Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Vs News

Staff {Bot}
  • Numero contenuti

    2.922
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni con più "mi piace"

    13

Tutti i contenuti di Vs News

  1. Sintesi dei commenti di Ts, Gds e Cds In una partita tranquilla dove il Var non interviene mai l'arbitro Doveri incappa comunque in una prestazione insufficiente: manca un giallo a Politano per l'entrata su Bremer dopo pochi minuti (il piede è alto e pericoloso ma la mancata foga evita il rosso), uno su un intervento di Locatelli su Lukaku e uno a Neres che tira per reazione il pallone addosso a Cambiaso. Il fatto che fa più discutere è il retropassaggio di Olivera a Caprile: chiaramente volontario ma Doveri propende per l'involontarieta, non fischia la punizione in area e ammonisce Thiago Motta per proteste.
  2. Infantino, presidente Fifa, ha convocato d’urgenza una riunione con i proprietari delle TV: oggi infatti mancano gli accordi sui diritti tv insieme alle sedi, ad alcuni sponsor e a una risposta sui contratti dei calciatori che scadono il 30 giugno. Per il nuovo Mondiale per Club che si terrà dal 15 giugno al 13 luglio ci sono più ombre che luci.
  3. Sarà dura per Thuram e Douglas Luiz togliere il posto a Locatelli: Manuel sbaglia pochissimo, sembra il vertice basso ideale del centrocampo di Motta, unisce sostanza e lucidità, aiuta la difesa, capendone i momenti del match
  4. ULTIM’ORA: La Corte di Giustizia europea si esprime a favore della SuperLega: “Il monopolio di Uefa e Fifa va contro le leggi della UE” La replica di Ceferin alla sentenza Consideriamo la decisione come un'opportunità per migliorare alcuni regolamenti. Ma il calcio resta unito, motivo per cui tutti noi stakeholder parliamo insieme. C'è un netto contrasto tra la sintesi stampa della Corte di giustizia europea e la sentenza stessa. Il giudizio è effettivamente positivo. Mi diverte. Il sistema che presentano oggi è ancora più vicino a quello presentato nel 2021 e rifiutato da tutto il calcio. l progetto della Superlega non comprende i principi del merito sportivo. Puoi essere o non essere parte del sistema. Il progetto della Superlega presentato oggi è ancora più chiuso di quello presentato nel 2021. Lo abbiamo detto più volte e lo vogliamo ribadire: il calcio non è in vendita. Oggi abbiamo avuto l'ulteriore conferma che quello della Superlega è un progetto chiuso e non aperto. Noi non proveremo a fermarli, non lo abbiamo mai fatto. Loro possono creare quello che vogliono. Io spero che inizino il prima possibile questa competizione con due club. Io spero che sappiano cosa stanno facendo, ma non ne sono sicuro" Ha preso la parola anche il presidente dell’ECA Al Khelaifi: “Non capisco tutto questo rumore per questa sentenza. Questo progetto Superlega esce sempre con le stesse presentazioni. Si parla di libertà, ma non c’è libertà. Ho ricevuto 50 telefonate da club diversi, c’è un valore che noi difendiamo. Noi lavoriamo per i club e i partecipanti del mondo del calcio. Siamo orgogliosi di questo progetto con la UEFA. Noi siamo orgogliosi della Champions League. Tutti noi facciamo parte del calcio e continuiamo a lavorare per ciò che possiamo cambiare nelle competizioni. Il nostro obiettivo è questo. Non cambierà niente con la decisione di oggi. Ci renderà più forti e migliori” Occhi puntati sul Lussemburgo da dove intorno alle 9.30 arriverà la sentenza più attesa della storia del calcio sulla Superlega. Il legale di Bosman (caso che già aveva rivoluzionato il calcio) avverte "questo caso pesa 10 volte di più del mio". Intanto in Italia il presidente Gravina ha già messo le mani avanti: "Aspettiamo la sentenza, ma chi aderisce al progetto è fuori e non avrà la licenza per iscriversi al campionato". Corrieredellosport
  5. Live https://sportitalialive.com/video/viewlivestreaming?rel=9&cntr=0
