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Deborah J

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  1. Il bicchiere per Massimiliano Allegri è mezzo pieno. "Uscire indenni da Bergamo è una cosa buona – dice dopo aver pareggiato 0-0 contro l’Atalanta – e l’altra è che restiamo al terzo posto, in piena zona Champions" La sua Juventus ha badato al sodo per evitare un’altra caduta in trasferta dopo la folle partita di Reggio Emilia e nel finale si è trasformata in una “provinciale” (seppur di lusso) per respingere gli assalti dei nerazzurri. "Nel finale potevamo fare meglio ma questa era una partita difficile da affrontare e sono contento del risultato". Per la prima volta la Juventus non ha segnato un gol in campionato e l’ultima volta fu lo scorso 28 maggio, quando il Milan vinse 1-0 allo Stadium. Curiosamente il tandem offensivo di quella sconfitta era composto da Kean e Chiesa, proprio come ieri contro i bergamaschi. L’attacco ha prodotto poco, pagando così a caro prezzo le assenze di Vlahovic e Milik per infortunio. . Tra i giocatori che volevano riscattarsi dopo il Sassuolo non c’era solo Szczesny, ma anche Federico Gatti. Il difensore ieri ha ripreso il suo posto da titolare e ha ben arginato l’Atalanta, salvo un finale al cardiopalma per errori e difficoltà.
  2. Federico Chiesa è partito benissimo in questa stagione, ha già segnato 4 gol in Serie A. L'attaccante della Juve punta al suo record di gol di 10 in campionato, lo ha detto a Tuttosport. Ecco l'intervista. CONDIZIONE - Sto bene, anzi: sto benone. Il processo di recupero dall’infortunio è ormai alle spalle. Non voglio proprio più sentire la parola recupero: ora sono al meglio sia fisicamente che mentalmente". NUOVO RUOLO - "Io penso soltanto a lavorare sodo per migliorare ogni giorno, con fiducia nei confronti della scelta del mister di avanzarmi. E credo di essere partito bene in questa stagione...". DISACCORDO CON ALLEGRI - "Ma va’, io vado d’accordo con tutti! Appena ci siamo incrociati, in ritiro, Allegri è stato il primo a dirmi che mi vedeva molto bene fisicamente. E infatti adesso mi sta dando grande fiducia, con tutti gli aspetti positivi che ne conseguono anche a livello mentale". CALCIO MODERNO - "È un’idea che comprende l’intenzione di pressare alto l’avversario, così come quella di essere più propositivi possibile con il pallone tra i piedi: tutto ciò che stiamo cercando di fare, insomma. Anche se poi c’è partita e partita: bisogna trovare gli equilibri corretti e maturare come collettivo per capire i momenti, perché questo è quello che contraddistingue le grandi squadre. A Reggio Emilia contro il Sassuolo, per esempio, nel finale ci siamo disuniti troppo e l’abbiamo pagato". SCETTICISMO - "Veniamo da due anni di fila senza trofei: questo alla società non fa piacere e, probabilmente, influisce anche sulla percezione della squadra dall’esterno. Ma il nostro obiettivo è quello di entrare nella prossima Champions League, come già avevamo fatto lo scorso anno, quando il risultato ci è stato sottratto dopo che ce l’eravamo conquistato sul campo. Poi, per carità: vediamo dove saremo a marzo... a quel punto capiremo se potremo ambire a qualcosa in più!". GRUPPO - "Hanno salutato giocatori importanti, di livello internazionale, ma sono arrivate energie giovani con i vari Weah e Cambiaso. Oltre ai ragazzi che sono stati promossi dalla Next Gen, naturalmente, come Huijsen, Yildiz o lo stesso Iling, che già aveva raccolto alcune presenze nella passata stagione: li vedo in allenamento tutti i giorni e hanno davvero un grande futuro davanti. La società conta su di loro e lo stesso facciamo noi compagni di squadra. Tra qualche anno sono sicuro che potranno prendere loro le redini della Juventus". LEADER - "Intanto abbiamo capitan Danilo, che è il più saggio di tutti. E poi elementi d’esperienza come Szczesny o come Rabiot che, a sua volta, dà tanti consigli tra