kurt godel

Peccato per il gol, ma va bene così

Oggi ho visto il Napoli, che ha mangiato l'erba...

Queste statistiche non hanno semplicemente senso. Se tocchi 10 palloni facendo lanci a 30 mt e ne azzecchi solo 1 mettendo l'attaccante davanti al portiere hai una pessima statistica ma la tua squadra fa gol. Se tocchi 10 palloni tutti all'indietro e ne sbagli uno soltanto, mettendo l'attaccante avversario davanti al tuo portiere hai un'ottima statistica, e la tua squadra ha preso un gol.

Non hai bisogno di scusarti di alcunché: il calcio accende ed è questo il suo sale. Ormai ho un'età che, forse, non mi consente più di capire il nuovo. Io vidi la Juventus per la prima volta allo stadio, pensa, nel 1981. C'era Zoff, c'era Furino, Cabrini, Tardelli, Virdis, Bettega. Scirea. Liam Brady. Ho sempre legato la mia vita passionale a quei nomi lì, a quello che sapevano fare sul campo. Nel 1983 vidi coi miei occhi Platini fare un lancio di 40 m per Boniek, era una serata meravigliosa di Torino ed era la semifinale di ritorno della Coppa delle Coppe, e capii allora che la magia sta tutta negli scarpini degli 11 in campo, che non avevano nomi sulle maglie e non possedevano una collezione di automobili di lusso. Ti confesso la mia potente antipatia per il tamarro interista semialfabeta televisivo, che parla di calcio come del teorema di Fermat, quasi che "gli schemi" fossero i principi della termodinamica e vi fossero iniziati in grado di accedervi in mezzo ad un coacervo di bifolchi pagani. Per me il calcio resta un fatto di campo, e di calciatori: è una mia colpa probabilmente, quella di non intendere la modernità, e mi diverto a definire "skemi" quelle astrazioni che, senza i campioni, restano tali. Poco mi è importato del Trap, niente mi è importato di Allegri. Ho sempre ammirato i grandi giocatori, e quel lancio meraviglioso del mio Platini

Perché qualcosa funziona?

Sinceramente: tu sei soddisfatto di quello che hai visto finora?

Lo sportivo professionista deve assicurarsi di concordare sempre con il team sanitario della propria società ogni tipo di terapia cui si sottopone, anche in tema di integratori alimentari. Il confezionamento di ogni farmaco, anche da banco, presenta in modo evidente l'indicazione "doping" qualora contenga principi attivi o eccipienti rilevabili in esami antidoping. Non è dimostrabile in giudizio l'inconsapevolezza di un'assunzione, a meno che essa non rientri nella fattispecie della "contaminazione", vale a dire la presenza di una molecola proibita il cui ingresso in circolo sia dovuto non ad una volontaria somministrazione di una qualsivoglia sostanza (bere un integratore è un atto volontario), ma ad un incidente dovuto per esempio all'utilizzo di strumentazione non correttamente sterilizzata, o ancora alla perfusione transcutanea di molecole a causa dell'azione di una terza parte (come il caso di Sinner e del Trifodermin utilizzato dal massaggiatore). In questo caso anche il volume rilevato è importante: nel corpo di Sinner, per esempio, vi erano 86pg/mL di sostanza (una quantità infinitesimale), in quello di Pogba il Dhea aveva dosi elevate non compatibili con contaminazioni di alcun tipo.

Non è assolutamente ipotizzabile un o scenario del genere. Il doping c'è stato, si sono effettuate analisi e controanalisi. La difesa di Pogba cercherà, senza possibilità di riuscita, di far diminuire la condanna a suo carico lavorando intorno alle modalità di assunzione, quindi alla qualificazione del fatto, non certo alla concretezza del fatto.

Una squadra piuttosto quadrata nelle prime due, moscia e sterile nella terza. Mi aspetto un'annata senza clamori, bene con le piccole e altalenante con squadre migliori. Niente che segnerà la nostra storia, un'annata di passaggio alla Ranieri nei primi 4 posti.

Santa misera, lungi da me affermare che fosse fallo. E' stata un'azione con un coefficiente di rischio per la dinamica, perché basta poco per far fischiare il rigore.

Ma non è affatto così. Non capisco tanta animosità. Mi sono limitato, se ne ho facoltà, ad esprimere un pensiero, che provo a riformulare: La partita non è stata un nostro assedio verso la Roma, le occasioni si sono limitate ad un tiro per parte. Quando ho visto questa immagine al replay ho tirato un sospiro di sollievo, perché ho visto un bel rischio di perdere la partita: Per fortuna era un rimpallo e meglio così. Sempre se è possibile parlarne nel forum senza rischiare di urtare la sensibilità di nessuno o perdere la patente di tifoso. Tutto qui

No, da persona intelligente e libera, che tifa Juve da 46 anni e, pensa, era allo stadio Comunale a prendere un acquazzone tremendo il 10 maggio 1981. A vedere un ben altro Juve Roma, passato alla storia.

