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juventino milanese

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Tutti i contenuti di juventino milanese

  1. Apologia dell'Allegrismo. Ok, grazie, non ci avevo fatto caso. A questo punto sarebbe utile conoscere i numeri del Trap in serie A. Mi informo e poi aggiorno
  2. Scusate, ma cosa significa? Per avere un paragone corretto, dovrebbero avere tutti lo stesso metodo di conteggio. Consideriamo questo passaggio (vittorie con la Juve): Se si considerassero 3 punti per vittoria anche per il Trap, la matematica dice: (319×3) + 181= 1138; bene oltre i 1000 punti (e mancano quelli conquistati con Inter, Cagliari e Fiorentina). Eccheccazzo, è come paragonare uno che corre con la Ritmo ad uno che corre con la Delta....
  3. Affetto e passione a 9 milioni l'anno. Tanto affetto e tanta passione che dopo il primo ciclo non hai rinunciato nemmeno ad un centesimo
  4. 293 gare, 115 gol. Sarebbe bastata una CL, e ti avrei amato per sempre. Poi la pantomina degli infortuni e del rinnovo del contratto: addio senza rimpianti
  5. juventino milanese

    Cosa aspettarci dal futuro?

    Non c'è da aspettarsi nulla, almeno fino a quando un vero Condottiero Juventino arriverà, ci prenderà sotto la sua ala protettrice, ed orgogliosamente combatterà col * duro contro tutti i nostri nemici. Ovviamente uno cosi non può certo essere quella scamorza di JE. Ma quando arriverà, accetterò anche le sconfitte, che non saranno sottomissione a 90 gradi, ma solo onorevoli rese delle armi. E le Vittorie ci faranno di nuovo sentire quello che siamo sempre stati: i migliori
  6. UNO dei più grandi. Sono dell'idea che è impossibile paragonare allenatori e squadre di epoche diverse. Ma è vero che la Juve Lippiana ha regalato emozioni fortissime accompagnate ad un senso di superiorità. Emozioni che provai da adolescente con la Juve del Trap. Purtroppo non ha vinto quello che tutti noi avremmo voluto: almeno un paio di CL in più. Sulla finale col Borussia c'è poco da aggiungere: presi gol da polli, arbitraggio ostile, sfortuna; insomma il perfetto esempio delle nostre finali non so se sei ironico, nel caso dovresti mettere un emoticon. Io Antonio Conte, che per inciso sarei disposto a vedere sulla nostra panchina sin da subito nonostante il passaggio ai cartonati (stanco di quello che NON stiamo vedendo, non bannarmi @AngriJuve), lo considererò sempre uno dei principali artefici di quello che chiamo il "fuoco dentro". Luca Vialli accese il motore, e giocatori come il Leccese lo alimentarono di sacro furore. Buona giornata
  7. Purtroppo è una triste verità. Tra l'altro finali perse da favorito. Ma se a qualcuno venisse in mente di fare paragoni con l'attuale allenatore, faccio solo presente che quella Juve faceva comunque emozionare, dava la sensazione di volersi mangiare gli avversari. Adesso se la fanno addosso con il Verona.... Infine il video: Vialli, Peruzzi, Conte, Lippi, il Direttore: vado a farmi un bicchierino altrimenti mi viene da piangere a pensare cosa siamo adesso. Buona serata
  8. juventino milanese

    Verona - Juventus 2-2, commenti post partita

    Non avrei mai pensato di dirlo: Torna per favore!
  9. Agnelli ha demolito una società modello che lui stesso aveva creato, per puntualizzare. L'algido lungagnone dal cognome straniero che hai in avatar sarà pure il padrone della melonera, ma per sistemare le cose ha un curioso modo di farlo..... Io ancora non ho dimenticato quel "siamo vicini alla squadra ed all'allenatore".... E ci siamo ritrovati con Cobilli e Secco. Quello che sta avvenendo adesso non da nessuna garanzia di pianificare un futuro vincente, ma solo un contenimento dei costi. Buona giornata
  10. juventino milanese

    Regolamento Inter, ci prendono in giro senza nascondersi

    "Il passaggio segreto" all'interno dello Stadium, chi se lo scorda? Detto questo, stiamo dando troppa importanza ai ladrocinii dei cartonati. Abbiamo capito da decenni quale sia il doppiopesismo in questo squallido sistema calcio italiano. Vinceranno il campionato? Molto probabile. Resteranno per sempre delle vergognose merdacce? Sicuro. Resteremo noi i ladri per antonomasia? Sicuro anche questo, in un paese dove ci si informa solo su quello che fa comodo, pieno di sordi che non hanno nessuna voglia di sentire, di che ci si scandalizziamo? Dobbiamo solo decidere se continuare a guardare. Io la mia scelta l'ho già fatta, tanto è vero che non partecipo a nessuna discussione sul calcio giocato. Buon pomeriggio
  11. Juventina o no, qualsiasi persona sana di mente e con un minimo di sale in zucca preferirebbe le maglie bianconere a quelle dei Puffi. Persino quelle un po' sbiadite di questi anni. Il blasone ha sempre il suo fascino. È come preferire una Lamborghini ad una Trabant: non ci trovo nulla di scandaloso. Gli amici juventini di Napoli lo sanno perfettamente, tutto il livore che sono costretti a subire è dovuto all'invidia ed alla consapevolezza di essere, calcisticamente parlando, poco più di una scoreggia nello spazio.
  12. juventino milanese