le mura dello spogliatoio. Sono loro quelli che parlano di più, che comunicano con tutto il gruppo. Certo, io sono al quarto anno a Torino e, assieme a compagni come Vlahovic e come Milik, che viene molto ascoltato, cerchiamo di dire la nostra e di fare più possibile gruppo". VLAHOVIC - "Eravamo già grandi amici a Firenze, fin da quando lui era ancora in Primavera, per cui è stato molto bello ritrovarlo in bianconero. E insieme, lì davanti, siamo anche partiti piuttosto bene. Tranquilli: Dusan sta molto bene!". ANNO GIUSTO SENZA COPPE - "Sono certo che questo sarebbe stato l’anno giusto a prescindere, perché ero già focalizzato sulla nuova stagione all’indomani degli impegni con la Nazionale a giugno. Il periodo di vacanze mi ha fatto molto bene dopo sei mesi difficili, ma fin dall’estate il mio unico pensiero era quello di tornare al più presto in campo per fare un grande ritiro estivo. È l’unica cosa di cui ho parlato con Giuntoli, quando ha assunto il nuovo incarico e mi ha telefonato: “Direttore, mi serve una grande preparazione per tornare in forma”". FUTURO CAPITANO - "Il nostro riferimento adesso è Danilo, che è un grande giocatore e soprattutto un grande leader. Per ora la fascia è sua e io non ci penso". VOCI ESTIVE - "L’unica voce che ho sentito in estate, ad essere sincero, è stata proprio quella del direttore Giuntoli, con cui abbiamo concordato come la priorità fosse preparare al meglio la nuova stagione. L’inglese, tutt’al più, mi aiuta per comunicare in maniera fluida con McKennie e Weah all’interno dello spogliatoio!". CAPOCANNONIERE - "Intanto ho l’obiettivo di migliorare il mio massimo score personale, quindi voglio superare quota 10 gol. Con la Juventus, invece, dobbiamo pensare a entrare nella prossima Champions. Poi, certo, da sognatore quale sono mi piace sempre alzare la posta in palio... Anche se ho cambiato ruolo, in realtà, il mio primo pensiero continua ad andare alla prestazione per la squadra, il gol non è che una conseguenza secondaria. Allegri mi ha sempre spronato a stare di più dentro la partita, a non abbassare l’attenzione per 100’, e ora sento di esserci arrivato. Mi focalizzo soprattutto su questo: aumentare la concentrazione, per alzare l’asticella, è fondamentale. Mi sento maturato, adesso: mi serviva sicuramente esperienza, ma probabilmente anche un’età maggiore". sosfanta.com __________________________________________________________________________
  3. Soulè oggi sta confermando a Frosinone quanto di buono si era pensato sul suo conto il suo futuro corre su doppio binario: mentre il suo agente è pronto a discutere con Giuntoli il rinnovo del contratto che scade nel 2026 c'é Spalletti che lo corteggia per la nazionale italiana grazie alle origini italiane della mamma e il giocatore non ha chiuso le porte e ci sta pensando.
  4. L'intervista di Bonucci a Sportmediaset ha fatto clamore, il difensore si lamenta di esser stato avvisato solo da Manna e Giuntoli a giugno del fatto che avrebbe dovuto lasciare la Juve ma i conti non tornano. Bonucci nei primi mesi del 2023 aveva avuto colloqui con Calvo e Cherubini, i quali avevano prospettato al giocatore un saluto in grande stile davanti ai tifosi ,come avvenuto per Chiellini a margine di Juve-Milan, ultima gara casalinga della passata stagione. Progetto rifiutato dallo stesso difensore che aveva anche avuto un colloquio con il tecnico (il responsabile indicato indirettamente da Bonucci di tutta la situazione )già prima di Roma-Juve dello scorso 5 marzo dopo che si erano verificate alcune frizioni per dei comportamenti del giocatore stesso. In ultimo la versione di Bonucci come "incosapevole" di cio che stava per succedere è strana se si ripensa alla commossa uscita dal campo e alle lacrime in quel di Udine, nell’ultima giornata della passata Serie A, in cui il giocatore aveva chiesto di poter giocare titolare consapevole che fosse tempo dei titoli di coda.