Mah, io questo atteggiamento speculativo non l'ho visto. 50% di possesso palla, 1 tiro in porta fatto contro 1 tiro in porta subito, oltre ad un'occasione importante allo scadere che stava per costarci la sconfitta. Non hanno rischiato mai e hanno finito attaccando. Per onestà, solo per questo, dobbiamo anche ammettere che, a parti invertite, il mani di Bremer in area con quell'apertura di braccio avrebbe fatto discutere qualcuno. Sono state due squadre equivalenti, da lotta per i primi 5 posti.

Non ha importanza. La punta fa stare la squadra più alta e, magari, prende qualche cross al 90'

E invece Motta, che è diverso, ha tolto l'unica punta...

Ti prego, non diciamo eresie prima delle 10:00 del mattino

Questo epilogo disegna il profilo di un uomo non comune, una persona per bene, un esempio troppo spesso poco considerato.

Com'è giusto che sia. Il generale finisce sull'altare o nella polvere. Questi generali, tra le altre cose, sono riccamente retribuiti per sopportare entrambi gli epiloghi

Chiedo scusa, ma a me risulta che il regolamento del Giuoco del Calcio alla voce "scopo del gioco" reciti: "Lo scopo del gioco è passarsi la palla, non farla toccare dai giocatori avversarsi e fare gol nella rete della squadra sfidante", e che "La squadra che segna il maggior numero di reti sarà la vincente. Se entrambe le squadre segnano lo stesso numero di reti o non ne segnano alcuna, la gara risulterà pari." Vincere le partite coincide pertanto con lo scopo del giuoco del calcio. Se si tratta di discutere su quale strategia sia più opportuno adottare per vincere sono più che d'accordo, e si possono tenere discussioni appassionatissime ed interessanti sull'argomento. Se però viene meno l'obiettivo unico e fondante di vincere, allora stiamo parlando di una nuova disciplina, che non è il giuoco del calcio. Qualcosa che forse è figlio dei tempi cupi che viviamo e i personaggetti che li popolano.

Sì, in genere sono quelli che non capiscono le battute e sfogano contro gli altri le frustrazioni di una vita amara

Sì, solitamente sono quelli che non capiscono le battute e passano il tempo su Internet a sfogare le frustrazioni di una vita amara.

Si cominciano a vedere gli skemi

Dal punto di vista procedurale è successo questo: la Juventus ha licenziato il dipendente ai sensi dell'art. 2119 c.c. "licenziamento per giusta causa". Significa che la condotta del lavoratore è stata tanto grave da determinare il recesso immediato dal rapporto di lavoro, senza la corresponsione, da parte del datore di lavoro, dell’indennità di preavviso. Tale provvedimento può essere impugnato da lavoratore : i termini di impugnazione del licenziamento sono fissati a 60 giorni, calcolati a partire dal giorno in cui la lettera di licenziamento è stata ricevuta dal lavoratore; quest’ultimo dovrà scrivere una lettera all’azienda in cui dovrà confermare la volontà inequivoca di impugnare il recesso del contratto di lavoro. A questo punto, il lavoratore dovrà anche depositare l’atto di ricorso presso la cancelleria della sezione lavoro del tribunale ordinario, entro 180 giorni dalla spedizione della lettera di impugnazione. In alternativa, il lavoratore può comunicare all’azienda la richiesta di un tentativo di conciliazione da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Nel caso venga intrapresa la via della conciliazione, vi saranno tre possibilità: l’azienda, convocata, non si presenta alla conciliazione; l’azienda si presenta ma non raggiunge un accordo con il lavoratore; l’azienda si presenta e l’accordo viene raggiunto. Nel primo caso, il lavoratore dovrà fare ricorso al Giudice del Lavoro entro 60 giorni dalla mancata conciliazione; nel secondo caso, riprendono a decorrere i 180 giorni entro cui può depositare il ricorso in tribunale. Questo l'iter procedurale. E' quindi possibile che la prevista strada della conciliazione (dietro istanza del lavoratore o motu proprio) sia stata ritenuta dall'azienda più cautelativa rispetto alla resistenza all'istanza di ricorso del lavoratore, e che il datore di lavoro (la Juventus, che è in più società quotata in Borsa) abbia considerato una buonuscita nei termini concordati meno rischiosa rispetto alla risoluzione in giudizio.

Non mi pare vi siano in Italia tifoserie esclusive per accademici. La tifoseria juventina da curva ha la stessa composizione sociale delle altre. Quella dei sostenitori invece, essendo la più estesa del Paese, abbraccia ogni classe, censo, professione e credo. Va da Piero Angela a Tommaso Buscetta.

Ah, non lo sapevo. Tra gli altri, allora, il migliore (pur a distanza) è stato Vlahovic secondo me