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Deborah J

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  1. Al momento chi si è mostrato più collaborativo è Fagioli, che si è autodenunciato ammettendo di aver scommesso sul calcio e ha fornitro in entrambe le procure elementi utili alle indagini. Per lui i tempi per arrivare alla squalifica potrebbero essere particolarmente stretti: proprio alla luce delle sue ammissioni e alla condivisione di informazioni utili, per il bianconero che è stato ascoltato dal procuratore federale e che sembra abbia mosso in pochi mesi cifre vicine a un milione di euro, si profila un patteggiamento già nel corso della prossima settimana. (GdS) _________________________________________________________________________________________________________ Nell'inchiesta che coinvolge più di 10 giocatori di calcio in attività e promette di mettere a soqquadro il mondo del calcio legato al betting illecito, emerge come uno dei tre professionisti indagati dalla pm Manuela Pedrotta abbia puntato, in un lasso di tempo di circa un anno e mezzo, circa un milione di euro. Pare che sia il giovane centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli, il primo a finire sul registro degli indagati, seguito a ruota dagli altri due nazionali Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Esercizio abusivo dell’attività delle scommesse. Articolo 4 legge 401 del 1989. Si sa, inoltre, che l’indagine è iniziata da tempo. Un anno e mezzo circa è trascorso da quando gli investigatori torinesi, partendo da un’inchiesta che nulla c’entra con il mondo delle scommesse, sono finiti a lavorare su questa bisca del web che da sola, nel tempo monitorato, ha mosso diversi milioni di euro. Decine. Un portale, poi altri due. Il nome di Fagioli è il primo a saltare fuori. E quando il ragazzo consegna il telefono alla Mobile ci sono delle chat. (La Stampa)
  2. Ma se è stato lo stesso Fagioli ad autodenunciarsi dicendo che scommetteva sul calcio. Cosa dovrebbe fare il "tifoso medio", dirgli che è un bugiardo e mitomane che si accusa ingiustamente? Per quanto possa dispiace per il ragazzo, i media questa volta non c'entrano nulla. Si è distrutto da solo, purtroppo.
  3. Allarme Danilo. Il capitano della Juve, infatti, si è fermato nella notte tra giovedì e venerdì dopo appena 42 minuti di Brasile-Venezuela. Un problema muscolare al flessore della coscia sinistra la cui entità verrà valutata solo dopo gli esami strumentali che svolgerà lunedì al J-Medical, tornato a Torino: già programmato infatti il rientro anticipato in Italia, il difensore brasiliano salterà sicuramente la sfida della Seleçao contro l'Uruguay in programma nella notte tra martedì e mercoledì. E, soprattutto, teme di doversi fermare per un po' perché le prime sensazioni conducono al sospetto di una lesione muscolare. In casa Juve è quindi scattato l’allarme, in vista della supersfida di domenica 22 a San Siro contro il Milan infatti si sta concretizzando il rischio di una difesa ridotta ai minimi termini: con Alex Sandro fermo ai box fino a metà novembre, l’assenza di Danilo vedrebbe Max Allegri restare con il solo Dean Huijsen a disposizione oltre a Federico Gatti, Gleison Bremer e Daniele Rugani. Si preannuncia quindi una difesa inedita contro il Milan.
  4. Vlahovic ieri è tornato a lavorare con il gruppo e anche se è stato solo per una parte dell’allenamento la notizia fa sorridere Allegri e i tifosi della Juventus. In realtà più che un gruppo è un nucleo molto ristretto di bianconeri quello che ha lavorato ieri alla Continassa, in una seduta congiunta con i ragazzi della Next Gen. Il grosso della squadra è con le nazionali, dove sarebbe dovuto essere anche il centravanti serbo se il mal di schiena non lo avesse costretto a dare forfeit prima con la Juve (due partite di fila out) e poi con la Serbia. Contro il Milan però DV9 vuole esserci e per questo sta seguendo un programma personalizzato che prevede il suo rientro a pieno regime con la squadra all’inizio della prossima settimana, per avere poi 6 giorni pieni per prepararsi al big match di San Siro. Nel frattempo il club e il suo procuratore, Darko Ristic, stanno lavorando al prolungamento del suo contratto, per rendere ancora più solido e duraturo il suo legame con la Signora. (GdS) _______________________________________________________________________________________________________________ Il Milan nel mirino. Della Juve, ovviamente. Che aspetta il rientro di tutti i giocatori impegnati con le rispettive nazionali per lanciare la volata verso il big match della nona giornata di campionato domenica 22 ottobre a San Siro. Ma c’è già in questi giorni il Milan nel mirino, soprattutto in quello di Dusan Vlahovic. Che per provare a esserci contro i rossoneri ha pure rinunciato alla convocazione della Serbia, la lombalgia continua a condizionarlo a condizionarlo ormai da alcune settimane e dopo l’assenza forzata contro Atalanta e Torino punta al rientro in campo nel minor tempo possibile. Intanto una buona notizia è quella rappresentata dal suo ritorno almeno parziale in gruppo: ieri alla Continassa si è svolto un allenamento congiunto tra ciò che rimane della Juve e la Next Gen, una parte della sessione si è svolta anche insieme a Vlahovic. Che per il resto prosegue nella sua tabella di marcia, fatta di lavoro personalizzato e terapie. La Stampa
  5. Lo Stadium ha dato una forte spinta alla Juventus durante tutto il derby, ma ha fatto sentire la propria vicinanza anche a Massimiliano Allegri. Sul finire della gara, infatti, si sono alzati cori per il tecnico bianconero: "Mister Allegri, mister Allegri"; "Allegri uno di noi, Allegri uno di noi",
  6. Il numero uno di Exor ha ricordato il legame che ormai dura da 100 anni fra la società bianconera e la famiglia Agnelli, "un impegno che c'è stato, c'è e ci sarà. Oggi è un momento importante ma adesso prepariamoci per il futuro", ha aggiunto Elkann, tornato anche sul derby vinto sabato sul Torino. E sul calore dello Stadium: "C'è stato anche un grande entusiasmo nel nostro stadio, bandiere, tamburi, voglia di essere presenti, non avveniva da prima del Covid". "È molto emozionante essere qui, sono 83 trofei di cui 82 con la mia famiglia. Oggi è un momento importante, l'inaugurazione di questa stupenda stanza che ha un grande passato ma anche un grande presente e un grande futuro. Mister Allegri ha contribuito a riempire questa stanza, contiamo su di lui perchè continui": così John Elkann, al JMuseum per inaugurare la nuova sala trofei della Juventus.
