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Deborah J

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  1. Avete subito pochissimo stasera, ma soprattutto nel primo tempo la squadra è sembrata insicura. "Era importante vincere oggi, soprattutto dopo una sconfitta arrivata anche in modo un po' rocambolesco, ci sono stati troppi errori singoli, cosa che difficilmente succede. Quindi oggi giocare in casa, contro il Lecce, cheè una squadra che non ti concede, una squadra arcigna, non era assolutamente facile. La squadra era partita anche discretamente bene, abbiamo avuto alcune situazioni, non abbiamo concesso nulla al Lecce, siamo stati equilibrati in campo, la cosa che abbiamo fatto meglio oggi, non concedendo tiri, avere la pazienza di sfruttare le occasioni che abbiamo creato" Gli ultimi minuti potevano portare a un errore di poca esperienza. Cosa non le è piaciuto?"E' esperienza, però abbiamo corsa, giocatori che possono crescere. Oggi dopo che ci siamo sbloccati mentalmente abbiamo giocato anche meglio, Rabiot è cresciuto molto, Cambiaso nel primo tempo era un po' contratto e poi è cresciuto molto anche lui, ci vuole un pochino di pazienza, assorbire gli errori che ci possono stare, però anche le prestazioni meno belle, perchè alcune partite non sono facili. Non scordiamoci che Federico è stato attaccato per l'ultimo errore, ma quelli sono episodi rocamboleschi, diciamo che è la prestazione che non è stata bellissima, ma è un giocatore che ha 27 partite in Serie A, di cui tutte nella Juventus, e non è facile. Quindi ci vuole un attimino di pazienza. Fagioli sta crescendo, Miretti sta crescendo, Weah si deve inserire, abbiamo trovato Mckennie, che se è bravo a mantenere questo tipo di attenzione è un giocatore che ha grande forza. Rugani oggi ha fatto una partita straordinaria. Rugani è un giocatore che è 8 anni nella Juventus, quindi lui queste partite le gioca con freddezza, perchè ormai è abituato. Quando non sei abituato, queste partite che diventano pesanti, dopo la palla ti scotta un po' di più nei piedi, ma è normale, quindi ci vuole un pochino di pazienza". Cosa manca alla Juventus per diventare l'antagonista dell'Inter? "L'ho detto e l'ho ridetto, non è che dico le cose perchè mi voglio nascondere, perchè l'Inter, il Milan e il Napoli momentaneamente sono attrezzate più di noi per vincere il titolo. Una è campione d'Italia, due anni fa ha vinto il Milan, l'Inter comunque è una squadra forte, lo è sempre stata, e noi quest'anno abbiamo tanti giocatori con poca esperienza". Quindi è l'esperienza che manca? "E' esperienza, però abbiamo corsa, giocatori che possono crescere. Oggi dopo che ci siamo sbloccati mentalmente abbiamo giocato anche meglio, Rabiot è cresciuto molto, Cambiaso nel primo tempo era un po' contratto e poi è cresciuto molto anche lui, ci vuole un pochino di pazienza, assorbire gli errori che ci possono stare, però anche le prestazioni meno belle, perchè alcune partite non sono facili". C'è stata un po' di paura stasera? "La squadra è stata molto aggressiva, a Sassuolo siamo partiti bene ma non abbiamo segnato e abbiamo concesso tanto. Oggi ci siamo abbassati, più che andare fuori giri è meglio tenerli lì e sfruttare le occasioni che ci capitano. Bisogna giocare col portiere, ma quando c'è bisogno, altrimenti si deve giocare in avanti". Chiesa si allarga un po' troppo? "Non sono d'accordo, ha giocato tanto dentro al campo e quando va sull'esterno diventa meno marcabile rispetto a prima. Federico è migliorato molto quest'anno". Che giocatore è Milik? "Milik è un attaccante straordinario, ho cinque attaccanti molto bravi, tra cui anche Yildiz. Stanno