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ventinove

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  1. ventinove

    Nantes - Juventus 0-3, commenti post partita

    Sì ma non lo scrivere. Porta una rogna pazzesca. Dovresti scrivere NAPOLI CAMPIONE. SÉMPRE!
  2. Erano altri tempi. Da quel momento é iniziato il declino. Perdita di valore, credibilità e competitività. I risultati di club e Nazionale sono ben evidenti, da primo campionato europeo per introiti e attrattiva siamo retrocessi al quarto posto dietro PL, Liga, Bundesliga. E Francia e Portogallo arrivano.
  3. Dany, questo sarebbe interessante provarlo. C'é modo di riuscire a saperne di più?
  4. Da Ronaldo a Rolando il filo conduttore é ben saldo.
  5. Mi spiace, ma la Nazionale che ostenta medaglie e stelle nello stemma -con il contributo preponderante dei calciatori della mia squadra- d'ora in poi mi vedrà strenuo oppositore. Vergogna su di loro.
  6. Siamo ancora all'inizio. Questa é la fase più importante. Non bisogna tornare indietro. C'é ancora molta, moltissima gente da convincere. O che si convincerà da sola.
  7. Quelle di Salvo non sono illazioni. È il piano che hanno organizzato. Ricordatevi che l'innnominabile esiliato in Portogallo ha canali privilegiati. E ciò che scrive lo fa praticamente sotto dettatura.
  8. https://www.facebook.com/100076069567167/posts/pfbid02t8p3x4DWstC9RyrJD6W5ExwWKYaxdmRYSAACxSDy5yF5xvLUtJC7xUGMtAfgCrHkl/ La Superlega -data per morta e sepolta alla nascita dai suoi detrattori- sembra essere in realtà più viva che mai e giustifica oggi come allora l'energia spesa da Andrea Agnelli nel perseguire l'obiettivo. L'idea che -secondo gran parte dell'opinione pubblica- ha rappresentato l'inizio della fine -per ora...- della carriera da manager sportivo del "troppo visionario" figlio del Dottor Umberto, sembra aver imboccato una strada meno tortuosa rispetto al primo lancio. Un lancio avvenuto sicuramente in maniera frettolosa, altrettanto mal gestito sul piano comunicativo, ma penalizzato oltremisura da troppe reazioni di pancia e liquidato senza neppure una discussione davvero seria sui temi che affrontava. La parte avversa alla creazione della Superlega in quel 19 aprile 2021 pensò esclusivamente alla conservazione delle proprie posizioni di comodo, senza approfondire nel merito. Affidandosi alla retorica spiccia, di bassa lega, se proprio non vogliamo chiamarla ipocrisia. Dopo le dichiarazioni di Bernd Reichart, CEO di A22, la società che nelle intenzioni dei club firmatari sarà chiamata a gestire la Superlega, in data 16 febbraio il progetto ha finalmente ricevuto il primo endorsement da un calciatore, Toni Kroos. Una novità rilevante, forse l'elemento che mancò in concomitanza del primo lancio, quando addirittura i giocatori del Liverpool -club che ricordiamo fra i fondatori- rilasciarono un comunicato in cui manifestarono parere contrario alla nascita del nuovo torneo. Una sfida credibile alla burocrazia UEFA non può evidentemente essere lanciata solo dai colletti bianchi, ma deve essere veicolata soprattutto dai protagonisti del gioco, i calciatori. Nello specifico Kroos non é una figura banale: 30 titoli, fra i quali spiccano 6 campionati, 5 Champions League, 5 Supercoppe europee e 6 Mondiali per club con Bayern e Real Madrid. Più il Mondiale 2014 con la Nazionale. Queste le sue parole: "La Superlega? Sarà spettacolare, sarà come Federer-Nadal, merita una possibilità. Credo che molti club che si sono "voltati" saranno molto più aperti. Sono sicuro che porterà grandi vantaggi". E continua: "È una competizione sportiva e aperta, gestita dai club e non dall'UEFA. I club credono di non avere più bisogno dell'UEFA, che é contraria alla Superlega, però ha inventato la Nations League..." Chissà cosa ne pensa a proposito Rummenigge, colui che dichiarò: "nel calcio bisogna capire che quando la partita é persa é persa. La Superlega ha perso per