  7. Edgar Davids: "Vedere gli ex compagni e le persone che sono grandi tifosi, è veramente bello. Qui sono a casa? Sempre, in tanti abbiamo lavorato per renderla tale. A che ricordo sei legato? Quando ho visto che potevo andare alla Juve, era seconda in classifica ed è bello anche quanto mi hanno aiutato i compagni e la famiglia. Avevamo un gruppo forte, una vera Famiglia e quando c'erano i vecchi Agnelli era bello parlare con la dirigenza, il calcio è cambiato ma amo anche quello di oggi". _______________________________________________________________________ Mark Iuliano: "Prima doppietta per te stasera? Nella Juventus io facevo quel gol all'anno e poi un grande lavoro. Siamo un po' invecchiati ma la voglia di stare insieme è incredibile e questa occasione per festeggiare i 100 anni della Famiglia Agnelli è veramente incredibile. È fantastico ritrovare una squadra fantastica, questi giocatori e siamo arrivati tutti ragazzini e siamo diventati uomini nella Juventus e stasera è la dimostrazione che vedere questi campioni tra i più grandi della storia è bellissimo e fare parte di questa squadra e di questa famiglia agnelli e della famiglia Juve è un onore incommensurabile. Oggi avevamo i brividi ad essere con mister Lippi e tutti insieme perché il decennio che abbiamo passato insieme e' da brividi".
  8. Siamo la Juventus, siamo la storia, siamo l’esempio da seguire per costruire un presente e un futuro che siano all’altezza del passato. "Together, a black & white show", è la festa dell’orgoglio bianconero, un intero popolo riunito dentro un Pala Alpitour gremito per celebrare i 100 anni di proprietà della famiglia Agnelli. Una Signora non può essere messa nell’angolo e le stelle del passato lo ricordano a chi oggi indossa questa maglia gloriosa con i loro nutriti palmares. Il messaggio è implicito: fate come noi, perché non si può tradire il passato. Chi si rivede La grande reunion è iniziata al mattino: i campioni di ieri sono arrivati alla spicciolata al J Hotel, presidiato dai tifosi come nei giorni delle partite casalinghe. Tutti a caccia di foto, autografi, uno scatto da custodire gelosamente nello smartphone. Sfilano Mandzukic, uno dei primi a presentarsi, poi Zidane e Platini. Altri scelgono luoghi più familiari per incontrarsi e pranzare insieme, come il ristorante di Ferrara a pochi passi dal centro, uno dei tanti a essere rimasto a vivere a Torino. Serata da leggenda Tantissimi applausi per Platini, che si presenta in veste di allenatore, Conte, Barzagli, Marchisio, Evra, Mandzukic, Davids, ovazione per Zidane, tutti in piedi e pubblico in delirio per Del Piero, accolto dal coro "c’è solo un capitano". In tribuna c’è anche Vlahovic, che si unisce al tributo alla Signora del passato e si gode questa full immersion nella juventinità.
  9. Ed è proprio Zinedine Zidane a lasciare che i tifosi bianconeri possano sognare in futuro un suo ritorno alla Juve: "È molto bello essere qua con tutta questa gente e la famiglia della Juventus, è la cosa più bella perché ci vogliono questi eventi e sono contento di essere qui con tutti gli juventini. Io alla Juve? Fino a quando sarò allenatore se ne parlerà, vedremo". Con lui in campo anche un certo Antonio Conte, tra i più acclamati e magari stuzzicati dagli ottomila del Pala Alpitour, la sua presenza è in ogni caso tra le più significative: "La famiglia Agnelli ha un legame indissolubile, rappresenta la Juventus, per quello che si è creato va detto grazie a questa famiglia che crea sempre presupposti per fare contenti i tifosi. Mi fa piacere ritrovare compagni ed ex calciatori e significa che il tempo passa. I ricordi più belli? La vittoria della Coppa Uefa con Trapattoni in panchina, poi il primo scudetto con Lippi e la Champions che è stata qualcosa di incredibile".
