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ventinove

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  1. Risolve la prima.. Tripletta alla seconda (destro, sinistro, testa) Tripletta alla terza (destro, sinistro, testa) Risolve la quarta. Risolve la quinta (con l'aiuto di Arconada). Ma soprattutto é sempre stato il padrone del torneo.
  2. ventinove

    Juventus - Udinese 1-0, commenti post partita

    La difficoltà maggiore sta nell'effettuare quel gesto in precario equilibrio. Gran numero. Adesso però Chiesa deve partire negli 11 a Napoli.
  3. ventinove

    Juventus - Udinese 1-0, commenti post partita

    Questo é un campionato strano. Può accadere di tutto, e anche se noi facciamo piuttosto pietà e veniamo da una prima parte di stagione oscena, se recuperassimo abbastanza in fretta certi giocatori non dico che diventeremmo i favoriti, ma di certo in tutte le concorrenti si genererebbe quell'effetto di prolasso rettale che li farebbe uscire di testa tutti quanti Quasi quasi sono ad augurarmi di vincerle tutte di misura negli ultimi minuti. Nel caso, a giugno manicomi sold out.
  4. ventinove

    Juventus - Udinese 1-0, commenti post partita

    Le ho viste anche nel 2010. E non dimentico 😁😁
  5. ventinove

    Juventus - Udinese 1-0, commenti post partita

    Ti invito a cancellare quella frase. Porta una sfiga tremenda...
  6. No, errore. Euro 1984 -forse il tuo anno di nascita?- il torneo nel quale un solo uomo ha segnato 9 gol in 5 partite, tutti decisivi o validi per sbloccare il risultato. Il suo nome é Michel Platini.
  7. Quindi, per risolvere la dibattuta questione, provo a trasformarmi in Maurizio Mosca e ad adottare le stupide pagelle uno contro uno che usava il caro vecchio giullare di Mediaset e delle TV lombarde... Sinistro: pari, se Maradona era più appariscente (tipo freestyler) Messi é più concreto. A rafforzare la tesi, proprio Maradona disse che non aveva mai visto in tutta la sua vita un calciatore col controllo di palla di Messi. Destro: Messi. Leo ha segnato 88 gol di destro in carriera, cifre che farebbero gola a 3/4 degli attaccanti di serie A in un'intera carriera. E il destro lo usa spesso anche per completare dribbling e offrire assist. Maradona in tutta la carriera, su 353 totali ne ha segnati 6. Testa. Messi. 23 gol contro i 10 di Maradona. Entrambi non avevano nel colpo di testa la loro peculiarità, il gesto di Maradona era più istintivo e naturale, quello di Messi più pratico ed efficace. Quello che chiuse la finale di Champions League 2009 contro il Manchester United é un gol da bomber di stazza. E sappiamo benissimo tutti come non lo sia. Gol. Messi, 820 gol ufficiali in 1058 partite contro i 353 di Maradona in 697. Assist. Maradona. Ne ha serviti 254 in carriera, a fronte di 332 di Messi. Voglio dare valore alla media superiore in rapporto alle partite disputate. Va anche detto che a Maradona sono sempre toccati i calci d'angolo, le punizioni indirette da calciare verso l'area, mentre Messi ha sempre preferito attendere al limite dell'area avversaria eventuali ribattute delle difese o addirittura il passaggio di un compagno. Negli ultimi anni ha iniziato ad occuparsi più di calci da fermo indiretti. Continuità: Messi, non penso ci siano dubbi. Carisma: Maradona, il quale ha giocato con squadre oggettivamente inferiori rispetto a Messi, ma ha al contempo-anche e soprattutto per questo- rivestito il ruolo di padrone delle sue squadre. Ruolo che non gli é riuscito di tradurre in concreto al Mondiale spagnolo, anche per scarso feeling col tecnico di allora, Luis Cesar Menotti (fu una brutta esibizione, conclusa con un'espulsione per gioco violento contro il Brasile), mentre ad USA 94 -per la porzione che disputò- vantava un cast di supporto probabilmente fra i migliori di sempre fra quelli schierati dall'albiceleste. Messi é sempre stato il primo violino a Barcellona, nel 2014 é andato vicino all'impresa mancando sotto porta nella fase eliminatoria. Nell'ultimo Mondiale (e nella Copa America 2021) ha assunto in modo