lavorando tutti bene, oggi Arek ha fatto una grande partita". _______________________________________________________________________________________________________ Allegri conferenza stampa post Lecce: Una Juventus ancora convalescente... "Non è una questione di convalescenza, anzi questa sera la squadra è stata molto matura. Non abbiamo concesso al Lecce nemmeno un tiro in porta. Sabato abbiamo perso una partita a Sassuolo rocambolesca e dovevamo capire che non dovevamo perdere la partita". È uscito dal campo nervoso... "No era finita. A trenta secondi dalla fine non bisogna mettere in mezzo il pallone e abbiamo rischiato di prendere un contropiede". Come nella partita a volte siete incostanti? "A volte non riesco a capire, perchè parlate di incostanza. Se vogliamo diventare una squadra che va a schiantarsi contro un muro, possiamo farlo. Difficilmente però potremo raggiungere i nostri obiettivi. Dico sempre che cii sono tante partite nella partita. La squadra, oggi, è partita bene, abbiamo aggredito, creato occasioni. Non possiamo tenere questi ritmi per tutta la gara. A Udine abbiamo fatto bene perché abbiamo fatto 2 gol, ma avevamo la sensazione di poterne prendere. Stasera non è successo, come a Empoli. A Udine, invece, 14 tiri con la difesa schierata. Se non riesci a difendere bene, dopo diventa un problema. Attaccare diventa peggio, invece abbiamo difeso bene, a cavallo senza subire pericolo. Siamo stati poi pericolosi davanti. Sono molto contento, non era facile. Quando vieni da una sconfitta come Sassuolo, la partita dopo non è pesante, ma molto di più. Rugani stasera ha giocato una partita da uno che è 8 anni alla Juve. Ha preso fischi, insulti, anche quando giocava bene. Giocare partite come stasera non gli sposta nulla, ma l'ha fatto con tranquillità. Presenza in campo che è differente, di uno da tanti anni alla Juve". Hai visto ancora delle scorie di Sassuolo? "In quella situazione finale a volte il troppo entusiasmo ci porta a fare cose sbagliate. Bisognava tenere la palla alla bandierina. A partita finita non devi prendere rischi. Queste situazioni vanno gestite. È una squadra in crescita. Stasera Fagioli ha fatto bene, Chiesa sta crescendo, Vlahovic si è messo a disposizione quando è entrato. Se hai degli inciamponi, in un momento di euforia come Sassuolo, cadi e poi ti fa male. Serve equilibrio soprattutto alla Juventus. Se pareggi una partita, qua è una tragedia mondiale e un giorno vinci lo scudetto, la realtà è questa. Serve una corazza. Non è che si nasce e si diventa subito grandi, ci sono dei passaggi da fare. Questa squadra alla Juve avrà un futuro, perchè ci sono tecnica e valori morali importanti. Serve tenere i piedi per terra. Per vincere bisogna fare molta fatica. Stasera i tifosi ci hanno dato pure una mano per arrivare all'obiettivo. Se tutti ci diamo una mano è più facile tornare a giocare in Europa. E se va in Europa ne traggono benefici tutti. Anche voi. Bisogna remare tutti dalla stessa parte". Come giudica la prestazione di Fagioli? "Fagioli ha fatto molto bene e sta crescendo fisicamente". Rabiot risente di non aver fatto la preparazione estiva con la squadra? "Assolutamente si. Sta crescendo e sta alzando i giri del suo motore". Soddisfatto della prestazione di Milik? "Milik è un titolare come Chiesa, Vlahovic, Kean e il ragazzino Yildiz che si sta facendo largo".
  2. Piovono fischi al termine del primo tempo tra Juventus e Lecce allo Stadium di Torino. Tornati negli spogliatoi sul risultato dello 0-0, le due formazioni, sono state accompagnate dai fischi dei tifosi bianconeri totalmente risentiti dalla prestazione della squadra di Allegri.
