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juventino milanese

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Tutti i contenuti di juventino milanese

  1. credi male, caro David.... non sono d'accordo con il liquidare questa faccenda con la parola folclore. Folclore è l'aspetto pittoresco di una situazione, di un luogo, di un ambiente. Qui invece siamo di fronte a usurpazione, arroganza, ipocrisia. E non dimentichiamoci che il loro dirigente ex giocatore simbolo ha sempre detto il peggio possibile, altro che rendersi conto dell'altrui superiorità. L'interista non è folcloristico, è all'occorrenza cieco o dalla vista da falco. In definitiva, una colossale *. Buon Anno
  2. juventino milanese

    Analisi girone di ritorno 23/24 e girone d'andata 24/25

    Un'agonia. Eppure nel frattempo è stata vinta una Coppa Italia, cosa che in altre piazze avrebbe procurato un godimento estremo. Io invece sto male da diversi anni, a vedere questo scempio. C'è qualcosa di tremendamente sbagliato nell'essere tifoso Juventino. E non è perché siamo abituati troppo bene. Non c'è più quella coesione tra società, squadra e tifosi. Abbiamo bisogno di un reset. Una figura forte che ci spieghi la situazione, societaria e nei rapporti con le istituzioni, e che ci guidi verso un nuovo modo di essere Juventus. Quindi nessuno di quelli attuali. Ma ridateci la dignità e l'orgoglio, santo cielo.
  3. Non so chi sia, ma ormai sono arrivato ad una età in cui mi trovo perfettamente a mio agio con una frase di Giovanni Giolitti: "Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano". (Contro di noi addirittura si creano sul momento). È tutto collegato, sono tutti coinvolti. E quindi non ho nessuna fiducia in questo sistema marcio. Temo, anzi sono sicuro, la possano far franca anche stavolta. Un saluto
  4. Grazie al cielo non ho mai ricevuto denunce e non ne ho mai fatte, quindi non so come funziona. Ma a me quello che da veramente fastidio, indipendentemente dal fatto che sia vero o meno, è la disparità nel modo di dare le notizie. È anche allucinante pensare che a loro basti l'autocertificazione di onestà per cavarsi fuori dagli impicci. Veramente peggio del kgb
  5. Penso sia consentito, basta citate la fonte. Faccio io: Fonte Corriere.it Le inchieste sugli ultrà a Milano, il verbale dell'ex capo della Curva: «Marotta bloccò la denuncia». La replica: «Non è vero» Andrea Beretta, ex capo ultrà dell’Inter. Accusato dell’omicidio di Antonio Bellocco, è anche indagato per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. Ha deciso di pentirsi L’ex capo della curva parla dei delitti di Boiocchi e Bellocco e degli affari sui ticket. Il pressing sulla dirigenza dell'Inter per i biglietti in trasferta «Intendo collaborare e raccontare tutti i fatti da quando ho preso il comando di Curva Nord, il merchandising, i vari ticketing Milan e Inter, i parcheggi, i baracchini del food, queste cose qua...». È il 22 novembre 2024 e in carcere Andrea Beretta, il 49enne capo ultrà dell’Inter arrestato il 4 settembre per l’assassinio del rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco, inizia la sua nuova vita di collaboratore di giustizia davanti al procuratore aggiunto milanese Alessandra Dolci e ai pm Sara Ombra e Paolo Storari. Le trascrizioni dei primi tre interrogatori registrati, centinaia di pagine spesso omissate sui rapporti con i clan e il delitto nel 2022 dell’altro capo ultrà Vittorio Boiocchi, alla vigilia di Natale sono stati depositati (in vista del giudizio immediato il 20 febbraio 2025) alle difese dei 18 arrestati il 30 settembre per la lucrosa gestione della curva. E fuori dagli omissis affiorano passaggi sulla dirigenza Inter. «Marotta mi ha salvato una volta», asserisce ad esempio sull’a.d. e presidente. Per un Juve-Inter Beretta fatica a