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robros

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Tutti i contenuti di robros

  1. Insisto. I campioni di oggi, che costeranno cento milioni domani, molto probabilmente io e te non li conosciamo con certezza. E se costano cento milioni oggi, il rischio che l'apice lo abbiano già toccato è alto. Il calcio di oggi, pilotato più che ieri da atletismo, nervi e motivazioni, muta gerarchie con velocità altissima. Se tu lo insegui vai a rimorchio con fiatone e bilancio rosso. Lo devi anticipare. Tanto più se non hai soldi da emiri (quelli che le CL per ora non le hanno vinte, per intenderci)
  2. I giocatori che aspirano ad essere giocatori della Juve sul serio sono disposti anche a rinunciare a milioni pur di giocarci. Altrochè. E poi i risultati in campo li vedi.
  3. Su questo non sono d'accordo, prima dei soldi servono competenze, esperienza nel gestire lo scenario, e struttura societaria forte con prospettive decise ed inflessibili. Poi servono anche i soldi, certo. Ma non in primis. Nè in senso di importanza, nè in senso temporale. Per questo l'eventuale arrivo di Giuntoli mi consolerebbe anche da un anno senza Europa, per quello che ha dimostrato a Napoli, senza avere centinaia di milioni a disposizione. Per conto mio l'arrivo di un manager di valore ed esperienza sarebbe come la comparsa di un lago nel deserto di questi anni.
  4. Il principe sottolinea le differenze e marca un confine. Uno steccato. Per enfatizzare il gap di status rispetto ai beoti. Se anche quelli gli rubassero l'orologio da 100k euro, farebbe spallucce, perché ne ha altri dieci a casa. Quanto questo porti vantaggi concreti ai suoi dipendenti, alla Juve, per uscir di metafora, è ovvio. Zero. Non è una strategia, è un modo di essere.
  5. E' questo l'approccio. Inutile avvelenarsi. Noi siamo questi e non ci interessa come siate voi. Un po' come quello che si ritiene un principe ma è costretto a partecipare ad un festino di beoti tra rutti, vodka e signorine alla mano
  6. Tutta l'intervista, in toni e contenuti, era indirizzata a sottolineare questo. La differenza tra lui e loro. In sostanza, non un intervista indirizzata ai tifosi della Juve, ma agli altri. Come a dire: davvero pensate che la società Juve si scomponga e scenda al vostro livello? Ma nemmeno per sogno. Il che andrebbe anche bene. SE in parallelo ci fosse una volontà di difesa inflessibile, sorretta da una strategia vincente. Vedremo...
  7. Partiamo da questo presupposto: non ho mai invocato una nuova proprietà. Tantomeno straniera. Una proprietà storica, e italiana, per me è sempre stato fiore all'occhiello. Segno di continuità nella tradizione. In questo davvero la nostra proprietà è tra le pochissime al mondo. Ma dalla scomparsa di Gianni e di Umberto quello che ho visto è stata una distanza siderale e glaciale, non solo dalla Juve, dal calcio in generale, da parte della proprietà. Questo nel calcio porta a effetti nefasti, partendo dall'operatività, per arrivare ai risultati in campo, passando da una ingenuità notevole nella gestione della politica nel calcio. Della nostra presenza entro di essa. Andrea Agnelli sembrava essere la chiave di volta per risolvere questa debolezza. Ma negli ultimi anni di presidenza, per quanto mi riguarda, è stato una terribile delusione. Nella gestione (per quello che ho visto dall'esterno) e soprattutto nelle idee, che si sono rivelate diversissime dalle mie, di vedere il calcio
  8. Ovvio. Il patteggiamento non piace a nessuno, salvo a chi si ritenga davvero colpevole. Ma il discorso fondamentale è un altro. Di coerenza. Se tu vuoi, o sei costretto (su questo il dibattito c'è, e può arrivare alla filosofia), ad andare avanti in un determinato contesto, vuoi (o devi) adattarti. Se il contesto è marcio, ti devi adattare anche al marcio. Quindi ti corrompi inevitabilmente anche tu. Se invece tu sei duro e puro, non ti adatti, ma il prezzo da pagare è alto, e devi essere disposto a pagarlo. Per uscir di metafora: pur di rimanere integerrimi ed intransigenti, siete disposti a non vedere più la Juve giocare e a non seguire più il calcio? Alcuni sì, e non seguiranno più. La maggioranza no. Si adatta. Si tura il naso. E dopo un po' di tempo, almeno se si torna a vincere, si fanno spallucce al passato. E' già avvenuto, non mi invento nulla.
  9. Esatto. Non sa' di calcio? Eh vabbeh... che deve sapere lui.. Non mostra passione? Eh vabbeh, lui è proprietario mica tifoso... Vengono fatti errori gestionali? Eh vabbeh... lui non amministra... mica è un operativo... quindi un proprietario e' uno che quando gli chiedono soldi li mette, se ce n'e', e fate vobis, quando ce n'è di meno non li mette, e fate vobis. Poi, ogni tanto, due paroline di facciata. Oooook. Bellissima idea di proprietà, di una qualunque azienda...
  10. Che 'e' sempre stato fatto' non è vero. Per periodi anche pluriennali non lo e' stato. Incluso l'attuale (per Giuntoli vedremo, parlo del presente e del recente passato). Per risorse non intendo soldi punto. Che se son solo quelli non sei un pessimo amministratore, sei un pessimo proprietario che sta buttando soldi. Il calcio è affare molto particolare. Se non ci tieni, al calcio, lascia perdere che hai solo da perderci
  11. Mettere dentro gente di calcio, che ami il calcio, che conosca il calcio, il suo ambiente, le sue dinamiche. In campo e soprattutto fuori.
  12. Divario preoccupante. Si', nei danari spesi. Perché io nelle coppe conto cinque semifinaliste italiane e due inglesi, delle quali una non considerata club di primo livello in premier. Il teorema di calcio = soldi, messo giù così piatto, è stato inizio dei nostri mali
  13. robros

