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OldLady1897

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  1. Purtroppo la Juve non ha praticamente mai avuto una squadra che sia rimasta nettamente nella storia in senso lato, elevandosi inequivocabilmente al di sopra di TUTTE le altre della sua epoca, senza possibilità di discussione. (Emergendo contemporaneamente per trofei vinti (soprattutto europei), influenza, innovazione, livello tecnico, qualità di gioco..)

     

    Anche quando lo ha parzialmente fatto, non è accaduto in maniera netta, con manifestazioni di forza particolarmente eclatanti. 

     

    Un Milan-Real Madrid 5 - 0 fa storia, ad esempio. O un Italia Brasile 1 4. 

     

    Un torneo vinto in maniera striminzita e rivedibile, non resta molto impresso nella memoria collettiva. 

     

    Molti tornei e finali (anche) vinte da Trapattoni, al di là del grande valore dei singoli, non sono state esattamente performance stupefacenti, come potrebbero esserlo invece molti manifestazioni di dominio in era moderna di un Barça di Guardiola, o di un Bayern Monaco versione carroarmato. 

     

     

     

     

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  2. Per migliorare, prima di tutto andrebbe allontanato l'attuale allenatore, che sembra essere diventato più importante della stessa Juventus.

     

    Poi si dovrebbe smetterla di godere dell'idea di essere la squadra brutta, sporca, cattiva, odiata da tutti e che vince di cortomuso facendo schifo, con una rosa di fabbri e giocando da squadretta. Bisogna cercare di essere una grande squadra, che vuole ribadire in modo netto la sua forza attraverso il dominio tecnico sull'avversario, suscitando invidia ma anche rispetto. Non conta solo vincere, ma anche come si vince. Se non lo si capisce, non si migliorerà mai oltre a un certo punto.

     

    Elkann, a cui non importa molto la situazione, dovrebbe a questo punto far entrare nella società qualche nuovo investitore. Ciclicamente con questa proprietà si fanno due passi avanti, e poi, puntualmente, almeno tre indietro. 

     

     


  3. 4 ore fa, Marcello52 ha scritto:

    Vuoi fare gli Harlem Globe Trotters del calcio insomma. Guarda che quello degli Harlem era uno show preparato. Lo sport, quello vero, é una cosa diversa e contano anche, e come se contano, la grinta e la fisicitá. 

    Non voglio gli Harlem Globetrotters. 

    L'idea è preferire sempre i giocatori di qualità a quelli prevalentemente di quantità, come via per la vittoria. 

     

    Avere una squadra che eccelle in tutte le qualità, ma che spicca sulle altre e vince principalmente per il suo tasso tecnico superiore alla media in tutti i suoi uomini, non solo perchè dotata di particolare grinta, fisicità, solidità, spirito di sacrificio, continuità di rendimento...

     

    Costruire una squadra pensando prima di tutto ad avere più qualità offensiva e classe possibile, e solo POI valutare se c'è necessità di maggiore solidità. Avere come obiettivo principale quello di essere una grande squadra, e cioè avere giocatori che dominano la partita e l'avversario tecnicamente. Una squadra che è più forte,  vuole sempre segnare, avere il possesso palla e il pallino del gioco, non lasciarlo agli avversari.

     

    Devono essere gli avversari a sacrificarsi di più perchè devi essergli tecnicamente superiore, non solo fisicamente o come solidità. La palla non suda

     

    Non che si pensa prima di tutto alla solidità, al sacrificio, alla grinta, a riempirsi di muli da soma e su questa base trovare quindi un modo di sbloccare le partite e strappare punti. 

     

    L'obiettivo è vincere, ma soprattutto essere una grande squadra. Essere i migliori. (E vincere è quindi uno degli  obiettivi, come argomento per poter dire di essere i migliori)  

     

     

    E per essere i migliori non va molto bene vincere trofei con una squadra tecnicamente non irresistibile e basata principalmente su agonismo, fisicità, grinta, solidità difensiva e spirito di sacrificio. Perchè non è una grande squadra che fa la storia, non convince, non diverte, non domina e non porta prestigio. 

