Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

juventino milanese

Utenti
  • Numero contenuti

    725
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di juventino milanese

  1. Per me fu emozionante il discorso del Presidente: Signori e signore, benvenuti a casa! Siamo decine di milioni di tifosi nel mondo, siamo milioni in Italia e centinaia di migliaia in questa città. Sappiamo gioire, sappiamo soffrire, sappiamo stringere i denti, sappiamo vincere. Noi siamo la gente della Juve. Siamo gente che si riconosce quando ci si guarda negli occhi, occhi che sanno accettare i risultati conseguiti sul campo, su un campo verde come questo, solcato da linee verde che definiscono il nostro destino. Linee che non mentono perché il campo dice sempre la verità. Un prato come questo ci ha consacrato 29 volte Campioni d'Italia, 2 volte Campioni d'Europa e Campioni del Mondo. Oggi scriviamo un nuovo capitolo di questa leggenda, una leggenda che supera amarezza e gioie, una leggenda che supera i presidenti e i giocatori, una leggenda che ha scaldato i cuori di intere generazioni. Una leggenda che oggi entra nella sua casa: la Juventus. Quando entreremo qui a casa nostra sapremo guardarci negli occhi e i nostri sguardi incroceranno gli sguardi dei nostri ragazzi, ragazzi che vogliono vincere perché vincere è sempre stata la nostra abitudine ed è una bellissima abitudine! Adesso provate per un momento a chiudere i vostri occhi, riapriteli e guardate i vostri vicini. Non dimenticate mai le facce dei vostri vicini, sono le facce della Juve che si incontrano dopo 114 anni quando il popolo bianconero ha finalmente conquistato la sua nuova casa. Abbiamo la nostra casa! Abbiamo la nostra magnifica casa! Abbiamo degli straordinari tifosi! E saremo sempre uniti, oggi e domani, pronti a gridare assieme: "Fino alla fine..." Forza Juventus, Andrea! Ecco, dovremo sempre ricordare (tifosi, squadra, società) che noi siamo la gente della Juve. E gli altri si fottano nella loro perenne inferiorità. Un saluto
  2. Difficilissimo fare una "cernita" tra tutti i fuoriclasse che ho visto giocare. Sono stato male quando Platini ha smesso, o quando immensi fuoriclasse hanno lasciato la Juve (Zidane, Baggio, Vialli, ecc). Pertanto scelgo di citare quelli che ho amato per la loro caratteristica di "peones" (in senso non dispregiativo), indispensabili agli equilibri della squadra fuori e dentro al campo: Furino Bonini Galia Conte giocatore Di Livio Lichtsteiner Chiellini ... e altri senz'altro al momento non mi vengono in mente
  3. Caro ragazzo, alla Juve si entra in campo per vincere SEMPRE, non solo quando ci si ricorda delle sconfitte passate. Detto questo, i giocatori durante le partite andrebbero incitati sempre; i fischi, al limite, a fine partita
  4. juventino milanese

    Gaetano, sempre con noi

    Mi permetto una piccola correzione: si giocava a Verona (4-1, doppietta di Totò Schillaci). Un saluto
  5. Nemmeno una volta la parola "Juventus" nella lettera d'addio. Io lo ringrazierò sempre, ma che montato del *...
  6. Ed è anche per questi motivi che voglio ancora sperare in un miglioramento. Oltretutto gli ultimi 2 anni a Firenze aveva fatto vedere numeri davvero notevoli. Da noi, al momento niente di trascendentale. Come ho detto prima, però, sarei stato curioso di vederlo in una Juventus per lo meno "propositiva", non votata esclusivamente ad un gioco passivo, di rimessa. penso anche al giocatore più rappresentativo degli ultimi anni della storia bianconera, Alex Del Piero, che fu lanciato in pianta stabile molto giovane e spodestò un certo Roberto Baggio, non certo l'ultimo arrivato. E vinse la Champions che non aveva ancora 22 anni. Ma era certo un'altra Juve, con grandissimi giocatori e Uomini con le palle. Non star dei social (che per fortuna non esistevano) e mezze calzette che la maglia bianconera avrebbero solo potuto sognarla. E soprattutto, una società capace. Un saluto
  7. pensa se fosse stato cattivo... a 23 anni i grandi giocatori sono già belli che maturi. Ma mi concedo il beneficio del dubbio; con un altro modo di giocare, o in una Juve appena più decente, probabilmente avrebbe fatto vedere qualcosa di meglio.
  8. juventino milanese