  5. Una Superlega firmata Uefa ed Eca a partire dal 2027. L’organo di governo del calcio europeo e l’associazione di rappresentanza dei principali club stanno lavorando a un progetto che porterà a cancellare le coppe attuali e introdurre un format con tre divisioni verticali, ognuna composta da 18 squadre con promozioni e retrocessioni, denominate Super League, Europa League e Aspirant League. Secondo le anticipazioni spagnole, il comitato esecutivo di Nyon, già in questo mese, avvierà il percorso di approvazione. Stupisce, in apparenza, che l’Uefa, contraria fin dal primo momento alla rivoluzione che 12 club provarono a imporre il 19 aprile 2021, naufragata in poche ore e difesa tenacemente solo da Real Madrid, dal Barcellona e dalla vecchia gestione della Juventus attraverso la società di promozione A22, si prepari adesso a srotolare un progetto analogo: in realtà non era mai stato esclusa, nell’interesse del movimento, la ricerca di nuovi format capaci di elevare l’appeal e accrescere i ricavi, era stata piuttosto osteggiata, in primis dal presidente Aleksander Ceferin, una strategia portata avanti di nascosto e al di fuori delle istituzioni ufficiali. "Una Superlega organizzata dalla Uefa sarebbe una Champions League migliorata, quindi ben venga" il commento del ministro dello sport Andrea Abodi.
  6. La dirigenza, ospite ieri in Senato allo JC Parlamento, rassicura i tifosi "La Juve tornerà a essere la Juve" ha spiegato Ferrero mentre Giuntoli ha nuovamente specificato che la società non rinuncerà a prendere giocatori affermati ma questi saranno mischiati con i giovani del vivaio: ricostruzione tra sostenibilità e mercato per il quale Giuntoli ha sottolineato che per gennaio "teniamo gli occhi aperti". Nel CdA di venerdì si parlerà di aumento di capitale
  7. Rugani é stato elogiato da Allegri per la prestazione in Juve-Lecce e in generale per l'affidabilità dimostrata ogni volta che è stato chiamato in campo in questi anni. Ora il giocatore é pronto ad accettare un taglio dello stipendio (attualmente di 3M€+0.5M€ bonus a stagione) pur di rinnovare con la Juventus fino al 2026, con opzione per un ulteriore anno.
  8. La Juve punta su Gatti per il presente e per il futuro. Ormai è in via di definizione l’accordo tra il giocatore e il club bianconero per il prolungamento del contratto, spostando di un anno la data di scadenza ( fino al 2028) e ritoccando verso l’alto l’ingaggio. Un segnale di fiducia per il centrale e pure la volontà della società di blindare un elemento considerato importante sul lungo periodo. Ma Gatti è già adesso un elemento prezioso nelle rotazioni di Allegri: si è inserito con personalità nel gruppo e, dopo una stagione di rodaggio cominciata male e terminata in crescendo, punta alla consacrazione. In questa stagione è ancora a caccia del primo gol, dopo averne segnati di pesanti: nelle proiezioni offensive, il colpo di testa resta una delle specialità. Con fisico, testa e personalità ha scalzato Alex Sandro.