  3. Oltre alle prestazioni altalenanti e alle emozioni discontinue, c’è una classifica che fa sorridere e regala segnali di speranza. I 13 punti ottenuti nelle prime 6 giornate sono più di una certezza per una squadra che non partiva così bene dal 2019/2020, quando i bianconeri (allenati da Sarri) ne conquistarono 16 e poi chiusero la stagione con il nono e ultimo scudetto del ciclo d’oro. Ora i valori e gli obiettivi sono diversi, ma Allegri può guardare con fiducia alla crescita dei suoi. In attesa del gioco, i conti comunque stanno tornando e la sconfitta dell’Inter contro il Sassuolo accorcia ulteriormente le distanze in vetta. Il terzo posto in solitaria, in attesa di Frosinone-Fiorentina di oggi, è comunque un trampolino di lancio e vale una partenza che il tecnico livornese non ricordava da tempo. Il percorso netto della Juve di Allegri nel 2014, 2017 e 2018 (6 su 6) è un lontano ricordo, ma tante cose sono cambiate in questi anni e non solo un attacco dove giocatori come Tevez, Dybala e Ronaldo (autori rispettivamente di 6, 10 e 3 gol in quegli avvii di campionato) trascinavano la Juve. Archiviato l’unico impegno infrasettimanale della Serie A nel 2023, i bianconeri ora si preparano al trittico della verità. Domenica sono a Bergamo contro l’Atalanta (che insegue ad un punto), sabato prossimo ospitano il Toro nel derby e dopo la sosta di campionato saranno a San Siro contro il Milan. Sarà un ottobre rosso per una Juve che vede alzarsi l’asticella delle difficoltà e vuole capire il proprio potenziale.
  4. Ieri mattina Cristiano Giuntoli è stato tra i primi a varcare i cancelli della Continassa, il nuovo dirigente è "sceso in campo" nell'arco della giornata tenendo colloqui singoli con staff tecnico e con i giocatori di maggior personalità per analizzare quello che è stato il campanello d'allarme suonato con il Sassuolo e dare una spinta in vista della partita di domani. Per la Juventus l'intervento del dirigente è stato un ritorno al passato visto che lo scorso anno visti i problemi dirigenziali era toccato ad Allegri prendersi il compito in queste situazioni
  5. In queste ore che Juventus ha visto dopo la scofnitta di Reggio Emilia? "Ho visto una Juve più serena, una Juventus arrabbiata per una sconfitta che non ci ha fatto bene, però abbiamo analizzato le cose positive, le cose negative e cerchiamo di migliorare e di continuare a crescere". Ha avuto modo di parlare alla squadra? Ce ne è stato bisogno? "No, abbiamo fatto gestione normalmente, siamo stati tutti i giorni al campo e abbiamo fatto una gestione normale di una gara valutata per la prestazione e non per gli episodi, perchè in tutte le gare, sia nelle vittorie che nelle sconfitte, ci sono delle cose positive da rimarcare e delle cose meno positive da non ripetere". Tra le cose positive la prestazione in continuità di Chiesa. Che Chiesa è anche a livello di personalità? "Siamo molto contenti della prestazione di Federico, è un ragazzo in crescita, ha avuto negli anni passati un po' di problemi fisici, in questo momento ce lo godiamo e lui sicuramente, come altri ragazzi giovani, sta prendendo la leadership di questo spogliatoio e siamo molto contenti".
  6. Il polacco è stato confermato urbi et orbi da Allegri. Con buona pace di Perin, che essendo qualcosa in più di un semplice vice sperava di ottenere le chiavi della porta juventina nel turno infrasettimanale. Il telegramma di Max: "Szczesny è il nostro portiere titolare e domani giocherà". Avanti con Tek, nonostante le clamorose topiche costate il ko contro il Sassuolo. Prima quel mezzo autogol, smanacciando in modo goffo, non da lui, un tiro non irresistibile di Laurienté poi carambolato sul suo piede e quindi in fondo al sacco. Poi la respinta corta, diventata a un assist involontario peri l 3-2 di Pinamonti. Infine quella palla avvelenata servita a Gatti, mantenendo una posizione troppo «larga», sull’out sinistro, in occasione del folle retropassaggio del difensore, altro protagonista dell’horror-show del Mapei Stadium. Insomma, il leader Tek non si tocca. Toccherà dunque a lui chiudere la porta in faccia ai vari Krstovic, Almqvist e Strefezza. Il portiere polacco può sbagliare, come tutti, ma difficilmente persevera.