    Di Maria commenta la scorsa stagione

    Ho cercato in rete, non ho trovato riferimenti a siti argentini che riportino questa conversazione. Ho persino il dubbio che sia inventata di sana pianta. Rimango comunque fortemente deluso per non aver potuto gustare (salvo forse in un paio d'occasioni) le gesta di questo ex grande campione. Una scoreggia nello spazio della storia della Juventus
  9. juventino milanese

    Di Maria commenta la scorsa stagione

    Angel, ma va a dà via i ciapp. Scelta di cuore.... E poi la chicca: quando mi toccava giocare....poverino, scusa tanto se ogni tanto hai dovuto giustificare il lauto stipendio
  10. Già... Oltretutto sarei maggiormente preoccupato dal concetto di "nomen omen": questo capace che prende i nostri giocatori direttamente a mazzate....
  11. sono proprio curioso di sapere come reagirebbero i tuoi simpaticissimi compagni di tifo se ad arbitrare Juve - Napoli fosse il signor Manganiello (Pinerolo) con al Var il sig. Pairetto (Nichelino). Al contrario, se Napoli - Juve fosse arbitrata dal sig. "non me la sono sentita" Guida (Torre Annunziata) con al Var il sig. Maresca (Napoli), sono convinto che molti "splendidi" qui dentro direbbero che è tutto normale, che dobbiamo essere superiori. La società Juve, invece, probabilmente ringrazierebbe e forse (visto i trascorsi da "leoni") chiederebbe anche di partire con un paio di gol di scarto di svantaggio. La verità è che siamo in Italia, dove la sportività non esiste. Per me l'idea si ritorcerà contro, ne scaturiranno solo ulteriori polemiche
  12. Speranza di avere giustizia in questa melma che ci circonda, non ne avevo e non ne ho più. Ormai colmo di disprezzo verso tutti i nemici, attendo serenamente che passino "on the other side". Il primo della lista? L'orrido ratto cartonato; quando succederà, conoscerete la mia identità, i giornali parleranno di un invasato che si trastulla ebbro di gioia in piazza Duomo
  13. juventino milanese

    È morto Carlo Mazzone a 86 anni

    Un altro esponente del bel mondo del calcio di una volta che ci lascia. Io lo ricordo così, genuino e ruspante Oppure quando etichettava Baresi come un "pizzardone" (per via del braccio sempre alzato). Addio Carlo
  14. juventino milanese

    Borsa, Exor, Juventus e indefessa passione per i colori bianconeri

    Caro Stefano per me e molti altri, come si evince in tutte le discussioni a cui partecipi, compreso questa, è sempre un onore rapportarsi con una Persona dal grande spessore e dall'elevatissimo sentimento di Amore per la Vecchia Signora. Un sentimento che traspare, sempre. Nel mio caso, quel sentimento si è invece avvelenato, facendomi provare emozioni negative che se avessi in altri campi della vita proverei francamente imbarazzo. Ed è per questo che nel messaggio precedente ho risposto con una certa asprezza. Cerco di stare calmo, partecipando il meno possibile alla vita del forum (pur leggendo con continuità tutte le discussioni) in modo da evitare travasi di bile, e attendo un nuovo Rinascimento a tinte bianconere. Che poi, a dirla tutta, non è che ci possiamo lamentare di mancati successi o anni di figuracce; ma è proprio quel senso di juventinità che i nostri vertici hanno smarrito. Con Giovannino ancora in vita, dici giustamente, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. In coppia con il fratellastro Andrea avrebbero garantito successi e senso di appartenenza. L'algido signorotto dal cognome straniero, invece.... Buona giornata a te ed a tutte/tutti
  15. juventino milanese

