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Longinius

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  1. Longinius

    La Juventus ha il dovere di vincere l’Europa League

    C'è modo e modo di non vincere. Vero che sia Conte che Allegri non hanno vinto trofei internazionali, però da un anno all'altro siamo passati dal pareggiare contro boscaioli danesi, uscire ai gironi di Champions per poi non fare un tiro in porta contro il Benfica in dieci in semifinale di EL (con finale a Torino) ad eliminare il Real campione d'Europa e sfiorare la Champions. Per non parlare delle ridicole conferenze stampa pre-partita in cui metteva le mani avanti dichiarandosi sconfitto prima di giocare ("loro sono una portaerei, noi abbiamo i fucili a acqua", credo disse qualcosa del genere prima del Bayern). La storia di Conte è piena di 0-0 in partite di coppa in cui doveva vincere, ultimo quello contro il Milan. Poi sono il primo che ad oggi si augura di vedere Allegri spedito lontano dalla Juve per sempre, ma nemmeno si può mistificare e dire che siccome l'uno non ha vinto in Europa come l'altro allora dieci anni fa il passaggio da Conte ad Allegri non cambiò nulla.
  2. Longinius

    La Juventus ha il dovere di vincere l’Europa League

    Abbiamo un avversario tostissimo in semifinale e, posto che riuscissimo nel miracolo di passare, in finale troveremo molto probabilmente la Roma: ma voi ce lo vedete Mourinho, che non ha mai perso una finale, a perdere contro Allegri e la Juve che le finali sanno solo perderle? Non credo inizierebbe proprio contro di noi a perdere finali. Sa meglio di Allegri e della Juve come si vincono queste partite e forse ha pure una squadra più forte. Poi le belle storie ogni tanto accadono, perchè vincere questa competizione avrebbe un significato per molti motivi. Però a me pare che accadono a tutti tranne che a noi e faccio molta fatica a "vedere" che sia arrivato il nostro turno.
  3. Ronaldo non è mai stato al dì sopra del Real Madrid, tanto è vero che lo vendettero quando era ancora all'apice invece di portarlo come un museo in giro per gli stadi fino ai 40 anni. Balotelli al Milan c'è stato in un periodo in cui la loro società era nel caos e sul campo erano una squadretta. E in ogni caso non mi pare paragonabile con Del Piero alla Juve.
  4. Non ci si deve stupire, è sempre stato così. Lo era da giocatore, tanto più lo è adesso che con i salotti televisivi ci guadagna. E tanto più lo sarà da dirigente, un ruolo dove l'immagine conta. La sua immagine è sempre stata troppo importante, molto più della Juve. Con queste parole ha salvato capra e cavoli: ha fatto vedere di difendere la Juve ("non è giusta la penalizzazione"), ma al tempo stesso si è tenuto buoni gli antijuventini ("a campionato in corso", ammettendo implicitamente che tutto sommato è giusto anche penalizzare la Juve, semmai sono stati sbagliati i tempi). Un ottimo spot per se stesso verso juventini e antijuventini allo stesso tempo. Veramente vogliamo farci rappresentare davanti a istituzioni che hanno l'obiettivo di distruggerci da lui o da un altro mister smile come Chiellini che l'anno scorso al termine del furto in finale di Coppa Italia era sorrisi e abbracci con tutti? Ma dove vogliamo andare con questi? Ha scritto bene qualcuno prima di di me: la sua immagine sarà sempre davanti a tutto, sarà un fiume di interviste, parole e servizi fotografici. Lui verrà sempre prima di tutto, mentre quando si troverà a doverci rappresentare davanti alle istituzioni... beh, lì sarà molto misurato e distaccato, quasi silenzioso, perchè la sua permanenza alla Juve potrebbe sempre terminare, ma è bene sempre dare di sé una buona immagine che nel calcio un altreo ruolo lo si trova sempre. Anche come giocatore ha saputo vendersi molto bene, è stato molto più un brand che un campione. Lo abbiamo tenuto titolare per anni in cui non ne azzeccava una, mentre altri che giocavano con campioni veri vincevano le Champions. Uno dei motivi per cui club come Real Madrid, Liverpool e Milan hanno vinto la Champions molte più volte di noi è che loro a nessuno permetterebbero di mettresi al di sopra della società.
  5. Lui e Chiellini lontani dalla Juve, per carità. Ad una società costantemente sotto attacco serve gente che tira fuori gli attributi e sbatte i pugni sul tavolo, non democristiani che vogliono farsi volere bene da tutti. Del Piero ha sempre tenuto più alla sua immagine che alla difesa della Juve. Di Chiellini invece non si può dimenticare che ha apertamente ammesso che negli ultimi anni utilizzava la Juve come palestra per la nazionale e mi ha molto infastidito il suo addio tra sorrisi e abbracci dopo il furto subito in finale di Coppa Italia lo scorso anno. Senza considerare che porterebbe avanti quella mentalità sparagnina e minimalista che è la miglior garanzia per vedere vincere le coppe sempre agli altri ("il Real può vincere 6-2, noi 1-0 o al massimo 2-0"). Con questi mollaccioni abbiamo la garanzia di stare altri trent'anni senza vincere la Champions. L'ultimo vero Capitano per me resta Gianluca Vialli e non (solo) perchè ha alzato la Champions.
  6. Longinius