     

     

     

     


  4. 38 minuti fa, Juve operaia ha scritto:

    Allora quella che auspichi non è la Juve. La storia della Juve è piena zeppa di giocatori grintosi e di sacrificio, che di solito aiutano quelli di maggior qualità. Del resto è uno sport di squadra e servono varie qualità, non solo la tecnica sopraffina! Un altro discorso è aumentare gradualmente il livello, cosa che certamente dovremo fare.

    È una questione di equilibrio.

     

    Bisogna avere per forza tutto, per essere una squadra completa. Il discorso è semplicemente su quali devono essere le armi principali. 

     

    Il Real Madrid di Zidane/Ancelotti non mancava certo delle necessarie grinta e forza fisica, ma non si basava su quello per vincere. 

     

    Anche un Milan Berlusconiano non erano gli Harlem Globetrotters, ma una squadra con solidità difensiva italiana eccezionale. 

     

    Però magari quel Real Madrid metteva in campo 5/6 giocatori con capacità di rifinire, visione di gioco... mentre tu ne metti 2/3. 

     

    Magari invece di giocare con due interditori alla Khedira e Matuidi contemporaneamente più un Pjanic in mezzo a fare passaggini o lanci su Mandzukic, si potrebbe giocare con in mezzo un equilibratore dal buon fisico ma tecnicamente dotato (alla Casemiro o simili) e ai lati DUE mezzali di grande qualità e propensione offensiva, con doti di palleggio, tiro, assist, inserimento...

     

    Poi perchè qui non si vede mai un tridente vero con due ali d'attacco pure di qualità, ma l'idea più vicina a un tridente è solo con uno di sacrificio e sponde alla Mandzukic a fare quasi il terzino? È reato giocare con più di 2 giocatori offensivi capaci di risolvere la partita, senza troppe seghe mentali? Perchè altre squadre lo hanno fatto? 

     

    E aggiungere a questi dei terzini con doti di spinta abbinate a doti tecniche

     

    O avere difensori bravi coi piedi e nella costruzione dal basso

     

     

     

     

     

     

     

     


  5. Il mio desiderio in futuro è vedere una squadra con solo palleggiatori di qualità, dove siano banditi per sempre eventuali giocatori principalmente fisici e fabbri che puntano sull'agonismo e grinta

     

    Così il bel gioco viene facile

     

    In una grande squadra dovrebbero giocare solo giocatori di qualità che portano prestigio.

     

    Se chiunque può ambire a giocare in una squadra, allora non è una grande squadra. 

     

     

    Una vittoria da squadretta umile, grintosa e di sacrificio vale meno di una vittoria da galactici che dominano e danno spettacolo di tecnica.

     


  6. 28 minuti fa, Amdir ha scritto:

    Te lo posso spiegare io. Perché squadre inferiori a noi  non sono costrette a fare risultato, noi si per arrivare in Champions.

    L'unico modo per fare risultato è fare barricate e non combinare nulla nella metà campo avversaria? Chi lo ha stabilito? 

     

    Poi comunque in Champions "partecipare è l'unica cosa che conta", le ambizioni della società sono le stesse di una squadra turca o olandese, quindi dal punto di vista sportivo non cambierebbe nulla andarci o meno.

     

    Economicamente, una squadra di dimensioni e tifoseria inferiori come il Napoli (che si qualifica in Champions molto frequentemente) quando non ci riesce, l'anno dopo o quello successivo è di nuovo tranquillamente in CL con una rosa competitiva in Serie A senza che sia morto o fallito nessuno. L'Inter non si è qualificata per 7 anni e l'anno scorso è arrivata in finale. 

     

    Viene da chiedersi a cosa serva avere la società più tifata in Italia da 90 anni e una fantasmagorica proprietà alle spalle, se la mancata qualificazione alla CL porta al fallimento eterno.  

     

     

     

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  7. 25 minuti fa, jokerjoe ha scritto:

    Certo ha preso Calhanoglu e Mikitaryan a paremetro zero....