  7. Nella prima parte di gara soprattutto eravate un pochino con la testa all'ultima partita col Sassuolo? "Sì, diciamo che nel primo tempo magari un po' di scorie dell'ultima partita ci sono state, perchè comunque abbiamo giocato due giorni fa, tre. Però abbiamo analizzato al partita e nei primi 20 minuti penso abbiamo fatto un'ottima partita come stiamo facendo nelle ultime, dove vogliamo andare a pressare alto, essere propositivi, vogliamo giocare questo calcio moderno, quello che ci chiede il mister. E' stata una partita fatta di errori individuali, oggi magari, ma nel secondo tempo comunque abbiamo portato a casa tre punti col Lecce che ci era davanti. E' stata una maturazione, della squadra, capire il momento e portare a casa tre punti che erano fondamentali oggi". Con la partenza di grandi giocatori, senti di avere delle responsabilità in più?"Quando giochi con questa maglia le responsabilità ce le hai, chiunque indossi questa maglia, siamo alla Juventus, una storia grandissima, fatta di Scudetti, Champions, e tutto quello che ha vinto la Juve, quindi quando indossi questa maglia la responsabilità c'è ed è tanta. E comunque noi all'interno dello spogliatopio abbiamo grandi giocatori con grande leadership, partendo dal capitano, Adrian, giovani che voglio dimostrare, Fagioli, Miretti, comunque siamo una squadra che quest'anno è partita con grande entusiasmo e vogliamo migliorare, arrivare nelle prime quattro posizioni perchè ci consentirebbe l'anno prossimo di giocare la Champions" A proposito di giocare un calcio moderno, in quali caratteristche vi sentite più avanti e in cosa dovete migliorare? "In questo inizio di campionato abbiamo dimostrato comunque che il calcio moderno è fatto di pressing, non di aspettare l'avversario, però è anche vero che oggi, soprattutto nel primo tempo, forse eravamo un pochino sulle gambe e lì c'è da capire che bisogna aspettare l'avversario, non sblanciarsi troppo. Quello che poi abbiamo fatto col Sassuolo, perchè poi sul 2-1 ci siamo sbilanciati un po' troppo e andava gestita meglio la partita. Non si può sempre pressare, essere propositivi, ma noi stiamo remando su questa strada, su questo calcio moderno, è quello che vuole il mister,. Giustamente c'è da parlare dentro la partita, capire le situazioni, esser epiù equilibrati e non fare quello che abbiamo fatto col Sassuolo. Magari come nel primo tempo di oggi non ti riesce, ma nel secondo porti a casa i tre punti. Alla fine quello conta". Come ti trovi in questo ruolo? Cosa cambia nel giocare con milik e con Vlahovic? "Sicuramente c'è bisogno di un grande miglioramento, perchè quando giochi sulla fascia, stoppi la palla e devi puntare l'uomo, quando sei in mezzo hai molti giocatori attorno. E questo fa parte di un miglioramento personale, devo continuare su questa strada, è quello che vuole il mister. E poi il mister mi ha detto che devo stare più vicino alla porta e penso che sto ripagando questa fiducia con questo avvio di campionato. Poi io ho giocato con Dusan alla Fiorentina, ci troviamo bene, ma anche con Milik, Kean e con lo stesso Yildiz che sta crescendo. Ma Milik e Kean sono già grandi giocatori che comunque durante la stagione ci potranno dare una grande mano" IN AGGIORNAMENTO
  8. "Quanto è importante questo gol considerando gli ultimi due giorni che avete passato? "Sicuramente molto importante, perchè è un gol che ci ha dato la vittoria. Era importante che dopo questa sconfitta contro il Sassuolo in casa siamo riusciti a conquistare i tre punti. io sono molto contento per il primo gol dell'anno, sicuramente mi dà tanta fiducia. Era importante vincere e lo abbiamo fatto". La Juventus del primo tempo è il riflesso della Juve di Reggio Emilia? Un po' insicura. "Sì, è vero, abbiamo fatto un po' di fatica nel primo tempo, però a volte ci sono le partite così, in cui fai un po' di fatica e purtroppo era una partita di queste. L'importante è che alla fine abbiamo portato a casa la vittoria, è la cosa più importante. Ovviamente sappiamo che possiamo migliorare tanto e dobbiamo migliorare. Possiamo giocare ancora meglio e lo faremo, ma ci vuole un po' di tempo. La vittoria comunque è importante, in casa non possiamo perdere punti. Di questo sono molto contento". Che valore ha questo gol per la tua stagione? "Sicuramente quest'anno c'è tanta concorrenza perchè siamo giocatori forti davanti. Io faccio il mio, mi concentro su quello che devo fare in campo, se il mister mi fa giocare 5-10-15 minuti io devo fare il massimo, se gioco dall'inizio devo fare il massimo, mi concentro su me stesso, non guardo gli altri, so che posso fare bene. La stagione è lunga, vediamo cosa succederà".