  9. 6,5 SZCZESNY Dottor Jekyll e Mister Hyde bianconero. In pochi minuti passa dal miracolo sulla punizione di Muriel alla “papera” che non trasforma il pareggio in sconfitta solo per l'errore sottoporta di Koopmeiners. 5,5 GATTI Regge bene l’urto, poi Muriel lo manda in tilt e nel recupero si addormenta su Bakker, libero di crossare per Koopmeiners. 6 BREMER Soffre De Ketelaere, ma se la cava in qualche modo nella 50ª presenza bianconera. Esce per crampi (dal 39' st RUGANI SV). 6 DANILO Riesce ad intercettare il tiro sporco di Zappacosta al 14' e tiene a bada Lookman. Cala nella ripresa, anche perché deve limitarsi dopo il giallo per fermare De Ketelaere. 5 MCKENNIE Si arrocca per limitare Koopmeiners, ma così viene travolto da Ruggeri e in attacco non si vede mai (dal 39' st WEAH SV). 5,5 FAGIOLI Due lampi, il tiro respinto da Musso al 31' e il pallone in profondità per Chiesa al 16' st, in una partita buia. Sbaglia ancora troppi palloni (dal 23' st MIRETTI 6: più di lotta che di governo). 6 LOCATELLI Lo stop di tacco che sfodera al 19' della ripresa strappa applausi anche ai tifosi bergamaschi. Meglio in difesa, dove si fa trovare attento pure sull'incornata di Kolasinac, che nella fase offensiva. 5 RABIOT Gira a velocità ridotta e non riesce a fare la differenza. Male anche in difesa dove non contrasta Zappacosta, libero di tirare due volte in area piccola. 5 CAMBIASO Si sposta di continuo dalla fascia al centro del campo, però pasticcia troppo e perde quasi tutti i contrasti (dal 23' st KOSTIC 5: non ha voglia e si vede). 5,5 KEAN Non sfrutta la chance della prima da titolare, a maggior ragione davanti al ct Spalletti. Fatica a trovare l'intesa con Chiesa e si fa vedere solo al 35' con un tiro parato da Musso: può fare di più (dal 30' st YILDIZ SV). 6,5 CHIESA È costretto a fare gli straordinari, causa infortuni di Vlahovic e Milik. Si sbatte e la vivacità non gli manca: semina il panico nell'area nerazzurra al 28' e impegna Musso ad inizio ripresa. La Stampa _________________________________________________________________________________ 6,5 Szczesny Notevole sulla punizione di Muriel, fortunato sul secondo tentativo del colombiano, quando Koopmeiners si divora l’1-0 sulla sua respinta un po’ così. 5,5 Gatti Non si è ancora del tutto ripreso dalla shock dell’autogol contro il Sassuolo, ha perso baldanza e sicumera. Riemergerà, ma serve altro tempo. 6 Bremer Finché De Ketelaere fa il centravanti, bene o male lo contiene. Più problematica la ripresa, davanti a un tridente arioso. Rugani s.v. 5,5 Danilo Va di esperienza, con modalità e sincronie quasi in automatico. Come altri entra in sofferenza quando Gasperini inserisce Muriel, punta vera. 5 Rabiot In formato paracarro e a inserimenti zero. Soffre il palleggio e il dinamismo degli atalantini, De Roon gli ruba il palcoscenico. Non trova misure né distan 5,5 McKennie Come tanti juventini sembra incatenato a compiti tattici logoranti, che ne limitano gli estri. E la fascia non è il suo regno. Weah s.v. 6 Fagioli Se non altro desta tutti dal torpore con il tiro a giro che costringe Musso a una deviazione difficile. Certo, avrebbe potuto inventarsi qualcos’altro. 6 Locatelli Regia normale, senza acuti, per non dire ordinaria, ma regia. Sono le linee di gioco a scarseggiare nella Juve. Il regista fa quello che può. 5,5 Cambiaso Abbastanza modesto nelle intenzioni, si accontenta di spendersi in marcatura su Zappacosta, che non è certo un Hakimi. Pensa in piccolo. 6 Kean Buon primo tempo, lui e Chiesa soli contro molti, senza grande supporto alle spalle. Calante nella ripresa, a causa di limitate risorse energetiche. 6,5 Chiesa Forse non fa sempre la cosa che vuole Allegri, ma le sue accelerazioni sono l’unico vero valore offensivo di questa Juve rannicchiata e speculativa. 6 Miretti Entra per Fagioli in quello che ormai sembra diventato un cambio fisso. Viene quasi da pensare che siano un giocatore solo e non è una bella riflessione. 5,5 Kostic Da uno con il suo passo e il suo fisico ci si attendeva che smuovesse le acque stagnanti, che servisse qualche pallone dei suoi. Niente di tutto questo. 6 Yildiz Povero ragazzo, prende posto in una Juve con il contropiede come unica risorsa. Non il posto migliore in cui un giovane di belle qualità possa farsi notare. 5,5 Allegri Se la logica è quella del buon punto, nessun problema, bene così, ma la Juve al Gewiss Stadium gioca per sopravvivere, non per vincere, e no, non ci siamo Gazzetta dello Sport
  10. Ho trovato questo video su twitter, premesso che a me non è mai stato simpatico, ma su Conte possiamo dire tutto ma non che non avesse una mentalità vincente. Non penso che Allegri andrebbe a "sgridare" i giocatori perchè troppo euforici per un 1-0 a favore.
