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  1. Alla prima del nuovo corso non ci si poteva aspettare se non quello che si è visto: magia di Yildiz e tre punti. La tappa nell’Olimpico romana ha raccontato molto: bianconeri meglio della Roma nel primo tempo e, bianconeri, in partita fino all’ultimo istante. Poi, il Lecce: per settanta minuti Locatelli e soci hanno divertito perché il possesso palla si è tradotto in verticalizzazioni punenti e risolutrici. Tudor è andato oltre le aspettative: il voto di fiducia nasce da qui. Nel suo ritorno c’è scritto che tutto può finire ad inizio luglio, ma il suo ritorno, per ora, sembra il prologo di qualcosa di più importante. Il tecnico croato è legato ai risultati, i risultati alla gestione e la gestione alla qualità di chi chiamato al timone di una squadra che aveva perso identità: il futuro a volte, è in casa.
  2. Kolo Muani, Conceiçao e Weah con il Lecce non hanno brillato e le scelte di Tudor a Parma vanno quindi verso la conferma dell'11 titolare con il Lecce con la sola eccezione di Cambiaso che potrebbe far rifiatare McKennie. Il texano è stato valutato ieri mattina e il riscontro ha decretato un sospiro di sollievo collettivo: si tratta di un sovraccarico alla coscia destra. Ci saranno terapie, ci sarà il classico lavoro a parte e Wes, reduce da 23 partite da titolare, in ogni ruolo immaginabile e con ogni compito possibile, potrebbe tirare il fiato almeno per una volta.
  3. 7 punti in 3 partite molte cose buone e altre meno, tra quest'ultime il rendimento di chi entra: con il Lecce come a Roma chi è entrato non ha inciso anzi ha abbassato il livello della squadra cosa che ha fatto imbestialire il tecnico che non le ha mandate a dire nello spogliatoio a fine partita
  4. La Juventus, oggi, ha valutato le condizioni di Koopmeiners e McKennie ed entrambe le situazioni non preoccupano. Quindi per loro pare rientrato l'allarme dopo i piccoli fastidi accusati ieri sera. Koopmeiners e McKennie dovrebbero esserci regolarmente per il match contro il Parma. Tuttojuve.com
  5. Ferdico, il capo ultrà interista finito oggi in carcere, "ha esplicitamente chiesto a Inzaghi", l'allenatore dell'Inter, "di intervenire con la Società, o meglio direttamente con Marotta al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti per la finale di Champions di Istanbul dello scorso anno. Lo si legge nell'ordinanza cautelare sul blitz contro gli ultras, che fa riferimento ad intercettazioni del maggio del 2023 come riporta Ansa. Ferdico avrebbe ottenuto "la promessa di Inzaghi di intercedere con i vertici ", Inzaghi avrebbe risposto come riporta goal.com: “Parlo con Ferri, con Zanetti, con Marotta... poi ti faccio sapere qualcosa... gli dico... che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti, Marco io mi mi attivo e ti dico cosa mi dicono”. E, in vista della partita in Turchia, l’obiettivo viene poi raggiunto: la disponibilità dei tagliandi, infatti, è stata poi aumentata anzichè di 200 di 500. Tutto questo era stato preceduto da un altra telefonatra Inzaghi a Ferdico ripreso dal portale internews dal corriere della sera: a parlare è il mister nerazzurro: «Leggo il messaggio che la curva non canta a una finale... io mi sono imbestialito (…. ) nel senso... non con voi... con la società», dice Inzaghi, che riferisce di aver detto in quell’occasione alla società che «mancano 4 ore... cercate di sistemare sta roba perché non esiste (...) risolvetelo... questo è stato il mio appello Marco». La partita avrà poi uno sciopero di soli 15 minuti iniziali. Gli ultrà interisti in precedenza si erano fatti notare anche per la posizione su Skriniar: all'inizio doveva esserci un incontro in sede poi spostato in altra location «anche perché ci sono le telecamere e robe varie». L’incontro ci sarà lo stesso in un bar vicino allo stadio. Ferdico lo anticipa a un rappresentante del club: «Ti comunicheremo dove vedremo il giocatore, faremo due chiacchiere con lui, che non sia in un posto con fotografi e quant'altro». Alla fine: «Comunque va via... al 100% ha già deciso, hai visto che gli tremava la voce… aveva un po' di paura" sarà la relazione fatta da Beretta.
