Nash T-63

La pietra tombale sul fantomatico progetto per me è stata la risposta di Motta alla domanda “Cambierebbe qualcosa se potesse ritornare indietro?”, quando disse “No”. Imparare dai propri errori è un fattore imprescindibile in ogni campo. Motta ha perseverato per mesi con giocatori fuori ruolo, un modulo che si era ampiamente dimostrato inattuabile, e una gestione dei giocatori da manuale del “team destroying”, il contrario del team building. In un quadro del genere non riesco nemmeno a capire il reale valore dei giocatori, che sono stati messi per mesi nelle condizioni peggiori.

Che depressione sarà perché tifiamo.

Solo se il giocatore spinto ha la maglia bianconera, però, attenzione

La prima partita che abbia mai visto dal vivo fu un Inter-Juve 4-0, l’Inter di Rummenigge, la Juve di Platini. Avevo 11 anni… Guardiamo avanti con un po’ di fiducia, a dispetto dei troppi che trasferiscono in questo forum le odiose dinamiche da social network.

Avevo quasi 13 anni e i nomi delle squadre inglesi mi incutevano sempre timore. Aston Villa! Solo a pronunciarlo evocava un senso di potenza. Non sapevo nemmeno da che città venisse, e ho certamente guardato la partita in bianco e nero, altro elemento che contribuiva a renderne in qualche modo mitica la visione. Non ho purtroppo ricordi nitidi di quella partita (e sono molto grato a chi ha scritto questo bellissimo post che la rievoca così bene), mentre ahimè ricordo benissimo l’immenso dolore per quel maledetto 1-0 in finale. Ogni successiva finale persa mi è parsa sempre la stessa partita, quella con l’Amburgo, con la Juve in qualche modo impotente e rassegnata e il cronometro che avanzava inesorabile verso la fine. Sogno di vedere finali in cui la Juve stia in campo come con quell’Aston Villa, 41 anni fa.

C’ero anche io. 😊 Jugovic, Zidane, Jugovic, Vieri, Amoruso, Vieri. La mia prima volta fu a San Siro, Inter-Juve 4-0, 11 Novembre 1984 L’Inter di Rummenigge, la Juve di Platini. Mi portò mio zio, interista, sperando di convertirmi, ma rimasi juventino, nonostante la sconfitta e la delusione.

Il 17 maggio è il mio nuovo 25 aprile.

Sempre bello vincere una finale, molto bello vedere un atteggiamento deterninato in campo, merce rarissima negli ultimi tre anni, e molto bello vincere a dispetto di un arbitro e di un VAR miserrimi.