  6. Alessandro Del Piero ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della CBS in cui ha ricordato il suo passato alla Juventus in cui spera di poter tornare in futuro. Ecco le sue dichiarazioni: "Il mio unico rammarico della carriera è aver perso la finale degli Europei. Il mio obiettivo principale era vincere trofei, anche se apprezzavo i traguardi personali. Tuttavia, se mi chiedessi se sono felice di segnare tre gol e pareggiare tre partite, ti risponderei di no. PINTURICCHIO - Il soprannome "Pinturicchio" mi è stato dato dal nostro ex presidente, una persona incredibile. Egli ha assegnato soprannomi a tutti, come "Raffaello" per Baggio. RAPPORTO CON BAGGIO - Con Baggio c'è stata una situazione particolare, abbiamo giocato insieme solo due anni e nel secondo ci sono state alcune incomprensioni con la società, che poi lo ha lasciato andare. Ho imparato da lui e da tutti gli altri compagni, essendo sempre disposto ad ascoltare. MOMENTI DIFFICILI ALLA JUVE - Il mio primo anno è stato il più difficile. È stato l'ultima stagione di Trapattoni, uno dei più grandi allenatori. Siamo rimasti fuori dalla corsa scudetto, nonostante la Juventus fosse sempre competitiva per il titolo. In Coppa UEFA siamo usciti ai quarti contro il Cagliari, e alla fine di quell'annata sono cambiate molte cose, dall'allenatore alla dirigenza, tutto era nuovo. LA SCELTA DI RESTARE CON LA JUVE IN B - L'esordio in Serie B è stato contro il Rimini, durante l'estate quando ancora faceva molto caldo. Abbiamo pareggiato 1-1. Poco prima ero a Berlino per i Mondiali, ma avevo preso questa decisione e andava bene così. Me ne sono assunto la piena responsabilità. L'esperienza in Serie B è stata surreale, con una battaglia legale fuori dal campo e diverse penalizzazioni. È stata una lunga strada, ma alla fine della stagione è stato meraviglioso. Era tutto nuovo, anche il club è stato costretto a rinnovarsi. Nel 2006, prima dei Mondiali, c'era stata la possibilità di andarmene, in un momento non facile a causa di Calciopoli. Sono rimasto, e non credo di aver preso la decisione sbagliata, volevamo tornare e vincere ancora. Siamo rimasti tutti. Ero felice di restare, ma anche per un senso di dovere verso la Juve che mi aveva dato tanto. Non volevo lasciarla in quelle condizioni, dovevo dimostrare qualcosa a me stesso, ai miei tifosi e alla mia gente. Non mi hanno ancora costruito una statua, ma allo Juventus Stadium ci sono diverse mie immagini. RUOLO DI ALLENATORE - Mi manca molto il passato, vorrei poter tornare indietro nel tempo. Sono soddisfatto di ciò che sto facendo oggi e non ho rimpianti. Ho ottenuto la licenza di allenatore, anche se al momento non vorrei intraprendere questo ruolo. TORNARE ALLA JUVE - Tornare alla Juventus? Sarebbe davvero una storia meravigliosa da raccontare. Quello che è accaduto tra me e la Juventus in quel periodo è un'esperienza unica, senza precedenti per un giocatore. Diventare una leggenda della Juventus, giocare persino in Serie B, per poi tornare e vincere ancora. 19 anni sono davvero tanti." tuttojuve.com
  7. Sará una gara per Giuntoli uomo Juve ma legato al passato con il Napoli con il quale ha vinto uno scudetto con un attivo di 100 milioni a bilancio e un monte ingaggi da 70 e 250 milioni accantonati in 8 anni. Ora per il dirigente la nuova sfida a Torino si può dire iniziata quest'anno dove i nuovi acquisti bianconeri sono sotto i 26 anni quindi investimenti subito rivendibili e sono già importanti i costi ridotti: -100.
  8. Koopmeiners sta pian piano trovando la collocazione giusta nel centrocampo della Juve e i risultati si sono visti già in Champions, dove si è sbloccato anche Nico Gonzalez: l'argentino ha aggiunto infatti tecnica, velocità, accelerazioni sulla fascia, movimenti a rientrare per agevolare gli inserimenti dei compagni. All'appello ora manca soltanto Douglas Luiz, che sta cercando partita dopo partita di sintonizzarsi sulle giuste frequenze e sul giusto ritmo: con il brasiliano la Juve potrà definitivamente decollare.
  9. Non si è fatta attendere la replica di Veronique Rabiot alle parole di Thiago Motta, in conferenza stampa aveva risposto anche a una domanda sulla situazione del centrocampista francese, ancora senza squadra dopo l'addio alla Juventus, e sulla possibilità di un suo clamoroso ritorno in bianconero: "Non c'è bisogno di chiudere la porta, tornare alla Juventus non era un'opzione presa in considerazione" ha detto la madre e agente di Adrien ai microfoni de L'Equipe. "Quando prendiamo decisioni, ce ne assumiamo la responsabilità". Ilbianconero.com
