È stato un qualcosa di avvilente. non mi spiego come si può passare dal primo tempo di Napoli a quello che abbiamo “visto” stasera.
però paradossalmente abbiamo dato di più nella piena emergenza, quando avevamo Pugno in panchina per dire, che stasera, che a Bruges. E non possiamo farci definire scarsi, perché a Lille e con l’Aston Villa, a Lipsia e, in parte anche con il City, siamo usciti dal campo con il rimpianto di non aver vinto ma con la fiducia che la strada intrapresa fosse quella giusta; e ho messo per prime Lille e Aston Villa perché sono passate direttamente agli Ottavi.
Nel percorso di Crescita potevano starci le partitacce con lo Stoccarda, con il Parma in casa, potevano starci anche i pareggi, potevamo giustificarci e nasconderci dietro i tanti infortuni; ed è vero, sarebbe difficile per tutti sopperire alla perdita di due difensori da ottobre in poi, figuriamoci per noi che dobbiamo costruire. Ma, la cosa che più mi preoccupa, è che non si è costruito uno SPIRITO. Percepisco una squadra senza anima, come se mancasse quella cattiveria, quella convinzione, quel qualcosa in più che ti porta ad uscire fuori dalle sabbie mobili, dove ora siamo, con la sabbia fino a sotto il naso.
e quello che contesto all allenatore, alla dirigenza, é proprio questo. Oltre alla tecnica, alla tattica, ci vogliono le pa*le.
E la cosa che mi spaventa è che quello spirito che sembrava si fosse acceso a Lipsia o dopo la tempesta del secondo tempo contro l Inter, si sta spegnendo piano piano.