totale la figura del leader assoluto, l'uomo al quale tutta la Nazione faceva riferimento. E in questo molto del merito va secondo me ascritto all'altro Lionel, Scaloni, che ha fatto per lui ciò che per Maradona fece Carlos Bilardo. Un ultimo quesito: é più difficile essere il leader in una squadra forte o lo é di più esserlo in una squadra che lo é un po' meno? Cioé, Messi é sempre stato il leader tecnico ma non emotivo delle sue squadre (tranne gli ultimi anni), Maradona é stato l'uno e l'altro ma in realtà meno dominanti, addirittura cucite su misura per lui. E nessun grande club lo ha mai seriamente avvicinato per ingaggiarlo, segno che nell'ambiente tutti ne conoscevano le attitudini e la difficile adattabilità alle regole che un grande club con diverse stelle deve avere. Così a Napoli hanno lavorato seguendo una filosofia: compriamo lui, e man mano aggiungiamo pezzi importanti al mosaico, avvisandoli preventivamente che Diego sarebbe stato sempre il privilegiato. Privilegiato che quando ha vinto, lo ha fatto circondato da un gruppo forte, molto forte. Mitologia: Maradona. È una caratteristica che non ha alcuna attinenza col valore tecnico del calciatore, e la inserisco solo per spiegare cosa ha rappresentato la figura di Diego in quel determinato contesto. Maradona é l'eroe maledetto, il Diavolo e l'acqua Santa, figlio della povertà e sbocciato in un periodo tragico della storia argentina. La dittatura militare, i desaparecidos, la protesta delle madri in plaza de Mayo, la prima grave crisi economica, la guerra delle Falkland/Malvinas -voluta dai generali e persa- portano gli argentini (che per il calcio impazziscono: in Qatar c'erano migliaia di tifosi che per seguire la squadra avevano venduto l'auto o ipotecato le case) ad affidare le proprie speranze di ottenere qualche soddisfazione a questo ragazzo semi analfabeta ma che col piede sinistro parla a tutto il popolo. Gli argentini Maradona se lo godono per 6 anni, da adolescente (1976) fino al trasferimento a Barcellona (1982), Messi invece non se lo.sono goduto mai. E Maradona se lo godono a Buenos Aires, la capitale, la città che -sommando la provincia- rappresenta quasi la metà della popolazione del Paese (oggi 18 milioni su 47), mentre Messi é di Rosario (1 milione di abitanti), e per quanto genuina e violenta possa essere la passione in quella città, non sarà mai influente e impattante quanto Buenos Aires. Ribadendo che Messi in Argentina non se lo sono goduto mai (andò a Barcellona a 13 anni, per curarsi principalmente), e che Maradona si trasferisce a Napoli dopo 2 anni discontinui a Barcellona (con infortunio che lo tenne fuori 106 giorni, anche qui molta esagerazione mediatica...) e finisce nell'unico altro posto dell'Occidente -insieme all'Argentina...- nel quale la letteratura e la retorica umana si fondono con il mistico, il Divino. Condiamo la pietanza con la retorica del riscatto sociale, gli ideali neoborbonici, la ribellione della città sfruttata dal bieco e malvagio Nord e -per finire- la totale irrilevanza della SSC Napoli negli albi d'oro e il gioco é fatto.
  8. Il no era ovviamente riferito al quote sulla mia affermazione "nessuno vinve da solo". E ti ribadisco una volta di più che NO, NESSUNO VINCE O HA MAI VINTO DA SOLO. 😁
  9. Beh, riguardati certe azioni contro l'Australia, e l'Olanda, non tradotte in gol ma che hanno fatto urlare al miracolo quell'invasato di Adani. Poi non é che per dominare un Mondiale sia necessario fare un gol come quello di Maradona all'Inghilterra, perché pure quello é un gol casuale seppur straordinario, che solo una disposizione ingenua come quella degli inglesi poteva rendere possibile. Lo ha fatto uguale un saudita qualche edizione dopo, ma a nessuno venne in mente di ricamarci sopra tutta la prosa napoletana...
  10. Sì ma attenzione. Sia per Messi e Ronaldo che per il trio di tennisti citati ci sono stati terzi o quarti incomodi che hanno provato ad insinuarsi nella mischia (Ibrahimovic e Murray su tutti) ma ne sono usciti con le ossa rotte.
  11. ventinove