    Borsa, Exor, Juventus e indefessa passione per i colori bianconeri

    Piuttosto che smiliardare "ad minchiam", meglio coltivare quei necessari agganci politici per proteggersi dai ripetuti attacchi. Cosa che dovrebbe essere normale per un gruppo come Exor, e invece.... Ovviamente, opinione personale. Con la consueta stima e vicinanza (in un momento di sofferenza calcistica) all'autore della discussione.
  16. juventino milanese

    Ritrovare identità

    Fratello bianconero Come sai condivido spesso ciò che scrivi; in relazione ai punti che hai citato sono tuttavia giunto alla conclusione che si tratti di problemi marginali, un contorno rispetto al piatto principale indigeribile che ormai da quasi 20 anni ci stanno propinando. Come tu stesso ed altri amici avete egregiamente scritto, il fattore extra campo è per me qualcosa che travalica ogni discorso di identità, appartenenza, ecc.. Ho goduto dei successi post grande farsa, ma con le antenne sempre ben dritte nel captare qualsiasi nefandezza. Abbiamo dovuto subire lo scempio del 2006, mai e poi mai avremmo dovuto affrontare un'altra onta come quella della scorsa stagione. A volte mi chiedo se qui nel forum molti utenti siano troppo giovani per ricordare, oppure se siano semplicemente meglio preparati del sottoscritto a glissare sull'argomento. Io non ci riesco. Resterò sempre profondamente gobbo, anche perché ho la presunzione di conoscere la Storia e la Leggenda della Juventus molto meglio dell'algido signorotto che ne detiene la proprietà, ma stavolta non me la lascio scivolare addosso. Non partecipo a discussioni sul calcio giocato, sull'allenatore e sul mercato, sono invece piacevolmente attratto da quelle come questa o sulla Juve del passato. Perciò attendo. Attendo che ci sia una rivisitazione totale (con sputtanamento di tutti, avversari, proprietà, istituzioni, media) di quello che fu calciopoli, ma è pura illusione. Oppure attendo che arrivi un vero Juventino, leader e trascinatore, che non si faccia prendere e non ci prenda per il *. E a quel punto sarò in prima fila a tifare Juve, conscio di amare una vera Signora xxx Un saluto
  17. Si, lo so. Errore mio nell'esprimere il concetto. Azz, bacchettato da Lee alla nostra prima interazione: la giornata non inizia sotto i migliori auspici.... Non so se ti riferissi al sottoscritto, nel caso specifico che mi riferivo alla possibilità di organizzare cori da parte dei tifosi, non dalla claque. Sono stato allo stadium poche volte, nei primi anni, e ricordo bene che nei momenti di stanca bastava la curva a creare quel "ruggito" che intimoriva gli avversari e spingeva i nostri. Il fatto che adesso siano "spenti", a mio modesto parere significa che c'è la volontà di remare contro. Intimidazione. So che qualche frequentatore mi criticherà, pazienza. Ho espresso un parere. Buona giornata
  18. È veramente incredibile come non si sia riusciti ad organizzare qualcosa di coinvolgente. Non mi inoltro in tediose discussioni sulla possibilità che ci siano anche azioni intimidatorie da parte di qualcuno. Preferisco ricordare i bei tempi, anche nel brutto e vetusto stadio comunale, con questo bellissimo coro diffuso dagli altoparlanti: Juve, juve o cara squadra senza età Juve, Juve cara gloriosa società Mille bandiere bianconere intorno a noi, ci fan sentire in campo undici eroi. Perciò cantiamo tutti in coro …. E la Juventus E’ un inno che la forza ci da! E la Juventus E’ nostra la vittoria sarà! Forza Juve il comunale grida già .. Forza Juve è bianconera la città Mille bandiere sempre ovunque intorno a noi, ci fan sentire in campo undici eroi Perciò cantiamo tutti in coro … E la Juventus E’ un inno che la forza ci da! E la Juventus E’ nostra la vittoria sarà!
  19. juventino milanese