  6. Sono quarantotto i giorni di digiuno per Vlahovic, per Kolo diventano addirittura sessantaquattro. Contro il Lecce toccherà ancora a Vlahovic mentre Kolo Muani partirà dalla panchina. La prospettiva è quella di un attacco pesante, con Dusan e Randal insieme ma non è una soluzione che il tecnico intende adottare nell’immediato, quantomeno dal primo minuto.
  7. Le prime mosse di mercato del club bianconero si concentrano sul reparto d’attacco, che è destinato ad un profonda rivoluzione tra la sempre più probabile partenza di Vlahovic, in scadenza nel 2026, la trattativa per il prestito bis di Kolo Muani e la ricerca di due punte di prima fascia. Occhio alla pista Hojlund: per il Manchester l’idea per la prossima stagione è quella di attuare una seria rifondazione del reparto avanzato. Tra il ragazzo di Copenaghen e Joshua Zirkzee preferirebbero salutare il primo, anche per la prospettiva di un affare e in questa ottica una cessione a tempo sarebbe un ottima prospettiva.
  8. Due i dati statistici che emergono dalla vittoria della Juventus sul Lecce: la prima è che il goal di Koopmeiners dopo 1 minuto e 37 secondi è il goal più veloce dopo quello di agosto 2022 di Vlahovic alla Roma segnato dopo 1 minuto e 17 secondi, la seconda è che la vittoria di ieri è stata la 200ª all'Allianz Stadium, tornato nel 2025 fortino bianconero con solo la sconfitta contro l'Atalanta come risultato negativo.
  9. Koopmeiners continua a lavorare in maniera mirata: allenamenti su misura, con tanto di tempi supplementari, per migliorare la condizione fisica, scadente anche a causa della preparazione atletica estiva saltata quando era in rotta conl’Atalanta. E poi tanto pallone, con movimenti più simili a quelli a cui era abituato a Bergamo. Tudor proverà a ispirarsi al Gasp e ai suoi metodi da marine per restituirgli sorriso, brillantezza e magari anche l’abitudine al gol, smarrita da quando ha traslocato a Torino: 15 nel 2023-24 con l’Atalanta, 3 con la Juventus. Tudor sta cercando di recuperare Koopmeiners anche dal punto di vista psicologico, con frequenti colloqui per cercare di aiutarlo a uscire da questo momento no.
  10. Se Atalanta-Bologna e il derby di Roma finiscono pari muterà la prospettiva della sfida a Parma prevista lunedì sera al Tardini
  11. Non sarà la giornata dello scudetto, non potrà esserlo ancora aritmeticamente, ma certamente la sfida contro la Roma rappresenta per la Juventus quella che potrebbe avvicinare le bianconere al sesto titolo, dopo due anni di digiuno. Alle 11.30 (diretta su Dazn e Rai Sport) al Tre Fontane le Women andranno a caccia di una vittoria che consentirebbe nel prossimo turno di potersi regalare il tricolore. La Stampa
  12. Le intenzioni della Juventus sono quelle di valutare la fattibilità di un riscatto (gli inglesi hanno pagato 14 milioni il giocatore e ora ne chiedono il doppio) o quantomeno di un prolungamento del prestito di Veiga. Probabile un contatto tra club e chi gestisce il difensore nei primi giorni di maggio per provare ad apparecchiare l’affare, anche perché al Mondiale per Club quasi certamente ci sarà Bremer, ma con un minutaggio limitato dopo il lungo infortunio.