    Se n'è andato Gianluca Vialli, aveva 58 anni

    Che peraltro oggi compie gli anni...
  12. ventinove

    Se n'è andato Gianluca Vialli, aveva 58 anni

    L'anima della prima Juve di Lippi. Un uomo non banale, dotato di un cervello pensante e col coraggio di dire cose anche impopolari ma che trovano spazio nell'animo umano ma non tutti hanno il coraggio di dire. Ricordo quando nel 94 disse di aver tifato il Brasile al Mondiale dopo l'ostracismo di Sacchi nei suoi confronti (lo lascio a casa e gli preferì Casiraghi...). Non ha mai nascosto le sue emozioni, passava per uomo forte e tutto d'un pezzo, in realtà era una persona che dava tutto e mostrava spesso il lato umano e fragile. Vedi le lacrime di Wembley 92 e Roma 96. A differenza di tanti che in quel periodo vennero messi alla porta dalla Triade -che non guardava in faccia a nessuno- Vialli non ha mai serbato rancore, anzi. Sin dal suo addio ha avuto solo parole di rispetto e gratitudine nei confronti dell'ambiente, dimostrando una volta di più cosa significasse comprendere le esigenze di un gruppo a scapito degli interessi personali. Grazie di tutto, é gratificante aver condiviso una grossa parte della passione sportiva vivendo appieno i tempi gloriosi di un campione e di un uomo simile.
  13. Siamo sicuri? Maradona: una buona fase eliminatoria, con assist (contro Bulgaria e Corea) e un gol all'Italia (mezza papera di Giovanni Galli). Sostanzialmente ininfluente contro l'Uruguay, determinante con l'Inghilterra (la narrazione tende a nascondere che il primo gol é una grave scorrettezza) e col Belgio. In finale non vede palla fino al minuto 90, quando lancia un pallone in verticale sul quale si fionda Burruchaga che compie 50 metri di fuga per poi battere il portiere tedesco. Messi: segna in 6 delle 7 partite del torneo. Obiezione: i calci di rigore. Contro obiezione: i rigori vanno segnati, e a parte quello parato da Sczeszny hanno sempre sbloccato il risultato. Col Messico tira giù l'Argentina dal volo di ritorno, con l'Australia apre il conto, con l'Olanda assist visionario e gol, pure nella serie di rigori finali che calcia per primo (se non é leadership questa...), con i croati altro rigore (contro il portiere più brillante del Mondiale in quel fondamentale) e altro assist immaginifico per la chiusura del match. Finale, doppietta e giocata determinante sul 2-0 di DiMaria, con due tocchi apre il campo al contropiede rifinito da tre facili aperture. Quindi, neanche in questo caso sarei d'accordo.😉
  14. Luogo comune trito e ritrito, perdonami. Nessuno vince da solo.
  15. Si d'accordo. Ma allora esistevano le squadre "materasso" e chi aveva un minimo di brillantezza fisica in più (Pelé e Maradona, ma anche Crujiff) aveva un grande vantaggio, tecnica sublime a parte. Ma Messi e Ronaldo hanno giocato al triplo della velocità e il doppio delle partite. I ritmi tenuti da Ronaldo e Messi non hanno precedenti nella storia del calcio, e nel mondo dello sport hanno solo un paragone: Federer, Nadal e Djokovic.
  16. Ha tirato giù l'Argentina dall'aereo col Messico, a meno di un terzo di gara dal termine l'albiceleste era pronta per rientrare a Buenos Aires. Ha tirato 5 rigori segnandone 4 (più quelli calciati per primo nelle serie contro Olanda e Francia)? I rigori vanno calciati e segnati, e hanno sempre sbloccato il risultato. Gli assist visionari con Olanda (apre la partita) e Croazia (la chiude)? Non so a chi si possa attribuire una definizione migliore di "decisivo per tutto il torneo" se non al Messi dello scorso mese e mezzo.
  17. ventinove