  10. Zinedine Zidane, il calciatore francese ex della Juventus ha parlato al sito dei bianconeri in occasione del centenario della proprietà Agnelli. "Ho vissuto tante emozioni: come non pensare all'Avvocato, sempre attento a me, alle sue telefonate all'alba dopo una partita vinta, alle sue apparizioni agli allenamenti... il mondo si fermava! La Juve è stata più di una famiglia, è stata un luogo in cui ho imparato davvero cosa significava "competitività" come giocatore, e che mi ha spinto anche nella mia vita di uomo e in famiglia". A Torino dal 1996 al 2001, Zidane ha disputato con la maglia della Juve 212 partite conquistando due Scudetti, una Supercoppa italiana, una Coppa Intertoto, una Coppa Intercontinentale e due Supercoppe Uefa.
  11. Nella Juventus non c’è solo la soddisfazione di aver vinto il derby e di aver blindato la zona Champions, portandosi per altro in classifica a due punti dall'Inter. Il 2-0 al Toro vale anche la terza partita senza gol al passivo e una striscia così lunga non si era ancora vista in questo campionato, ma soprattutto i 270 minuti di imbattibilità aiutano a superare quel clamoroso 4-2 patito a Reggio Emilia lo scorso 23 settembre. Tenere la porta chiusa aiuta a centrare l'obiettivo e il primo comandamento di Allegri, visto quanto pesa una difesa di ferro in Serie A, è tornato ad essere rispettato dall'intera squadra. Dopo aver battuto il Lecce allo Stadium senza far mai tirare i salentini, la Juve si è ripetuta sabato contro i granata e la scorsa settimana era uscita indenne da Bergamo. Tre segnali di un'inversione di tendenza e così la Juve si ritrova con la seconda miglior difesa del campionato, avendo subito 6 gol in 8 partite. Solo l'Inter ha fatto meglio con 5, ma i bianconeri hanno concesso 4 reti in una singola partita e adesso vogliono prolungare la striscia positiva dopo aver superato il trauma di Reggio Emilia. L'ultima volta che hanno fatto tris in Serie A, poi, risale al febbraio scorso quando vinsero contro Salernitana (0-3), Fiorentina (1-0) e Spezia (0-2). All'altalena delle penalizzazioni si era aggiunta quella difensiva, ma ora è tutta un'altra storia. Allegri vuole tornare all'antico per raggiungere gli obiettivi stagionali e la difesa blindata è sempre stata un marchio di fabbrica dell'allenatore. «
  12. Del Piero: "Ci siamo divertiti, abbiamo anche corso, qualcuno di più qualcuno di meno però è stato bellissimo per tutti noi, tornare in questa cornice di pubblico e celebrare questi 100 anni. Il coro 'c'è solo un capitano'? Lo sento moltissimo, devo dire che quello che si è instaurato con questi tifosi in 19 anni insieme, nelle montagne russe che abbiamo fatto, per fortuna tante cose belle e alcune meno, ma abbiamo vissuto tutti noi in campo, dirigenti, allenatori, con grande emozione e quello che abbiamo dato e ricevuto dal pubblico ma loro sono sempre stati presenti. Entrare in un ambiente del genere è fantastico per qualsiasi giocatore, io sono fortunato ma non è retorica ringraziare perché quando cantano tutti all'unisono è spettacolare. In quello spogliatoio ci sono stati tanti grandi campioni da seguire nella leadership nell'esperienza e tutto era presente in quello spogliatoio. Per me, un ragazzino di 18 anni entrare nello spogliatoio della Juventus era in sogno che si realizzava e quindi ero molto attento ad osservare a quello che accadeva, a cosa si diceva, come si prendevano in giro e per me è stato importante da vedere perché sono esperienze che devi vedere e poi cogliere. Capitano dopo Vialli? Luca lo è stato per tutti noi, poi ci sono state dinamiche diverse e io sono diventato capitano ma in quello spogliatoio c'erano tanti di capitani, di persone di riferimento anche se non portavano la fascia e quella è la più grande fortuna che una squadra possa avere ovvero più di un leader e non solo quello che porta la fascia ma più di un leader che possa essere lì presente con i fatti, e non parole. Standing ovation, meglio questa o quella di Madrid? Sono ugualmente belle, questa è dei miei tifosi, quelli di Madrid lo sono stata per una notte ed è stato bello uscire così".
  13. Un laboratorio di analisi non dà spiegazioni, non offre retroscena, non spiega i come e i perché di certe vicende. Restituisce però una verità (scientifica fino a prova contraria), riportandola nero su bianco dentro un referto: "Metaboliti del testosterone di origine non endogena", questa la dicitura che conferma la positività e al momento inchioda Paul Pogba. I quattro marker del test sono risultati tutti “positivi al testosterone”, come ha evidenziato nel dettaglio anche la controanalisi di ben 14 ore effettuata tra giovedì e venerdì al laboratorio dell’Acqua Acetosa. Secondo i legali del francese, il centrocampista della Juve non sarebbe positivo al testosterone bensì al Dhea, un ormone della giovinezza anch’esso sintetico presente in alcuni supplementi alimentari ma decisamente meno conosciuto rispetto al testosterone, e con conseguenze in termini di pena che potrebbero essere meno rilevanti. Una versione che, però, a diversi esperti non quadra. Per almeno due ragioni. In primis, la sofisticatezza degli strumenti oggi permette il distinguo anche tra sostanze che si somigliano (e l’esito delle controanalisi parla chiaramente di testosterone); in secondo luogo, anche il Dhea è una sostanza proibita dalla Wada, i medici sportivi lo sanno ed è indicata sulle etichette dei prodotti. C’è poi una terza questione, tutt’altro che banale: la presenza di questo ormone nelle urine starebbe a significare un’assunzione piuttosto recente (giorni, non settimane), scenario confermato anche da valori abbastanza alti nei quattro marker dell’analisi. L’ipotetica versione dell’integratore preso per errore a metà giugno, mentre il calciatore si trovava in vacanza negli Usa, a quel punto potrebbe trasformarsi quasi in un autogol. Le memorie difensive, l’interrogatorio del procuratore antidoping e la decisione se patteggiare o se tirare dritti verso il processo, saranno i prossimi passi della vicenda.