    Bravo lui a prenderli

     

    Comunque non era quello il discorso

     

    Il punto è: chi è che alla Juve vuole solo centrocampisti di fisico, quantità, difesa, corsa..., visto che li prendiamo solo così?

     

    Forse vengono presi proprio perchè qualcuno vuole giocare in un certo modo, per fare un muro difensivo e macinare punti con continuità, dominando fisicamente sui campi di Serie A. 


  8. Va bene, ma allora la domanda diventa:

     

    perchè la società con il monte ingaggi più alto ha messo sotto contratto centrocampisti essenzialmente solo di quantità? Chi decide questa filosofia?  

     

    Una spagnola qualsiasi, anche con metà risorse delle nostre, ha un reparto pieno di palleggiatori. 

     

    L'Inter è anche una squadra molto fisica, ma ha più di un centrocampista in grado di costruire gioco. Marotta non ha speso molto più dei nostri per prenderli...


  9. 8 ore fa, SenzaDiTe ha scritto:

    Credo che Juve operaia nasca nel 76-77, quando vincemmo con una squadra tutta italiana e forse meno tecnica dell'attuale.

    Sono ricordi della mia infanzia o poco più, quindi molto vaghi, però di sicuro n. 10 era Romeo Benetti (famoso più come killer che come rifinitore) e probabilmente l'unico giocatore tecnico era Franco Causio.

    "Juve Operaia" è stato usato giornalisticamente la prima volta per descrivere la squadra di Herrera (Heriberto) che pose fine al ciclo della Grande Inter di Herrera (Helenio), verso la fine degli anni '60. Una buona squadra che vinse all'ultimo il campionato del '67 contro una grandissima Inter, sicuramente più forte sulla carta e favorita dai pronostici.

     

     

     

     

     


  10. 6 minuti fa, Moonlitknight ha scritto:

    In tutte le leghe comunque ci sono società storicamente dominanti, vuoi per motivi economici, vuoi per l'importanza della piazza ( Real, Bayern ecc...), ma il livore verso la Juve è qualcosa tipico solo di questa italietta, piccola, provinciale e rancorosa.  

    Ai diversi fattori già accennati nel topic, va aggiunto che l'Italia è un paese ancora molto legato al campanilismo, più di altri. (In particolare al Sud)

     

    Il tifo decentralizzato e capillare della Juventus, molto superiore a quello di qualunque altra squadra in Italia, fa in modo che in qualunque grande città o piccolo comune nei dintorni, se 6/7 su 10 tifano la squadra "locale", quasi tutto il resto tifa Juve (più di Inter, Milan o altre)

     

    Per un tifoso di Fiorentina, Napoli, Roma... il fatto che qualcuno parteggi per una squadra diversa da quella locale è un'offesa enorme. E per la maggior parte capita che tifino Juve...

     

    Un napoletano che non tifa Napoli è visto come colpevole di una sorta di alto tradimento, ad esempio. Un rinnegato apolide. 


  11. 4 ore fa, Aspettando-Zavarov-1988 ha scritto:

    Il goal annullato all'Argentinos Juniors non lo fu per fuorigioco passivo. Era in fuorigioco il giocatore che segnò.

     

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    Possiamo discutere se fosse fuorigioco. A me pare di si e, con i miei mezzi rudimentali, ho provato a tirare la linea e mi pare oltre 😂

    Ricordiamoci, in ogni caso, le regole dell'epoca: in linea era fuorigioco se non sbaglio.

    Sì, hanno cambiato la regola a inizio anni '90. Prima era fuorigioco anche in linea


  12. 4 ore fa, Fc7 ha scritto:

    Ma poi non è vero che la juve è sempre stata una squadra che soffriva , la Juve di  Lippi dava spettacolo , sia quando vinceva , sia quando  perdeva , sta cosa del dna si sofferenza l'ha inventata lui  solo perchè adora le squadre che difendono , quando nel calcio moderno sono + interessati alle giocate degli attaccanti , e non alle scivolate e alle parate dei portieri , mentalità da cambiare al + presto

    Allegri fa confusione su parecchie cose, anche quando esprime concetti che hanno una base di verità.