trovare biglietti, apprende che ai rossoneri a Torino era andata meglio perché nei due club i dirigenti addetti ai rapporti con la tifoseria (Slo-Supporter liaison officer) si erano accordati per convogliare su una ricevitoria 2.000 biglietti poi acquistati dagli ultrà, e allora Beretta spinge per lo stesso schema con l’Inter. Ma lo Slo dell’Inter, Massimiliano Silva, si infuria: «Ricevo una chiamata — racconta Beretta — e questo qui comincia a insultarmi (“non me ne fotte un c… di voi, io non passo guai per voi”), nasce una discussione al telefono, io resisto 10 secondi e poi vado giù, “mi hai rotto i co..., vieni qua che ti ammazzo di botte”, solite cose. È degenerata, lui mi chiude il telefono in faccia e va subito alla Digos a dirgli che io lo avevo minacciato al telefono, e la Digos gli dice “ok, noi prendiamo la tua denuncia, però deve essere fatta in carta intestata dalla società”. Allora lui va in società, si mette a scrivere, passa Claudio Sala (dirigente Inter responsabile della sicurezza della prima squadra, ndr) e gli dice “ma cosa stai facendo? Ma lo sa il direttore (Marotta, ndr)? Avvisiamo prima che metti di mezzo la società”. E dopo è passato Marotta e fa (a Silva, ndr): “Guardi, se lei vuole fare la denuncia la fa a nome suo, non con la società”». Pm: «Questo lei come lo sa?». Beretta: «Me l’ha detto Claudio Sala. E quella volta lì (Marotta, ndr) mi ha salvato dal discorso della denuncia». Marotta, replica però l’Inter al Corriere, non solo non ricorda ma anzi esclude un episodio del genere, a suo avviso in contraddizione con la politica di proteggere i propri collaboratori e invitarli a denunciare alla Digos i tentativi di condizionamento. Beretta affronta anche il tema di 160 abbonamenti che la sua associazione «We Are Milano» comprava dall’Inter con regolari documenti di altrettanti tifosi intestatari, ma che poi gli ultrà si facevano consegnare e a ogni partita vendevano («con un ricarico che dipende dalla partita, magari 5 euro se c’è il Lecce o 50 la Juve») a persone tutte diverse, che alla vigilia si facevano mettere in una lista di richiedenti compilata dagli ultrà. Il che apre un problema di sicurezza dello stadio, se non si sa chi davvero entra: «In sostanza potrebbe essere chiunque — domanda il pm —, l’Inter non controlla?». «Siamo sempre là, dottore, quando sei sul campo di battaglia... C’è un cancello adibito dove entrano quelli della curva». Pm: «E vai!». Beretta: «Li fanno passare, basta che hai pagato il biglietto. Ogni tanto facevano passare due in un cancello...». Pm: «La società sa che Paolo non va allo stadio ma (con la tessera di Paolo, ndr) ci va Andrea?». «Sì, se lo immagina, sa che lo facciamo per movimentare tutto il vario folklore, le coreografie...». Pm: «Che significa che “se lo immagina”? Perché lei dice di sì?». «Perché uno poi passa al cancello». Pm: «Ma può essere lo stewart che è uno sciocco... Come fa a dire che la società lo sa, e che sa dei ricarichi?». Beretta: «Lo sa il dirigente addetto ai tifosi, lo sa Claudio Sala che faceva parte della curva, sa come funzionano tutti i vari meccanismi». Cose risapute, dico io. Che succedono dappertutto. Ma ancora una volta tocca rimarcare la differenza di trattamento dei media tradizionali: se di mezzo ci fosse stata la Juve, sarebbe già già partito il linciaggio mediatico a reti unificate. Avrebbero persino chiesto di non far partecipare la squadra alla Supercoppa. Penalizzazione in campionato, squalifiche ai dirigenti già esecutive, multe milionarie. Ed invece.... Benvenuti all'inferno, il mondo al contrario, l'Italia degli ipocriti e degli opportunisti, dei ladri e dei lacchè .