  9. Nella classifica delle dieci squadre più costose della Serie A, si nota come la Juventus sia nettamente più vicina alla quinta rosa del campionato (la Roma di Mourinho vale 51,65 milioni in meno), cioè alla zona Europa League, che alla terza (il Milan “costa” 95,95 milioni in più). Lo scudetto, alla luce di questi dati, somiglia a un’impresa più che a un obiettivo. L’altra faccia della medaglia nel rapporto tra costi e rendimento è la graduatoria degli stipendi, dove la Juventus si piazza viceversa al primo posto (circa 153 milioni lordi annui). Bene, dirà qualcuno, allora come la mettiamo nei discorsi tricolore? Il sontuoso monte ingaggi, che Giuntoli e Manna stanno cercando di ridurre drasticamente, rischia però di trasformarsi in fumo negli occhi per i critici: nella stagione 2022-23, giusto per citare un esempio, Pogba ha percepito 10 milioni giocando appena 216 minuti (circa 70 mila euro ogni 60 secondi in campo) mentre l’Mvp della Serie A, Kvaratskhelia, ne ha guadagnati 1,4 compresi i bonus (sette volte in meno). Al netto di stipendi ancora troppo alti, fi gli di accordi sanciti dal club in anni di vacche grasse, la rosa della Juventus continua ad avere limiti strutturali e di profondità con i quali Allegri deve fare costantamente i conti tanto da cambiare 112 volte su 112 la formazione iniziale, prima di confermarla col Sassuolo (era la stessa di Juve-Lazio) dopo due anni e mezzo di cambiamenti.
  10. Una serata nata e chiusa storta, che cos'è successo? "Una partita così ci deve servire come insegnamento. Sappiamo che il campionato è lungo e ho sempre detto che quando facciamo un po' di vittoria di fila non siamo i campioni che tutti dicono. Ora non siamo degli scarsi. Dobbiamo seguire il nostro lavoro, consapevoli che dobbiamo migliorare ogni giorno". In settimana hai avvertito anche tu un po' di leggerezza? "Quello che ha detto il mister è stata una sua percezione. Noi lo ascoltiamo sempre e abbiamo provato a stare sul pezzo durante la partita. Abbiamo sbagliato mentalmente, siamo una squadra giovane e dobbiamo far crescere più ragazzi con lo spirito di leadership. La responsabilità va condivisa, è una serata difficile. Da domani dobbiamo pensare a quello che succederà martedì: abbiamo l'opportunità di tornare a vincere e fare bene. Questa è una squadra che ha margini di crescita dal punto di vista della leadership: c'è chi lo può fare e stiamo cercando di dare loro spazio". Dopo il gol di Laurienté hai fatto cinquanta metri di corsa per dare il cinque a Szczesny: cosa significa questa immagine? "Siamo una squadra come ho detto prima. Gli errori capiteranno sicuramente. Oggi ha sbagliato Szczesny, io sul 3-2 ho tenuto in gioco Pinamonti. Quando vinciamo lo facciamo insieme, ma quando ci sono serate come oggi dobbiamo stare ancora più insieme. Solo così le cose possono migliorare per noi".
  11. La Juve attende l'evolversi della situazione Pogba, ma già sonda il mercato di gennaio, nel caso il francese fosse squalificato. La pista che intriga di più è quella che porta a Pierre-Emile Hojbjerg centrocampista danese del Tottenham. Classe 1995, con l'arrivo di Postecogliou ha giocato appena 79' nelle prime 6 giornate di Premier, dopo essere stato molto vicino all'Atletico in estate.