  14. Hai scherzato una settimana fa, ma questa volta il gol lo hai fatto nella porta giusta. "Un'emozione enorme, tutto paga, non ho mai mollato neanche dopo un errore così, anzi mi è servito solamente a crescere. Per fortuna oggi abbiamo vinto, abbiamo fatto una prestazione di squadra immensa, portiamo a casa tre punti, non abbiamo preso gol e quindi tanta roba". Cosa c'era in quella corsa sotto la curva? Negli abbracci con Danilo e Szczesny?"C'è quella voglia di lottare tutti insieme, lo stiamo dimostrando, siamo un gruppo pazzesco, lottiamo su ogni pallone. Oggi una vittoria importantissima, una partita così sentita, è troppo bello" C'è qualcuno che ti ha già preso in giro per il primo gol in A? "Non lo so, non ho tirato neanche fuori il telefono, non mi interessa, queste cose vanno festeggiate con i compagni, non dietro a un telefono" Oggi meglio la gestione del finale. State crescendo anche nell'attenzione? "Sì, anche quello, oggi abbiamo lottato su ogni pallone, ma come ogni partita. E' diventata difficile perchè loro hanno messo tre attaccanti, tre punte centrali tutte di peso, ma abbiamo fatto una grandissima prestazione, a partire dagli attaccanti, chi è entrato dopo ci ha dato una grandissima mano. In una partita così importante sono tre punti fondamentali". Qual è la reale dimensione di questa Juve? I numeri dicono che siete attaccati alla vetta. "Sì, ma infatti è quello l'obiettivo. Se sarà oggi, se sarà domani, non so quando sarà, però sono sicuro che torneremo a vincere. Non so quando ma sono sicuro che torneremo a vincere". La Nazionale un sogno ma anche una responsabilità grossa... "Sì, assolutamente, sono due partite fondamentali anche in Nazionale, bisogna arrivare all'Europeo che è anche quella una competizione fondamentale, vedremo",
  15. Platini, Zidane e Del Piero, notte delle stelle alla festa per i 100 anni della proprietà Agnelli.È tutto pronto per la grande festa bianconera che domani chiuderà le celebrazioni dei 100 anni della Famiglia Agnelli alla guida della Juventus. “Together, a Black & White Show” andrà in scena al Pala Alpitour di Torino dalle ore 20.30 e sarà la notte dell’orgoglio juventino dove valori, ricordi e senso di appartenenza verranno trasmessi e condivisi in un evento speciale. "Il pubblico verrà coinvolto in numerosi momenti artistici ed emozionali, per culminare in una grande partita di calcio a sette fra alcune delle leggende bianconere". La lista dei campioni presenti è tanto lunga quanto ricca. Ci saranno lo storico capitano Alessandro Del Piero e “Le Roi” Michel Platini, a maggior ragione nella notte del doppio 10 (giorno e mese dell’anno), ma anche Zinedine Zidane, Antonio Conte, Mandzukic, Montero,Ciro Ferrara, Marchisio, Fabrizio, Barzagli, Peruzzi, Torricelli, Iuliano, Di Livio, Storari, Paulo Sousa, Matri, Rampulla, Simone Pepe e altri che hanno fatto la storia della Juventus. In campo, però, si sfideranno anche i bambini delle giovanili bianconere oltre a vip, cantanti e artisti dal cuore bianconero. Sarà Cristina Chiabotto la madrina della serata, mentre la conduzione è affidata ad Andrea&Michele di Radio Deejay e Gabry Ponte darà vita ad uno spettacolare dj set a metà partita. L'evento verrà trasmesso in tv in chiaro su Canale 26 Cielo dalle 20:25
  16. Vabbè, dai... sono due cose diverse, ma non possiamo di certo dire che Zidane alla Juve abbia fatto male. Era spettacolare, uno dei giocatori più forti della nostra storia. Ero solo una bambina quando mio padre (grandissimo juventino) mi portava allo stadio, ricordo che diceva ad un suo amico e compagno di tifo frasi del tipo "Sembra che Zizou danzi sulla palla, mai visto un giocatore così incantevole" etc. Zinedine era pura poesia.
  17. Zidane dopo la Juve non ha giocato anche nell'Inter e nel Milan, ma in una squadra straniera. Il paragone tra i due non esiste proprio.
  18. Dire che da solo ha ribaltato la partita è esagerato, ma la sua entrata intelligente cambia sicuramente il volto alla Juventus in questo derby. Il gol del 2-0, il colpo di testa e il tiro parati da Milinkovic, la regia partendo alle spalle di Kean e lanciando la manovra, una bella mano in difesa. Una sveglia di cui c’era bisogno. Sembra di essere tornati ai bei tempi, quando Milik era l’aggiustatutto dei guai bianconeri. Si può capire Allegri che l’ha lasciato in panchina perché non aveva un cambio per un attaccante. Ma è un peccato lo stesso.