    Arrivabene e Agnelli pronti a ricorrere al Tar

    Per deprezzare pesantemente serie A e serie B. Metà dei tifosi italiani e' una botta che ti mette in ginocchio. Ragazzi: a' la guerre comme a' la guerre
  14. robros

    La Juventus ha il dovere di vincere l’Europa League

    Io dico che se passiamo col Siviglia (è quella la cosa difficile) stavolta ce la facciamo. Sarebbe una vittoria in qualche modo simbolica e romantica. Perché prima di ottenerne un'altra simile credo passerà discreta acqua sotto i ponti. Sarebbe un arrivederci carico di orgoglio.
  15. robros

    La Juventus ha il dovere di vincere l’Europa League

    Agnelli, dopo anni di gran lavoro, soprattutto perché delegato alle persone giuste, è stato ottenebrato da infantile presunzione, ha voluto fare tutto in prima persona, ha scelto collaboratori inadatti e di poco polso, e ha mostrato tutte le sue debolezze e scarse competenze. Senza più filtri, e' crollato lui, portando la Juve con sé. Questo per conto mio il motivo alla base. Altri responsabili ce ne sono, ma sono stati solo conseguenza di quanto sopra
  16. Alla luce delle motivazioni del CONI, Calvo che disse: speriamo che i punti ridati rimarranno, delle tre, una: 1) è entrato nelle stanze del palazzo e ha sistemato tutto, 2) vive in un mondo tutto suo, a centinaia di miglia dalla realtà, 3) piglia per il coolo. Scegli l'alternativa che ritieni in cuor tuo più verosimile
  17. Un po' come quello che tornando dal lavoro scopre che la casa gli sta andando a fuoco e se ne va al bar a sbronzarsi
  18. Ora che siamo in una posizione di debolezza? Certo. Come no. Real e Barca ci vengono di corsa. Giocheremmo un torneo da soli. Noi contro noi stessi e noi medesimi. Un bel torneo a tre. Ma lo capite o no che per essere motore del cambiamento devi essere in una posizione di forza? E devi avere potere nelle stanze che contano? Nei punti nevralgici della politica? Chi vince e comanda è chi ha potere li' e noi quel potere lo abbiamo perso da tempo. Le guerre si vincono prima di scendere in campo. Noi oggi, fuori dal campo, siamo anche più deboli che in campo. Lo dice chiaro ciò che sta succedendo. Finirà in un modo ovvio e già visto. Ci accorderemo da sconfitti. Limiteremo i danni. Qualche anno di vacche magre. Poi magari risaliremo e via, nuovo giro di giostra. Per chi di noi avrà ancora voglia e stomaco per restare nel luna park
  19. I toni usati sin dall'inizio, prima i toni dei contenuti, non mi danno dubbi che a un certo punto si fermeranno e cercheranno accordo per una pena più mite. Punto. Ne sono convinto.
  20. Non è una storia. E' proprio il criterio seguito con la prima penalizzazione. Che pena afflittiva è una pena che non ti nuoce? Se da secondo finisci quarto non ti cambia nulla. Quindi è logico che daranno una penalità minima sufficiente a tenerti fuori dalla CL. Unica sarebbe portarsi a + 15 dalla quinta, cosa di fatto impossibile. E con Ceferin là, nemmeno vincere la coppa potrebbe servire
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