  6. Da che mondo è mondo, tentare di infastidire la Juve è sempre stato lo sport nazionale. Solo che normalmente squadra e società erano talmente forti che ci si beava dell'invidia e del livore degli altri. Gigi, si può dire che i risultati lasciano perplessi? Che al momento stiamo giocando con qualche giovanotto di belle speranze ed altri che non hanno mantenuto le aspettative? Che di gioco non se ne vede? Che la società pare completamente assente? E poi, a quali livelli sarebbe abituato Thiago Motta? Spezia e Bologna? È questo quello a cui dobbiamo rassegnarci? E poi, basta con i paragoni con Allegri. Ci sono stati altri allenatori nella storia della Juventus. Quello che ci deve coinvolgere maggiormente è sapere se ai piani alti hanno veramente voglia di lottare per tornare ad essere al TOP. Buon Natale a tutti
  7. Chi mi conosce sa che tra interisti e milanisti non so chi mi faccia più schifo, ma qui siamo al delirio. Fonte: Repubblica.it Marotta: "Da Cardinale parole inopportune e irrispettose" Il presidente dell’Inter ha risposto piccato al patron rossonero: "Affermazioni fuori luogo. Abbiamo sempre rispettato il Fair Play finanziario e le rigide regole delle licenze nazionali. Gli ricordiamo anche che siamo l'unica squadra di Milano ad avere due stelle..." "Le parole di Cardinale sono state inopportune e irrispettose". Beppe Marotta risponde a muso duro al proprietario del Milan che ha attaccato l'Inter parlando di 'bancarotta' come prezzo da pagare per le vittorie conquistate. "Speravo non se ne parlasse, ma è doveroso sottolineare come siano affermazioni fuori luogo, inopportune e poco rispettose del prestigio e dell'immagine del nostro club", sottolinea il presidente nerazzurro. Marotta: "L'Inter risponde al Fair Play finanziario" Cardinale credo abbia fatto un po' di confusione - ha proseguito Marotta - È vero che negli ultimi anni il nostro azionista di maggioranza ha affrontato momenti di difficoltà, ma già due anni fa è stato affiancato da Oaktree, nostro attuale proprietario. L'Inter risponde al Fair Play finanziario e alle licenze nazionali molto rigide, con delle perdite di soli 46 milioni, andando a vincere lo scudetto e la Supercoppa. Siamo l'unica squadra di Milano ad avere due stelle", conclude sarcasticamente il n. 1 nerazzurro. Sempre rispettato le regole un par di cojoni. Rigide regole solo quando c'è di mezzo la Juve, spesso regole create al momento, e che per le altre non vengono applicate. Due stelle? Sono asterischi, non stelle, minchione. Poi sembra proprio di ascoltare un moccioso con il pisellino di fuori, tronfio e giulivo per le dimensioni ridicole del suo batacchio. E mi pare che quegli altri abbiano qualche coppa in più, ben più importanti (ahimé). Ed infine comico affermare che gli altri dicano parole irrispettose, mentre quello che esce dalle loro bocche a "culodigaddrina" è sempre pura ed illibata verità. Babbo Natale, ti prego, ascolta la mia richiesta: falli sparire tutti
  8. Ma quale provocazione, è solo l'ennesima dimostrazione di quanto siano pezzenti. Nemmeno il mio cane è contento se, quando giochiamo alla lotta, vince lui senza che io opponga una vera resistenza. Vuole vincere sul campo, i premi a tavolino li prende ma fondamentalmente è un po' imbarazzato. Ha più dignità lui di ogni blatta nerazzurra. Comunque è un po' che non si sente l'olezzo dell'orrido ratto cartonato: forse ma forse il mio più grande desiderio, l'equivalente di 10 Champions, si sta avvicinando?
  9. Tradotto: quando incontriamo le squadre forti, siamo noi a chiudere gli spazi e a ripartire in contropiede. Quando incontriamo le squadre deboli, siamo allo stesso livello e non sappiamo cosa * fare
  10. Se prendessimo in blocco giocatori ed allenatore dell'atalanta e li trasferissimo alla Juventus, sono sicuro che non otterrebbero gli stessi risultati. L'ambiente conta. Ed inoltre qualcuno con il cognome che termina con "ello" avrebbe già aperto un un'indagine per doping.
  11. juventino milanese