    L'odio per la Juventus oltre i confini italici

    Purtroppo la principale responsabile di tutto ciò è la stessa Juventus, intesa come proprietà e dirigenze varie che si sono succedute negli anni, le quali hanno permesso a chiunque, ma proprio chiunque di dire qualsiasi cosa volesse sulla Juventus e in qualsiasi contesto. Non sono d'accordo con chi dice di lasciar stare queste cose, perchè è proprio questo modo di fare che nel tempo ha contribuito in maniera decisiva a creare questo clima contro di noi per cui siamo ladri a prescindere, al punto che anche decisioni sacrosante a nostro favore vengono contestate. Il primo esempio (ma ce ne sono altri) che mi viene in mente è un rigore netto che ci diedero qualche anno fa contro il Milan in pieno recupero (fallo di mano di De Sciglio mi pare) e per cui si gridò allo scandalo per settimane con i giocatori milanisti che dopo la partita sfasciarono lo spogliatoio. Tutto questo per un rigore che c'era e che se fosse stato dato a qualcun altro non se ne sarebbe nemmeno parlato.
  7. In bocca al lupo, regalaci soddisfazioni.
  8. Non c'entra molto. Lippi prima di arrivare da noi che titoli aveva conseguito? E Sacchi prima di andare al Milan?
  9. Era una squadra molto sopravvalutata, allora e soprattutto in seguito con l'aura di mitizzazione di cui è stata fatta oggetto complice calciopoli. Il paragone col Bayern 2013 non regge proprio: della Juve 2005/2006 solo i due centrali di difesa (Cannavaro-Thuram meglio di Boateng-Dante) e il terzino sinistro (Zambrotta per Alaba) avrebbero giocato nel Bayern 2013 (Buffon e Neuer pari), gli altri avrebbero al massimo potuto scaldare la panchina. Il Bayern 2013 era migliore della Juve 2006 oltre che nel gioco (e non ci voleva molto ad essere meglio di quella Juve da un punto di vista del gioco) anche nei singoli, perlomeno in 8/11 della squadra. Ripeto: nessun giocatore della Juve 2005/2006 (esscluso Del Piero, un secolo prima) ha vinto la Champions in carriera. Solo un caso?
  10. Sono quasi d'accordo su tutto, tranne sul discorso degli esterni di centrocampo: Capello depontenziò Nedved spostandolo dal centro all'ala e in più il ceco cominciava a non essere più giovanissimo per fare l'esterno (32 anni nel 2004, 33 nel 2005) Per il resto quoto tutto: avevamo un centrocampo muscolare ed elefanti in attacco (Ibra, Trezeguet e Del Piero). Vero che Capello già allora non era più il top per vincere in Europa (non fa una finale europea dal 1995), ma già i giocatori che avevamo erano poco adatti alle partite secche: non c'era un contropiedista in attacco, non c'era un'ala veloce, non avevamo un centrocampista tecnico e rapido e nel ruolo di terzino destro avevamo Zebina e Blasi, quest'ultimo un centrale di centrocampo adattato nel 2005/2006 da Capello come terzino poichè Zebina era solito fare buona parte della stagione in infermeria (un po' come Sturaro oggi).
  11. Sicuramente Capello già allora non era più il top per vincere in Europa (non fa una finale europea dal 1995), ma già i giocatori che avevamo erano poco adatti alle partite secche: non c'era un contropiedista in attacco, non c'era un'ala veloce, non avevamo un centrocampista tecnico e rapido e nel ruolo di terzino destro avevamo Zebina e Blasi, quest'ultimo un centrale di centrocampo adattato quell'anno da Capello come terzino poichè Zebina era solito fare buona parte della stagione in infermeria (un po' come Sturaro oggi). In realtà già il materiale a disposizione non era un granchè per fare delle Champions perlomeno degne di nota, non credo che affidando gli stessi giocatori ad un altro allenatore avrebbe spostato molto le cose e lo dice uno che è ben lontano dall'essere un capelliano.
  12. Su quella squadra si è creata nel tempo un'aura di miticità, complice il fatto che è stata smembrata a causa di fattori non di natura tecnica (le note vicende di calciopoli). In realtà, contrariamente a ciò che dice Ibra, eravamo ben lontani dall'essere un "dream team": in Europa in due anni solo scoppole appena il livello della competizione si alzava. Non poteva essere diversamente, avendo un centrocampo muscolare ed elefanti in attacco (lui, Trezeguet e Del Piero). Dei giocatori che componevano la rosa di quella squadra il solo Del Piero (un secolo prima, in un'altra squadra e quando lui stesso era un altro calciatore) ha vinto la Champions in carriera: un motivo ci dev'essere.
  13. Oh ma che fine hai fatto?

  14. hchchvjhbvmjjgh

  15. Oh ma che fine hai fatto?

  16. Ma che fine hai fatto?

    1. Longinius

      Longinius

      Tutto ok, sono contento che sei tornato.

    2. ejuventus

      ejuventus

      grazie,

      anche voi siete mancati

       

      mi ci voleva uno stacco anche se ho sempre seguito

    3. Longinius

      Longinius

      Ciao.

      Perchè non scrivi più?

    4. Mostra commenti successivi  6 di più
  17. Io penso che sia la Juve a doversi liberare di tanti mediocri che ha in squadra se vuole diventare migliore di quello che è. Tra questi c'è Dybala. Comunque sul senso generale del discorso di Alves, e cioè che siamo una squadra anti-attacco, sono d'accordo.
  18. Nel 2012 Moggi era andato via dalla Juve "solo" da sei anni. L'onda lunga della mentalità minimalista e perdente impressa da lui a tutto l'ambiente era ancora viva. In questa mentalità rientrava l'abitudine di regalare le finali dopo aver vinto lo scudetto, che fossero di Coppa nazionale o Champions. Conte quella mentalità l'ha assimilata appieno, essendo stato pure capitano con Moggi.
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