  13. Thuram ieri ha svolto infatti un lavoro personalizzato per un problema che in teoria potrebbe rientrare ma tenuto conto del tipo di calendario che aspetta la Juventus non è così scontato che si decida di rischiare. Dunque contro i pugliesi allenati da Giampaolo è più di un’ipotesi che al posto suo possano giocare McKennie o Koopmeiners accanto a Locatelli.
  14. Mentre Tudor lavora per la partita con il Lecce, ieri alla Continassa si è svolto un summit di mercato tra gli uomini della Juventus coordinati da Giuntoli. Contatti e sondaggi non mancano considerando poi che, anche se non dichiarati, ad oggi i tre obiettivi di mercato della Juventus sono Comuzzo per la difesa, Tonali per il centrocampo e Osimhen in attacco.
  15. Osimhen è il grande sogno dell'attacco bianconero che sarà rivoluzionato in estate, l'affare si presenta molto costoso e, non di meno, sarebbe quello per Lookman, idea che stuzzica i piani alti ma occhio anche agli attaccanti nel giro della nazionale di Spalletti: Matteo Retegui e Lorenzo Lucca i cui dossier sono da tempo sulla scrivania degli uomini mercato bianconeri
  16. Con la fascia al braccio Locatelli è diventato sempre più leader dello spogliatoio e in campo è praticamente insostituibile: taglia e cuce gioco, è lo schermo davanti alla difesa ma si sdoppia.anche in regia e non disdegna l’inserimento offensivo, come dimostrato dalla rete al volo dal limite contro la Roma. I numeri chiariscono molto, Locatelli è il centrocampista con più passaggi riusciti della Serie A: 1.705 su 1.919, l’89%, nonché il terzo giocatore a livello europeo con più «Line BreakingPasses», tecnicamente i passaggi che tagliano almeno una linea di pressione avversaria: 410, terzo in questa speciale classifica nei 5 principali campionati continentali alle spalle di Kimmich del Bayern Monaco (445) e Xhaka dell’Arsenal (468).
  17. Non è Harry Potter, ma Tudor con Nico sembra aver usato davvero la bacchetta magica. La trasformazione è stata evidente: la zucca dei primi mesi juventini, nelle ultime due giornate è tornata la carrozza ammirata negli anni viola. Igor ha toccato le corde giuste di Gonzalez, sembra un altro giocatore a prescindere dal ruolo: esterno destro a tutta fascia con il Genoa e trequartista contro la Roma. Quello che non racconta la media voto (5,39 con Thiago Motta; 6,5 con Tudor), è fotografato dal cambio di passo del 27enne sudamericano. È bastata una sosta – e un cambio in panchina–per far tornare la speranza alla Continassa. «Nico è un vincente, l’ho sempre ammirato da fuori e adesso sono contento di allenarlo: sta dando tutto», raccontava il tecnico croato nel post Olimpico. Due indizi non fanno una prova, ma i numeri sono abbastanza chiari. Nico ha raddoppiato la media dei contrasti vinti (da 0,5 con Motta a 1 a gara con Tudor), migliorato i passaggi positivi (dalla media di 15 a partita con Motta a 25,5 conTudor) e in generale calcia di più da fuori area (da 0,4 a 0,5 a gara), una delle sue specialità assieme al colpo di testa. Per tutte queste ragioni, Tudor è convinto che presto l’argentino metterà fine al lunghissimo digiuno sotto porta. Nico non segna da 107 giorni: i tre gol in bianconero risalgono tutti al 2024.