    Osservazione post Venezia, guardando le altre...

    Empoli Cagliari Parma Lecce Bologna: quali altre pietose scuse abbiamo?
  12. Il primo anno aveva anche il numero di telefono dell'abitazione non riservato. Persona semplice fuori dal campo, probabilmente l'infanzia non proprio agiata gli fece capire i veri valori. Ma Zizou, porcapupazza, tagliare la pastasciutta è un peccato MORTALE. Pur restando il secondo più forte che abbia visto in bianconerio (il primo è anch'esso francese),10 punti in meno sul mio personale taccuino.
  13. Intanto scusami per il ritardo nel rispondere. In merito a questa parte citata, dico che erano altri tempi, amico mio, altri tempi. In un'epoca come questa, dove la comunicazione è tutto, bisogna saper rispondere a tono ad ogni provocazione, ogni malignità, ogni accusa. L'immagine del club è compromessa, tutto il letame che arriva addosso, senza protezione alcuna, allontana perfino gli sponsor: perché mai legare il proprio nome ad una società che ogni tot anni viene accusata e condannata? È ora che si diano una svegliata, siamo quasi nel 2025, il mondo è cambiato rispetto agli anni 70. Si, probabilmente è proprio così. Già negli anni 90 una persona mia conoscente, che all'epoca lavorava in Juventus vicino ad una figura apicale della società, mi confermava questa regola. Vero, l'Avvocato amava proprio la bella vita, il divertimento, le belle donne. Ma quando si mise al timone, fu un grande imprenditore che seppe affidarsi alle persone giuste. Tutta un'altra pasta rispetto a Lapo, con tutto il rispetto un debosciato che è meglio stia alla larga non solo dalla Juve, ma da qualsiasi azienda seria. Si, l'ha fatta risorgere. Del resto i capitali sono prevalentemente suoi. Per me, però, c'è un peccato originale, una colpa imperdonabile: quel "siamo vicini alla squadra e all'allenatore" del maggio 2006 suonava già come un'ammissione di colpa, triste presagio di quello che sarebbe accaduto. Del resto fu lui a mettere JC Blanc in società un anno prima, con il Dottor Giraudo ancora al suo posto; ed infatti ci si chiedeva cosa stesse succedendo, perché mai fosse necessario questo ingresso, come mai non ci fosse una comunione d'intenti all'interno della Società. Quindi avrà anche messo i danè, ma non lo farei proprio passare come il salvatore della patria, tutt'altro.... Punti di vista: secondo me Andrea non aveva totale carta bianca. Per certe cose dovevano consultarsi. Quindi anche in questo caso ha le sue responsabilità. Però concordo sul fatto che pare avere scarsa attitudine a scegliere i manager. Qui la ricordo diversamente: fu Umberto, da poco subentrato al vertice, a chiamare Giraudo. Ricordo un'intervista a quest'ultimo, dove raccontava di come fosse stato chiamato dal Dottore per sistemare i conti disastrati. E ci riuscì bene, chiamando quel volpone di Luciano Moggi nelle nostre fila. Lo spero con tutto il cuore. Ma stavolta sono arrivato ad un tale livello di arrabbiatura che non credo possa passarmi quando riprenderemo a vincere. Intendiamoci, la Vittoria o la sconfitta devono essere sempre accettate quando frutto di ciò che accade sul campo. Ma la dignità della Juventus e dei suoi milioni di tifosi deve essere sempre salvaguardata. Ed i mezzi per farlo non mancano. A quei livelli non credo sia difficile attuare una potente campagna di informazione, che faccia luce sul marciume del nostro sistema calcio. Se non possono farlo in questo Paese, dove squallidi personaggi possono permettersi di insultare e dettare le regole, lo facciano dall'esterno. Ho scritto anche troppo, scusa lo sfogo. E John o non John, Forza Juve sempre e comunque!
  14. Carissimo, per nessuno di quei "figuri" che hai nominato all'inizio del messaggio ho mai provato la benché minima simpatia o stima. Al contrario, vedrei con orrore una figura del genere al vertice della nostra società. Un tamarro mi fa schifo in qualsiasi ambito, figurati al vertice della Juve. Ma, se permetti, esiste anche una via di mezzo, un modus operandi che sia al contempo signorile e agguerrito, dignitoso, non sottomesso. L'algido lungagnone dal cognome straniero, come lo definisco sempre nei miei post, dimostra solo una freddezza ed un disinteresse che a me fanno paura. Santiddio, ci fosse stata una volta che avesse denunciato lo schifo del nostro sistema calcio. L'assurdità di un sistema a doppia morale, rapido e giustizialista contro la Juve, immobile e cieco verso le nefandezze delle altre. Una frase, anche solo un perculamento, che ci rendesse orgogliosi. L'avrei seguito ed avrei accettato qualsiasi puttanata, purché dimostrasse juventinità, come facevo con suo nonno. Almeno il cugino ci ha provato, segno che avere un'istruzione ed un'educazione ferrea e di alto livello non preclude il fatto di avere le palle. Tu dici che ti comporti alla stessa maniera, il fatto che lo hai in avatar dimostra evidentemente la stima nei suoi confronti. Per carità, sei liberissimo di farlo, ci mancherebbe. Ma pur ribadendo che nei tuoi confronti non mi permetterei mai di mandarti a quel paese, continuerò invece a maledire il destino che ha portato costui al vertice della Famiglia e del gruppo, in un periodo storico (vedi anche gli avvenimenti recenti) dove ci sarebbe bisogno di una figura credibile, carismatica, potente. Non sta mozzarella. Un saluto
  15. alla faccia dell'euforia..... pensa se fosse stato depresso. L'algido lungagnone trasmette la stessa carica emotiva e la stessa leadership del mio parroco, a catechismo, quasi 50 anni fa
  16. Non basta avere il budget piu alto. Bisogna saperli spendere, possibilmente non per comprare rottami
  17. juventino milanese