  12. Aggrappata a Federico Chiesa. Letteralmente. Bello pieno il taccuino degli appunti dopo Sassuolo-Juventus. Fitta fitta la pagina delle cose da migliorare, ammesso che una sola pagina possa bastare anche solo metaforicamente: errori individuali e di reparto, strafalcioni tecnici e atteggiamenti sbagliati. Poi però c’è anche la pagina dei pro, di tutto ciò che la Juve tornando a casa si può portare come buona notizia da cui ripartire: una pagina dove sostanzialmente c’è scritto un solo nome e un cognome, Federico Chiesa. Anche in una partita da incubo com’è stata quella di Reggio Emilia per la Juve, infatti, si è visto e rivisto un Chiesa scatenato: ogni azione pericolosa costruita dai bianconeri è passata dai piedi dell’attaccante della Nazionale, suo lo spunto che ha portato all’autorete di Vina per il momentaneo 1-1, sua la firma sul gol dell’illusorio 2-2 prima del clamoroso crollo finale. E se proprio si vuole un’immagine da conservare, quella rabbiosa esultanza di Chiesa.
  13. La politica della Juventus di valorizzazione dei giovani ha facilitato il percorso di Miretti, alla stessa età del centrocampista l’ex capitano bianconero Del Piero aveva giocato 35 partite con i grandi.
  14. Preferisce commentare l'episodio di Berardi o andiamo direttamente alla partita? "Parliamo solo della partita, che è stata fatta leggera di testa. Da questa sconfitta bisogna soltanto imparare: non eravamo dei fenomeni prima e non siamo scarsi ora. Mentalmente abbiamo giocato una partita farfallina, dobbiamo migliorare perché abbiamo perso punti importanti. La partita all'inizio si era messa bene e non siamo stati capaic di far male. Abbiamo preso gol alla prima situazione staccando un po' con la testa pagando a caro prezzo". Questa prestazione l'aveva annusata già ieri? Predicava calma.. "L'ho detto ieri perché qualche partita l'ho fatta e questa squadra un po' la conosco. So quali sono i pregi di questi ragazzi meravigliosi, che ci danno dentro. Ma ci sono dei momenti in cui dobbiamo far meglio. Oggi è la parte finale, le avvisaglie c'erano già state nei giorni precedenti. Non dobbiamo abbatterci, martedì abbiamo una partita importante in casa e dobbiamo cercare di tornare a fare i tre punti". C'è poca leadership in alcuni giocatori? "Oggi è stata una partita dove abbiamo allenatato a livello mentale. In questo momento non abbiamo la capacità di switchare all'interno della partita, ma dobbiamo dare continuità. Già dall'inizio c'era la sensazione che appena buttavano la palla in area andavamo in difficoltà, cosa che non era successa con la Lazio o a Empoli. Questo ci deve far capire tante cose". Vlahovic deve migliorare nella gestione del pallone? "Sì. Ha avuto un paio di situazioni importanti che non ha sfruttato. Ha avuto anche un paio di giorni dove non è stato benissimo. Nel complesso la partita non è stata bella a livello di squadra. Il Sassuolo è una squadra che tende a spaccare la partita e può succedere di tutto. Loro sono stati bravi a fare tre gol, perché l'ultimo ce lo siamo fatti da soli". Quali sono le qualità che deve avere un allenatore per portare un ragazzo in una squadra professionistica? "E' una bellissima domanda. Credo che sia importante il livello tecnico e cognitivo. I ragazzi che apprendono più velocemente sono portati a migliorare molto se hanno una buona base tecnica. Il consiglio principale è di divertirsi e mettere grande impegno per fare il meglio possibile". __________________________________________________________________________________________________ Allegri a Sky: Aveva avuto delle strane sensazioni settimana? Perchè ieri aveva detto troppa euforia, si rischia di fare brutta figura. E oggi abbiamo visto una Juventus completamente diversa da quella di una settimana fa. "Perchè non eravamo dei fenomeni prima di questa partita, non siamo scarsi ora. E' una squadra che deve crescere, perchè oggi era una partita che abbiamo giocato troppo in modo allegro. Abbiamo iniziato bene, aggressivi, abbiamo avuto qualche occasione favorevole, le abbiamo sbagliate e se non fai gol poi poi loro ti spaccano la partita. Abbiamo preso il primo gol in modo un po' rocambolesco. Fatto