Third stone from the sun

La sperimentazione quest'anno era iniziata presto, con dedizione da parte della classe arbitrale e tanta fantasia da parte dei media nel trovare le inquadrature e le parole giuste per giustificare le "indiscutibili" decisioni arbitrali. Subito alla prima partita in un mitologico Inter Monza 2-0 il nostro eroe LM ,centravanti probabilmente più forte della storia del calcio, un giocatore che gode della totale immunità da provvedimento disciplinare, iniziava la stagione con una bella pedata a gamba tesa sull'ex compagno Gagliardini (altro esempio di pulizia di gioco di stampo nerazzurro): del cartellino rosso neanche l'ombra, sia mai costringere la beneamata a giocare in 10 per 60 minuti, come si sarebbero potute affrontare le armate oscure che dalla Mordor bianconera di Torino sarebbero scese da un minuto all'altro? E così mentre tra di noi si discuteva della posizione di Chiesa e della difesa a 3; in Sardegna a casa del Cagliari, veniva inaugurata una nuova usanza che sarà poi più volte ripresa, aggiornata e reinterpretata durante tutta la stagione: il tabù del penalty contro i nerazzurri. Rigore netto per fallo di Bastoni (paladino dell'esercito del bene) su Lubvumbo, totalmente ignorato da Fabbri che con la "decisione di campo" di fatto non consentirá l'intervento dwl Var. Così queste due prime gare inauguravano tra agosto e settembre il trend della stagione,mentre commentatori e analisti sviluppavano attraverso il ricorso a doti di creatività e fantasia la capacità di giustificare l'ingiustificabile attraverso l'introduzione di un incipit che diventerà un Must: c'è questo episodio dubbio di cui stiamo discutendo ma tutto ciò non toglie meriti e riconoscenza verso la più grande squadra dell'universo mondo.

Ormai si legge tutto e il contrario di tutto...giocatori giovani e servono i giocatori di esperienza; giocatori d'esperienza e ci vorrebbero giocatori giovani. Tanti inserimenti dalla seconda squadra, la next gen è la nostra rovina; troppi giovani in campo e poi invece il problema è che non abbiamo vivaio. Si fa una buona partita e si perde, conta il risultato;si fa una brutta partita e si vince, conta il gioco. Eravamo a un punto dalla prima alla fine del girone d'andata ma contava il distacco della quinta, siamo a 12 dalla prima dopo un paio di mesi e si narra dell'importanza del secondo posto. Ho un allenatore "giochista" ma voglio un allenatore "risultatista", ho un allenatore gestore ma vorrei un allenatore rivoluzionario. Ho la difesa a 3 ma è meglio quella a 4 gioco con due punte vicine ma dovremmo giocare con tre attaccanti lontani... "Meglio un medicinale o una storia infernale, meglio giornate inerti o dei capelli verdi, eppure va tutto bene va proprio bene, manca un po' di appetito e il valium per dormire l'ho finito..." (cit)

Corto muso team

Ubaldo Righetti melo ricordo nelle figurine panini. Insieme a Chierico e Sebino Nela Maglia con sponsor Barilla ma potrei anche sbagliare, devo ricontrollare...

Qualche passione alternativa al calcio la coltiva con grande applicazione...

Forse eravamo in debito con la fortuna. 4 partire che hanno ridimensionato tutti e un cammino in antitesi al Milan che dopo mesi travagliati sembra essersi ripreso. Dieci giorni che portano via tutte le buone sensazioni del girone d'andata.

Perfetto come sempre Stefano. La "grande" prestazione di ieri la vorrei invece rappresentare con due domande che mi ha rivolto mio figlio minore, 4 anni e mezzo, durante il primo tempo: "Babbo perché la Juve non fa gol?" "Ti stai per addormentare?" Un saluto!

La domanda più bella ieri su Sky è stata quella di Fabio Quagliarella, a cui peraltro voglio un gran bene, che sostanzialmente chiede ad Allegri se sia maggiore la soddisfazione per continuare a far esordire giovani (Cerri) oppure per il record delle panchine.

Condivido in pieno, purtroppo.

Non si esce dai canoni del modulo. Adattando i giocatori al modulo in modo esasperato. Oggi nel secondo tempo, i cambi sono stati pazzeschi.

Una partita terrificante

Riporto la notizia rilanciata oggi sulle principali testate dei quotidiani sportivi e generalisti, nonostante la possibilità di potersi ricandidare, da regolamento recentemente modificato, l'attuale presidente dell'Uefa sembra aver rinunciato a questa ipotesi: "Sono stanco, lontano dalla mia famiglia da molto tempo. Ho deciso di non ricandidarmi nel 2027". Dopo aver spinto tanto sul secondo mandato, questo cambio di rotta qualcosa vorrà dire. La sentenza di dicembre evidentemente non è stata poca cosa...

Complimenti Stefano per l'ironia e per come hai scritto il post, lettura molto divertente.

Il giorno della Mar(m)otta

Grazie Stefano per il tuo prezioso contributo e per avermi coinvolto in questo commovente ricordo

Bellissimo ricordo Stefano, rende onore a un grande personaggio. Il calcio purtroppo si svuota di uomini e atleti. Ti consiglio la lettura del pezzo odierno di Garanzini sulla Stampa, un articolo scritto con il cuore.

Tristissima notizia. Grande dispiacere.

Mentre mettevamo in fila gli scudetti in parallelo abbiamo costruito un futuro sostenibile, come dicono quelli bravi, di fatto percorrendo una strada per certi versi nuova in Italia. Nessuno che ci segue, anzi... Credo però al nostro interno, parlo di tifoseria, qualcuno dovrebbe iniziare a ripensare a questo aspetto.

Dovrebbe essere detto e ribadito. Verità mai abbastanza sottolineata

Ennesima partita dove la Juventus ha portato in campo i tanti giovani, una miniera d'oro, che ne comprendeva tre schierati nella squadra avversaria. Compito della nuova Dirigenza sarà gestire con competenza e visione questo patrimonio che è stato costruito, che viene da lontano e dalla lungimiranza che la Juventus ha dimostrato di avere un passato. Yildiz pietra preziosa, giocatore con movenze e gestualità che fanno pensare a un futuro radioso

Dipende da noi. Se saremo bravi a non allontanarci ci saranno le occasioni per prenderli. Il Verona ha avuto un rigore nel recupero se non sbaglio, se c'è malafede questo rigore non si dà.

In Juve Roma quando ho visto Vhlaovic saltare su con tutta la sua mole e di forza coordinarsi in acrobazia ed eseguire la rovesciata ho subito istintivamente pensato a Vialli. Peccato la palla non sia entrata, sarebbe stato un gran gol e un modo per ricordarlo su un gesto tecnico che era nelle corde del Capitano, uno dei tanti. Consiglio un'intervista al fratello uscita un paio di giorni fa sul Corriere della Sera. Per citare un ricordo personale volevo ricordare la sera della finale a Roma, sapevamo che a fine stagione se ne sarebbe andato e questo personalmente mi lasciava un retrogusto un po' amaro. Un giocatore a cui ho voluto bene e una persona molto molto intelligente.

Si indubbiamente ha qualcosa di speciale.