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Juventus_addicted

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Tutti i contenuti di Juventus_addicted

  1. Avrà sempre un posto speciale nel nostro cuore. In questo paese di peracottari gli hanno appiccicato l'etichetta di simulatore, ma se avesse giocato per qualsiasi altra squadra di vertice, lo paragonerebbero a Garrincha. gracias por todo, buena suerte!
  2. Penso che tutti noi abbiamo amato enormemente il Del Piero giocatore, fuoriclasse che da giovanissimo fu in grado di prendere il posto di un certo Roberto Baggio nel cuore dei tifosi, uno dei più grandi ad aver indossato la maglia numero 10 bianconera insieme a Sivori e Platini. Francamente non comprendo coloro che sbrodolano per un suo ritorno in società: quali sono le attitudini dimostrate dopo che ha smesso di giocare? A me pare che abbia curato esclusivamente la propria immagine, cercando di piacere trasversalmente a tutti. Per carità, cosa del tutto legittima. Ma non è che ricoprendo un ruolo in società, di colpo si trasformi in un nuovo Boniperti come dirigente. Noi abbiamo disperatamente bisogno di gente capace. Una buona serata
  3. Juventus_addicted

    Ufficiale l'addio di Paredes

    Un PIPPONAZZO che mai avrebbe dovuto indossare la nostra maglia. e c'è chi l'ha preferito a Rovella, che per lo meno è giovane, costa poco ed ha voglia di giocare. fuori dai maroni, a mai più rivederci e speriamo che a breve mettano persone competenti in società.
  4. Juventus_addicted

    Auguri a 9 carissimi utenti. Happy birthday to all!

    siete nati lo stesso giorno dell'immenso LE ROI MICHEL PLATINI Auguri a tutti!
  5. Facile (2e4)= 6 Anche se pronunciandola sembrerebbe di ascoltare Lino Banfi....
  6. Juventus_addicted

    È morto Silvio Berlusconi

    Concordo. Ho un lungo elenco, ma aspetto con impazienza il giorno che anche l'orrido ratto cartonato farà la stessa fine.
  7. Juventus_addicted

    È morto Silvio Berlusconi

    Che imbarazzo, pure la beatificazione ci tocca sorbire.... ... "Un posto caldo, senza memoria": è il bellissimo finale di un film altrettanto bello che risponde al titolo di "Le ali della libertà" ( _The Shawshank redemption_). L'Italia, si potrebbe dire. Di ieri, di oggi e di domani.
  8. Juventus_addicted

    È morto Francesco Nuti

    Anni di calvario. Sono dispiaciuto per lui. RIP Tu c'hai le puppe a pera | Tu c'hai le puppe a pera, pera, pera, pera, pera, pera
  9. Juventus_addicted

    È morto Silvio Berlusconi

    Milioni di persone obnubilate da televisione spazzatura e informazione manipolata, istituzioni ridotte a squallidi postriboli, e soprattutto (per quel che ci riguarda) una pletora di sicari, spesso dal miserrimo quoziente d'intelligenza, costantemente con il fucile puntato verso la Juve. Personalmente solo umana pietà, nessun cordoglio
  10. Juventus_addicted

    Tifare Juventus nel 2023: il valore delle nostre idee e la fiducia nel futuro

    All'autore del topic: Prima di tutto complimenti per i contenuti e l'esposizione. Personalmente sono orgogliosamente Juventino, la Fede (come dici tu) mi è stata trasmessa da mio padre e non mi ha lasciato nemmeno nei momenti più bui, quelli dove gli altri festeggiano e a noi non rimane che sperare in una (pronta) rinascita. E in oltre 50 anni di vita, di questi momenti ne ho vissuti diversi. Mi ha colpito però il fatto che non fai alcun accenno agli eventi extra campo, quelli della cosiddetta "giustizia sportiva", ma più in generale del mondo del calcio, verso la Juventus. A mio modesto parere lo studio della psicologia di noi gobbi non può prescindere dall'assioma di una sorta di fumus persecutionis, quella sensazione di dover combattere sempre contro nemici che nulla hanno a che fare con il terreno di gioco. Alla lunga devi essere molto forte, direi quasi "zen", per rimanere lucido e sereno, capace di analizzare tutto il contorno con senso critico e quindi prendere una posizione obiettiva. Io non ci riesco. E capisco perfettamente tutti gli amici qui dentro che, probabilmente esasperati, prendono posizioni nette su qualsiasi argomento. Al contrario, mi innervosiscono parecchio quelli che dall'alto di una presunta superiorità (quella delle migliaia di like, forse pensano) perculano coloro che soffrono e smadonnano per la Juve. Qui c'è in ballo non solo la Fede nella Juventus, ma la credibilità di un gioco bellissimo, il calcio. Con stima Buona serata a tutti
  11. Juventus_addicted