l'1-1 abbiamo capito che bisognava ancora dare una spinta alla partita e invece abbiamo preso un gol clamoroso. poi il 3-2 lo stesso. Queste sono partite che capitano una volta l'anno e purtroppo è capitata subito alla quinta partita. Dispiace, però ci deve servire da insegnamento".Questa mancanza di aggressività dall'inizio era una questione legata agli avversari? Quando incontrate un avversario più forte siete più concentrati?"Secondo me perchè eravamo poco compatti nella fase difensiva. Già dalle prime battute, quelle due-tre volte che sono arrivati vicino all'area senza far niente, la sensazione è che eravamo troppo fragili". Adesso c'è subito un'altra partita e quantomeno non avrete altre distrazioni."In questo momento bisogna stare solamente zitti perchè arrabbiarsi e innervosirsi non serve a niente, bisogna fare tesoro di questa partita e pensare a lavorare". Vlahovic si arrabbia quando viene sostituito, ma anche io lo avrei sostituito prima. Possibile che non si riesce a gestire lui stesso?"E' una questione di equilibrio, ha solo 23 anni e piano piano crescendo imparerà a trovare l'equilibrio perchè nel calcio sbagliano tutti. Deve rimanere tranquillo, perchè dopo una palla sbagliato c'è quella dopo dove possiamo risolvere la partita, però questa è una fase di crescita anche per lui, lo dimostra il fatto che quando le cose gli vanno bene lui è più sereno, quando invece sbaglia un gol, sbaglia un passaggio, diventa più nervoso. Deve capire che deve rimanere sereno e tranquillo". IN AGGIORNAMENTO
  15. Carnevali ha detto che la porta per Berardi non è chiuso per gennaio. Uscirà oggi l'argomento? "Ma no, Giovanni è un amico. Ripeto sempre le stesse cose, ma noi pensiamo a noi, cerchiamo di fare del nostro massimo, vogliamo parlare dei nostri calciatori, siamo molto contenti di averne tanti e bravi, quindi andiamo per la nostra strada e per la nostra crescita". Ma da grande esperto di calcio lo guarderà con un occhio un po' diverso oggi. "Come sempre".
  16. Comunque, c'è da dire che le scelte di alcuni giocatori che non hanno funzionato sono opera di sue richieste, come ad esempio Di Maria, Paredes, Pogba e altri. Hanno solo danneggiato economicamente la Juve e non hanno aggiunto nulla nella bacheca bianconera. Giusto per essere onesti.
  17. C'è anche chi lo critica per le scelte dei giocatori, tanti danno la colpa a lui. Come questo giornalista, ad esempio. Campi: "Gli investimenti post Pogba, Pirlo, Marchisio e Vidal, dimostrano il reale valore del manager Allegri" "Allegri ha iniziato a parlare di Juve da quarto posto dopo che le uscite di Chiesa e Vlahovic sono saltate e non sono arrivati Lukaku e Berardi. In estate la preoccupazione di Allegri era far fuori Bonucci mentre confermava Alex Sandro, sognava McKennie terzino e chiedeva di blindare Rugani. Danilo centrale, gli zero investimenti sui terzini (e la bocciatura di Cambiaso) hanno reso la difesa della Juventus inguardabile. Allegri si è confermato un bravo gestore nella prima Juventus, costruita da Conte e Marotta. Poi ha dovuto indebolire le rivali (Higuain e Pjanic) per restare competitivo. Ma gli investimenti post Pogba, Pirlo, Marchisio e Vidal, dimostrano il reale valore del manager".
  18. C'è anche chi lo critica per le scelte dei giocatori, tanti danno la colpa a lui. Come questo giornalista, ad esempio. Campi: "Gli investimenti post Pogba, Pirlo, Marchisio e Vidal, dimostrano il reale valore del manager Allegri" "Allegri ha iniziato a parlare di Juve da quarto posto dopo che le uscite di Chiesa e Vlahovic sono saltate e non sono arrivati Lukaku e Berardi. In estate la preoccupazione di Allegri era far fuori Bonucci mentre confermava Alex Sandro, sognava McKennie terzino e chiedeva di blindare Rugani. Danilo centrale, gli zero investimenti sui terzini (e la bocciatura di Cambiaso) hanno reso la difesa della Juventus inguardabile. Allegri si è confermato un bravo gestore nella prima Juventus, costruita da Conte e Marotta. Poi ha dovuto indebolire le rivali (Higuain e Pjanic) per restare competitivo. Ma gli investimenti post Pogba, Pirlo, Marchisio e Vidal, dimostrano il reale valore del manager".
