Forza Gobba

Ad oggi Allegri è un ex allenatore. Tutto il resto sono scuse sbagliate.

Questo pareggio è oro puro visto quello che abbiamo giocato. Abbiamo davvero una squadra imbarazzante.

Un altro ex calciatore.

Dobbiamo pregare che qualche arabo lo porti via da qui.

Preferirei che Dusan continuasse. È un purosangue.

Auguri! Sei un grande!

Benvenuto a casa tua!

Un aggiornamento dello stemma del 1971 sarebbe perfetto. Il blu torinese viene recuperato, così come le linee classiche della nostra tradizione araldica.

Condoglianze. Un forte abbraccio. Requiem aeternam dona ei, Domine.

Che il mondo vada avanti è evidente. E' una verità lapalissiana. La vera domanda è come. Il cambiamento può essere vantaggioso o dannoso. Non è intrinsecamente l'uno o l'altro. In questo caso, stiamo valutando l'essenza del cambiamento che è stato terribile. Appellarsi vagamente al futuro, o alla modernità, come un concetto intrinsecamente buono è una fallacia.

Naturalmente, questa è una questione puramente accademica. Sembra impossibile fare in Italia quello che hanno fatto i tifosi dello Stoccarda nel 2013 o quello che hanno fatto i tifosi dell'Atlético de Madrid quest'anno. L'associativismo qui è morto.

Sono d'accordo. La domanda più grande qui non è una questione di aggiornare o meno lo stemma. Ciò è avvenuto nei decenni ma sempre nel rispetto della continuità storica e della tradizione. Questa è la vera base, il vero DNA, dell'associativismo e della popolarità intergenerazionale del calcio. Quello che hanno fatto nel 2017 è stata una rivoluzione completa. Non abbiamo più uno stemma che rifletta le nostre radici, la nostra storia e la nostra orgogliosa tradizione. Abbiamo un logo minimalista come qualsiasi marchio commerciale. È una rottura completa con il passato. I club di calcio devono essere pienamente radicati nella tradizione. Ciò per cui i nostri antenati hanno tifato, noi tifiamo, i colori e gli stemmi di cui si sono innamorati, noi ci innamoriamo. La Juventus non è Nike o Coca-Cola, è un'associazione sportiva torinese che in un secolo di lotte e gloria sul campo è diventata l'amore della maggioranza degli appassionati di calcio in Italia e di tanti all'estero. Essere un marchio riconoscibile all'estero è tipico di una mentalità prettamente commerciale che sta rovinando il calcio ovunque. Peccato che la nostra amministrazione abbia seguito questa strada. Il logo J è riconoscibile, sì, ma non è uno stemma calcistico orgoglioso e storico come quello che avevamo. Cercando di essere moderno, è un segno inequivocabile di provincialismo e servitù ai grandi affari e alle corporazioni. Allo stesso modo il nostro stadio è stato denominato "Juventus Stadium" invece che Stadio della Juventus F.C. oppure il nostro centro sportivo è stato denominato "Juventus Training Center". Rifiutando la nostra innata italianità e nominando tutto in inglese, credono che il club diventi più globale e più attraente dal punto di vista commerciale. È una *. Ed è intellettualmente ripugnante.

Ci sono due motivi chiari: 1. La nostra adesione al progetto della superlega; 2. L'odio del più grande club d'Italia: la anti-Juventus.

Succintamente, questo.