Nicola_Cesare

Siamo tante cose brutte, e non vedo nessuna intenzione di cambiare

Non ce l'ho con i calciatori

Ed io che ho pure investito tempo e fatica per supportare una campagna social per una squadra che ormai mi procura solo mal di pancia. * và, massa di incapaci

Mi addormento incazzato abbestia e mi sveglio pure peggio, che ansia

Che senso ha mandare avanti una società in questo modo, spero vendano prima di farmi smettere di tifare Non si salva niente di questa Juve Niente. Ho la nausea

Siamo nel 2023 Facciamo schifo in campo Tutti ci odiano Basta, basta basta basta

Contano i fatti 1 a 1

Ho grossi dubbi su questa cosa adesso controllo

Tristezza. Provo tristezza

Siamo morti

Io non sopporto Allegri, ma è anche vero che siamo soli contro tutti

NON CI RIABBONIAMO, MALFATTORI

Mai detto che possa fare qualcosa di intelligente e lungimirante, alla fine parliamo di un intrallazzatore. Può solo temporeggiare

Scrivi cose giuste, eppure la faccenda è complicata. Volenti o nolenti, Lotito ha un peso politico non indifferente, come spesso accade la questione qualitativa del prodotto calcio è messa in secondo piano Provo a stringere il concetto, se non entrano almeno 900 milioni di diritti tv, ti ritrovi 3 squadre con costi insostenibili che proprio con i diritti tv ci campano, una addirittura li cede in anticipo per pagare gli interessi sui prestiti (una cosa folle! 40 milioni all'anno di interesse per una squadra di calcio) Al Napoli non puoi torcere un capello perché laggiù ti fanno una sommossa popolare che manco ci immaginiamo I posti in Europa quelli sono, per 2 milanesi 2 romane e i ciucci, mandi in fondo la Juve blocchi il prezzo del bando e tiri avanti C'è pure Commisso che ha capito il giochino da tempo, ed un posto almeno per la conference glielo devi dare Il piatto piange, e tutti vogliono la loro parte, De Siervo può già dimettersi ora a meno che Amazon non paghi per sky e dazn messe insieme

Se sono mezzi furbi Dazn e Sky si accorderanno per fare proposte simili a cifre sbeffeggianti, aldilà della concorrenza è ovvio che se si ha la possibilità di comprare i diritti e dividerseli dopo con calma ed a poco prezzo conviene a entrambe. Qualunque management farebbe così in questa situazione

La legge esiste già, Lotito vuol scaricare le colpe sulla pirateria per far passare il suo emendamento che però risulta fortemente in contrasto col libero mercato Poi, l'idea del canale Lega serie A è ridicola, ci vogliono risorse e personale qualificato Cerca di prendere tempo accampando scuse Non puoi combattere la pirateria con un canale giudiziario preferenziale, a quel punto altri settori ti mangerebbero vivo (cinema in primis) Non puoi avere una tecnologia dedicata a perseguire i pirati, senza investire pesantemente Non puoi bloccare una vendita a due soli broadcaster predefiniti, ad oggi nell'UE è totalmente folle, andresti incontro a mille problemi se anche solo qualcuno dirà di voler partecipare alla gara Quindi, riassumendo. Abodi in qualità di ministro, esegue quanto il governo dispone, il calcio spende sempre più soldi e ne porta sempre meno al fisco. Per me la soluzione sarebbe un reformat della serie A, che comunque non puoi fare dall'oggi al domani, contando pure le situazioni grigie come la Roma che non può non andare in Europa con la montagna di debiti che si ritrova, riducendo a 16 o 18 entrambe la capitoline le ridimensiona É un pasticcio enorme, io fossi la Meloni non ci metterei mai mano, ma se proprio ne ha voglia commissiona la figc e ne azzera l'impostazione attuale