  18. Frendrup piace alla Juve da tempo, a gennaio era stato richiesto da Gasperini ma il Genoa ha fatto muro fino a dire no ad un'offerta da 18 milioni. I rapporti tra bianconeri e rossoblù sono ottimi come dimostrano gli affari concretizzati negli ultimi anni con Miretti ultimo giocatore a muoversi tra le due squadre. Proprio il giovane italiano è al centro di attente valutazioni della Juve vista la crescita avuta anche grazie a Vieira: se non torna alla Juve i liguri hanno già fatto sapere di voler trattenere il giocatore magari con un prestito con obbligo di riscatto e questa operazione potrebbe avvicinare proprio Frendrup ai bianconeri.
  19. Così è sul centrocampista che si lavora più o meno sotto traccia, avendo individuato il prototipo dell’innesto perfetto in Sandro Tonali: obiettivo sì, anche concreto, ma molto ambizioso almeno in questa fase. Per vari motivi. Anche per gratitudine nei confronti di piazza e club che non lo hanno mai abbandonato durante la squalifica, almeno per ora Tonali non ha mai chiesto apertamente al Newcastle di essere ceduto. La valutazione fin qui ipotizzata dalla società inglese poi è ancora molto alta, forse troppo: non meno di 60-70 milioni, per quanto la possibilità di parlare di un’operazione in senso opposto che riguardi Douglas Luiz non sia campata in aria. Come alternative quella naturale che porterebbe magari a Davide Frattesi o a quel Florentino Luis in uscita dal Benfica. Ma il sogno della Juve, anzi l’obiettivo, è Tonali: difficile, difficilissimo, non impossibile.
  20. In estate la Juventus dirà addio a Vlahovic e darà l’assalto a Osimhen, giocatore di spessore, età e conoscenza del calcio italiano. Il nigeriano, sotto contratto con il club azzurro fino al 2026, lascerà la Turchia e rientrerà a Napoli dove c'è una clausola di 75 milioni valida solo per l'estero ma che la Juve chiederà di sfruttare con parte dei soldi ottenuti appunto dalla cessione di Vlahovic. Occhio comunque a Kolo Muani, qualora il giocatore convincesse al 100% allora quel budget potrebbe essere speso su di lui.
  21. Contro il Lecce può ritrovare una maglia da titolare Andrea Cambiaso mentre Douglas Luiz, rimasto in panchina all’Olimpico, lavorerà per ritrovare il ritmo necessario, puntando a sua volta almeno a uno spezzone a gara in corso. Proseguono intanto le prove per alzare il livello di pericolosità in attacco: la formula del doppio trequartista alle spalle di un centravanti resta quella individuata da Tudor per ridare equilibrio a tutta la squadra, ma l’idea del solo Yildiz dietro due attaccanti centrali (Vlahovic e Kolo Muani) è sempre meno pazza almeno per una porzione di partita.
  22. Yildiz da subito ha dimostrato di voler pensare solo alla Juve e di non avere alcuna paura nell’assumersi le responsabilità del caso, suo il primo gol dell’era Tudor contro il Genoa, suo il volto da copertina di questa nuova Juve che gli ha subito permesso di esprimersi in totale libertà per dare sfogo alla sua classe. Non che prima fosse relegato ai margini, ma dopo una partenza brillante pure Yildiz si era progressivamente spento come il resto della squadra, fino alla prima ma fin troppo significativa panchina di Firenze mentre la squadra e tutto il progetto targato Thiago Motta andava a picco. Il cambio in panchina lo ha già rivitalizzato, mettendolo al centro di tutto: forse, non chiedeva altro.
  23. La strada scelta racconta di una continuità ritrovata: due le gare, zero novità se non fosse per gli infortuni o per la voglia di far recuperare la forma. Dentro un’organizzazione di gioco ben decifrabile, i giocatori si sentono più sicuri: la voglia di rischiare colpi non banali aumenta. Avere la palla tra i piedi, ma nella zona del campo dove si può pensare al tocco risolutore: Tudor chiede un gioco più verticale e i suoi ragazzi lo seguono. Il sapere cosa fare in ogni circostanza della gara trasmette sicurezza e nella sicurezza si può allenare il coraggio: la nuova Juve non fa calcoli.
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