    Cremonese - Juventus 0-1, commenti post partita

    Non dimentico lo schifo generale di questi 20 mesi di gestione Allegri. Però c'è una cosa che non mi va giù e mi spinge a turarmi il naso e a tifare: lo schifo che circonda la Juventus. Che ha sì fatto tutto da sola per ridursi in questa situazione, ma ciò che le sta attorno é vergognoso. E sono convinto che daremo fastidio a tutti, sperando di recuperare più gente possibile. In quest'ottica, ben vengano altre 22 partite con questo andamento e questi risultati.
  18. Questa no però eh😁 Quel video é sparito per anni, in rete non si trovava. È rispuntato-presumibilmente recuperato da un tifoso juventino- pochi anni fa. A quei tempi la cosa fece scalpore e persino Dino Zoff (solitamente misurato) ebbe a lamentarsi. Il resto sono arrampicate sugli specchi che non ti fanno molto onore, vista l'educazione con cui -riconosco- ti poni in un forum juventino. Quanto al rigore di Bruxelles, assolutamente corretto che non ci fosse, arbitro ingannato dalla consueta combinazione Platini-Boniek, lancio di 40/50 metri del primo a favore del secondo, "schema" che in quegli anni ci ha dato tantissime soddisfazioni. Allo stesso modo perdemmo finali equilibrate per decisioni sbagliate (Monaco 97, Amsterdam 98, Berlino 15). Ma prendo tutto, nel bene e nel male, compreso il gol di Laudrup annullato. Ma non mi piace che chi ne ha giovato accampi scuse "sì... forse...però... etc" e riduca l'episodio a fatto marginale. Perché se fosse accaduto il contrario, Terza Guerra Mondiale.
  19. Confondi utente. Riprova, sarai più fortunato...😉
  20. Le opnioni sono opinioni e tali restano. Ma quelle su Brera non sono opinioni ma fatti. Alcuni dei quali li hai potuti leggere. Quanto a pregiudizi radicati, é proprio perché non ne ho che riesco a valutare serenamente i calciatori dalla fine degli anni Settanta fino ad oggi, avendoli visti praticamente tutti dal vivo -almeno i migliori, che vedevo a Torino oppure andavo a sbirciare a San Siro quando capitavano contro le milanesi mentre la Juve giocava fuori casa- oltre a non perdermi partite in TV. Maradona l'ho visto ogni anno a Torino, 5 volte anche a San Siro contro Inter e Milan e due volte pure con l'Argentina al Mondiale (a San Siro contro il Camerun e al Delle Alpi contro il Brasile). Messi l'ho visto a Barcellona più volte negli anni (lavoravo per una società gemella di un distributore hi-tech catalano), a San Siro e pure a Torino. Come ho visto Platini per 5 anni al Comunale, ho visto Zico sempre al Comunale e a San Siro (tripletta al Milan, indossava una curiosa calzamaglia nera), Rummenigge, Careca, Van Basten, Zidane, Baggio, Ibrahimovic, Totti, DelPiero, Henry (a Barcellona con Messi), Cristiano, l'altro Ronaldo, Giggs, Van Nistelrooy, persino la versione vacanziera di Stoichkov al Parma, meno di un tempo -indisponente- in Supercoppa contro la Juve. E non ti scrivo tutto questo per dirti "lei non sa chi sono io", tutt'altro. Io amo il calcio, indipendentemente dal tifo, i grandi giocatori mi esaltano e seppure non ho visto Crujiff, Pelé, Di Stefano e Sivori, sui primi due mi sono molto documentato (sul primo, più di molto) e posso essermi fatto un'idea. Ma su questi alzo le mani con chi mi dà un parere diverso, perché non li ho vissuti, e mi posso fidare di mio padre ma fino ad un certo punto, perché