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gianmarco86

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  1. Chiedo scusa, ora rileggendo il messaggio mi sono reso conto. Credevo si parlasse di Yildiz, mi riferivo a lui. Errore mio, come ho appena detto, non avevo letto attentamente e pensavo si parlasse di Yildiz, la domanda era riferita a lui.
  2. Non seguo il campionato primavera, ma mi pare di capire che questo ragazzo appare decisamente di un'altra categoria. Confermi?
  3. Avevi fatto una considerazione anche condivisibile in linea di massima, ma non è che siccome tutti, persino Tuchel, possono passare dalle stelle alle stalle non ci può essere il legittimo desiderio di vedere sulla panchina un allenatore che faccia giocare meglio la propria squadra. Perchè di questo si parlava, di prendere, eventualmente, un allenatore emergente, con un'idea di calcio propositiva, purchè sia sostenuto dalla società.
  4. Forse si, forse no. I cambi di allenatore in corsa sono sempre rischiosi, ma a volte portano benefici inattesi (pensiamo al cambio Zidane per Benitez qualche anno fa al Real). Chiaramente parliamo di fantascienza, perchè la Juve l'allenatore in corsa non lo cambia, tanto più se si chiama Max Allegri.
  5. Una società con le idee chiare sarebbe partita già due anni fa ricostruendo con un allenatore emergente (più esperto chiaramente di Pirlo) con idee di calcio moderne e bravo a lavorare con i giovani. Noi invece siamo passati dall'inesperienza di Pirlo (che quantomeno aveva il pregio di ricercare un gioco più propositivo e di dare fiducia ai giovani) ad un allenatore/gestore come Allegri che vuole gente forte ed esperta che non possiamo comprargli, almeno non di livello altissimo. Un capolavoro. Ci si adatta, nelle partite "semplici" non è la fine del mondo se, ad esempio, a sinistra gioca Alex Sandro o se a destra ci va De Sciglio. Tutti e due insieme magari no. Insomma se si vuole mantenere un modulo la strada si trova.
  6. Non è questo però il criterio per valutare una partita come quella di ieri. Trovatemi una squadra che non conceda palle gol al PSG. Il problema non è stato tanto a livello difensivo, quanto a livello offensivo, dovevamo concretizzare gli spazi che loro concedevano.
  7. In realtà mi sembra che il momento che stiamo vivendo renda proprio preferibile costruire con un tecnico non troppo affermato e che sappia anche lavorare con i giovani. Prenderne uno già affermato significherebbe dover andare incontro a richieste di mercato che, probabilmente, allo stato non saremmo in grado di soddisfare. Già la scelta di Allegri la considero per questo sbagliata.
  8. Avevo capito, ma non c'entra un bel nulla con quel discorso. Tuchel con il Chelsea ha vinto la Champions, evidentemente ora il rapporto con la squadra e/o con la società si era logorato. Non vedo come l'esonero di Tuchel dovrebbe impedirci di volere un allenatore che faccia giocare a calcio la squadra, poi italiano o straniero che sia francamente non mi interessa, non mi pare di aver mai fatto questa distinzione.
  9. Mi pare di ricordare che ci fossero divergenze tra i due e comunque l'allenatore era Pirlo. Quanto al tecnico internazionale non capisco la definizione, anche Allegri in teoria lo è. A noi serve un tecnico bravo e affamato, le migliori Juventus io le ho viste formate da tecnici divenuti grandi da noi.
  10. Il mio discorso era generico, non riferito a un singolo, ma ad un allenatore moderno, con una mentalità propositiva. Chiaramente non sceglierei Paulo Sousa per i motivi da te spiegati, ma Tudor senz'altro si.
  11. Per allenatori del genere serve una società coraggiosa che li sostenga e anche un tifo più paziente. Persosalmente sarei favorevole, il calcio si evolve e quasi più nessuno gioca per vincere le partite 1-0.
  12. Non mi pare un buon criterio per costruire una squadra. Di solito si vendono i giocatori che non sono ritenuti indispensabili dall'allenatore. Se uno lo considera titolare e la società cerca di venderlo, mi viene da pensare che ci sia una divergenza sulla valutazione del calciatore.
  13. Perfetto, allora facciamo giocare i giovani, se hai Rovella in casa non cerchi Paredes, che è un ottimo giocatore, ma non un fuoriclasse che ti sposta gli equilibri.
  14. Lo dicono i risultati e le scelte di mercato. Da almeno un paio di anni la loro linea è chiara, gruppo giovane, puntellato da qualche elemento di esperienza e un allenatore che li fa giocare a calcio.
  15. Non siamo una società di incompetenti e sfigati, questo non l'ho mai detto e non lo penso. Siamo però una società che da almeno 4 anni non segue una linea chiara e i risultati si vedono.
  16. Non c'entra che ci hanno messo 10 anni, il punto è che lo hanno fatto non appena ha ricominciato a costruire con razionalità.
  17. Il problema vero non è tanto chi è andato via e chi è arrivato, perchè gli acquisti della Juventus sono di tutto rispetto e, al netto degli infortuni e di una pedina che manca ancora in attacco (ma che arriverà) la rosa, secondo me, è migliorata. Il vero punto è che l'anno scorso, che era una stagione evidentemente di transizione, doveva essere utile per creare una base e per far crescere alcuni giocatori, cosa che non è avvenuta.
  18. Concordo totalmente. Soprattutto in un momento storico in cui acquistare dei campioni già affermati è difficilissimo questo atteggiamento troppo conservativo non possiamo permettercelo.
  19. A dire il vero anche Tonali il primo anno al Milan ha giocato meno e non sempre benissimo. La verità è che Pioli al Milan ha saputo costruire un bel gruppo, facendo crescere i giovani e valorizzando un pò tutti attraverso delle idee di gioco. Noi stiamo rincorrendo Paredes, quando in casa avremmo già Rovella in quel ruolo da far crescere.
  20. La società vuole venderlo, lui lo considera un titolare. Solo io penso che questa cosa non sia normale?
  21. I tempi cambiano, a un certo punto anche un allenatore un tempo vincente come Capello sembrava anacronistico nel suo modo di giocare. Come in ogni lavoro bisogna aggiornarsi altrimenti i risultati non arrivano.
  22. Comunque anche questo fatto che la società faccia di tutto per vendere Rabiot, mentre l'allenatore lo considera un titolare è abbastanza singolare. A prescindere dal giudizio sul giocatore.
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