    Per la FIGC le plusvalenze sono legittime, Gravina ci spieghi il -10

    si chiama CONNIVENZA
  20. juventino milanese

    Ci ha lasciato Idris Sanneh, Juventino vero

    Si sono svolti questa mattina i funerali di Idris Sanneh, noto giornalista e personaggio tv, venuto a mancare venerdì sera per una probabile vasculite dalle cause ignote, come riportato dalla famiglia. Una folla commossa ha salutato per l'ultima volta l'ex giornalista senegalese: durante il rito, sua figlia ha intonato e dedicato al padre No woman no cry di Bob Marley. Idris, tifosissimo della Juventus, uscì alla ribalta nel 1993 grazie a Quelli che il calcio nell'edizione condotta da Fabio Fazio: ha raccontato le partite dei bianconeri fino all'edizione del 2009. Per lui anche una piccola esperienza cinematografica partecipando al film "Tifosi" di Neri Parenti, dove è apparso in una scena insieme a Diego Abatantuono. Idris, il ricordo dei colleghi Molti i giornalisti che nella vita di tutti i giorni erano molto vicini ad Idris Sanneh: tra di loro hanno voluto ricordarlo con molto affetto, oltre al già citato Fabio Fazio, anche Simona Ventura e Marino Bartoletti, volti storici di Quelli che il calcio. Vivo anche il ricordo di Luciano Moggi tramite un tweet: "La tua morte mi ha colto impreparato. Ci eravamo salutati lo scorso 9 luglio a Padova. Non mi sarei mai aspettato che fosse l’ultima volta in cui avremmo scherzato insieme. Eri un amico vero. Sei sempre stato al mio fianco ed hai combattuto per me. Idris, mi mancherai. Riposa in pace". fonte: Tuttosport In mattinata la cerimonia funebre del giornalista e conduttore che si è spento a 72 anni. Il ricordo della figlia Hadin: «Parlava il dialetto bresciano e diceva Inshallah» Morire in agosto è un po' come nascerci, in agosto. Corri il rischio che nessuno venga alla tua festa. Anche se è l'ultima, quella in cui ci si dice addio. Non è stato così per Edrissa Sanneh, per tutti Idris. Quattrocento, cinquecento persone ad accompagnarlo per l'ultimo miglio nella sua Bedizzole lunedì mattina alle 11. «Mai visto un funerale così» dice un anziano signore intento a pascolare il nipotino nel prato antistante la struttura che domina l'abitato sul colle morenico. Spillo Altobelli e Marino Bartoletti in prima fila, accanto alla famiglia. Un gonfalone della sua squadra del cuore, la Juve, e un non meglio identificato dirigente con tanto di completo societario. Soprattutto, il suo pubblico. Bianchi e neri. Come la Juve, appunto. C'è odore di fieno. L'erba del prato che domina il piano rialzato del cimitero è stata tagliata di recente, poi i temporali hanno fatto il resto. Stupenda giornata per salutare l'uomo, il giornalista, il tifoso, l'intellettuale e, certo, il suo tratto più importante, distintivo: il pioniere dell'uguaglianza e dell'integrazione. Almeno alle nostre latitudini. Il che, se non è una cosa scontata oggi, immaginate quarant'anni fa, quando qui in provincia la gente di colore la si vedeva quasi esclusivamente sulle cassette delle offerte in chiesa. Dall'Africa all'Italia è un bel salto. Da Perugia a Brescia, la città industriale, la città ricca di possibilità ma al contempo capace di stritolarti nel suo produttivismo esasperato, è - se possibile - un salto mortale. Coraggioso, Idris, lo è stato. Forse anche fortunato: la fortuna di aver incontrato sulla strada persone che gli hanno voluto bene fino all'ultimo. Marino Bartoletti su tutti: «L'ho conosciuto esattamente trent'anni fa a "Quelli che il calcio" e non pensavo che nella mia vita avrebbe fatto irruzione questo ciclone di simpatia, di bontà, di cultura, di empatia. Ci ha fatto tanti regali, oggi (ieri per chi legge, ndr) ci ha fatto un grande dispetto». Negli anni Novanta Idris è stato televisione, calcio, cultura ma anche - a suo modo - eleganza: «Pur nella sua effervescenza è stato un uomo elegante e profondo - ha proseguito Bartoletti - ed è stato anche una scorciatoia importante verso quella integrazione che allora non era esattamente in agenda». Quegli anni Novanta che hanno cementato rapporti più resistenti del tempo, delle carriere, della geografia stessa. Come con Spillo Altobelli: «Andavamo in vacanza insieme, siamo andati nella mia Sonnino (in provincia di Latina, dove il calciatore è nato nel 1955, ndr) e lo scorso anno siamo partiti in cinque in auto e siamo arrivati a Patti, in Sicilia. Quest'anno non se l'è sentita di replicare, era stanco. Mi chiamava spilungone, nel nostro gruppo di amici non potevamo fare a meno di lui, questa è la semplice verità. Mi ha lasciato un fratello». Prima di calare il feretro nella terra che lo ha accolto ormai mezzo secolo fa, lui studente meritevole venuto dal Senegal (anche se era nato in Gambia il 2 gennaio del 1951), la figlia Hadin prende la parola. È un epitaffio che si sovrappone alla preghiera rituale in pulaar, il suo idioma nativo. Treccine bionde e more, Hadin racconta il padre, e dipinge in pochi tratti il suo sorriso, intelligente e autoironico che lo ha contenuto: «Parlava il dialetto bresciano e diceva Inshallah. Aulico e popolare... aulico e popolare». Poi, fra gli applausi, parte una canzone, a cappella. È «No woman, no cry» di Bob Marley. fonte: Corriere della Sera edizione Brescia
  21. juventino milanese