     

    Ad esempio, quando parla di DNA (sempre precisando che il DNA non esiste, ma al più consuetudini presenti e passate più o meno prolungate e dettate da fattori e obiettivi contingenti) di sofferenza, fatica e lavoro fa un errore fondamentale: pensare che la fatica/sofferenza debba esprimersi in una vittoria sofferta.

     

    Anche la Juve di Lippi era per certi versi basata su sofferenza, lavoro e fatica, ma non come intende Allegri di vittoria sofferta e stentata sul campo, subendo gli avversari.

     

    Cultura del lavoro, mentalità aziendale, umiltà e profilo basso, fatica e sacrificio nell'allenarsi duramente, più degli altri, lavorare sodo per cercare sempre di migliorarsi ed eliminare i propri difetti, lottare su tutti i palloni, essere sempre al meglio della condizione atletica, superare i propri limiti, perfezionare sempre di più i meccanismi di gioco, non accontentarsi mai... con un'idea di aggredire la partita e dominare l'avversario, non di stringere i denti per 90 minuti, tutti dietro e fare barricate subendo. 

     

    Faticare, lavorare e soffrire =/= Vincere a fatica e soffrendo

     

     

    Oppure, una delle interpretazioni

    filosofiche/sociologiche sul concetto di Juve Operaia (concetto comunque inutile e superato nel 2023 d.C) si basa sul vedere una similitudine tra Juventus e FIAT come perfetta collaborazione e unione tra classi sociali (fatica operaia e classe dirigente più ricca e privilegiata) sublimata nel fenomeno Platini e nei vari fuoriclasse in campo che vengono aiutati dal buon giocatore di fatica Bonini che regge la baracca correndo, sacrificandosi, dando equilibrio e sgravando altri giocatori da compiti più difensivi, lasciandoli liberi di esprimere tutto il loro talento.

     

    La classe operaia e i padroni che si valorizzano a vicenda, collaborando e non scontrandosi, nella strada per il successo che regala a entrambi gloria e dignità nel perseguire un obiettivo comune. Da un lato la FIAT e dall'altro la Juventus, che ne è in parte emanazione e rappresentazione sportiva del suo modello vincente. 

     

    Non necessariamente la vittoria come espressione di sudore, sangue e lacrime.

     

    Adesso si sta facendo passare un messaggio opposto: che sono i Platini (con le dovute proporzioni rispetto a quelli di oggi) a dover essere mortificati, snaturati, panchinati o ceduti nel nome di una filosofia calcistica rinunciataria da seguire a priori a tutti i costi come unico credo. Non è più Bonini che corre per Platini, ma Platini che corre per Bonini. 

     

     

    Allegri, Chiellini e il DNA dicono che dobbiamo giocare in un certo modo. Quindi bisogna inculcare la retta via ai nuovi e ai più giovani, con i giocatori di maggior talento sacrificati, svalutati, messi fuori ruolo e ceduti nel nome del DNA. 

     

    Iling è un esterno troppo offensivo per il calcio di Allegri, quindi non può mai giocare al posto di un Kostic, per il DNA Juve. Chiesa vede il campo in discesa... 

     

     

    Bonucci non voleva e non era capace di difendere giocando stabilmente più alti, per non dover correre come non era abituato, esporsi a figuracce nell'1vs1 e avere 30 metri di campo aperto alle spalle. Allora eccolo dire che è nel sacro DNA immutabile della Juve difendersi in un certo modo, quindi saranno gli attaccanti più talentuosi a doversi sfiancare ogni volta per ribaltare 60 metri di campo e arrivare alla porta avversaria, dato che dobbiamo difenderci nell'area piccola tutti dietro al pallone.

     

    Idem un Chiellini che si gasa nella lotta in trincea e nel primo non prenderle e spazzarla via, quindi ecco che non abbiamo il DNA del Barça o del Real. E se si volesse costruire il gioco in un modo che mette a nudo i suoi limiti, non si può fare ed è tutta colpa di Guardiola che ha rovinato il calcio..