  19. 6 SZCZESNY Poco più di un allenamento: non si fa sorprendere dal tiro-cross di Bellanova al 27' ed è attento sulla conclusione di Zapata nel finale di partita. Fossero tutte così le partite... GATTI 7,5 Una storia da derby: segna il primo gol in Serie A contro la squadra in cui era cresciuto da bambino e per cui tifa tutta la sua famiglia. Il Var gli congela la gioia per interminabili minuti, ma poi può sfogarsi con una pazza corsa sotto la curva degli ultrà bianconeri. La rete della vittoria lo aiuta a dimenticare la folle sera di Reggio Emilia con quell’autogol fantozziano 7 BREMER Concentrato e micidiale: toglie ossigeno a Zapata, guida senza sbavature la difesa bianconera e ci prova anche in attacco. Neanche il colpo di Kean lo abbatte e così completa la trasformazione in “nuovo Chiellini”, giocando con il turbante in testa tutta la ripresa. 6,5 DANILO Non deve fare gli straordinari, ma colpisce la naturalezza con cui passa dal ruolo di centrale a quello di terzino sinistro. 6,5 WEAH Ritrova un posto da titolare dopo quaranta giorni e dà i segnali giusti. Non solo in attacco, dove aveva mandato in porta Kean (gol annullato per fuorigioco), ma soprattutto in difesa dove si applica come terzino destro nel 4-4-2 varato a metà primo tempo da Allegri. 6 MCKENNIE Torna nel ruolo naturale di mezzala destra e gestisce senza affanni i duelli a centrocampo. Bene l'intesa con Weah, ma gioca con il freno a mano tirato. 6 LOCATELLI Semplice e lineare. Dopo un primo tempo a bassa intensità, fa alzare i giri del motore bianconero. 6 RABIOT Evita con cura l'ammonizione che poteva fargli saltare il Milan dopo la sosta, ma paga questa attenzione con una prova da minimo sindacale. Un po' meglio nella ripresa quando trova più spazio. 7 KOSTIC Frizzante e decisivo: dai suoi corner partono le azioni più pericolose, su tutte l'assist per il 2-0 di Milik. Al 18’ poteva sfruttare meglio l’occasione o servire Kean nel modo giusto, però si fa ampiamente nella ripresa (dal 31' st CAMBIASO SV). 5 MIRETTI Il primo derby non si scorda mai, ma nel suo caso vive più un incubo che un sogno. Allegri lo sceglie come trequartista titolare e la mossa non funziona: aiuta pochissimo Kean e Tameze lo annulla facilmente. L'unico lampo è il passaggio per Kostic al 40', ma il resto è buio fitto (dal 1' st MILIK 7: cambia volto alla Juve. Non solo dando fisicità, tecnica e qualità, ma segnando la rete che chiude il derby e provandoci fino alla fine. È il secondo gol consecutivo dopo quello con il Lecce: più di una riserva d'oro per Allegri). 6,5 KEAN Pronti-via e segna un gran gol, il suo primo in un derby, ma il fuorigioco cancella la gioia. Ha il merito di non abbattersi: duella senza sosta con Schuurs, regge da solo l’attacco per 45 minuti e ci mette lo zampino sul primo gol (oltre che su Bremer). Sfoga la delusione al momento del cambio, rincuorato da Allegri, e adesso ritrova l'azzurro dopo due anni nel modo migliore (dal 40' st YILDIZ SV). La Stampa _______________________________________________________________________________________________________ Szczesny 6 La parata sul colpo di testa di Zapata, poco prima che scatti il recupero, legittima il voto. Per il resto è un bel giorno di vacanza. Il Toro non tira mai: l’occasione più bella, la rovesciata di Sanabria, sfiora il palo Gatti 6,5 Le prime battute del match soffrono ancora dell’autogol con il Sassuolo. La timidezza viene via con un paio di belle chiusure. Poi la solita presenza in area su angolo: è suo il gol che fa “saltare” la difesa del Toro, il primo in A. Weah 6 Bello, ma… Nel senso che quando la Juve non sa cosa fare, e ripiega sui retropassaggi, è l’unico a correre e tentare strappi e tagli verso il centro. Ma niente di memorabile. Come se fosse in cerca d’identità. McKennie 6 Non è chiaro che tipo di giocatore sia diventato. C’era un incursore che trovava spesso il gol. Poi s’è visto un signore borghese rilassato. Oggi una mezzalaesterno che non strappa mai, utile tatticamente ma un po’ limitato. Bremer 6,5 Il Toro non ha un attacco devastante, ma le ambizioni sono bloccate sul nascere da Bremer. Non passa un pallone. In più come sempre va in cerca del gol, così coraggioso da trovare invece i tacchetti di Kean in faccia. Danilo 6,5 Qualche problema con Seck all’inizio. Poi la pratica è risolta con l’arretramento del Toro e lo scomparire del granata. Solita gestione tranquilla e autorevole. Nel finale un paio di interventi strappa-applausi Locatelli 6 In fase creativa, poco o niente. Però risolve una decina di situazioni con senso della posizione, possesso e tackle. La domanda è se non sia uno spreco: quando avanza di venti metri è un altro giocatore. 