Prendiamo come esempio Putin. Il codice per lanciare la bomba nucleare.
Ma come avverrebbe il lancio dei missili nucleari russi? Se si trattasse di un “primo colpo” (first strike) da parte di Mosca, il sistema di allarme precoce - early warning – russo che avvisa dei lanci di missili statunitensi non sarebbe chiamato in causa per ovvie ragioni. Pertanto verrebbero attivate e usate le tre valigette, simili a quella Usa che viaggia sempre col presindente americano, denominate Cheget: una per il presidente, una per il ministro della Difesa e una per il capo di Stato maggiore. Perché avvenga un lancio da parte russa ci deve essere, infatti, la conferma dell'ordine da parte di tutte e tre le massime autorità politico/militari russe: se una delle tre non viene attivata, o annulla l'ordine, il lancio viene abortito.
A questo punto l'ordine di lancio viene inviato direttamente ai singoli comandanti di silos, Icbm mobili e Ssbn, che dovrebbero eseguire tutte le procedure del caso. Si calcola che, dall'emissione dell'ordine, un Ssbn, possa eseguire il lancio entro un lasso di tempo che va dai 9 ai 15 minuti. Oppure, lo Stato maggiore russo potrebbe dirigere i lanci di missili direttamente dai centri di comando nelle vicinanze di Mosca, o da strutture alternative a Cechov, Penza e altrove. Si tratta di un lancio a distanza di missili balistici terrestri che aggirerebbe la catena di comando subordinata.
I russi hanno anche un sistema automatico di lancio del loro arsenale nucleare, chiamato Perimetr, che si attiva in caso di distruzione dei centri di comando e controllo tramite la rilevazione degli impatti, ma, come già detto, in caso di primo attacco non ha bisogno di essere considerato.