    Tim è nuovo premium partner di Juventus

    Durante l'era cobolli la gazzetta fu sponsor della Juve senza dimenticare quando il buon Andrea Agnelli propose l'orrido ratto cartonato come presidente della FIGC (nel 2018). La verità è che noi ci facciamo il sangue amaro, mentre questi personaggi se ne fregano del popolino, fanno accordi e si dividono il bottino.... a pedatenelculo bisognerebbe prenderli, tutti quanti
  18. juventino milanese

    Tim è nuovo premium partner di Juventus

    Telecom fu sponsor della Ferrari (con il marchio Alice) subito dopo Farsopoli, non è mica una novità che i soldi siano sempre ben accetti, anche se a darteli è il tuo peggior nemico.... la TIM di oggi è un'azienda che per sopravvivere ha dovuto privarsi del suo asset strategico, la RETE. E' rimasta come società di servizi e, vista la concorrenza, non credo che se la passerà bene nei prossimi anni. (Sono informato perchè una persona cara che conosco ci lavora). In questa partnership, non so chi dei due abbia maggiormente le pezze al *
  19. juventino milanese

    4 dicembre 1994: l'inizio della cavalcata

    Caro e stimato amico, fu una vera e propria "erezione agonistica". In quegli anni ero abbonato, curva sud (o meglio, Scirea) secondo anello; il vantaggio di abitare a Milano era che con qualsiasi Juventus Club si arrivava in pullman e con costi abbastanza contenuti. L'autostrada era solitamente una fila unica di tifosi che si recavano a Torino. Adesso tra biglietti stadio, cibo, benzina ed autostrada devi lasciarci un rene. Tra campionato e coppa, quegli anni furono diverse le partite dove la supremazia era schiacciante; ancora una volta tocca rammaricarsi per le coppe non vinte. Quell'anno, 94 95, ricordo un'altra partita dove l'avversario fu messo alle corde, schiacciato, frastornato, sballottato... e alla fine perdemmo 3-0 (con la Lazio)! segno che il calcio è proprio uno sport strano.... Ma ormai c'era la consapevolezza che il campionato era alla nostra portata, anche se il Parma era un avversario ostico (purtroppo ero anche a San Siro per la finale di coppa Uefa, pochi giorni prima del trionfo in campionato). Era una Juve che giocava per demolire gli avversari, vinceva e qualche volta perdeva, pochissimi i pareggi. Che squadrone, che Uomini con gli attributi. Nostalgia canaglia, cantava qualcuno. Pagherei cifre folli per rivederla, e per togliermi dai piedi gli indegni eredi della Casa Madre. Buona serata
  20. juventino milanese

    4 dicembre 1994: l'inizio della cavalcata

    Allo stadio. E chi se lo dimentica. Alla fine del primo tempo sotto di due reti, immeritatamente. Nel secondo tempo l'assalto fu tambureggiante. Gianluca Vialli (che palle cubiche che aveva) ci prese per mano e arrivammo al pareggio. Se qualcuno avesse avuto la bizzarra idea di aver raggiunto un traguardo, ci pensò a lui a far cambiare rotta: niente esultanza, palla in mano e via verso il centrocampo, per continuare la demolizione del fortino viola. E poi l'apoteosi al gol di Del Piero: mi ritrovai una decina di file più in basso, travolto dalla gioia. Che Juve. Grazie per il post
  21. juventino milanese

