È stato toccare il fondo..." "La Juventus è stato il primo amore sin da bambino. Non dimenticherò mai il primo giorno nel 1993 in cui entrai nel club per la prima volta. Avevo il sogno di indossare quella maglia. Poi è andata bene, gli anni più belli sono stati quelli dell'adolescenza. Anni vissuti anche sotto pressione, più di quando bisognava lottare per vincere titoli. Io ricordo quando tornavo dagli allenamenti con mia madre, a cui confessai che non ce la facevo più a fare sacrifici. In fondo andavo a scuola, mi allenavo, cenavo in macchina e non vedevo mai i miei amici. Mia madre mi disse di aspettare un mese e vedere come sarebbe andata. Ricordo ancora oggi quel consiglio, è stata una fortuna per me. In un percorso devi avere la fortuna di avere accanto a te anche gli insegnanti e gli insegnamenti giusti". "Il segreto della mia Juventus vincente? È stato toccare il fondo. In quei record, in quegli scudetti di fila ci sono tanti record nei record. È iniziato tutto dal fondo. Dalla B, dai settimi posti in campionato. È stato bravo Conte quando venne alla Juventus perché riuscì a toccare l'animo. Ci disse che bisognava mettere in campo, scusate il termine, i *. Bisognava avere un'anima per dimostrare che non eravamo quelli di prima. A volte siamo anche partiti male, ma non con il carattere siamo usciti alla distanza. Si parla molto della Juve di oggi: si esce fuori dalle difficoltà soltanto con il gruppo. Che poi è questo il DNA della Juve. La finale di Champions League contro il Barcellona nel 2015 e la prima in B con il Rimini, sono date particolari. Alla prima in B ricordo che pareggiammo, in quella finale di Champions credevamo davvero nella possibilità di vincere. È andata diversamente, non riesco a digerirla quella partita. Resta sempre la sensazione di una coppa stregata". Chiusura col rammarico più grande: "Il rammarico è legato al fatto di non aver mai vinto la Champions League. Io l'ho vissuta anche da raccattapalle al Delle Alpi. Purtroppo resta un rimpianto".
  11. Ieri McKennie protagonista nella vittoria degli Usa per 3-0, il giocatore ha segnato il goal che ha aperto le danze e nel prepartita è tornato a parlare di quanto successo in passato: "Violando le norme Covid, ho deluso tanta gente. Da lì sono cresciuto molto. Da quell’episodio, sono cresciuto molto. Ho deluso tutti: nazionale, club e tifosi. Ma il primo a essere profondamente dispiaciuto ero proprio io. Ho avuto modo di riflettere e farmi un esame di coscienza: è stata una vera e propria lezione di vita, che ovviamente ora ho imparato. Avevo perso fiducia in me stesso. Ma una volta tornato a Torino ho ricominciato a lavorare testa bassa, maturando con una maggior consapevolezza di me stesso. Ho dovuto ricucire i rapporti praticamente con tutti, dimostrando nuovamente di essere un giocatore e, ancor prima, una persona affidabile. Ho metabolizzato l’errore: quanto accaduto, quindi, a qualcosa è servito".
  12. Che reazione vuole vedere? "Non è questione di reazione perché la Supercoppa è una partita secca e il campionato è un percorso più lungo. L'Udinese è una squadra molto fisica e sarà una partita molto diversa rispetto a quelle contro Inter e Roma". Domani ci saranno dei cambiamenti? "Domani ci saranno dei cambiamenti. Fortunatamente stiamo tutti abbastanza bene a parte Danilo e Bonucci che ha avuto un risentimento ieri". Arthur resta? "La rosa della Juventus è questa. Con questi giocatori dobbiamo arrivare a fine stagione nel migliore dei modi. Stiamo crescendo come squadra e stiamo lavorando bene per ottenere il massimo dei risultati. Dobbiamo rimanere sereni". Si può costruire su Dybala? Dybala l’ho cresciuto: è arrivato da Palermo era un bambino. Ha acquisito esperienza: causa infortuni l’abbiamo avuto meno, ora mi aspetto molto da lui in fase realizzativa, di prestazioni. Paulo è un giocatore straordinario". Come sta Pellegrini? "Pellegrini è pronto. Domani potrebbe giocare. Torna Cuadrado e poi De Sciglio e Alex Sandro avevano fatto una buona partita. Era tanto che non difendeva così peccato per l'errore finale". McKennie punto fermo della Juve? "Arrivabene ha parlato chiaro e ha fatto un discorso di programmazione della Juventus e le valutazioni vanno fatte a Marzo e Aprile. Noi dobbiamo pensare solo a giocare. McKennie più che punto fermo si muove perché l'altra sera ha fatto 16 km. Noi dobbiamo capire che non possiamo giocare sotto ritmo". Chiellini come sta? Una partita che ricorda delle sue 300 partite... "Sicuramente quella di Madrid anche se siamo stati eliminati ma abbiamo fatto una partita meravigliosa. Anche a Londra con il Tottenham dove eravamo in emergenza o Monaco ma Madrid resta una partita meravigliosa. Su Chiellini pensavo di rivederlo tra 10 giorni ma oggi l'ho visto e respirava...". Come sta Rabiot? "Rabiot ha fatto una buona partita sovrastano Barella a tuttocampo. Rabiot è un giocatore votato al sacrificio perché ha corso molto e si è sacrificato facendo quello che doveva fare". Non c'è troppo nervosismo? "Io in 20 sono stato squalificato due volte. Dopo il Napoli ho detto delle cose all'arbitro sbagliando. Bonucci ha pagato la multa e al termine della partita possono starci dei battibecchi e finisce il caso. Come comportamenti abbiamo sempre tenuto comportamenti lineari e rispetto. Doveri è stato molto bravo nel gestire e condurre la partita".