    I terzi portieri nella storia della Juve

    Quelli come me un po' avanti con gli anni si ricorderanno che il terzo portiere era una figura nemmeno presente nelle foto ufficiali della squadra. Comunque ricordo un certo Giulio Drago, terzo portiere dopo Zoff e Bodini. Zero presenze. Altri tempi
  12. Ne sono consapevole. Ma questa gente è uno dei grossi mali di questo paese. Per me fino a quando rimane in circolazione è un problema.
  13. I danni li ha comunque procurati. Avrebbe meritato di rimanere disoccupato. Torna a casa Ciruzzo, vai a vendere le bottigliette piene d'aria di Napule ai turisti
  14. Azz @Ste88, devi capire che l'aver una certa età comporta anche che citare un mio messaggio dello scorso febbraio potrebbe mettermi in difficoltà: non ricordo le stupidaggini che ho detto ieri, figurati se ricordo il contesto e lo stato d'animo di allora...😂 Comunque, pur ribadendo che dal mio punto di vista la rosa non è all'altezza, ti do ragione; in un contesto come quello attuale non dovrebbe essere difficile tornare ai vertici. Vedremo. Una buona giornata
  15. “uno stakeholder è una parte che ha un interesse in un’azienda e può influenzare o essere influenzata dall’attività. Le parti interessate primariamente in una tipica azienda sono i suoi investitori, dipendenti, clienti e fornitori". Ti do ragione: noi tifosi non siamo considerati nemmeno come clienti, ma come dici tu solo polli da spennare. I clienti vanno attirati e coccolati, non umiliati e offesi. Io mi sono tirato fuori già da tanto tempo, si parla di anni, ovvero da quando mi era diventato intollerabile sopportare le mancate difese mediatiche da parte dei proprietari. Prima contribuivo con diverse centinaia di euro tra partite e tutto il resto, adesso spendo ogni tanto per merchandising e gadget; ma stavolta sono arrivato a saturazione e nausea. Tutti gli juventini dovrebbero fare una profonda riflessione se è il caso di continuare a foraggiare non solo il sistema calcio, ma la società stessa.
  16. "il punto fermo ed il superamento dello stato di tensione": ma quando mai?! sarà per loro, non per me e per altre migliaia di tifosi. Il mio disprezzo verso i nostri nemici sarà eterno
  17. Onestamente, io ammiro coloro che pensano si concluda tutto con un patteggiamento e/o qualche punto in più di penalizzazione per quest'anno. Mi spiegate da dove deriva tutto questo ottimismo? Ci hanno sistematicamente massacrato, non credo si accontentino di farci fuori un anno dalle competizioni europee. Sarò pessimista io, ma mi aspetto altra mazzata. Patteggiare non vuol dire ammettere la propria colpevolezza, ma senz'altro vuol dire accettare di essere sotto schiaffo di un sistema mafioso e quindi, implicitamente, di farne parte. Buona serata a tutti, tranne a quegli indegni dei nostri proprietari
  18. Sul PSG abbiamo scritto la stessa cosa. Sul fatto che sia mediocre è un giudizio personale: io non penso che sia un fenomeno, non è il giocatore su ci affidare le sorti di un reparto d'attacco come quello della Juve, ma non è peggio degli altri 2. Testa calda è probabile, ricordiamoci però che è un giovane giocatore nero che nell'occasione che citi fu vigliaccamente provocato. Anche Montero e Zidane erano teste calde, e le loro follie le hanno combinate ad un'età più matura di Kean. Eppure io e molti altri li consideriamo idoli assoluti, anche perchè simboli di una Juve "vincente". Ripeto, vorrei vederlo in una Juve che gioca un calcio meno giurassico, con giocatori di livello superiore a quelli attuali.
  19. Acqua passata sto granpaiodipalle! Questi pensano di giungere ad un accordo sull'altro filone, non hanno capito niente. E nel frattempo mettiamo l'autocertificazione alle accuse di ladrocinio. Mai più un euro.
  20. In Premier ha già giocato, fallendo, perchè giocava in una squadra mediocre (l'Everton), come ahimè non è all'altezza la Juve di quest'anno. In Francia non ha fatto male, guarda caso il reparto era di primissimo livello (PSG). Queste le statistiche (presenze e reti): 2016-2017 Juventus 3 (1) 2017-2018 Verona 19 (4) 2018-2019 Juventus 13 (6) 2019-2020 Everton 31 (2) 2020-2021 Paris Saint-Germain 26 (13) 2021 Everton1 (0) 2021 Juventus 58 (11) Mi piacerebbe vederlo in una Juventus con un altro modo di giocare. Le critiche sono ingenerose e pretestuose. E ho il sospetto che in taluni casi siano persino dettate dal colore della pelle. Moise quest'anno molto meglio degli altri 2. Forza Moise, forza ragazzo
  21. Juventus_addicted