ognuno di noi ha una percezione soggettiva. E per quella che é la mia percezione attenta (direi quasi ossessiva), direi che non ho dubbi nel dire che nessuno ha fatto ciò che ha fatto Messi. Con quella continuità, a quella velocità e con quella longevità. Questo ragazzo per 15 anni consecutivi fra club e Nazionale ha superato quota 50 fra gol e assist. E a 50 si é fermato nelle annate peggiori, perché -per intenderci-in questo anno solare 2022, con una prima parte deludente -e sotto tono nel PSG- fra gol e assist é arrivato a quota 65. Sono numeri irreali.
  21. Maradona ha un peso importantissimo nella storia di quel Napoli, e un posto speciale nella storia del calcio. Nessuno lo nega, se é ciò che ti preme. Ma di fronte alla leggenda del "vinceva le partite da solo" sei proprio tu con questo post a confortarmi: quel Napoli era una grande squadra, senza dubbio. Nessuno vinceva, vince e vincerà mai da solo. Così come é innegabile che quella Coppa UEFA é figlia di un clamoroso errore arbitrale (arbitro Kirschen, DDR, ex spia STASI), senza il quale molto probabilmente il cammino del Napoli si sarebbe interrotto ai quarti di finale. Quel Napoli all'arrivo di Diego era una squadra modesta, ma negli anni Marino e Moggi costruirono uno squadrone. 1984-85 ottavo. 1985/86 terzo. 1986/87 primo. Vince la Coppa Italia. Eliminato ai rigori al primo turno in Coppa UEFA dal Tolosa, Maradona sbaglia l'ultimo rigore. 1987/88 secondo. Eliminato al primo turno in Coppa dei Campioni dal Real Madrid. Le voci sulla volontà della Camorra di far perdere il titolo al Napoli furono fortissime. In 5 giornate dilapidato un vantaggio di 4 punti (2 punti per la vittoria) e chiusura a -3 dal Milan. 1 punto in 5 partite fece quella squadra, che fino a 5 giornate dalla fine volava. Lo spogliatoio si spaccò: ecco un estratto a proposito di ciò che accadde nella primavera del 1988... "Quando un perplesso Garella si presentò davanti ai giornalisti recitando il celebre comunicato contro Ottavio Bianchi, allora allenatore degli azzurri: «Premesso che siamo professionisti seri e che nessuno questo può negarlo, a seguito della situazione che si è venuta a creare, noi riteniamo giusto chiarire la nostra posizione. La squadra è sempre stata unita e l’ unico problema è il rapporto mai esistito con l’ allenatore, soprattutto nei momenti in cui la squadra ne aveva bisogno. Nonostante questo gravissimo problema, la squadra ha risposto sul campo sempre con la massima professionalità. Di questo problema la società era stata preventivamente informata. Firmato: I giocatori del Napoli». Seguì il carico da 11 di Maradona dall’Argentina: «Bianchi mi deve spiegare perché alcuni miei compagni sono stati liquidati», con il tecnico bergamasco che replicava «A Maradona non devo spiegare nulla. E, poi, mi chiami signor Bianchi». Seguì l’epurazione l’anno dopo di 4 big (IN REALTÀ VENNERO ESTROMESSI DALLA ROSA CON EFFETTO IMMEDIATO) come Bagni, Giordano, Ferrario e lo stesso Garella (ERANO I LEADER, UNO PER REPARTO, CON MARADONA), quelli che, si dice, erano maggiormente entrati in conflitto con il tecnico. Si parlò nei mesi e negli anni successivi anche di trame oscure legate al calcioscommesse, ovviamente mai provate (OVVIAMENTE...). 1988/89. Secondo. Vince la Coppa UEFA. 1989/90. Primo. Eliminato agli ottavi in Coppa UEFA (Werder Brema, 2-3, 1-5). 