  19. Iling Jr può cambiare ruolo, trasformandosi da esterno sinistro a tutta fascia in mezzala di palleggio e qualità. Un ruolo lasciato vuoto dallo stop di Pogba a causa della positività al testosterone dopo Udinese-Juventus. Nell’ultimo mese, inoltre, sono cambiate tante cose: la permanenza di Filip Kostic in bianconero (ad agosto sembrava destinato cessione…) ha ridotto gli spazi sul binario mancino per il classe 2003. Senza coppe e con un solo impegno settimanale il serbo e Cambiaso bastano e avanzano in quel ruolo. Ecco perché anche per lo stesso Samuel l’idea di Allegri di provare a trasformarlo in centrocampista può rivelarsi preziosa per scendere in campo con maggior minutaggio. In questo momento, infatti, Rabiot non ha un’alternativa e-serve qualcuno che ogni tanto possa farlo rifiatare. E qui - è proprio il caso di dirlo - scende in campo Iling, che da diversi allenamenti viene provato e schierato nelle partitelle alla Continassa da mezzala sinistra nel 3-5-2 allegriano. Nei prossimi giorni inizieranno i discorsi per blindare il talento fino al 2027
  20. Dietro il problema rappresentato dall’infortunio di Alex Sandro c’è un’opportunità in più per Federico Gatti, che è ormai pronto al definitivo salto nella formazione titolare bianconera, già compiuto per lunghi tratti da marzo scorso per un posto da far diventare fisso d’ora in poi. Perché il giocatore con cui stava gestendo un ballottaggio continuo anche in questo avvio di campionato non potrà per un po’ giocarsi le sue chances: infatti Alex Sandro potrebbe stare fermo ai box fino a novembre, ieri gli esami strumentali al J Medical hanno confermato una lesione di medio grado del bicipite femorale della coscia destra, tra quindici giorni saranno necessari nuovi controlli per definire con più precisione i tempi di recupero, ma dovrebbe servire un mese e mezzo. Quanto basta per poter cominciare a recitare a memoria il trio di centrali delle prossime settimane: Gatti, Bremer, Danilo. Con Daniele Rugani prima alternativa e Dean Huijsen pronto all’uso nonostante le difficoltà in serie C della Next Gen. Più spazio, più minuti, più sicurezza nei propri mezzi. In questo senso la crescita di Gatti non potrà che continuare in maniera esponenziale, con l’obiettivo magari di riconquistare anche un posto nel giro della Nazionale.Nelle scorse settimane si sono anche sviluppati i discorsi per il rinnovo di contratto, per quel che riguarda Gatti l’ingaggio verrà ritoccato ma al rialzo proprio per riconoscere i progressi avvenuti e la fedeltà dimostrata nel respingere le lusinghe estive arrivate dalla Premier e dall’Everton in particolare: prolungamento dal 2026 al 2028, aumento fino a 1,5 milioni netti l’anno.
  21. Vlahovic più Chiesa, insomma, che arrivano all’incrocio con il Sassuolo con il fatturato di 7 gol in due, quattro Dusan e tre Federico. Nessuno dei due finora aveva avuto un avvio di stagione così esplosivo e nessuno dei due ha certo voglia di fermarsi sul più bello. Il serbo, in particolare, insegue un altro primato: nella sua giovane carriera, non è mai arrivato ad almeno cinque reti nelle prime cinque gare di campionato. Oggi potrebbe diventare il quinto bianconero degli ultimi quarant’anni a raggiungere questo traguardo, dopo Del Piero (6 nel 2002/03), Trezeguet (6 nel 2007/08), Dybala (8 nel 2017/18) e Cristiano Ronaldo (5 nel 2020/21). Un Vlahovic così non si era mai visto con la maglidella Juve e non solo per i gol, il suo core business. Dusan sta vestendo ormai con continuità i panni del leader: spinto da una motivazione feroce ed evidente, sorretto da una condizione fi sica finalmente buona, il bomber è diventato il trascinatore, come tutti auspicavano alla Continassa e come era stato solo a singhiozzo fino adesso. Pure per Chiesa si tratta della migliore partenza dal punto di vista realizzativo in Serie A: l’ex viola non aveva mai realizzato tre reti nelle prime quattro giornate, ma non è tutto. Ha partecipato, infatti, a ben 7 gol (cinque reti e due assist) nelle ultime nove partite disputate in campionato.
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