    21 anni senza l'Avvocato Gianni Agnelli

    quindi in primis l'erede del gruppo era edoardo figlio di gianni e poi giovannino figlio di umberto.. a quel punto invece di andrea agnelli si è designato il figlio della sorella con un cognome diverso, probabilmente perché hanno la precedenza i primogeniti, altrimenti non c'è spiegazione mi permetto di inserirmi: Edoardo figlio di Gianni, persona colta e raffinata, non fu mai in procinto di essere designato "erede al trono". Probabilmente schiacciato dalla ingombrante presenza di cotanto padre, penso che lui stesso non ne avesse la minima intenzione. Qui di seguito incollo un interessante articolo tratto da Corriere.it: Edoardo Agnelli e la (breve) vita in fuga dall’ombra dell’Avvocato Partiamo dalla fine. È la mattina del 15 novembre del 2000 quando sull’autostrada Torino-Savona, all’altezza di Fossano, qualcuno nota una Fiat Croma con le luci accese, accostata al parapetto di un viadotto di ottanta metri. Un operatore del servizio stradale si accorge che quell’auto è abbandonata. Si affaccia dal cavalcavia e vede in basso un corpo inerme, capisce che si tratta di un suicidio. Mai quell’uomo avrebbe pensato che l’autore del gesto estremo fosse Edoardo Agnelli, il figlio dell’Avvocato, l’uomo più potente del Paese. Un nuovo episodio del podcast «Gli sconfitti», scritto da Alessio Cuffaro con la regia di Igor Mendolia, racconta la storia di una delle figure più enigmatiche della dinastia: Edoardo Agnelli, l’erede mancato. L'erede mancato Edoardo nasce a New York nel 1954, quest’anno avrebbe compiuto settant’anni. Lui è il primogenito di Gianni Agnelli e di Marella Caracciolo. La sua non è una semplice famiglia di industriali, assomiglia piuttosto a una casata reale e lui dovrebbe essere l’erede al trono, ma così non sarà. La sua infanzia coincide con gli anni del boom economico, della motorizzazione di massa e la Fiat e Torino sono in quegli anni al centro della vita del Paese. Del padre, l’Avvocato, sappiamo quasi tutto ma di Edoardo si sa molto poco. «Crazy Eddie» L’Avvocato era al centro della scena mediatica, mondanità, gossip, prestigiose conoscenze internazionali. Non così per il figlio. Delle relazioni di Edoardo non si conosce quasi nulla e pochissime sono le interviste da lui rilasciate. Provando a unire i puntini di quella vita fragile sembra apparire l’immagine di una persona che ha lottato tutta la vita per allontanarsi dall’enorme ombra dell’albero paterno, senza mai riuscirci. Il primo indizio lo ricaviamo dalla scelta di Edoardo di laurearsi in Storia delle religioni. Non è quello che ti aspetteresti dall’erede della dinastia dell’automobile. Edoardo viaggia tanto, in Iran, in Kenya, in India. Lo chiamano «Crazy Eddie» ma è un soprannome affettuoso, i parenti e chi lo ha conosciuto parlano di lui come un ragazzo puro con la testa piena di teorie filosofiche. Edoardo vive in un mondo altro rispetto a quello del padre, il re dell’automobile. L'ombra dell'Avvocato Nel recente documentario «Gianni Agnelli, in arte l’Avvocato», Maria Sole, la sorella di Gianni, ricorda che: «Edoardo è stato un ragazzo molto intelligente, che non voleva avere niente a che fare con la famiglia e con la Fiat. Si occupava di altre cose e questo a Gianni disturbava». Raggiunto dai cronisti, il figlio dell’Avvocato parla di un capitalismo che ha esaurito la sua funzione storica, di modelli produttivi che devono mettere l’individuo al centro e insiste, in netto anticipo sui tempi, sulla sostenibilità ambientale della produzione. Edoardo trascorre la vita viaggiando, si dedica ai suoi studi teologici e poi scrive. Scrive lettere ai Capi di Stato, al Papa, ai direttori dei giornali. Vuole far conoscere la sua visione del mondo che però non in molti prenderanno in considerazione. Alle sue spalle c’è sempre la grande ombra del padre. Il salto dal cavalcavia In un documentario viene chiesto a Edoardo quale sarà il suo ruolo nel momento di una successione. La sua risposta è netta: «Il mio ruolo non deve iniziare in una successione, il mio ruolo c’è. È». Io ci sono, io esisto, siete voi che non ve ne rendete conto, sembra dire. Il salto dal cavalcavia assomiglia molto al modo più estremo che aveva per far sentire la sua voce, far comprendere al mondo e al padre il suo valore. L’Avvocato giunto sotto quell’enorme viadotto dirà: «È stato coraggioso». un saluto
  13. juventino milanese