6 Rabiot Il Rabiot dominante non si vede ancora. E si capisce perché non va mai dritto in porta, non spacca la mediana, non è pericoloso in zona gol. Vince facile con Ricci, nella ripresa è più propositivo ma deve crescere Cambiaso 6 Utile quando deve far rifiatare Kostic. Prende il posto del serbo a sinistra, ma l’interpretazione è da centrocampista. Però fa bene perché così aiuta a mantenere la superiorità in mezzo e a evitare pericoli inutili. Yildiz SVForse qualche minuto in più Allegri poteva concederglielo, però si comincia così, a piccole dosi, perché la palla scotta e un errore può scatenare una ripartenza. Se la sbriga bene, in verticale, con dribbling e visione. Kostic 6,5 Miglior partita della stagione grazie ai calci piazzati: i due angoli dei gol sono suoi. Un po’ meno convincente quando sprinta in fascia e non trova il cross. Ecco cosa gli manca; non crea pericoli con palla in movimento. Kean 6,5 Col gol sarebbe stata una partita da incorniciare, un fuorigioco e un paio di letture imprecise gli negano il gol. Ma è strabordante e si libera con eleganza e velocità. Continuando così, il gol arriverà. Ora arriva Spalletti Milik 7 Aiuta in difesa, ispira, segna È tornato l’aggiustatutto Miretti 5 Andiamo oltre questa prestazione fantasma. Miretti sta diventando un caso. Mezzala, trequartista, seconda punta, potenziale regista. Una girandola che lo sta stressando psicologicamente e tatticamente. Ha girato a vuoto per 45’. Urge decisione. Allegri 6 Chi vince ha sempre ragione. Però serve altro. Il primo tempo attendista e difensivista è da dimenticare, nella ripresa sono decisivi i calci piazzati. La manovra sembra di nuovo episodica. Non si vede più la Juve apprezzata con Udinese e Lazio. La Gazzetta dello Sport
  20. Allegri conferenza stampa: Un derby vinto nel segno di Gatti... "Per Federico sono molto contento soprattutto dopo la non bella prestazione di Sassuolo si è ripreso velocemente. In tutta la sua carriera farà altri sbagli, come tutti. All'inizio non riuscivamo a prendere il Torino. Poi ci siamo messi con un semplice 4-4-2 e siamo cresciuti. Sono contento della partita dei miei ragazzi. Abbiamo concesso poco o niente solo la rovesciata di Sanabria nel finale.Nel secondo tempo abbiamo giocato un buon calcio, con buone traiettorie di passaggio, ma questo deve essere un bel punto di partenza". Un giudizio sulla prova di Weah e McKennie? "Ha fatto una bella prestazione da terzino e McKennie è stato bravo a coprirlo. Hanno fatto una bella prova". Quanto può migliorare Yildiz? "Yildiz è giovane e deve migliorare su tante cose. È giovane, ma quando arriva la palla sa sempre cosa deve fare". Dopo Sassuolo non avete più preso gol... "A Sassuolo ci sono stati degli errori dei singoli, che possono capire. Bisogna lavorare per migliorare. Questa sera bisogna ringraziare i tifosi che sono stati straordinari e avere questo clima per tutta la stagione sarebbe fantastico". Si aspettava una reazione diversa dal Torino? "Credo sia stato per grande merito della Juventus. I difensori hanno difeso bene in area cosa che a Bergamo, nonostante lo 0-0 finale, non avevamo fatto". La fisicità di Milik ha cambiato la partita? "Arek ha messo a disposizione la sua tecnica e fisicità al servizio della squadra. Nel primo tempo avevo bisogno di un giocatore come Miretti, perchè era una gara fisica. Fabioa fatto un buon primo tempo insieme a Kean però eravamo isolati. Anche Moise ha fatto un'ottima partita". Dopo Sassuolo non avete più preso gol... "A Sassuolo ci sono stati degli errori dei singoli, che possono capire. Abbiamo avuto una bella reazione, ma bisogna continuare a migliorare e tornare alla normalità della Juventus che è vincere la partite. Dobbiamo essere propositivi. Questa sera bisogna ringraziare i tifosi che sono stati straordinari e avere questo clima per tutta la stagione sarebbe fantastico". _____________________________________________________ Allegri a Dazn: Cosa l'ha fatta arrabbiare? "Ci sono state tre scelte sbagliate quando eravamo sul 2-0, dovevamo chiudere meglio l'azione per non concedere niente a una squadra che in quel momento era in grossa difficoltà". Il cambio di modulo vi ha aiutato? "A Bergamo è successa la stessa cosa, siamo passati al 4-4-2 difendendo meglio ed essendo più aggressivi". Vedremo qualcosa di diverso? "Possiamo cambiare dall'inizio ma anche a partita in corso, stasera c'è stata molta più sicurezza mentre a Bergamo abbiamo fatto una buona partita portando comunque a casa un risultato importante come lo 0-0". L'obiettivo è sempre il quarto posto o si può puntare allo scudetto? "L'obiettivo è sempre quello, ciò non preclude di pensare ad altre cose visto che siamo la Juventus. Bisogna rimanere coi piedi per terra, riportando l'atteggiamento tipico di questa società è quello di vincere le partite. Ora c'è la sosta e poi un'altra gara bellissima contro il Milan". Dove si può migliorare? "Bisogna fare tante cose in più, stasera abbiamo difeso bene di reparto senza concedere niente, mentre la gestione della palla va fatta meglio. Abbiamo giocatori con meno esperienza ma ci sono giocatori come Yildiz e Kean che ha fatto una partita importante. C'è entusiasmo e bisogna che lo stadio sia sempre così perché ne abbiamo bisogno. Ci dà una grande mano". Pogba? "Umanamente gli sono più che vicino, perché l'ho conosciuto che era un ragazzo e poi perché il calcio perde un giocatore straordinario, diverso dagli altri. Aspettiamo la sentenza, ma per lui questo momento non sarà facile sul piano psicologico". Chiesa come sta? "Ora andrà in nazionale, oggi stava un po' meglio. Spero recuperi perché vogliamo dare più giocatori possibili all'Italia, anche Miretti e Fagioli ne faranno parte". Yildiz? "Furbo e sveglio, si vede da come stoppa la palla".