    Oggi Gaetano Scirea avrebbe compiuto 70 anni

    cari amici, d'accordo con voi: chi c'era quella sera non potrà mai dimenticare lo sconforto che provammo. Un Uomo, un Grande Campione serio ed educato ci lasciava per sempre. Col senno di poi, faccio fatica ad immaginare come Gaetano si sarebbe potuto trovare nel mondo del calcio che arrivò dopo di Lui. Vorrei condividere un articolo di Tuttosport: Elegante e raffinato. Educato e onesto. Esempio di lealtà e gentilezza. Gaetano Scirea è stato, è e sarà per sempre un artista. Non solo del calcio, ma della vita. Leader silenzioso e uomo per bene, andatosene via all’improvviso, su una strada in Polonia tra Varsavia e Cracovia, a soli 36 anni. Dal 3 settembre 1989 Gaetano non è più in questo mondo, ma continua a vivere attraverso le tracce che ha lasciato e le parole di chi è rimasto. Per onorare la sua memoria bisogna ricordarne la grandezza e seguire il suo modello, di vita e di calciatore. MORSI E PALLEGGI - Tutto comincia mentre il piccolo ragazzo, nato a Cernusco sul Naviglio, palleggia davanti a un muro per le strade di Cinisello Balsamo mentre mastica un panino. Disinvolto, sereno: a testa alta. Destro, sinistro. Non guarda né la palla tra i piedi, né lo snack tra le mani: ha tutto sotto controllo. Gianni Crimella, allenatore della Serenissima S. Pio X, si ferma a guardarlo. Rimane impressionato: la palla casca sempre nello stesso punto e il ragazzo non ha bisogno di muoversi, intanto continua a mordere il panino. Potrebbe essere un grande innesto per la sua squadra: lo è. Gaetano ha nove anni e gioca punta nel campo di calcio a sette. Segna gol a grappoli, nonostante venga spesso schierato con quelli più grandi di lui. Scirea non fa altro che avere la palla tra i piedi: oltre alle partite con la Serenissima, gioca con la squadra del bar, anche senza il permesso dell'allenatore. Quando Gaetano compie 14 anni, il suo maestro lo manda a fare un provino all'Atalanta: il ragazzo per la prima volta si trova su un campo di calcio a 11. Segna anche in quell'occasione, ma la società bergamasca è titubante. Poi dà l'ok: nel 1967 Scirea è un giocatore delle giovanili nerazzurre. PRIMI PASSI - Da Cormano a Bergamo in corriera, con il sole o con la nebbia. La signora Giuditta, la mamma di Gaetano, lo implora a rimanere a casa quando c'è brutto tempo: il figlio dice inizialmente di sì, poi lascia sempre un biglietto con scritto “Ci vediamo stasera”. Segue l'esempio del padre Stefano, il quale non ha mai saltato un giorno di lavoro alla Pirelli: allo stesso modo Gaetano non salta mai un allenamento. Quando questo finisce, gli altri scappano a casa. Scirea no. Resta ad ascoltare i consigli degli allenatori o dei massaggiatori: qualcuno gli dice che uno dei suoi compagni di squadra non si sta comportando bene e Gaetano ci va a parlare. È un angelo custode che arriva all’Atalanta come punta, poi si sposta sulla fascia, a centrocampo e in mediana. Lì, nel mezzo, è fin troppo corretto: Giuseppe Brolis, responsabile delle giovanili, gli promette un premio nel caso riuscisse a farsi ammonire. Non mette mai mano al portafogli. Intanto, però, Gaetano mostra tecnica ed intelligenza sopraffina per adattarsi al ruolo meglio degli altri. Quando il libero della prima squadra, Giancarlo Savoia, si rompe il braccio, per sostituirlo, Giulio Corsini sceglie dalla Primavera quel ragazzo nato a Cernusco sul Naviglio. C’è un problema: c’è la trasferta a Cagliari e bisogna marcare un certo attaccante che romba come un tuono, è Gigi Riva. La partita finisce 0-0: inizia la storia di Gaetano Scirea. Da quel giorno nessuno riesce più a toglierlo dal campo Scirea. Eppure, il compagno in allenamento lo guida: «Devi sforzarti. Devi pensare come l'attaccante: devi prevedere e anticipare. Mi raccomando, tratta bene la palla, altrimenti piange» e Gaetano, quella palla, la accarezza a ogni tocco. LA JUVENTUS – Dopo un altro anno a Bergamo, arriva l’occhio sempre vigile di Boniperti che lo vuole alla Juventus. La trattativa si svolge in una tenuta degli