Voglio spiegare cose così semplici, che non andrebbero nemmeno spiegate.
Ognuno in una squadra ha un ruolo ben definito. L'eclettico, per definizione, è chi sceglie diverse dottrine. Questo genera incompetenza specifica, vuol dire che un giocatore eclettico non è in grado di svolgere nessuna mansione in modo ottimale.
L'eclettico è la panacea dell'allenatore mediocre, quello che non sa scegliere, quello che non sa affidare un compito preciso ad ogni componente della squadra e che crede di vincere le partite con una personale idea di gioco. Il calcio invece è così semplice, talmente ovvio, che il visionario resta accecato da tanta semplicità, ecco allora che cerca la complicazione, l'astrattismo, l'inutilità.
Se McKennie fa il terzino, Locatelli il centrale di difesa, se il terzino titolare è Savona, se Vlhaovic per toccare una palla deve mettersi una mano tra le gambe, se Koopmeiners non si avvicina minimamente alla sufficienza dopo 30 partite giocate, se Yıldız recupera più palloni di quanti ne calcia verso la porta, se Cambiaso fa il fantasista e Douglas Luiz è in panchina, vuol dire che manca una guida, che non ci sono direttive definite, che è solo uno l'elemento dominante, la confusione. Questo spaesamento, provoca mancanza di concentrazione, spreco di energie mentali e fisiche dei giocatori, che si affannano solo ad esaudire le richieste dell'allenatore, relative a posizioni e movimenti in campo. Succede quindi che il giocatore, non sfrutta più le sue doti, per questo sembrano involuti e incapaci. Lo scopo primario di un allenatore, ancora prima della vittoria, è quello di migliorare gli elementi della squadra, di farli crescere tecnicamente, fisicamente e mentalmente. Se questo non succede, anzi si verifica l'esatto contrario, è il metodo che non funziona e va cambiato.
Semplice!