  10. Il super gol all’esordio del baby della Juve ha fatto il giro del mondo e il turco è tra i predestinati come Endrick e Yamal. Non solo campo, nella gara degli sponsor Yildiz si è legato alla Juve fino al 2029 con Adidas che ha respinto l’assalto di Nike rinnovandogli un accordo che dura da quando il ragazzo aveva 10 anni. Kenan piace al pubblico e lo dimostra l’impennata dei suoi follower: ora 2 milioni e 300 mila. La Turchia sogna di vedere il talento di Yildiz sommato a quello di Arda Guler volare fino al trionfo finale nel torneo organizzato con l'Italia nel 2032. Lo status da predestinato non sembra togliere il sonno al bianconero e Yildiz segna alla Del Piero, la prima notte che conta lo ha incoronato come il migliore.
  11. Il dt della Juve rimase stregato da Pepi, che stasera partirà dalla panchina, vedendolo giocare nel Groningen e oggi lo segue ancora. Nato a El Paso da genitori messicani, ha scelto gli Usa di Weah e McKennie. Passato al Psv un anno fa per 11 milioni è legato fino al 2028, ma la Juve può provarci anche a gennaio: veloce e potente, a Eindhoven ha segnato 10 gol in 45 presenze.
  12. 25 anni e 149 giorni, la Juventus ha schierato contro il Psv la sua formazione titolare più giovane in assoluto in una partita di Champions League. Prima di Thiago Motta, l’unico allenatore capace di far segnare tre gol alla Juve all’esordio in Champions era stato Lippi (13/9/1995 contro il Borussia Dortmund). Con 19 anni e 136 giorni, Yildiz è diventato il più giovane giocatore a segnare con la maglia della Juventus in Champions, superando Del Piero (20 anni e 308 giorni contro il Borussia Dortmund 13/9/1995).
  13. Thiago Motta è il re delle sorprese e ne pensa una dietro l’altra non dando mai una certezza ai suoi e tanto meno agli avversari non dando peso per le scelte al valore economico, all’età o alla fama. Alla prima di campionato con il Como, nonostante il mercato super della Juventus, il suo nuovo allenatore fa esordire dall'inizio Mbangula (goal e assist) e nel secondo tempo ecco Savona, che sarà titolare nella partita successiva a Verona a segno anche lui. Poi arriva un altro esordio, quello della Champions League ed ecco che viene rispolverato il miglior centrocampista della vecchia Juve: McKennie lascia in panchina Thuram e Douglas Luiz e l'americano chiude la partita col Psv Eindhoven firmando il 2-0.
  14. “Chiesa? Lui come gli altri che sono rimasti a Torino, a parte Miretti che è infortunato, devono trovare una soluzione il prima possibile. Siamo stati chiari, abbiamo già parlato con ognuno di loro"
  15. Trequartista titolare nelle prime tre giornate di campionato, impreziosite da due assist, con l’arrivo di Koopmeiners deve traslocare sulla fascia: è lì che gioca pure in Nazionale. È già buona l’intesa con Vlahovic, ora Kenan deve imparare a convivere con Koop avendo la fiducia di Thiago Motta così come ha quella di Montella, suo ct in Nazionale che lo punzecchia: «Ha le stigmate da campione, ma ha bisogno di crescere e sbagliare e la Juve sa aver pazienza»
  16. Gazzetta "Gara tutto sommato tranquilla fino al 75°: dopo un intervento pulito di Gatti il difensore discute con Pellegri che gli rifila una leggera testata, Di Bello sceglie la linea morbida del giallo ma da regolamento è rosso e Massa al Var tace" Corriere dello Sport Di Bello sbaglia il disciplinare: il faccia a faccia tra Gatti e Pellegri finisce con una testata (non clamorosa, forse appena appoggiata, ma non valeva anche solo il tentativo?). Col rosso a Pellegri nessuno avrebbe detto nulla invece si evince che non c’è uniformità con il metro: il giallo fatto a Bremer solo perché mette un braccio davanti al corpo di Esposito: non sbracciata, gomitata e neanche SPA: è un’ammonizione buttata, che avrà ricadute sulle gare successive.
  17. Motta ha cambiato le gerarchie in casa Juve e Danilo senza fascia non è più un pilastro, il brasiliano spera di recuperare punti e soprattutto minuti (fino ad ora 5 minuti in 3 partite) in Champions League anche perché a rischio c'è il rinnovo che scatta in automatico con il 50% delle presenze.
  18. Nico Gonzalez non ha mai giocato in Champions League ma ha confidenza con le partite europee: l’argentino infatti è il secondo giocatore che è stato coinvolto in più gol nelle due stagioni precedenti di Conference League essendo entrato attivamente in ben 11 reti delle quali 7 segnati e 4 assist sfornati, meglio di lui ha fatto solo El Kaabi con 12.
×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.