Il testo del comunicato dei giornalisti del gruppo Gedi "Le giornaliste e i giornalisti del gruppo Gedi confermano il proprio stato di agitazione dopo le circostanziate notizie sulla trattativa in corso tra la proprietà e alcune cordate di industriali per la cessione delle storiche testate del Nordest: il Mattino di Padova, La Nuova di Venezia, la Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto e Il Piccolo. A cui si aggiungerebbe la Gazzetta di Mantova. Indiscrezioni non smentite dai vertici di Gedi, nonostante una specifica richiesta in tal senso da parte dei comitati di redazione. Il gruppo Gedi – con amministratore delegato Maurizio Scanavino (anche Ad e Dg della Juventus, doppio ruolo che non riteniamo compatibile), controllato da Exor della famiglia Elkann – torna sul mercato con una mera logica di “compra-vendita” finalizzata innanzitutto a svuotare le redazioni e a tagliare i costi, dimostrando uno sconsiderato disimpegno dal settore editoriale a favore dell’ infotainment, verso il quale sono invece stati indirizzati molti investimenti, con l’acquisto di siti e start-up. Questo, quando non più tardi di un mese fa lo stesso Scanavino aveva garantito che “il perimetro delle testate era definito” e non sarebbe stato toccato. Ora le nuove trattative sono motivo di grande preoccupazione per le redazioni, che assistono a un progressivo e continuo impoverimento delle testate e per l’assoluta irrazionalità di una compagine che tre anni fa ha acquistato il più grande gruppo editoriale italiano, fra roboanti annunci di sviluppo dell’informazione, per poi iniziare subito a dismetterlo, pezzo dopo pezzo, con la già conclusa cessione de Il Tirreno, La Nuova Sardegna, le Gazzette, La Nuova Ferrara, MicroMega e da ultimo dello storico settimanale Espresso, simbolo del giornalismo d’inchiesta in Italia. Senza dimenticare gli insistenti rumors sulla vendita anche di Repubblica. Le notizie non sono passate di moda: le persone cercano sempre più un’informazione accurata. È il sistema di distribuzione ad essere entrato in crisi: nostro compito di giornalisti è garantire notizie verificate, approfondite, che permettano a chi le legge di avere strumenti di conoscenza e valutazione su ciò che accade; compito dell’editore è trovare gli strumenti per distribuire e valorizzare l’informazione. In Gedi manca, invece, il piano industriale che il coordinamento dei Cdr chiede da tempo. In un momento di crisi del settore, l’azienda non solo non ha fatto alcun investimento sui suoi giornali, ma anche la sbandierata volontà di puntare sull’informazione digitale si scontra con una totale assenza di programmazione e strategia: importanti investimenti fatti in un recente passato in questo settore sono stati “sconfessati” da cessioni di centri di produzione ritenuti strategici, come quella di parte di Gedi Digital al gruppo Accenture, a dicembre. Il coordinamento dei Cdr del gruppo ha chiesto, subito, un confronto che la proprietà ha fissato per oggi 15 febbraio. Dopo aver chiesto, invano, un anticipo dell’incontro (rifiuto motivato dall’azienda per i molteplici impegni del management), si sono svolte le assemblee dei giornalisti di tutto il gruppo Gedi – oltre ai giornali oggetto ditrattativa, La Repubblica, La Stampa, il Secolo XIX, La Sentinella Canavese, la Provincia Pavese, Radio Capital, Gedi Visual – consegnando ai propri rappresentanti proposte per elaborare un’azione sindacale efficace e affidare un chiaro mandato ai cdr al tavolo con la proprietà. È tutta l’informazione a essere a rischio se passa la logica che i giornali possono esistere solo tagliando compensi e posti di lavoro".

azzo che bomba

La proroga di Lotito prevedeva altri 2 anni aggiuntivi per Dazn e Sky salvo loro approvazione, con le cifre bloccate all'ultimo bando Norma che cozzava con i principi di libero mercato, perciò immediatamente soppressa

Sono disperati, e pensa che ancora "girano" i soldi degli abbonati

Bel lavoro fratelli Gobbi, abbiamo fatto danni enormi

È già scoppiata, l'emendamento Lotito è stato soppresso La premier vuole far carriera e di aiutare un calcio così malato e scandaloso se ne guarda bene, e non perché io sia un suo fan, le do perfettamente ragione

Questo calcio annoia, c'è poco da fare I ragazzi vogliono lo spettacolo ed a parte qualche partita ben giocata, il calcio nostrano è patetico per interpreti e stadi

La canna del gas gliela stiamo ficcando dove meritano

Ci voleva proprio, un tocco di genuinità