     

     

    Insomma, Allegri e soci hanno estremizzato certi concetti e valori anacronistici (spesso legati non solo alla filosofia Juve ma più che altro a una mentalità calcistica italiana obsoleta), per condurre battaglie ideologiche personali e giustificare il rimanere incollati a vita alle loro poltrone e alla loro leadership.

     

    Nessun allenatore/dirigente prima di lui aveva mai parlato di DNA e in questi termini.

     

    Non c'entra la Juve o il suo DNA in tutto questo: è una battaglia personale di Allegri per andare contro i De Zerbi, Italiano, Sarri, Guardiola, Adani..  e per giustificare il suo modo di far giocare la squadra (e quindi il suo stipendio)

     

     

     

     

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  13. 20 ore fa, Sylar 87 ha scritto:

    Per quanto riguarda i gregari, non scordiamoci che la Juventus ce l'ha nel DNA da 120 anni, ha sempre fatto partite sofferte, attraverso il lavoro, la fatica

    E niente, ogni volta deve dire questa scemenza per giustificare la sua permanenza perpetua e il suo operato. 

     

    Non esiste nessun DNA (condizione genetica di un organismo vivente) di una società calcistica, fondata tra l'altro da giovani aristocratici che non avevano mai lavorato/faticato in vita loro. 

     

    Esistono solo usanze e scelte di chi gestisce la società e valori condivisi da più o meno tifosi. 

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  14. 2 minuti fa, la joya ha scritto:

    che la proprietà abbia messo una valanga di soldi è fuori discussione.  abbiamo preso ronaldo che all'epoca era con messi il più forte del mondo. purtroppo il covid ci ha dato una mazzata e la serie a come campionato non ci ha mai aiutato.  la serie a ormai è un campionato di passaggio e per un club che aspira al massimo come la juve è difficile competere con i club della premier e con le spagnole che in liga fanno il bello e il cattivo tempo. puoi avere tutti i soldi che vuoi ma tra ffp e fatturato non puoi spendere e spandere.. la seria a è il limite ragazzi.mettiamocelo in testa . se la juve fosse stata in premier con il colosso che ha alle spalle ci saremmo divertiti 

    La Serie A non è l'unico limite.

     

    La verità è anche che l'asticella, oltre un certo livello, questa proprietà non la vuole proprio alzare. Non c'è voglia di investire come si deve per fare un salto di qualità in termini di ricavi, dimensione del club e potenza (Al di là del fatto che non è detto che un altro azionista avrebbe più ambizione). Semplicemente è sbagliata la tua premessa: non c'è una particolare ambizione di arrivare a valere il massimo, indipendentemente dal valore della Serie A.

     

    Principalmente la Juve domina (in Italia) proprio quando altrove non si spende e la Serie A non è terra di investimenti. (A Milano principalmente)

     

     

     

     

     

     


  15. Lippi è sicuramente il miglior allenatore 

    nella storia della Juve in Europa, pur avendo vinto poco o nulla e fatto diversi errori.

     

    L'ultimo grande allenatore italiano veramente innovativo e rivoluzionario

     

     

    Se la Juve ha vinto poco in Europa non è principalmente colpa di Lippi, ma di altri (non solo allenatori, mi riferisco alla società/proprietà)

     

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  16. 20 minuti fa, Black&White Legend ha scritto:

    Che brutta cosa, pur essendo Juventus, sentirsi come una sorta di provinciale del calcio mondiale di 'sti tempi.

    Ma comanda il grano...si sa...e se ne hai meno di altri duri poco nella savana..

    Non è una sorpresa, eh. 

     

    Si ha un fatturato analogo a quello del Borussia Dortmund al massimo, e tra un po' pure meno, e una proprietà non particolarmente desiderosa di crescere come brand globale e investire per avvicinarsi ai livelli dei club inglesi. La situazione è questa e alla proprietà va anche bene così. 

     

    Non hai un azionista che ti trascina a certi livelli investendo regolarmente per vari motivi (come fa il fondo del PSG in Francia, diversamente da quanto non è nei piani di Exor/Elkann), e non si è nemmeno trascinati dalla potenza commerciale del sistema lega (come diversi club di Premier), e quindi non c'è molto da fare. 

