Fratelli bianconeri,
Cerchiamo di fare il punto della situazione.
La nostra protesta pare che stia dando qualche piccolo risultato.
Bene, benissimo. Non fermiamoci.
Non fermiamoci scoraggiati di fronte al silenzio del "nemico", non fermiamoci festanti di fronte alle notizie di disdette effettuate e inviti a farlo da destra e sinistra.
Dobbiamo continuare.
Li abbiamo colti alla sprovvista, non pensavano che saremmo riusciti a incanalare la nostra passione in una protesta civile e pacifica che sta già creando qualche scompenso al "nemico" (vedi le offerte per il rientro fatte a chi sta disdicendo).
Ora non hanno difese per opporsi.
Non possono organizzare un contromovimento, perché solo noi Juventini abbiamo i numeri per reagire alle loro ingiustizie.
Non possono bilanciare le nostre disdette con nuovi ingressi scontati perché gli costerebbe soldi (leggi: mancati introiti da abbonamenti a prezzo pieno) che non possono permettersi di spendere.
In questo momento siamo in una situazione di vantaggio strategico, che possiamo mantenere a patto che continuiamo a lottare insieme.
Ma tra un certo numero di giorni (5? 10? 30?) la nostra lotta dovrà cambiare: non dovremo solo "disdire", ma anche "resistere ai tentativi di farci rientrare", vuoi con offerte mirabolanti o con la promessa di linee editoriali decise alla Continassa da Furino e Bettega.
Fino a quando dovremo lottare?
Non fino al ricorso del CONI. Quello non è che il primo ostacolo che dovremo affrontare.
No, la nostra lotta dovrà proseguire per mesi, perché a marzo (il 27, giusto?) si deciderà se andare in giudizio per l'inchiesta Prisma, e vuoi vedere che lo zelante di turno non cominci a montare il caso in anticipo per giustificare l'apertura di una nuova inchiesta sportiva?
Dobbiamo lottare, a lungo. Prepariamoci a resistere.
Se siamo uniti, ce la faremo.
Siamo stati uniti nello sdegno per le intercettazioni fatte filtrare ad arte, per le anticipazioni fatte da cagnolini e porcellini, per l'ingiusta condanna...
Ora è il momento di essere uniti per proseguire il combattimento.
Ecco, questa è forse l'arma più potente che il "nemico" può usare: dividerci, in qualche modo, magari facendoci sentire che il vero tifoso deve guardare la partita in TV, o che la Lega e la FIGC pare abbiano detto che ci tratteranno allo stesso modo in cui trattano gli altri...
Non dividiamoci. Restiamo uniti.
Continuiamo a lottare tutti insieme.