  11. E' un punto guadagnato o due punti persi? "Giochiamo sempre per vincere, un pareggio sono sempre due punti persi. E' stato un pareggio meritato: noi meglio nel primo tempo, loro nel secondo. A un certo punto abbiamo capito che non dovevamo perderla, negli ultimi dieci minuti abbiamo sofferto ma portato a casa un punto importante". Gli ultimi cinque minuti sono lo step di crescita che dovete fare? "E' lo stesso errore che abbiamo fatto con il Sassuolo. Sul 2-2 si poteva portare a casa un punto dopo una partita orrenda, ogni tanto devi accettare di fare il massimo per guadagnare quel punto. Oggi abbiamo fatto meglio, dispiace non avere vinto. E' un punto importante contro una squadra veramente forte". Come sei arrivato a prendere la punizione di Muriel? "Non lo so. Non so nemmeno come ho fatto a far entrare quella di Laurienté. E' una parata importante, ci stava dopo la trasferta con il Sassuolo". Come si lavora dopo un errore? "Si lavora e basta. Quando si sbaglia si accetta, si lavora e basta". E' la miglior partenza della Juve: questo vi dà fiducia per guardare in alto? "Credo che ci sia tanto da migliorare. Abbiamo fatto pezzi di partite molto belli, ma ci sono dei momenti dove dobbiamo gestire meglio il pallone. Oggi nel primo tempo l'abbiamo fatto alla grande senza creare grandi occasioni. Nel secondo tempo siamo andati in difficoltà. E' un passo di crescita che dobbiamo fare per competere al massimo". La classifica non si guarda ancora? "No, siamo solo a ottobre. Ora abbiamo il derby, poi andiamo in Nazionale. Dobbiamo provare a vincere partita dopo partita".
  12. Domenico Berardi resiste nei pensieri della Juventus. È passato poco tempo dal corteggiamento di Ferragosto. E mancano ancora tre mesi alla riapertura del mercato invernale. Eppure il nome del numero 10 del Sassuolo continua a ronzare negli ambienti bianconeri. Non tanto per le recenti magie di Mimmo, a segno contro la Juventus e poi contro I’Inter. Quanto piuttosto perché alla Continassa continuano a pensare che un giocatore del genere farebbe comodo. Il tempo per progettare un nuovo tentativo c’è. In attesa di vedere in che posizione si troveranno Juventus e Sassuolo a gennaio, l’unica certezza è che i bianconeri dovranno sacrificare qualcuno per riprovarci. Questione di conti e linea societaria. Al netto di come andrà a finire il “caso Pogba”, la Juventus dovrà fare cassa con una cessione. Il maggiore indiziato, ora come ora, è Samuel Iling Jr. Un po’ perché il 19enne inglese ha diversi estimatori in Premier, dove non faticano a staccare assegno da 15-20 milioni. E un po’ perché, con l’esplosione di Andrea Cambiaso, a sinistra c’è una certa abbondanza tra l’ex Genoa e Kostic. L’incastro più semplice, almeno sulla carta, sarebbe Iling e soldi per Berardi. Giuntoli e Manna hanno percorso questa strada già ad agosto, senza però trovare la porta aperta del Sassuolo. Ma perché Berardi? A settembre è difficile fare previsioni su quello che succederà a gennaio. Certamente il nome di Berardi non è stato depennato alla Continassa. Già, perché dietro l’offensiva estiva della Juventus c’era un disegno chiaro: aggiungere a una rosa giovane (la Juve è la big con l’età media più bassa) un giocatore più esperto, ma non ancora “vecchio”.