     

    Gli obiettivi di mercato sono quelli che sono. I campioni top in Italia e alla Juve ci vengono a fine carriera, quando scartati dai campionati top.

     

      

     

     

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  17. 3 minuti fa, FRANCESCO SPIRITO ha scritto:

    Ciao

     

    Questo, forse, la sua rete più bella in Nazionale, assolutamente fantastica per precisione, potenza ed eleganza....

     

    1976 ITALIA-INGHILTERRA BETTEGA RACCONTA IL SUO GOL - YouTube

    Bellissima anche la giocata di Causio per Benetti che si lancia in avanti nello spazio, così come il cross stupendo in corsa di quest'ultimo.

     

    Noto come macellaio ma a calcio ci sa giocare. 

     

     

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  18. 7 ore fa, papia ha scritto:

    capisco che il sondaggio abbia volutamente escluso altre tipologie di centravanti come Higuain e Luca Vialli ma racchiude tre opportunisti del gol.

     

    Ma è una classifica facilissima.

    Perchè davanti c'è un fuoriclasse assoluto come Trezeguet. Che anche a carriera finita molti di noi si chiedono ancora se fosse destro o sinistro tale la capacità di segnare con entrambi i piedi. Capacità balistica e colpi al volo quasi impareggiabile, fortissimo di testa, negli ultimi anni anche migliore partecipazione alla manovra, capacità di associarsi senza egoismo alla seconda punta (con Del Piero una coppia quasi perfetta e irripetibile) a differenza di Inzaghi. Pulizia tecnica.

     

    Poi c'è Rossi che ha imbroccato un anno e mezzo, qualche anno precedente in un vicenza e poi stop.

     

    E poi l'altro baciato dalla fortuna in modo indegno.

    Rossi è un fuoriclasse assoluto, mica un palo della luce alla Icardi


  19. Peggio: forse Ancelotti 

     

    Meglio: Zoff molto bene, ma la squadra non era così modesta come qualcuno dice 

     

     

    Trap I è l'allenatore più importante nella storia della Juve, avendo vinto tutto, ma alcune eliminazioni/sconfitte europee sono sicuramente rivedibili e preparate non alla grande. (Es. Juve-Arsenal (1980), Bruges - Juventus (1978)...)

     

     

     

     

     


  20. 26 minuti fa, Chicca92 ha scritto:

    Platini anche era estroso e spettacolare eh. E ha vinto ben 3 palloni d'oro e classifiche cannonieri. Comunque anche Zidane ha giocato con grandi giocatori come Del Piero, Deschamps e Davids

    Era spettacolare, certamente, e un genio assoluto. 

     

    Ma diciamo anche parecchio essenziale, ed è un pregio. Dico solo che magari ruba meno l'occhio rispetto a Zidane. 

     

    Non faceva mai una giocata in più del necessario per specchiarsi, ma solo quelle migliori per la squadra. Non teneva troppo la palla sui piedi inutilmente, giocando a uno/due tocchi se preferibile.

     

    Se poteva mandare subito a vuoto la pressione di un avversario con una semplice finta di corpo, si limitava a quello. Non cercava sombreri, doppi passi, rouleta, tocchi di suola... 

     

    Rendere semplici le cose più difficili.

     

    L'Avvocato Agnelli disse che Platini subiva meno falli rispetto ad altri giocatori di talento, proprio perchè si era già liberato del pallone prima ancora che cercassero di azzopparlo. 

     

     

     

     

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  21. Platini.

     

    C'è da aggiungere però che la Juve in cui ha giocato Platini era più forte di quella in cui giocò Zidane. 

     

    In generale, al di fuori del mondo Juve, su due piedi ti direbbero quasi tutti Zidane. (Perchè più recente, più mediatico, più spettacolare nelle giocate, perchè ha vinto un mondiale, perchè forte fisicamente insieme alla tecnica sopraffina...)

     

    Platini paga inoltre il fatto di essere molto legato alla Juve, più di Zidane, e per questo motivo non gode della cassa di risonanza/esaltazione dei media italiani, oltre alla damnatio memoriae post inchieste corruzione FIFA...

     

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