    26 novembre 1996: Juventus sul tetto del mondo

    Io no. Già lavoravo, ma ricordo che presi un giorno di ferie per restare a casa a vedere la partita (mi pare di ricordare su tele+). Ed i colleghi gobbi che chiamavano appena possibile (non c'era open internet in ufficio) per avere notizie, litigando con milanisti/interisti che gufavano anche senza guardare. L'urlo al gol di Del Piero se lo ricordano ancora adesso tutte le signore del condominio che, non abituate agli schiamazzi mattutini, pensavano si stesse consumando un omicidio. Che anni, che Juve, ma anche che nostalgia per quella gioventù condita di bianconero, una religione al di sopra di qualsiasi altra cosa (beh, quasi...), sette giorni su sette. Mi accontenterei di vedere in bacheca una Champions, dico una solamente, prima di diventare troppo * e non potermela più godere.
  22. Per quel che mi riguarda, non è che denunciando lo schifo tutte le domeniche cambi qualcosa. Ormai è piuttosto evidente quello che sta avvenendo, ed è per questo che le partite quando le guardo lo faccio senza l'entusiasmo e la passione di un tempo. Questo però non vuol dire che si debba voltare le spalle, ed infatti come ho spiegato precedentemente partecipo maggiormente a questo genere di discussioni. Per il discorso SL ti dico che ho il forte dubbio che le polemiche verrebbero solo traslate in ambito europeo; se a partecipare ci sono anche coloro i quali ti danno quotidianamente del ladro, appoggiati da media ostili, noi continueremo ad essere i disonesti per antonomasia, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Ed è per questo che continuo la mia personale battaglia contro la nostra proprietà: mezzi e soldi non mancano, è necessaria una potente campagna di controinformazione, magari da condurre all'estero, che denunci le storture e ristabilisca la verità sul nostro sistema calcio. Non lo vogliono fare? Allora vuol dire che gli sta bene così, che forse hanno scheletri nell'armadio ben peggiori, che la dignità della Juve (e dei suoi tifosi) è la loro merce di scambio. Ma io non ne sarò più complice.
  23. juventino milanese

    In omaggio a Totò Schillaci: i suoi goal più belli con la maglia della Juve

    Rispolvero questa discussione, oggi Schillaci avrebbe compiuto 60 anni. Dovunque tu sia, auguri mitico Totò! E, dato che ci siamo, salutaci Gianluca, Pablito e Pietruzzo. Che da Lassù possiate elargire anche solo la metà delle vostre capacità realizzative a chi indossa la casacca bianconera. Buona giornata
  24. Vedi, di quello che dicono gli "indefessi moralizzatori del forum" ci deve importare il giusto: poco o niente. Però hanno ragione quando dicono che è sciocco seguire qualcosa che si pensa non corretto, sporco, truccato. Io la vedo come te, troverai infatti pochissimi messaggi del sottoscritto sul calcio giocato, generalmente frequento i topic "storici" e/o quelli sui nostri dirigenti. Ma la maggior parte del tempo la passo qui dentro. Seguo e seguirò sempre la nostra amata, se sei cresciuto a pane e Juve non puoi mica accontentarti dei grissini, ma il pathos, l'agitazione, i mal di pancia e le notti insonni li provo per argomenti ahimé ben più importanti. Ma ti dirò di più: non possiamo aspettare i nuovi trionfi e poi far finta che a quel punto sia tutto regolare, ripristinando lo stato delle cose a noi più congeniale. No, saremmo come bambini viziati. Per tornare alla passione di un tempo, dal mio punto di vista va scoperchiato tutto il marciume degli ultimi 30 anni, anche a costo di scoprire cose che mettano ulteriormente in imbarazzo i nostri colori. Perché non si può accettare questo doppiopesismo squallido, da una parte gli juventini sporchi e cattivi, puniti e demonizzati appena possibile, e dall'altra le vergini intoccabili. E siccome so che chi vive-sperando-muore-cagando, continuerò ad essere un livorosi tifoso di serie b. Un saluto
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