  13. Partita attenta per 119 minuti e 50 secondi... "E' stata una partita vera, era un buon test per noi per vedere a che punto eravamo. I ragazzi hanno fatto veramente una bella partita, purtroppo il calcio sembra che l'abbia inventato il diavolo e a cinque secondi dalla fine abbiamo commesso questa ingenuità, però abbiamo giocato contro la squadra più forte del campionato italiano in questo momento, abbiamo avuto diverse occasioni, abbiamo concesso poco, potevamo evitare i due gol, potevamo fare gol all'inizio, nei primi dieci minuti, dove loro hanno avuto il sopravvento, poi la squadra ha giocato bene tecnicamente e non c'è da dire niente ai ragazzi. Direi che questa sconfitta così brucia, perchè perdere a cinque secondi dalla fine fa male e deve far entrare dentro di noi una rabbia per il campionato, per la Coppa Italia e per la Champions". Oggi lei ha dato tanto coraggio alla squadra nell'intervallo tra i tempi supplementari. E' da questo coraggio che dovete ripartire? "Questo dimostra che c'è un'unità di intenti da parte di tutti i ragazzi, del gruppo, di voler fare. Stasera sono molto contento della prestazione di Daniele Rugani che aveva fatto una bellissima prestazione anche a Roma. Abbiamo visto un Alex Sandro, che nonostante l'ingenuità finale, è tornato ai suoi livelli, Tutti. Quindi sono contento. Poi rientreranno anche quelli che sono infortunati, gli squalificati, anche perchè 120 minuti sulle gambe sono duri da smaltire, però sabato abbiamo l'Udinese che è una squadra fisica e bisogna comunque affrontarla nel migliore dei modi". Oggi un'ulteriore conferma della crescita della tua squadra, però non puoi non aver bisogno di un Dybala al 100%. "Su Paulo sono d'accordo, però siccome abbiamo rischiato nelle partite precedenti di fargli giocare più partite e comunque dopo l'infortunio non poteva giocare tante partite una dietro l'altra, ne aveva giocato una a Roma per 86 minuti, ma doveva giocarne di meno. Stasera visto che ci poteva essere anche la possibilità dei supplementari, gli ho detto che aveva 60 minuti, quindi o li faceva prima, o li faceva dopo. Però direi che Kulusevski ha fatto una bella partita, per 60-70 minuti la squadra ha tenuto un'ottima intensità, di aggredire davanti, di concedere poco. Nei primi dieci minuti siamo stati un pochino timorosi di giocare, abbiamo buttato un po' via la palla, poi abbiamo preso fiducia, abbiamo giocato con calma, con lucidità e abbiamo avuto anche delle occasioni, abbiamo concesso poco e niente nel secondo tempo. Una squadra che è rimasta in campo con grande sicurezza". La tua squadra ne esce più forte e convinta? "Ho fatto i complimenti per la partita che hanno fatto, dobbiamo avere la rabbia di ripartire dopo aver perso un trofeo a cinque secondi dalla fine, vedere festeggiare gli altri ci deve far molto arrabbiare. Questo per il prosieguo del campionato, su ogni partita, anche se non è una finale e sono partite semplici di campionato".
  14. Premio meritatissimo. Speriamo il primo di una lunga serie. Grande Federico... continua così.
  15. Caro il mio Tudor.. io ho i piedi ben piantati per terra. Non mi sottovalutare. Non vivo di speranze, ma di realtà... so quello che dico è il perchè.
  16. Non ti incrociavo dai tempi dell'ultima formazione. Pensavo di chiedere "nuove" a @chigen ma ormai mi sono tranquillizzata... sei vivo e stai bene. P.s giusto per la cronaca: che Paulo non aveva accettato NON lo ha detto nessuno... Paratici aveva detto che dovevano incontrarsi di persona... poi lo hanno cacciato. Infatti Nedved dice riprenderanno da dove erano rimasti.
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