    15 Marzo 1970 - Stadio Comunale di Torino: Juventus-Cagliari 2-2

    Caro Stefano, detto che ieri sera ero certo (appena appresa la ferale notizia) che avresti contribuito alla tua maniera con un egregio ricordo di Gigi Riva, mi trovo a dover considerare che anche il calcio ha delle vere e proprie "sliding doors": il buon Virdis si precluse goie bianconere con quel comportamento alla Juve, salvo poi vivere momenti eccezionali al Milan. Rombo di tuono scelse invece di rimanere per sempre in una realtà come Cagliari. Chissà come sarebbe stata diversa la Storia con scelte differenti. Ai fini della storia del calcio, però, parere personale - che penso condividerai- è che il paragone tra i due è simile a quello che si potrebbe fare tra una Ferrari Gran Turismo ed una buona Lancia. Con la solita stima, un caro saluto
  14. Anche come tifosi ci siamo sempre sentiti orgogliosi e superiori, ben sapendo che tutte le chiacchiere degli avversari erano frutto di cattiveria, invidia, senso di inferiorità. E che alla fine il campo avrebbe parlato, stabilendo chi fosse il più forte. Nella maggior parte dei casi la Juventus. Ma se vedi che per fermare questa superiorità vengono utilizzati mezzi che ad altri non vengono applicati, alla fine ti girano i cojoni. Ed è per questo che siamo diventati come gli altri: non per piangere consapevoli di essere inferiori, ma perché gli avversari si beano di una forza conquistata e reiterata con l'inganno e la frode. Un saluto
  15. Io si, ero allo stadio: Fabrizio Ravanelli ne fece 5 contro il CSKA Sofia, coppa Uefa, settembre 94. Si vede che sono vecchio. Buona giornata
  16. ma è una domanda o una gufata? Io darei una opportunità in più a Rugani. Se la merita.
  17. Occhio con questi topic, che poi arriva il professorino che vi darà impunemente del fesso perché seguite qualcosa che giudicate falso. Riguardo alla partita di oggi, niente di nuovo da segnalare: merdacce ladre da oltre un secolo, prima o poi pagheranno. È solo questione di tempo
  18. juventino milanese

    Campione, Capitano, Esempio. Un anno senza il nostro Gianluca Vialli

    Le prime immagini del video raccontano perfettamente chi era Gianluca Vialli. Si riferiscono alla partita contro la Fiorentina, 3-2 con la magia finale di Del Piero. Sotto immeritatamente 2-0 alla fine del primo tempo, la seconda frazione di gioco fu un vero e proprio "assalto a fort Apache". Li distruggemmo. Gianluca, dopo il secondo goal personale, invece di esultare si caricò i compagni sulle spalle e li spronò a continuare a giocare, indicò la strada per il trionfo, per quella partita e per la stagione. Accese il fuoco. Leader, trascinatore, Uomo vero. Ciao Capitano
  19. Bro, inzomma: ed io che pensavo avessero un harem e sfogassero i bollori.... invece sembrano dei nerds
  20. juventino milanese

    Buon 2024 a tutti noi!!!

    Calcisticamente parlando nel 2023 abbiamo rivissuto le stesse amare sensazioni farsopolare del 2006, seppur con esito leggermente meno nefasto. Altro dolore: la scomparsa di Gianluca Vialli ed Ernesto Castano. Notizie positive: 3 squadre italiane, a me simpatiche tanto quanto pestare una *, perdono in finale nelle 3 competizioni Uefa. Notizia da valutare (perché ancora non si è capito da che parte vogliano schierarsi i nostri eroi): la corte di Giustizia Europea si esprime contro il monopolio Uefa / Fifa. Per il 2024 l'Augurio è innanzitutto di serenità e salute per tutti Voi. Che la Juve torni ad essere JUVE, possibilmente portando a casa qualche trofeo. E se proprio non è possibile ricevere soddisfazioni dalla nostra amata, mi riterrei comunque felice se tutte le ondate d'odio che i nostri nemici ci lanciano quotidianamente si rivoltassero contro e li colpissero con "viva e vibrante" veemenza. Sogno nel cassetto, che riconosco irrealizzabile, è quello dove le immonde blatte cartonate falliscono e sono costretti a ripartire dalle serie minori, ed i loro tifosi possano provare tutto il dolore e disappunto che abbiamo provato noi nel 2006. Un saluto
  21. Grazie Fratello, speriamo lo sia davvero
  22. Caro Amico, non nutro nessuna simpatia nemmeno nei loro confronti, tifosi e tantomeno società. Aggiungo anche che li trovo ugualmente spocchiosi, in taluni casi anche peggio, accecati da anni di propaganda berlusconiana, privi di onestà intellettuale. Scherzando dico sempre che quando c'è il derby spero in un meteorite selettivo, in grado di fare piazza pulita ma allo stesso tempo di lasciare intatta il resto della città, piena di gobbi come me. Nei rapporti con le persone, quando si parla di calcio bisogna fare buon viso a cattivo gioco, altrimenti si rischia di litigare e mandarsi a *. Ci hanno costretti al rancore ed alla cattiveria. Mi adeguo.
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