Agnelli nel novarese: c’è qualche disguido sul prezzo. Il presidente Bortolotti porta Scirea dai dirigenti bianconeri e dice: «Che sia un campione, dovrà dimostrarlo. Che sia un grande uomo, posso già garantirlo». È per questo motivo che il numero uno dell’Atalanta lo vuole presentare di persona alla famiglia della Vecchia Signora. L’Atalanta lascia partire il suo gioiello per un miliardo di lire, Giorgio Mastropasqua come contropartita e tre sacchi di riso. Al primo allenamento con la nuova maglia lo accompagna il fratello Paolo. Gaetano, dopo tre giri attorno allo stadio, non trova l’entrata. In realtà gli manca il coraggio di presentarsi davanti a tutti quei campioni. Poi entra e cambia tutto: diventa il protetto di Zoff, che lo considera un fratello minore e ama tanto il suo silenzio. Diventano inseparabili e ancora non sanno che saranno l’anima della Nazionale Mundial del 1982. Nel 1975, dopo aver vinto il primo Scudetto in bianconero, festeggia con la squadra in discoteca fino all’alba: quando esce è pronto ad andare in edicola e comprare i giornali per leggere delle sue gesta e di quelle dei compagni. Il giornalaio, però, è vicino alla fermata dell’autobus che porta gli operai in FIAT: Gaetano pensa ai genitori, che non hanno mai saltato un giorno di lavoro, lascia perdere i giornali e si vergogna di farsi vedere vestito da sera alle 6 di mattina da chi andava a lavorare. Un uomo prima che un calciatore. Un campione nella vita prima che sul campo. I titoli vinti contano poco e sono tanti: dopo il Tricolore del ‘79 non pensa a festeggiare, pensa al futuro dell’Italia calcistica. Elogia un giovane che si chiama Franco di nome e Baresi di cognome: «Guardate come anticipa, come spinge. È bravissimo: Bearzot dovrà prenderlo in considerazione». Una modestia fuori dall’immaginario, soprattutto per un calciatore. Un’umiltà che metteva in imbarazzo. Il giorno che dà l'addio al calcio, il 15 maggio del 1988, sua moglie Mariella gli organizza una festa a sorpresa, ma Gaetano ha già preso un impegno: deve inaugurare il torneo dell'oratorio nel quale è cresciuto e non vuole mancare. È in questi ricordi che vive ancora Gaetano Scirea, non solo nei video passati alla mitologia calcistica nei quali colpisce di tacco un pallone nell’area della Germania Ovest nella finale dei Mondiali 1982 e carica il destro (e l’urlo) di Marco Tardelli. Gaetano è stato un signore del calcio fenomenale nella sua normalità e un uomo normale diventato fenomeno di signorilità. Bandiera della Juventus amata da tutta Italia, ben prima che rimanesse intrappolato tra le fiamme di una vecchia Fiat nei pressi di Babsk. Un angelo bianconero che vive ogni giorno nel ricordo dei tifosi, che siano juventini o di qualsiasi altra squadra. Un esempio da seguire e da portare in alto, affinché continui a vivere da qui all’eternità. ricordo anche una frase di quel grande poeta che era Vladimiro Caminiti: [Dopo la morte di Gaetano Scirea] "Morire giovani capita ai profeti, ai poeti, ai predestinati, ai santi. Ma è una menzogna, morire giovani è solo una porcheria" ciao Gaetano, ovunque tu sia Auguri
  22. negli anni post farsa, alla domanda su quanti scudetti avesse vinto la Juventus: "scudetti che abbiamo vinto noi sappiamo quelli che abbiamo vinto, e quello è quella cosa importante”. Nei giorni scorsi, alla Bocconi di Milano, Elkann ha affermato che quasi la metà degli studenti che escono dal sistema scolastico non possiede competenze matematiche accettabili. “Questa situazione è motivo di grande preoccupazione, poiché ha implicazioni significative per il futuro di questi giovani. Senza solide competenze matematiche, si troveranno ad affrontare notevoli difficoltà nel proseguire gli studi o nel trovare un lavoro soddisfacente”. eppure Lui non ha avuto problemi nel ritrovarsi a capo di un impero finanziario
  23. Scusa il cozza, puoi spiegare ilcazzo che hai scritto? Ma che è? Delirio antioccidentale? Siamo su un forum, rispetta le opinioni degli altri
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