  13. La crescita della Juve deve passare dagli ultimi minuti: sei d'accordo con Allegri? "Assolutamente. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, ci è mancato solo il gol. Nell'ultimo quarto d'ora siamo arrivati stanchi e dietro non si può mai sbagliare. Devi combattere contro la stanchezza perché un minimo errore ti condiziona la partita". Ci racconti la tua settimana? "Il mister e il gruppo mi danno tanta fiducia. Da una parte sono "contento" di fare quell'errore. Com'è successo l'anno scorso a Monza, è dagli errori che cresci e impari veramente. Non mi ha ucciso mentalmente, mi ha dato più spinta per lavorare sul dettaglio. Contro il Sassuolo abbiamo pagato la stanchezza, ma questi errori alla fine ti fortificano". Tu e Szczesny vi siete rincuorati a vincenda? "E' un percorso di crescita che passa anche da queste cose. Lì per lì fa malissimo, ma dal giorno dopo abbiamo subito alzato la testa e abbiamo pensato a lavorare e dove abbiamo sbagliato. Da queste cose uno cresce ancora di più. Anch'io scherzando ho detto: 'Ho fatto il primo gol in Serie A ma nella porta sbagliata'". Dove avete cambiato nel primo tempo? "Loro cercavano di creare un 4 contro 3 sugli esterni, quindi era sempre difficile andarli a prenderli: bastava arrivare quel mezzo secondo in ritardo, non far la scalata giusta che loro andavano in porta. A volte era meglio aspettarli dietro. Sono stati bravi perché ci mettevano in difficoltà, ma siamo stati uniti. Uscire da un campo difficilissimo senza prendere gol è un ottimo punto". E' importante portare a casa punti per dare continuità? "E' un percorso di crescita che dobbiamo fare. Ci sono quelle giornate dove uno non riesce a vincere, non bisogna perdere. Oggi l'abbiamo fatto. L'anno scorso abbiamo pagato questa cosa, oggi è un punto importante che ci aiuta a lavorare al massimo e arrivare al derby, che è una partita sentitissima e fondamentale".
  14. Mentre Allegri è contento per il punto, Gasperini è rammaricato per non averne portati a casa tre .. Gasperini: "Usciamo dalla partita con grande consapevolezza, ma rammaricati per non aver vinto"
  15. Complimenti ad entrambi. Una nota speciale per @Amici Luccicanti che reputo un utente esemplare, sempre educato e mai polemico. Quindi, premio più che meritato.
  16. La Juventus è prima in una speciale classifica della serie A che mette in rapporto i falli fatti e i cartellini ricevuti. 59 i falli fischiati con 15 gialli, una media di 3,9. La squadra di Allegri dovrà quindi lavorare anche su questo aspetto, considerando comunque una maggiore uniformità della classe arbitrale che fin ora nelle partite che ha visto protagonisti i bianconeri è stata molto severa con la squadra torinese, ma meno con gli avversari come dimostra ad esempio il recente caso della mancata espulsione di Berardi o la distribuzione dei cartellini in Juve-Lazio dove per lo stesso numero di falli (13) i padroni di casa hanno ricevuto 5 cartellini e gli ospiti 1
  17. Infatti. Alcuni sono convinti che le trattative sono finte, pura invenzione dei giornali. Quando quotidiani sportivi accreditati (non Novella 2000) ribadiscono per giorni e giorni notizie di mercato è solo perchè c'è sempre un fondo di verità. Altro che fuffa, Lukaku volevano prenderlo davvero (come pure Berardi) e Vlahovic volevano venderlo, solo che, appunto, il Chelsea non è arrivato a una cifra decente, altrimenti Dusan sarebbe già in Inghilterra e Lukaku alla Juve.
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