1990/91. Ottavo. Vince la Supercoppa Italiana. Ottavi di Coppa dei Campioni, eliminato dallo Spartak Mosca ai rigori. In tutto ciò, El Pibe in 25 presenze ha totalizzato 5 gol, sui 30 totali realizzati dal Napoli nelle 5 stagioni europee coincise col periodo maradoniano. Uno score un pochino scarno, per "il più grande di tutti i tempi", che in serie A non ha mai superato quota 16 gol (81 in totale in 7 campionati), e solo una volta ha chiuso la stagione con più di 20 gol (21, per la precisione) contando tutte le competizioni.
  22. Brera scriveva, ma di calcio non ne capiva. Ti ho spiegato i motivi, se vuoi crederci ok, altrimenti resta pure della tua idea. Perché un conto é usare frasi di Brera per sostenere un proprio convincimento, un conto é la credibilità che possono avere queste frasi. Quanto a Riva, ribadisco, ha visto Pelé e Maradona, non so quanto abbia visto ciò che hanno combinato Messi, i due Ronaldo, Zidane, tanto per citare gente che un po' di storia del calcio l'ha scritta. É incredibile come certi pareri siano legati ad una forma di gelosia, ad un'epoca in cui magari eravamo tutti più giovani, l'erba era più verde e il cielo più blu. Purtroppo il mondo va avanti, e se rispetto i pareri su Pelé (non l'ho vissuto, ho visto molti filmati e ho letto altrettanto da appassionato), non posso che mettere una tara su ciò che si é detto e scritto di Maradona. Un grandissimo, ma molto, moltissimo é romanzato e distorto dalla figura istrionica, a maggior ragione se aggiungiamo che la sua carriera al top si é svolta in una città( e in uno Stato, l'Argentina) che amplifica e ricama in modo esagerato.
  23. Sono quelle storie che vengono tramandate ad uso e consumo della verità che fa comodo alla parte che vuole sostenerle. Un altro esempio che é passato negli anni riguarda Poulsen-Totti ad Euro 2004. Ci sono molte persone, anche addetti ai lavori, che ricordano il danese come "l'uomo dello sputo a Totti". In realtà successe esattamente il contrario.
  24. Brera di calcio capiva poco. Aveva le sue idee e le sue simpatie (diceva di tifare il Genoa, in realtà era interista) e ha fatto la guerra per tutta la carriera al talento italiano più puro di quegli anni, Gianni Rivera. Ha inventato il giornalismo sportivo e il gergo calcistico ancora oggi richiamato da tanti commentatori, ma di calcio capiva poco. Brera (che é nato e cresciuto a 40 km da casa mia) era lombardo e tifava per le squadre e il movimento lombardo. Detestava la Nazionale di Bearzot, chiese la testa del ct e di Zoff dopo il Mondiale argentino (l'Italia fu di gran lunga la miglior squadra del torneo) e dichiarò che se l'Italia avesse fatto strada al mondiele spagnolo si sarebbe ritirato in un convento, il tutto dopo aver litigato con Tardelli ("non degno di far parte di una squadra Nazionale"... probabilmente il centrocampista più completo nella storia del calcio italiano) e condotto la sua personale crociata contro il blocco-Juventus. Blocco che storicamente ha coinciso con tutte le più grandi vittorie della Nazionale italiana. Inutile ricordare che dopo il trionfo di Madrid il giorno dopo pubblicò un articolo dal titolo SANTO CATENACCIO, saltando sul carro del vincitore come d'uso a molti, moltissimi italiani. Evitò ovviamente il convento.
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