    Gli affari sfumati all'ultimo minuto

    CR7 giovane, che non si fece in quanto Salas rifiutò lo scambio. Floro Flores, che non voleva fare la riserva di Del Piero. Lo so, ho messo nella stessa frase una Ferrari Testarossa ed un triciclo da rigattiere. A pranzo non dovevo esagerare con lo Chardonnay
  22. juventino milanese

    Ci ha lasciato Idris Sanneh, Juventino vero

    "IDRIS SINDACO". Questo lo striscione esposto al Delle Alpi durante il periodo elettorale del comune di Torino. Non so perché, ma alla notizia della scomparsa, questo è il primo ricordo che mi è tornato alla mente. Forse perché mi era piaciuta tantissimo la sua reazione nel leggerlo sullo schermo, tra il divertito e il commosso, con un sorriso molto dolce. Che la terra ti sia lieve, fratello
  23. ovviamente rispetto la tua opinione, ma.... secondo me il pallone d'oro lo diedero al fuggiasco napoletano perchè era passato al Real Madrid, società assai più potente della Juve di allora (e di oggi, ahimè), mentre Gigi doveva farsi un'ingiusta serie B. Ma la dignità vale più di 10 palloni d'oro
  24. Speriamo solo che non vada a fare (come ho letto da qualche parte) il capo delegazione per questa nazionale/federazione di peracottari. Gigi, di soldi e di belle donne ne hai avute a iosa, lasciaci un bel ricordo. Scendi definitivamente dal carrozzone. E grazie di tutto
  25. Scusami se rispondo solo adesso ma sono stato impegnato. Se leggi bene il mio messaggio a pag 17 non ho messo in dubbio la necessità di sopravvivere economicamente, quello che contesto è l'assoluta mancanza di empatia verso il proprio Popolo. E poi, scusami, questi problemi secondo te li ha solo la nostra società? A me pare che altre squadre abbiano fior di debiti, e anch'esse debbano strapagare giocatori senza avere gli introiti della Juve. Ma in questo schifo che ci circonda vengono persino presi a modello di virtuosismo finanziario. Della partecipazione alla Conference non frega niente a nessuno (o, come leggo qui dentro, a pochi), ma è questa continua sottomissione che non è più tollerabile. Perché, parliamoci chiaro, dobbiamo renderci conto di quanto segue: o i nostri dirigenti, passati ed presenti, sono una manica di intrallazzatori delinquenti, e quindi accettano le decisioni sapendo di aver agito male, o non vogliono difendersi perché complici o addirittura artefici di quello che ci viene fatto. In entrambi i casi, non meritano la nostra Passione. Come ho detto prima, sono -loro- un mostro privo di emozioni
×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.