  21. Milik ai microfoni di Sky Sport: "Sono contento per la vittoria, il mio gol è un gol importantissimo che ci ha aiutato ad avere più calma e ci ha dato tempo per rilassarci. Oggi non ero al meglio dopo la contrattura muscolare, ma sono tanto contento per questa vittoria importantissima. Vi aspettavate di essere a due punti dall'Inter? Noi guardiamo solo noi stessi, vogliamo vincere sempre e ci concentriamo sui noi stessi perché è l'unica strada per andare avanti. Possiamo sempre migliorare da tutti i punti di vista, a livello di gioco possiamo giocare meglio soprattutto nella fase offensiva ma siamo contenti di questa vittoria, ora c'è la sosta e andiamo avanti. Pensiamo solo a noi stessi, è troppo presto per dire qualcosa di più concreto perché la stagione è lunghissima".
  22. Allegri, in panchina, ha vinto 13 stracittadine. Ed è un record, perchè con questa vittoria raggiunge al primo posto, nella storia della Juve, Giovanni Trapattoni. OLTRE IL DERBY Non solo: il sabato sera dell'Allianz Stadium ha consacrato il successo numero 289 di Allegri da allenatore in Serie A. Il Mister quindi non solo si avvicina al ristretto "Club dei 300", ma è adesso al terzo posto solitario per partite vinte, posizione in cui fino al Derby era appaiato con Spalletti a quota 288. Gli unici due allenatori della storia ad aver superato 300 vittorie in Serie A sono anche gli unici due davanti ad Allegri, vale a dire Nereo Rocco con 302 e Giovanni Trapattoni con 352. CHE PERCENTUALE! 289 su 478: significa una cifra vicina al 61% di vittorie in Serie A Juventus.com A braccetto con il Trap e forse l’allineamento va oltre il gemellaggio statistico. Allegri raggiunge l’illustre predecessore nel numero di derby vinti a Torino: tredici. L’attuale allenatore della Juve ci ha messo solo 17 partite, Trapattoni ne ha usate 31 spalmate in tre decenni e il punto di incontro arriva mentre le due carriere trovano un contatto: "Un passo avanti per riportare quella che è stata per tanto tempo la logica qui, cioè vincere". E se evochi la storia, quella risponde. "Mi hanno detto di Trapattoni, io non ho contato. Sono fortunato, ho avuto formazioni forti", echi, corsi e ricorsi, soprattutto critiche costanti : "Il calcio è sempre uguale". E pure il derby. Il Trap e Allegri uniti dalla serialità: abituati a domare una sfida che dovrebbe far saltare gli schemi, figlia di un’emotività che qui in realtà si è persa. Allegri ha qualche responsabilità, il derby è il suo confronto preferito, lo stritola, ci si affida proprio. Lo aspetta addirittura. È spesso stato un bivio, un concentrato di energia nelle fasi più languide, il risultato pieno e indiscutibile in faccia alle perplessità. Questo 2-0 non fa differenza, Allegri lo intasca senza attaccanti puri, incassa i cori della curva (per lui, senza dediche ai giocatori), si ripiazza a due punti dall’Inter. Uomo-derby e derby fatto su misura per lui.
  23. Allegri sta studiando il modo di battere il Toro per rilanciarsi dopo il pareggio di Bergamo e così tenere i bianconeri in zona Champions. In palio, però, c’è anche qualcosa che va oltre l’accesa rivalità e i semplici numeri: il tecnico livornese ha vinto 12 derby sui 16 finora disputati e per questo può raggiungere il Trap che ne vinse 13 (in 31 partite) a cavallo degli Anni ’70, ’80 e ’90. Vero che la stracittadina di Torino è da tempo la più squilibrata d’Italia con 25 vittorie bianconere e 8 pareggi negli ultimi 34 confronti, ma quell’unica sconfitta (il 2-1 del 26 aprile 2015) Allegri se la ricorda bene e la lezione è ancora viva. I ricordi sono dolci per i bianconeri quando si avvicina il derby, ma questa squadra pensa al presente e progetta il futuro. La squadra ha un’età media più bassa rispetto alla scorsa stagione (quasi tre anni in meno) e sabato sarà il primo Juve-Toro senza alcun membro della mitologica BBC. Dopo l’addio di Bonucci si è chiusa un’era e per Danilo sarà il debutto da capitano nel derby, mentre gli unici bianconeri all’esordio saranno Weah e Cambiaso. La garanzia, dunque, resta Allegri che da quando è tornato ne ha vinti tre e pareggiato uno. Il tocco magico non l’ha perso e ora può raggiungere un mito come Trapattoni.