sempre". Chissa se i connazionali, da subito ben allineati alle posizioni del Bayern, la pensano ancora come Kalle. Chissà se fra i "50 club contattati" da Bernd Reichart (toh... un altro tedesco) c'è anche qualche club di Bundesliga. Chissà se la prospettiva di gestire i ricavi in maniera più trasparente e remunerativa può sollecitare i "club che si sono voltati" il 19 aprile 2021 a ritornare sui loro passi. Chissà se la situazione generale del calcio europeo può aver fatto cambiare idea -in meno di due anni- a chi si scandalizzava per la morte annunciata dei valori dello sport, della passione del popolo, e può aver aiutato a riflettere le vecchiette che fermavano per strada il presidente UEFA. Un presidente UEFA accusato nei giorni scorsi dal Guardian "per la catastrofica assenza di leadership, democrazia e responsabilità" in riguardo ai fatti relativi alla finale della scorsa Champions League. La Champions League, un torneo destinato a diventare un affare privato fra club inglesi, di fatto membri di una Superlega made in England autorizzata dai capoccioni di Nyon. È di questi giorni la notizia del concreto interesse manifestato dal fondo sovrano qatariota (lo stesso che detiene il PSG e il meno noto Sporting Braga) per il Manchester United. Alla faccia dei proclami di Ceferin contro le multiproprietà. É solo l'ultima delle contraddizioni nelle quali é incappato l'avvocato sloveno in questi anni. Anni in cui ha mostrato il pugno duro contro club meno ricchi sbandierando il vessillo delle regole del FFP. Al contrario, il presidente che da due mandati si candida senza oppositori, ha indicato quali paladini del calcio del popolo proprietari di squadre di Stato prima multate, poi estromesse e infine riammesse ai tornei UEFA in seguito a procedimenti dagli esiti contraddittori e bizzarri UEFA che secondo i promotori della Superlega non é più all'altezza di gestire il calcio europeo: troppi rischi d'impresa per aziende che fatturano cifre colossali (8.2 miliardi solo le top 20 nel 2022: fonte Deloitte Money League) ma che si affrontano in un torneo che mette a disposizione un montepremi di 2 miliardi a fronte di quasi 4 di ricavi. Cifre bassissime se paragoniamo la popolarità del calcio a livello globale ad un evento singolo come il Super Bowl NFL, che da solo vale più dell'intera Champions League. Non resta che attendere i prossimi passi, e se da una parte conforta l'assenza dei toni forcaioli che accompagnarono la nascita del progetto, fa sorridere che a distanza di poco meno di due anni il Mostro Superlega possa prospettarsi anche agli occhi dei più scettici l'unica soluzione per salvare tutto il calcio dell'Europa UE.
  9. DelPiero non é affatto silente. https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2023/02/16-103654634/del_piero_l_europa_league_della_juve_e_il_paragone_zidane-de_ketelaere Sempre allineato e coperto. Ma non è una novità, lo conosciamo bene sin dai tempi pre e post Calciopoli.
  10. Capuano ad essere onesti é l'unico che sta facendo il giornalista. Raccoglie informazioni da entrambe le sponde e indaga, ponendosi domande e usando logica. Nessun altro della sua categoria lo fa.
  11. Quel che dicono lo stiamo analizzando. Ovviamente il taglio é tutto di parte, e vengono mostrate mail di Agnelli, di Gabasio e persino gli screenshot di Chiellini ai compagni in merito agli accordi.
  12. Ziliani ha in mano documenti riservati che riguardano persone nemmeno rinviate a giudizio. Ritorsione FIGC o procure per ciò che é successo nei giorni scorsi. E ha pubblicato tutto, per creare sentimento popolare. Un film già visto. Siamo oltre la vergogna, ben oltre.
  13. Anche perché lo stesso autore dell'articolo che sbandierava le 6000 disdette in un tweet botta e risposta con altri "colleghi" scriveva di estensione contratti Dazn e Sky non accettabile dai broadcaster, "visto quello che sta succedendo"
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