  24. Ieri scontro in aula tra gli avvocati di Cristiano Ronaldo (chiedono 19,5 mil di mancato stipendio durante il periodo Covid) e la Juventus. Gli avvocati bianconeri hanno ribadito che la richiesta degli avvocati del calciatore sia priva di fondamento, i legali avrebbero in mano un documento scritto in cui il giocatore si impegna a rinunciare a qualsiasi futura richiesta in caso di cessione (poi concretizzata al Manchester United). Tempi lunghi quindi con il procedimento che potrebbe finire al Tas di Losanna
  25. E' soddisfatto dei giocatori che sono entrati dalla panchina? "Sono contento della prestazione dei ragazzi, soprattutto per il punto fatto. Non era semplice, abbiamo fatto sessanta minuti buoni ma potevamo far meglio in certi momenti: a livello tecnico abbiamo sbagliato tanti passaggi, potevamo verticalizzare di più. Nel momento di difficoltà è uscito Kean ed è entrato Yildiz, che ha fatto bene. Non avevamo più peso specifico davanti e bisognava uscire con la palla a terra, ma l'Atalanta ci dava tanta pressione". E' nella gestione del finale lo step che deve fare questa squadra? "Alla fine abbiamo rischiato su una palla dove Gatti è andato nell'uno contro uno. Sono momenti di crescita. E' positivo il fatto di non aver preso gol, di non aver perso e di essere tornati a fare un punto in trasferta. Ora abbiamo una settimana per preparare il derby, dobbiamo mantenere questa posizione in classifica". Viste le assenze, si poteva costruire qualcosa in più in avanti? "Nel primo tempo potevamo essere più precisi e sereni con la palla tra i piedi. I ragazzi si sono compattati e hanno fatto una bella partita. Negli ultimi venti minuti del primo tempo abbiamo fatto bene, non eravamo troppo convinti nell'andare a fare gol. Abbiamo avuto due o tre situazioni dove dovevamo tirare da fuori. Abbiamo pensato più al possesso della palla che sull'andare a fare male. Ci lavoreremo". Ha avuto modo di parlare con Szczesny? "Non l'ho visto, ma ha fatto una parata straordinaria. Szczesny è un portiere tra i migliori in Europa, purtroppo le serate storte capitano. Non abbiamo perso per colpa sua, dato che la partita l'abbiamo raddrizzata". Sei contento della prova difensiva di Locatelli? "E' un giocatore importante per noi. Le ultime due partite le ha fatte in crescendo, mentre con il Sassuolo era andato troppo in giro per il campo. Deve giocare davanti alla difesa per toccare più palloni in una posizione smarcata. Se comincia ad andare in giro, dopo fa confusione e non abbiamo più copertura in difesa". Quando rivedremo il Rabiot della passata stagione? "Piano piano. Ci ho parlato in settimana, ha saltato la preparazione e avuto un po' di acciacchi. E' un giocatore di livello internazionale, anche stasera nei momenti di difficoltà ha fatto bene. Anche McKennie". Hai pensato a un piano B per stanare l'Atalanta? Oggi eri un po' corto... "Chiesa viene da tante partite giocate con grande intensità, oggi ha pagato in lucidità. Bremer mi ha chiesto il cambio, ma potevo mettere Iling o giocare senza centravanti ma con un centrocampista in più. All'interno della partita Chiesa crea sempre pericoli". Come arriva la Juve al derby? "Sia noi che il Torino non giochiamo le coppe, avremo tutta la settimana per preparare le partite. All'inizio del campionato si parla di favoriti, io penso che si debba solo pensare a giocare. Abbiamo una partita difficile, è un derby. Bisogna far bene. Per noi sarebbe importante rimanere attaccati". Bremer come sta? "Ha avuto dei crampi ai flessori, ha chiesto di uscire". ______________________________________________________________________________________ Allegri a Sky: "Diciamo che qualcuno era un po' stanco, abbiamo sbagliato molti passaggi, abbiamo rallentato perchè forse c'era un po' di stanchezza, invece in quel momento bisogna muovere più veloce la palla. Però i ragazzi sono stati bravi, quelli che hanno giocato, quelli che sono entrati, fare 1 punto a Bergamo non era semplice, e soprattutto per noi è importante perchè ci consente di mantenere una delle prime 4 posizioni". Anche perchè non è un alibi, ma partire senza l'attaccamte titolare e la sua prima alternativa non era semplice. "Sono contento per Moise che ha fatto veramente una bella partita, così come tutti gli altri. poi è entrato Yildiz che comunque è un giocatore del 2005, però bastava vederlo oggi, ha toccato 4 volte la palla e non ne ha sbagliata una, soprattutto il modo di gestire la palla tecnicamente.... diventerà un giocatore forte. Poi gli altri si sono messi a disposizione, Mckennie ha fatto una bella partita, Locatelli... Rabiot ha finito in crescendo, Rugani quando è entrato... i ragazzi sono un bel gruppo, giocano di squadra e devono continuare con queste prestazioni". Alcune situazioni potevano essere gestite meglio? Nel primo tempo Chiesa ha tirato in porta, ma c'era il corridoio per Kean... "Diciamo che nel primo tempo abbiamo avuto poca cattiveria nel voler andare a fare gol, abbiamo gestito ad un certo punto più la mpalla e su questo bisogna migliorare, bisogna tirare un po' più da fuori. Fagioli ha avuto due occasioni da 20-25 metri e doveva tirare, anche perchè i palloni non sono quelli di 30 anni fa, ora sui palloni basta picchiarci e vanno via come saette. Bisogna tirare". Come mai Rabiot questo inizio di stagione sotto tono? "Perchè ha saltato la preparazione, perchè ogni tanto si è fermato per il problema al polpaccio, però ha finito in crescendo, è comunque un giocatore di livello internazionale che nei momenti di difficoltà della partita sta dentro". Bremer come sta? "Bremer ha avuto solo crampi, questa settimana dopo l'uscita di martedì non si è allenato due volte ed è uscito un po' stanco". IN AGGIORNAMENTO
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